Noi privilegiati col fotovoltaico? No: un lettore trentinio risponde a Salvatore, che lamentava che in Italia pochi possono permettersi l’accoppiata auto elettrica più pannelli solari. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it .In famiglia abbiamo una Leaf e un Mercedes EQV 300: le carichiamo così
“Sono un ‘privilegiato’ proprietario di auto elettrica e fotovoltaico. Talmente privilegiato che, abitando in una bifamigliare costruita dai genitori, ho dovuto sostenere personalmente i costi di installazione. Cablaggio, demolizioni e ripristini murari di impianto fotovoltaico, inverter, wall-box e accumulatore. Aiutato dalle detrazioni del Superbonus 110% che recupererò nei prossimi anni, ma con costi importanti in esubero dai massimali previsti. E quindi non detraibili. Proprietario dal 2020 di una Nissan Leaf e+62 kWh, all’inizio caricavo la notte in garage con una presa Schuko alimentata dal contatore domestico da 3 kW. Dopo la ristrutturazione, avendo dovuto aumentare la potenza del contatore a 6 kW, ricarico sia da wall-box con il cavo tipo 2 (a potenza, e quindi velocità, più che doppia), sia dalla Schuko. Ad inizio 2024 ho acquistato un Mercedes EQV 300 usato dalla casa madre, ma non mi é stata ritirata la Nissan. Non mi hanno nemmeno fatto la quotazione dell’usato e ho deciso di tenere entrambi“.
Noi privilegiati? No, bisogna avere la voglia di organizzarsi, anche in un condominio
“Quindi non ho seconde auto, come ‘dovrebbero’ essere secondo l’autore dell’articolo, ma due ‘prime auto’ con autonomie dignitose. Le usiamo mia moglie ed io per andare al lavoro e quando siamo insieme le alterniamo a seconda del numero di passeggeri o della percentuale di carica della batteria. Ma tornando alla questione Condominio, sicuramente esiste un contatore condominiale con potenze importanti a cui sono collegati vano scala, ascensori, luci esterne etc. etc. Probabilmente esistono spazi o piazzali comuni in cui installare una wall-box e segnare un paio di posti riservati alla ricarica. Esistono sistemi elettronici (transponder, chip, schede magnetiche…) per identificare il condomino che utilizza il servizio di ricarica. E può essere definito in assemblea un prezzo onesto a kWh da addebitare ai condomini in fase di conguaglio delle spese. E rendere conveniente il ‘pieno’ anche senza pannelli fotovoltaici condominiali. E tutte le spese di installazione e manutenzione sarebbero a carico di più utenti, non di un solo ‘privilegiato’. Volere é potere“. Michele Ravagni
Risposta. Esistono due Italie anche nella ricarica. C’è chi ha possibilità, tempo e voglia di organizzarsi con auto elettrica alimentata a casa (almeno in parte) da energia auto-prodotta. E chi, vivendo soprattutto nelle grandi città, trova complicato, se non impossibile, servirsi della ricarica domestica, anche con energia dalla rete. Dobbiamo fare di tutto, e i regolatori dovrebbero essere i primi ad impegnarsi, per far sì che anche questi ultimi possano fruire di questa possibilità. Più comoda e a prezzi molto contenuti (parliamo di un terzo rispetto alle colonnine pubbliche…).
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Questo è un altro articolo che aiuta a capire il perchè in Italia le auto elettriche sono poco diffuse, il problema della ricarica a casa, che copre solo una parte, se pur larga, degli italiani e la possibilità o meno di montare un fotovoltaico (coi relativi costi) è uno dei diversi problemi che non ne incoraggiano l’acquisto, oltre ad esso abbiamo però altri fattori da considerare:
– Costo iniziale che per una BEV con buone caratteristiche (Tesla like) si aggira sui 35 – 40 K, cifra che guidatori giovani (sotto i 35 anni) con stipendi più bassi e pensionati (sappiamo tutti quanto poco valgono le pensioni italiane) quasi sempre non dispongono o comunque farebbero fatica ad avere e molto spessi queste categorie si rivolgono ad un usato quando devono cambiar auto, si è vero che sul segmento D una BEV è competitiva come prezzo, ma questo segmento in Italia non ha certo le % degli altri paesi europei con redditi maggiori, non ha caso le ricerche danno come acquirente tipo un uomo dai 35-40 anni in su con alta istruzione ed elevato stipendio.
– Problema di genere, le BEV sono acquistare per il 71% da Uomini e le persone che si dicono interessati a un futuro acquisto sono per il 74% uomini, le donne probabilmente sono meno interessate a discorsi tecnici e comunque percepiscono le elettriche come più difficili da gestire rispetto alle ICE … insomma vogliono restare nella loro confort zone
– KM annui percorsi, la maggioranza dei possessori di BEV ha percorrenze annue piuttosto elevate e così riescono meglio a ammortizzare coi risparmi delle ricariche casalinghe, i costi iniziali, chi fa meno di 10000 KM all’anno, soprattutto se possiede un diesel o un GPL, a conti fatti ha un risparmio inferiore che non giustifica un cambio auto se non con un buon incentivo alla rottamazione.
