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Nissan (con Enel) lancia l’Opa sui taxi ibridi

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La nuova LEAF ha una capacità di carico di 435 litri, 150 cv di potenza e un’autonomia fino a 389 km nel ciclo urbano
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I taxi ibridi possono essere sostituiti dai modelli elettrici? La Nissan ci prova. Lanciando una doppia offerta dedicata, con la Leaf e l’eNV 200, furgone a 7 posti (guarda) . Anche questa volta la Casa giapponese opera in coppia con Enel

Un mercato dominato dalla Toyota

L’offerta per entrambi i modelli comprende fornitura e montaggio della wall-box per gestire al meglio la ricarica domestica. La Leaf viene proposta a 27.200 euro, mentre il van per trasporto passeggeri costa 33.100 euro. Lo sconto di listino supera quindi il 20%, ma è evidente la volontà di fare breccia in un mercato che finora è stato dominato dai modelli ibridi di Toyota. Nella sola Roma, su circa 7.700 taxi, si calcola che gli ibridi siano più di 4 mila. Un primato conquistato negli anni a suon di sconti (in genere tra il 15 e il 17%), tagliandi gratuiti ed estensione della garanzia a 200 mila km. Un mercato ricco, che ora fa gola all’elettrico, anche perché i taxi potrebbero essere uno strumento promozionale di grande impatto. Una delle chiavi per mettere l’italiano medio su un’auto a emissioni e a rumore zero. Anche se la ricorsa sarà lunga: attualmente i taxi Leaf in Italia sono 110, contro le svariate migliaia di Toyota.

“Elettrico e ibrido non sono la stessa cosa”

Bruno Mattucci con il Nissan e-NV200 a 7 posti: annuncia un’autonomia fino a 301 km nel ciclo urbano.

L’offensiva Nissan-Enel è stata presentata a Roma nella conferenza europea organizzata da TaxiEurope Alliance presso la sede romana URI (Unione dei Radiotaxi d’Italia), che nella capitale comprende il 3570. Per Nissan ha parlato il numero uno, Bruno Mattucci. Rimarcando la differenza tra ibrido ed elettrico, concerto che spesso è oggetto di grande confusione: “Nell’ibrido c’è un motorino elettrico che aiuta un propulsore a benzina a funzionare, l’elettrico puro è la vera mobilità a emissioni zero. Noi crediamo che sia la soluzione ideale per migliorare la qualità dell’aria nelle città. E siamo sicuro che questo sia il futuro, perché l’efficienza del motore elettrico è molto migliore di quella dei motori termici. Ma non possiamo fare tutto da soli: abbiamo bisogno che le amministrazioni ci aiutino a completare le reti di ricarica. E anche che il governo incentivi l’acquisto, cosa che è sempre stata fatta quando sul mercato sono arrivate soluzioni ecologiche innovative“. Per Enel X è intervenuto il capo della divisione mobilità, Alberto Piglia, che ha rassicurato i tassisti sulla preoccupazione che un domani non si produca abbastanza energia per far circolare tutte le auto elettriche. L’appello ad aiutare la transizione verso l’elettrico è venuto anche dal presidente dei Radiotaxi italiani, Loreno Bittarelli. Che ha lamentato l’inerzia di molti Comuni, citando invece Firenze come esempio positivo da seguire.

–Guarda anche la storia di Gennaro, primo tassista Tesla d’Italia–

 

 

 

 

 

 

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1 COMMENTO

  1. Se Nissan vuole spingere i tassisti “ibridi” a diventare “elettrici” dovrà però essere più trasparente ed attendibile. (Come tutti, peraltro)

    Ricordo cosa ha detto un tassista in un altro post: “Recentemente un collega è passato alla elettrica pura, ma ha dovuto riscontrare che l’autonomia, specialmente su percorsi extraurbani, nella migliore delle ipotesi si dimezza rispetto al valore dichiarato dalla casa. In estate poi, con temperature elevate i tempi di ricarica alle colonnine veloci arrivano a salire intorno alle due ore. Purtroppo, se per rabboccare, anche la ricarica veloce impiega oltre due ore, per percorrere tragitti di 500 km serve una giornata intera.”

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