Non mancano le colonnine: manca chi ricarica, dice Alpitronic

Non mancano le colonnine

Non mancano le colonnine: manca chi ricarica, dice Alpitronic, l’azienda di Bolzano leader nei caricatori HPC. Citando i numeri del basso utilizzo in tutta Europa. 

non mancano le colonnine
Installazioni di ricariche ad alta potenza effettuate da Alpitronic in Europa.

Non mancano le colonnine: il tasso di utilizzo in Europa è solo tra il 2% e l’8%…

Si sente spesso dire, anche da chi guida i grandi gruppi automobilistici, che il collo di bottiglia per l’affermarsi dell’auto elettrica sta nelle ricariche. Troppo poche e troppo care. Sul secondo punto qualche ragione c’è. E qui ne parliamo spesso. Ma sul primo punto chi le colonnine le fa e le installa dissente decisamente.

Alpitronic è arrivata a 100 mila ricariche HPC installate in Europa “in soli sette anni dal lancio del nostro primo caricabatterie“. Rivendicando  “un passo importante verso una mobilità elettrica veramente scalabile.  Oggi, oltre il 15% di queste porte di ricarica eroga fino a 400 kW. Mentre le case automobilistiche introducono modelli in grado di caricare oltre i 300 kW, l’infrastruttura è già lì per supportarle“. È nel complesso una rete sufficiente?

L’azienda di Bolzano ne è convinta. E cita uno studio di Charge France e Boston Consulting: il tasso di utilizzo della rete ad alta potenza in Europa oggi varia solo tra il 2 e l’8%.

In Italia siamo sui livelli minimi, con un parco circolante modesto: a voi è mai capitato di…?

In Italia, aggiungiamo noi, siamo molto più vicini al 2 che all’8%. E questo, secondo i grandi player come Enel X, è uno dei motivi alla base del caro-prezzi alla colonnina. Poi ci sono le eccezioni: stazioni come le Free to X a Modena Nord in A1 hanno tassi di utilizzo molto più alti, essendo alla convergenza con l’Autobrennero. Con tantissimi clienti stranieri. Ma la media è bassa.

Ora si spera che, grazie anche alle decine di migliaia di EV messe in strada con i nuovi bonus, il parco circolante e il tasso di utilizzo aumentino anche da noi.  “La sfida non è la carenza di stazioni, ma l’enorme capacità non sfruttata già disponibile per i conducenti“, scrive ancora Alpitronic. “Le basi per la prossima fase della mobilità elettrica sono state gettate. L’opportunità ora è quella di mettere in strada più auto e rendere la ricarica una parte integrante della vita quotidiana“. E a voi è mai capitato di arrivare alla ricarica e trovare tutte le colonnine occupate?

– Leggi anche: le migliori tariffe di ricarica in Italia (colonnine lente, veloci e super-fast). Rilevamento Adiconsum di settembre

 

 

Visualizza commenti (1)
  1. Forse dipende anche dalle tariffe troppo alte ?
    Io ora mi rivolgo alla concorrenza più a buon mercato, leggi Tesla.
    In passato prima degli aumenti stratosferici in autostrada caricavo spesso alle Free to X ora non più.

  2. Anche quelli della Pedemontana Veneta dicevano che mancava il traffico!!
    Gli automobilisti sono arrivati quando hanno reso il pedaggio più ragionevole.

  3. Concordo con Alpitronic però resta sempre il fatto dei prezzi fuori mercato. Stavo guardando quelli di Enel qui nei paraggi, 69 cent in AC e 75 cent per la rapida da 50 kW.
    Roba folle, poi si chiedono perché restano vuote. E poi che non mi si dica che ci vuole l’app, la card, la offerta ecc. : una persona che deve ricaricare deve poterlo fare senza nessun vincolo, come avviene con la benzina. Altrimenti che si tengano la loro colonnine a prendere polvere

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