– Per buon ultimo (ma credo con % assai più basse) vi è la diffidenza all’acquisto di una elettrica, soprattutto se usata, riguardo agli alti costi di riparazione in caso di guasto fuori garanzia.
Sommando tutti questi fattori si capisce perchè poi le vendite delle BEV sono sempre molto inferiori rispetto alle altre motorizzazioni
Sei privilegiato…. hai la casa pagata… io devo pagare 800 euro al mese solo di mutuo….. pensa con 800 euro al mese quanto fotovoltaico si potrebbe mettere…
Questo articolo tocca un punto cruciale: affinché la mobilità elettrica sia veramente alla portata di tutti, è necessario affrontare gli ostacoli economici e infrastrutturali, come il costo di installazione degli impianti fotovoltaici. In Alkè siamo convinti che una transizione sostenibile debba essere accessibile e inclusiva, proponendo soluzioni che vadano oltre il possesso individuale di risorse. Ci impegniamo a rendere la mobilità elettrica più diffusa e accessibile, sviluppando veicoli elettrici adatti a diversi contesti, dal trasporto urbano alla gestione di parchi e riserve, perché la sostenibilità possa essere una scelta concreta e realizzabile per tutti.
Come diceva Vasco:
Piccolo
Spazio
Pubblicità
In effetti se ne sentiva la mancanza
ehm…
NEL MIO CASO : portone garage ( non in condominio ) allargato per poter entrare con la dacia spring + 30 cm di apertura .una tesla non ci passa se non ripiegando gli specchietti , pero’ l’ho fatto . uso la schuko quotidianamente per rabbocchi o la notte e se gli elettricisti ti dicono che non e’ sicura e’ perche vogliono venderti altro . la schuko e’ tarata per 3 kw e li regge benissino anche per 10 -12 ore .
Bravo franco.
Contento tu di rischiare l’incendio per non mettere almeno un presa industriale che costa si e no 30 euro. Senza contare la sezione del cavo elettrico che avrai sotto..
Leggiti le specifiche della schuko, non è come dici te.
sezione 2.5 mmq e magnetotermico e differenziale ,impianto nuovo in rimessa e sorvolando sul fatto che probabilmente non tutti hanno l’impianto a norma e li si serve veramente una linea ad oc ,ti potrei dire che ho monitorato personalmente le ricariche della spring e non supera i 2.7 kw ,inoltre ne i fili dell’impianto ne il cavo di ricarica scaldano piu’ di tanto . come lo so ? ho smontato le prese e verificato con mano ( termometro ) la temperatura dei conduttori .non tutti possono usufruire della schuko , per esempio su altre auto piu’ performanti e’ caldamente consigliato la presa industriale . questo era il mio caso personale .
Ma infatti anch’io per la stufa mica ho messo un camino: scarico con un tubo dalla finestra, e se i fumisti mi dicono che non è sicura è perché vogliono vendermi altro…
tutta un altra situazione , io valuto bene rischi e benefici e fino ad ora mai problemi . la tesla la carico a 7.2 kw e tengo wallbox .
Ah a proposto di italiani privilegiati…
Sapete che in ITALIA un condominio con l’impianto fotovoltaico con più di 20 kw configura una società di fatto?
Noi abbiamo 900mq di tetto, ma se dovessimo coprirli di pannelli solari dovremmo costituire una SOCIETA’ con tanto di bilancio etc.
tanti auguri in riunione di condominio a proporre una roba del genere.
Con soli 20 kw quante famiglie copri? 7 famiglie su 56?
Che problema c’è nel creare una società? Avete paura di pagare il “pizzo di stato”, perché poi si rischia di fare più asili, ospedali e carceri e meno buche nelle strade? Se in Italia fosse legale landlord-to-tenant fareste anche dei soldi. Che sfortunati che siete!
In Germania, noto Paese del sole, puoi mettere fino a 100 kWp sui condomìni.
https://www.bmwk.de/Redaktion/EN/FAQ/landlord-to-tenant-electricity/faq-mieterstrom.html
Si installano tanti impianti singoli con potenze inferiori ai 20 KW cadauno e il gioco è fatto. Ma ognuno si deve fare il suo
Ma avete coscenza dei costi fissi dell’avere una società quali sono?
Bella idea fare tanti impianti singoli..
Prima devi fare una tabella millesimale del tetto, considerando esposizione e numero di inquilini.
Se poi la superficie è sufficiente, devi fare un impianto e un contatore che arriva direttamente a casa tua.
Immagino poi la resa finale con decine di inverter e impianti separati.
Insomma un follia in termini economici e di resa finale.
Anzitutto un impianto condominiale copre solo i consumi condominiali non quelli individuali che diventerebbe una gestione estremamente complicata e in quel caso, non conosco le dimensioni del condominio, ma 20KWP non mi sembrano pochissimi.
Invece realizzare ognuno il suo piccolo impianto (che é assolutamente la norma nei tetti condivisi) se non ci sono particolari vincoli fisici è fattibilissimo senza fare tanti calcoli e le assicuro che il rendimento è ottimo la gestione, i calcoli, i risparmio, la decontribuzione fiscale ecc. ecc. banali essendo collegato ognuno al proprio contatore, inoltre non serve nemmeno la maggioranza, ognuno può farselo o no. Non conosco gli effettivi problemi del Sig. Daniele, ma nel mio condominio io mi ero fatto il mio impianto senza alcun problema (alla fine sono 2 fili da portare al punto di allaccio con il nostro impianto (a volte non serve nemmeno arrivare al contatore generale) e 2 all’inverter, può non essere semplicissimo ma raramente ci sono difficoltà insormontabili che un buon installatore non sia in grado di superare). L’amministratore ha solo chiesto che eventuali canaline posate su parti comuni fossero dimensionate per in un futuro poter ospitare anche i cavi (o parte di essi) degli altri condomini e l’occupazione sul tetto dimensionata in modo da dare anche agli altri condomini la possibilità di fare lo stesso ed essendo su 4 piani avevo (metro alla mano) utilizzato 1/4 di ognuna delle due falde. In molti casi serve solo un po’ di volontà senza aspettare sempre siano gli altri a fare.
Appunto, perché in Italia la legislazione non consente al proprietario dell’immobile (“landlord”) la vendita diretta dell’energia all’inquilino (“tenant”).
Se così fosse, il proprietario dell’immobile avrebbe lui stesso tutto l’interesse a coprire di pannelli fotovoltaici ogni superficie utile del “palazzone”.
Gli italiani in condominio, o si fanno l’impianto da soli, o, se è condominiale, possono usare quell’energia solo per il lumino cimiteriale delle scale.
Questo governo non ci pensa neanche lontanamente a modificare la legge per consentire rapporti di vendita energia di tipo “landlord-to-tenant”.
Altrimenti sai che paura ai piani direzionali di ENI, SNAM, ENEL etc.
Follia, costi e pratiche burocratiche improponibili, il tutto per risparmiare…qualche euro all’anno? Con tutte le spese che una famiglia già deve sostenere in un condominio (di solito si tratta di nuclei familiari tutt’altro che benestanti tra l’altro..). Facile parlare per l’autore della mail, casa bifamiliare di proprietà e 2 auto del genere in garage..Si amico, sei un privilegiato
anche se non benestanti la bolletta la dobbiamo pagare quindi anche ammettendo che 50 condomini mettano un fotovoltaico da 100.000 euro ,in 2 / 3 anni sarebbe ammortizzato
Bifamigliare costruita da mamma e papà.
Due auto elettriche, tra cui una Mercedes EQV 300 (90 milioni, nuova) e l’altra Leaf di certo non rientrante nella gamma delle utilitarie.
Lavori fatti con superbonus 110% fino al massimale (quindi anche parecchia capienza fiscale per le detrazioni).
Lui non si sente un privilegiato, ma a me non pare il ritratto dell’italiano medio eh.
Ah: non ha neanche idea di come funzionino realmente le cose nei condomini, il suo è tutto un “potrebbe, dovrebbe…”.
Mah.
Scusate, 90 mila la Mercedes, non 90 milioni ovviamente.
Refuso
Buongiorno a tutta la comunità, ho scritto io l’articolo ieri sera tardi, forse i toni erano troppo accesi, CHIEDO SCUSA se qualcuno si è sentito offeso, non volevo essere spocchioso.
Non mi era piaciuta la parola “privilegiato”. E ho voluto rispondere.
Era mia intenzione raccontare la mia esperienza per alimentare il dibattito tra noi.
Non sono ricco di famiglia, abito in un miniappartamento ampio, i bambini hanno una stanza dalla nonna. Abbiamo fatto un mutuo per comprare un terreno confinante e costruire un garage e il mio ufficio sotto casa.
Ho comprato la prima auto sfruttando i bonus rottamazione è costata meno di 30k e l’ho ricaricata 4 anni con la presa alimentata dalla rete. Poi è uscito il 110%, di lavoro faccio principalmente calcoli statici ed energetici e ho convinto i miei a lasciarmi lavorare su casa nostra. Volevo un furgone (però elettrico) al posto della Leaf per portare anche i nonni. Ho impostato la ricerca (immaginate il sito) e dopo qualche mese (il nonno purtroppo non c’era già più) è uscito l’EQV con 2 anni di vita e 95.000 km a molto meno della metà del prezzo del nuovo. Verificate pure i prezzi dell’usato, sono in terra. L’ho visto e l’ho fermato. Poi la notizia che non ritirano usato elettrico. Mia moglie fa più km di me e guidava lei la Leaf per andare al lavoro. Andava bene, l’abbiamo tenuta. E mi sono liberato della Punto a metano (che ultimamente con i costi del CH4 andava solo a benzina!!!)
Ho letto i commenti, non so niente di assemblee condominiali, capisco possano essere un ostacolo alla realizzazione di wallbox comuni, ma per quanto riguarda le potenze elettriche condominiali, un ascensore (non una piattaforma elevatrice) di solito è trifase con potenze di spunto maggiori di 3 kW, e in ogni caso non è un problema la disponibilità di corrente dove ci sono molti appartamenti.
Perché ho detto che volere è potere? Perché bisogna crederci, cogliere le occasioni, a volte avere anche fortuna. E trovarsi al posto giusto nel momento giusto.
Buona discussione a tutti. Ciao
Apprezzo il tentativo di correggere il tiro.
Capisco che la parola “privilegiato” è brutta e da fastidio ma… resti un privilegiato nei confronti della maggior parte degli italiani.
Non è un’offesa – mi sento privilegiato anch’io che ho un appartamento mio (finito di pagare il mutuo quest’anno) in un condominio (che, tra parentesi, non ha ascensore né spazi comuni “eccedenti” ove poter piazzare colonnine condominali), con due auto per me pure grandicelle rispetto ad altri amici o famiglie (Niro PHEV e Cmax GPL)…
Mi ritengo fortunato, e non credo che sia sufficiente volere per potere: solitamente lo è per chi già può.
Poi, certo, c’è anche chi può e non vuole (e alle volte, chiedersi perché non vuole potrebbe aiutare ad inquadrare meglio i problemi).
Saluti.
Lei continua a perseverare nell’errore. Se non conosce una realtà condominiale non faccia supposizioni. La linea delle luci e dei garage non è mai la stessa di quella dell’ascensore, anche per una questione di sicurezza. Inoltre se 30 anni fa per la linea luci e garage è stato previsto un contatore da 3kw, la sezione dei fili che va ai garage è stata dimensionata di conseguenza. Le canaline che vanno ai garage sono state anchesse dimensionate di conseguenza, non prevedendo che dopo 30 anni sarebbe stato necessario aumentare la sezione dei cavi per alimentare una wallbox a più di 5A. Ha capito ora?
5A sembrano pochi, ma sono 60-80 km, a seconda dell’automobile, con un “normale ciclo sera-notte” di almeno 10 h di ricarica lenta, quando l’italiano percorre in media 40 km al giorno (ISTAT).
Questo significa che l’automobilista italiano medio “rischia” di trovarsi l’automobile sempre con “il pieno fatto”, quando la prende la mattina per andare a portare i figli a scuola e per andare al lavoro.
Ferma restando la sicurezza dell’impianto, l’aggiornamento delle linee elettriche dei garage sembrerebbe strettamente necessario per chi fa più km al giorno. Si lavora certamente meglio con l’attrezzo giusto per il lavoro da fare e l’auto elettrica non fa eccezione, ma c’è chi vive felicemente con il modesto carichino da 5-10A.
Abbiamo capito, ma è sempre possibile modificare detto impianto ( che deve essere comunque aggiornato alle ultime norme di sicurezza). Alla peggio, l’interessato posa una sua linea privata collegata ad un proprio contatore ed è finita lì.
a parole tutti bravi
Partiamo dal presupposto che un EQV300, anche usato ma che parte (da nuovo) da 98.000€ di listino, e sappiamo quanto è facile nei marchi premium salire anche di decine di migliaia di euro in accessori, non è un veicolo che può essere preso come “obiettivo” nella transizione green di moltissimi di noi italiani per questioni di budget, quindi questo articolo a me pare più come un voler sbandierare il “ce l’ho fatta” del lettore e non come qualcosa che tutti dovrebbero poter/riuscrei a fare..
Attenzione che il lettore, come indicato nella prima foto dell’articolo, utilizza il van anche per lavoro – immagino sia un NCC o simile -, quindi per lui sarà stato un investimento, non uno sfizio.
Personalmente mi complimento con lui per la scelta: frequentando gli NCC per lavoro, ben pochi sono quelli che utilizzano auto elettriche nonostante queste, nel settore delle auto premium preferite dai NCC, abbiano prezzi d’acquisto del tutto sovrapponibili a quelli delle auto termiche e costi d’esercizio inferiori.
Non fa NCC, fa “calcoli statici ed energetici”.
Però sì, per lui quella è auto aziendale.
Non so come sia inquadrata, ma se fosse “bene strumentale all’esercizio dell’attività”, non potrebbe portarci in giro moglie, bimbi e nonni.
A meno che non sia considerata ad uso promiscuo.
O come benefit a se stesso (se ha una società).
L’apprezzamento (grande) per la scelta di un veicolo elettrico resta, ma resta anche che è una situazione… “privilegiata” (non me ne voglia l’OP)
🙂
PopCorn time…
Secondo me la discussione sta un pò divergendo dal tema generale.
Per esempio io vivo in condominio, ho il FV, non ho il garage, né posto assegnato.
Ho la wallbox su parcheggio pubblico e 2-3 volte a settimana ricarico.
Ci sono DUE punti fondamentali:
Le BEV nel mondo sono circa il 17% del veduto, in EU sono il 13%, in Germania senza incentivi a Ottobre 15%.
Perchè in Italia sono il 4%? Non possiamo nemmeno raccontarci che tutti i poveri sono in Italia perchè cosí si perde di qualunque credibilità.
Conosco gente con possibilità più ampie delle me, che vive con garage doppio, che ha due/tre auto termiche e tutte più costose della mia MG4. Fa 1000 Km 2 volte al giorno tutti i giorni?
O c’é un rifiuto a prescindere dell’auto elettrica slegato da qualunque oggettività di contesto?
Perchè i francesi ricaricano alle HPC a 39cent davanti al supermercato e noi NO?
La nostra rete HPC è poco diffusa, costa un botto rispetto ad altri paesi europei e invece di vedere persone che si lamentano (tranne quel 4% e nemmeno visto che chi ha Tesla carica ai SUC a 44cent) vedo persone esultare perché da bravi tifosi vedono la squadra avversaria in difficoltà.
Non è forse vero?
Eppure se il prezzo fosse piú basso, in linea con tanti paesi UE, anche loro un giorno potrebbero caricare a prezzi abbordabili.
Come per il FV, non può essere il singolo che fa il miracolo. Il FV deve essere usato massicciamente per abbassare il costo della corrente in Italia, non sperare che IO col mio 6KW produco per me e per altri.
Non funzia così la cosa ed il PUN è a 12,5cent a KWh ne è la riprova.
E cari tifosi, per essere chiari, sperate che l’azienda per cui lavorate non delocalizzi dove paga la corrente molto meno, altrimenti toccherete con mano quali sono i problemi GROSSI legati ai costi energetici elevati.
Mi perdoni, ma lei e/o la sua famiglia ha mai abitato in un condominio “medio” italico.
Io fino al 2022 vivevo in un condominio in zona centralissima di Milano e tutto ciò di cui lei parla esisteva solo nei sogni.
Citandola:
1) “sicuramente esiste un contatore condominiale con potenze importanti a cui sono collegati vano scala, ascensori, luci esterne etc. etc.”…ma dove? Nel 2% dei condomini…forse. Se va bene. Il nostro era un banale 3kw e provare solo a proporre una sua modifica avrebbe decretato l’inizio di un conflitto permanente.
2) “Probabilmente esistono spazi o piazzali comuni in cui installare una wall-box e segnare un paio di posti riservati alla ricarica”…idem come sopra.
3) “E può essere definito in assemblea un prezzo onesto a kWh da addebitare ai condomini in fase di conguaglio delle spese. E rendere conveniente il ‘pieno’ anche senza pannelli fotovoltaici condominiali. E tutte le spese di installazione e manutenzione sarebbero a carico di più utenti, non di un solo ‘privilegiato'”…qui ho avuto la totale certezza che lei non vive in Italia. O per lo meno, non nella stessa Italia in cui vivo io.
Oggi si, oggi posso ricaricare in un condominio di Milano, e ho tutte le cose che lei cita…ma solo perchè abbiamo acquistato un appartamento in un condominio totalmente nuovo al 100%, e quindi “pronto” per tutto ciò che lei cita.
Se fosse restato dove vivevo 2 anni fa, la situazione sarebbe ben diversa.
Non la prenda con una critica, ma talvolta bisognerebbe cercare di mettersi nei panni della maggioranza della popolazione.
…oppure la maggioranza (maggioranza? i dati ISTAT dicono altro però!) della popolazione decide di cambiare,
di smettere di frignare
di fare sistema
di andare avanti.
so PERFETTAMENTE che non è PER NULLA semplice,
e che a volte bisogna tagliare e cambiare drasticamente
ma aspettare e lamentarsi non serve a nulla.
proprio a nulla.
alimenta solo le coliti.
si fanno riunioni,
si cercano alleanze,
si portano prove e numeri,
si cercano compromessi.
tutto il contrario di quello che la politic aha fatto negli ultimi 30 anni,
in uno stillicidio di opposte tifoserie col culo al caldo che si posso permettere di non muoversi.
anche così può non bastare
certo,
ma almeno quel che posso fare io….lo devo provare a fare.
le garantisco che applico quotidianamente questo sul lavoro
facendo memoria di quel professore che mi disse una volta “hai mosso tutte le leve che potevi muovere?”
altrimenti continueremo a fare i Minions che corrono dietro al dinosauro grosso con la speranza che il dinosauro risolva i problemi
“si fanno riunioni,
si cercano alleanze,
si portano prove e numeri,
si cercano compromessi. ”
In buona parte delle situazioni condominiali, è esattamente questo che causa le coliti.
E, nella maggior parte dei casi, non vale la pena farsele venire per poter ricaricare una BEV.
Nel mio caso, ad esempio, sarebbe ben più urgente la manutenzione di facciate e cappotto, eppure anche quella (che incide sulla vivibilità e anche sulla “struttura” del condominio) viene rimandata da anni.
Capisici bene quali sono le priorità, no?
Temo di no.
scommetto che ha tanto tempo da sprecare in riunioni condominiali perché non ha figli con cui passare del buon tempo padre-figlio.
Ecco a voi la “guerra fra poveri”, da una parte una persona che giustamente fa notare che la maggior parte delle famiglie vive in condominio e senza neanche il posto auto, è un’altra che a conti fatti può permertessi molte spese, come 2 autoveicoli, villetta, impianto fotovoltaico con accumulo (e no quello della lidl).
Perché li chiamo “poveri”, perché sono ambedue schiavi di un sistema che proprio non pensa al cittadino, anzi crea divario tra essi, il primo non riesce a migliorare la sua vita perché giustamente non può o non vuole cambiare le sue abitudini, e il secondo gioisce dei suoi successi come se fosse solo una semplice volontà arrivare al suo stato, ammesso che a tutti piaccia esser nella medesima situazione.
Auguro a tutti una vita felice, ma questo non cambierà nulla in voi
Molte volte la rubrica delle lettere di vaielettrico (commenti compresi, in un senso o nell’altro) è qualcosa di sublime. Questo è uno di quei casi.
autocompiacimento? 🙂
Forse un pochino di più come i fumetti di Cattivik, che aprivano con la scritta ” brivido terrore raccapriccio”.
È fantastico vedere questo dialogo fra sordi che spesso non vogliono sentire.
Dai, abbiamo capito il concetto, ma ora prova a riscriverlo senza piangerti addosso. Non sei un privilegiato che però può permettersi di investire i soldi per i lavori e di comprare e mantenere due auto. Quindi hai un idea tutta tua di privilegio. Che siano soldi lavorati, regalati, prestati o dei genitori, non mi importa. Ad oggi se non si ha un reddito sopra la media, difficilmente ci si può permettere tutto ciò.
Forum, questo, di ricchi borghesi pseudo-intellettuali e snob che, in preda alla noia tipica di certa upper class con la puzza sotto il naso, si diverte con l’ultimo, costoso gadget della tecnologia (l’auto elettrica), sventolando la bandiera dell’ambientalismo per sembrare un attimino più democratici.
Non a caso, col loro portafoglio a mantice foraggiano si e no il 4% del mercato dell’auto.
Roba da élite!
A costo di sembrare ripetitivo riscrivo il commento già scritto nell’articolo precedente.
Non so dove viviate, ma qui in Friuli è molto più “da ricchi” possedere un appartamento in città che una villetta in paese di provincia.
Casa mia è di 140mq, con posto auto privato e giardino, acquistata nel 2019 per 110 mila euro. Circa 800€/mq. Ditemi voi se è da ricchi questa o i 230/250 mila euro che servono per avere un appartamento con la stessa metratura in città come Udine o Pordenone.
Col valore di un appartamento a Milano di 500 mila euro qui nel mio paese ci si compra un terreno e si costruisce ex-novo una casa indipendente in classe A4, con fotovoltaico e pompa di calore (me l’ha proposto un mio amico impresario edile, ma non li ho).
@daniele
Da noi in Liguria nelle zone più gettonate con 110.000€ compri in periferia a 1/3 km dal mare un bilocale da ristrutturare….. Senza garage e senza posto auto..!!!
Nel paese dove abito nel centro, appena ristrutturato, e nella migliore classe energetica giriamo intorno ai 6000 a m2……..
Un garage in zona centrale con luce dalle misure di 2.20 per 4.80 costa 30/50000….ovviamente garage anni 60/70/80, ma spesso sono ancora più piccoli.
Certe volte penso se mai potrò averla un’auto elettrica….
appena in pensione, Mario può fare come tanti che ho conosciuto… si son trasferiti in ** (altra regione o zona in cui le case han prezzi più popolari), han comprato una grande villa con giardino e l’auto nuova… il tutto pagato con la vendita del bilocalino a Milano… o in Liguria.. L’ultimo che ho conosciuto (con il sorriso da un orecchio all’altro 😁) ha persino aperto un’attività “passatempo” per i mesi estivi…
L’Italia è piena di posti splendidi, dove si vive benissimo, e poco conosciuti ed affollati.. Chi ha i lavori “on line” vi si trasferisce, i figli giocano in strada, vigilati dai tanti “nuovi zii” (i vicini di casa… tanto si conoscono tutti ). Non tutti hanno situazioni familiari o lavorative idonee… non tutti.
Hai perfettamente ragione!!!
Io sono fortunato e già vivo un po’ in periferia in un classico borgo ligure e i miei figli hanno giocato a pallone in strada…strade dove passa una macchina ogni 10 minuti…. E visto che spazio non c’è né, noi posteggiamo in mezzo alle olive, in mezzo ai terreni….e poi mi viene da pensare, dove la metto la colonnina??? Ahahahah
Ci penseranno i miei avi!!! Io il fotovoltaico l’ho messo….un saluto con affetto e rispetto!!!
Caro Michele come la fai facile vivendo in una villetta bifamigliare. Prova a vivere in un condominio con 50 appartamenti dove rimane difficile anche solo mettersi d’accordo sull’orario dei riscaldamenti o da che ora si devono illuminare gli androni comuni.
Queste massime “volere e potere” lasciano il tempo che trovano in questi contesti.
Poi si parla sempre dell’opera ma mai dei costi veri o presunti per realizzarla, mettiamo anche anche un po di cifre ogni tanto per capire realisticamente e non per massime cosa comporta in investimenti realizzare un impianto fotovoltaico con inverter, wall-box e accumulatore.
A me questo approccio semplicistico del “l’ho fatto io, lo possono fare tutti” riportato in modo universale come se quei tutti avessero la medesima tipologia di abitazione, le stesse possibilità e fondi, mi da piuttosto fastidio.
Tu lo hai fatto una tua libera scelta valutandone il rapporto costi/benefici aiutato dal 110%, allo stesso modo hai considerato che l’investimento anche in esubero dai massimali ti conveniva, perché dubito fortemente che tu abbia deciso di fare un simile intervento in perdita semplicemente hai voluto integrare ciò che il 110% non copriva a tue spese ma senza 110% non credo lo avresti fatto.
Più che altro dicci anche a quanto ti è stato offerto un Mercedes EQV 300 che di base costa 95.000 euro, come usato Mercedes!
Io lo ribadirò fino allo sfinimento, i costi della transizione che hanno deciso in UE con questi tempi non se li deve accollare il privato! Se vogliono far diventare l’Europa l’isola green del pianete, poi ci devono spiegare il senso di tutto ciò se il resto del globo se ne frega, mettessero in gioco fiumi di fondi e ben mirati in modo da garantire ai cittadini comunitari il minimo sindacale in investimenti propri.
Altrimenti per me queste sono solo chiacchiere e fino a quando i costi non saranno davvero accessibili, in generale, per tutto ciò che riguarda la filiera della mobilità elettrica & Co. per me stanno bene dove sono.
questa contro-rivoluzione iperclassista non finirà bene
Perfetto, lunedi prossimo ho la riunione di condominio. Vieni tu a proporre tutto quello che hai detto e vediamo che succede. Ti avviso prima,portati la corazza e il casco,perche’ non penso finisca bene. E pensa che abito in un condominio di gente abbastanza civile
Salvatore dimostra 2 cose:
1) ha i soldi per una bifamiliare, i soldi per i lavori di ristrutturazione e i soldi per tenersi un’auto che avrebbe voluto invece dare in permuta
2) non ha la minima idea dei consumi di un contatore comune di un grande condominio, che spesso è di soli 3KW al contrario di quanto scrive:
“sicuramente esiste un contatore condominiale con potenze importanti a cui sono collegati vano scala, ascensori, luci esterne etc. etc.”
Un’ altro italiano medio!
Bifamiliare costruita dai genitori, quindi probabilmente non avrà mai affrontato un mutuo dove gli altri inquilini sono i genitori!
Ristrutturato con il 110%…
Ancora più di nicchia!
E puoi volere quanto vuoi….
Ma se non puoi, non puoi….
Io ho il FV …ma il garage non lo potrò mai avere anche volendo, a causa del posizionamento della mia casa ( centro storico e vincoli paesaggistici)
Per avere il fotovoltaico sono andato da metà degli assessori e dal sindaco a rompere le scatole… Volere va bene, ma potere è un’altra cosa….
stesso problema ho il fotovoltaico, peraltro potrebbe ricaricare un BEV solo da maggio a settembre essendo da 4Kw direzione est e ovest in quanto non è stato possibile averne uno maggiore per via della copertura degli alberi in strada a SUD, ma il box è inadatto a una macchina tipo tesla essendo la casa del 1960 ed allora i portoni erano tarati sulle fiat 600.
Pienamente d’accordo.
Basta organizzarsi, ma soprattutto pagare.
Preventivi alla mano, nel nord Italia, box con cpi costo 3500 per installare una wallbox.
Tutto ciò per un hardware che se costa 100 euro è tanto e per 20 mt di cavi.
Ha una bifamiliare. In trentino. Non ha la più pallida idea del sottobosco di pseudoumanità che si può trovare in giro nei condomini italiani. Il caso è chiuso già prima di aprirlo.
In questi giorni deve essere successo qualcosa di particolare che mi sono perso, per esserci tutto questo interesse al fotovoltaico? Perché chi ha l’impianto deve essere un privilegiato ? Io il primo fotovoltaico lo ho installato nel 2008 quando la prima e l’unica bev la ho comprata nel 2020. E spesi ai tempi 16.000 € facendomi un finanziamento in banca. E visto cosa è successo negli ultimi anni credo di avere fatto una scelta giusta : ma un sacco di persone mi diedero del pazzo. Quest’anno ne ho fatto un’altro pezzo tirando fuori gli euro di tasca mia, tutti e subito. Non c’è nessun incentivo, solo una detrazione come qualsiasi altra ristrutturazione edilizia. Che poi visto che abbiamo dato il bonus per i mobili, per lo psicologo, per il monopattino, per le vacanze non mi sarebbe sembrato scandaloso dare qualcosa a chi decide di installare un impianto che produce energia verde a beneficio di tutti. Qualcuno ha scritto che dire di avere il fotovoltaico vuol dire avere una villa e dare uno schiaffo ai poveri. Ok, in Italia non ce la passiamo proprio benissimo però ci sono alcuni distinguo: intanto non tutti hanno la villa, io abito in una normale casa monofamiliare non di certo lussuosa. Ho fatto un investimento che mi pago da solo. Riguardo ai poveri mettiamo anche nell’ elenco quelli che al mattino colazione al bar, e prima di andare via visto che ci siamo prendo anche due pacchetti di sigarette… Il resto, mah, dammi due gratta e vinci, non si sa mai. Ovviamente alla sera ore 19 li puoi trovare al bar con lo spritz davanti , poi casa non manca la pay TV per vedere il calcio, ovvio che uno qualche sfizio deve toglierselo. E uno o due tatuaggi da 500 € no? Che diamine…
Ecco, io non fumo, non gioco alle lotterie, non vado al bar , non seguo il calcio e non mi faccio tatuaggi ma mi faccio il fotovoltaico a casa e me lo godo. Questa non vuole essere una critica nei confronti di nessuno ma vorrei che la cosa fosse reciproca, non essere giudicato male oltretutto per una cosa che comunque è a vantaggio della qualità dell’aria che tutti respiriamo.
P.s. non ho la Wallbox, me la carico egregiamente da 4 anni col carichino da 116€ comprato sul noto sito cinese.
spero che il carichino non lo colleghi alla rete elettrica con la semplice schuko…
Invece è proprio così: una bella shuco robusta, non robaccia da supermercato, protetta con magnetotermico e differenziale dedicati. Linea da 10 mmq dal contatore fino alle protezioni, 4 mmq gli ultimi 30 cm dal magnetotermico alla presa. Funziona alla grande da 4 anni,non tutti quelli che hanno il fotovoltaico sono così maldestri
Come raccomandato da tutti gli elettricisti! La schuko è una presa a contatti non fissi, quindi il cavo può essere buono quanto vuole ma sempre una presa a contatti non fissi è.
egregio Rocco Prati , vuole vedere la mia iscrizione alla camera di commercio che ho avuto per anni come azienda nel campo di installazione impianti elettrici? Ha capito quello che ho scritto sopra? Cosa vuol dire che la shuco è una presa a contatti non fissi? Esistono prese a contatti fissi? Mi cita una normativa di riferimento sulle prese a contatti fissi in modo che me la possa studiare? Tanto per informazione quello che rovina i contatti presa/spina sono gli sfiammamenti che avvengono quando si stacca la spina col carico collegato. Basta disattivare la ricarica prima di staccare la spina e non succede nulla, nessuna scintilla. Ripeto che non sto parlando della presetta da ipercina ma di una presa shuco di qualità, con morsetti che accettano tranquillamente il cavo da 4mmq. E su 30 cm di cavo dalla protezione alla presa la caduta di tensione è praticamente zero e quindi anche la potenza dissipata ( ergo, nessun riscaldamento). In ultimo ci tenevo ad informarla che visto che quella presa la uso solo per caricare l’auto non ho mai staccato la spina dalla presa in 4 anni, quindi i contatti sono belli e nuovi. Spina infilata saldamente al suo posto, per spegnere il carichino tiro giù la levetta del magnetermico dopo avere fermato la ricarica. Ma pensate che abbiamo tutti l’anello al naso? Stia bene, buona serata
Non sono d’accordo. Generalizzi senza tenere conto delle singole esigenze e situazioni.
Io non fumo (mai fumato), non bevo (mai bevuto), non gioco slot/lotterie, non seguo il calcio e non ho mezzo tatuaggio. Non ho figli e ho un’auto di 17 anni, presa usata 10 anni fa.
Ma vivo in condominio e il mio lavoro non mi permetterebbe di pagare un impianto fotovoltaico. E ripeto, non ho vizi. Ma pago le bollette, la spesa e piccoli lavori di casa.
A volte si tratta semplicemente che molti non possono e basta.
Il fotovoltaico non ê una spesa ma un investimento, spendi 10 ti ritrovi 20
Anche i BOT sono un investimento.
Ma devi avere il capitale da investire.
Ecco, invece il fotovoltaico lo puoi finanziare… nessuno lo dice mai.
Federico infatti non è un obbligo installare il fotovoltaico. Anche chi è contro generalizza dicendo che tutti quelli che lo hanno sono ricchi con la villa e la puzza sotto al naso, basta leggere i vari post. Dico solo che molta gente potrebbe ma non lo fa ma si sente in dovere di criticare chi lo fa. Per il resto vi dico che vivere in condominio non è un obbligo sancito in costituzione, come ho già detto io ci ho vissuto per 15 anni ( in affitto) e poi abbiamo fatto una scelta: farsi un debito, comprare un rustico in campagna e ristrutturarlo. Ed adesso a quanto pare sono un ricco con la villa.