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Nio in casa dei big tedeschi col battery swap in leasing

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Il Suv NIO ES8, disponibile in versione a 6 o 7 posti.
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Nio sbarcherà in Germania entro l’anno con una stazione di battery swap e la formula della batteria in leasing. Va quindi all’attacco diretto dei colossi tedeschi BMW, Mercedes e Volkswagen.

In Norvegia, dove la strat up cinese di auto elettriche ha già installato due stazioni per lo scambio rapido della batteria, ha venduto finora 800 esemplari del suo il suo SUV elettrico ES8, tutte con batteria in leasing.

Il vero successo è la batteria a noleggio

Anche in Cina dove Nio ha una presenza consolidata, la metà degli acquirenti hanno optato per la stessa formula. In patria le stazioni di scambio rapido sono più di mille e il leasing è offerto da una società finanziaria costituita ad hoc, in joint venture con il produttore di accumulatori CATL.

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Una stazione Nio di battery swap

L’onere finanziario di questa soluzione, infatti, è gravoso anche per Nio che pure, seguendo le orme di Elon Musk con Tesla, dispone di una potente leva come la Borsa. Quotata a New York da quattro anni, Nio ha visto più che triplicare il valore delle sue azioni. E quest’anno ha conseguito buoni risultati commerciali, aumentando i ricavi del 22% nel trimestre.

Ma così le perdite sono quadruplicate

Ma l’aggressiva strategia di investimento, fra batterie in leasing e costosissime stazioni di battery swap, ha fatto lievitare le perdite nette, quadruplicate a 410 milioni di dollari. Nio, insomma, sembra seguire passo passo le orme di Musk: vetture premium, immagine, formule innovative a partire dalla rete proprietaria di rifornimento d’energia: i Supercharger per Tesla, le stazioni di battery swap per Nio.

L’impianto che sorgerà in Germania è stato prodotto nel nuovo stabilimento Nio Power Europe, in Ungheria. La spedizione dei primi materiali è stata celebrata con una cerinmonia alla quale hanno partecipato i massimi dirigenti del gruppo, a partire da Qin Lihong, co-fondatore e presidente di NIO, e alti funzionari del governo cinese.

Il co-fondatore e presidente di Nio Qin Lihong

Mille stazioni in Europa, prodotte in Ungheria

Il gruppo, riporta Reuters che ha pubblicato un’intervista a Quin, intende installare 1.000 stazioni di scambio rapido delle batterie in Europa entro il 2025. Visti gli altissimi costi della spediazione dall’Estremo Oriente, saranno tutte prodotte in Ungheria. E NIO Power Europe Plant, come primo stabilimento all’estero di NIO, sarà il centro di produzione, assistenza e ricerca e sviluppo per tutti i prodotti energetici di NIO in Europa.

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La gamma di veicoli elettrici Nio

Lo swap: i numeri e il costo del noleggio batterie

Assieme al SUV ES8, arriveranno presto due berline, la ET7 e la ET5. Per tutte è prevista la possibilità di acquisto senza batteria. In Norvegia Nio vende l’ES8 senza batteria per l’equivalente di poco più di 52.000 dollari. Per la batteria da 75 kWh di proprietà bisogna aggiungerne altri 8.700. Ma quasi tutti, ha detto l’azienda  per possedere un pacco batteria da 75 kWh. Ma secondo l’azienda quasi tutti hanno preferito il leasing che comporta un abbonamento a circa 135 dollari mensili.

Le stazioni di sostituzione rapida della batteria di Nio sembrano funzionare bene in Cina, dove hanno già effettuato 10 milioni di sostituzioni rapide. Ogni stazione effettua in media 33 sostituzioni rapide al giorno, cioè poco più della meta di quelle che permetterebbero di raggiungere il pareggio costi e ricavi, a detta di Nio. Molti analisti ritengono però che il punto di pareggio sarebbe attorno a 100 sostituzioni al giorno, a fronte di una potenzialità teorica dell’impianto di oltren 300 sostituzioni.

L’operazione richiede circa 5 minuti e viene effettuata automaticamente, anche in fase di ingresso dell’auto nella stazione. Nio in Cina ha anche una rete di 896 impianti di ricarica convenzionali.

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21 COMMENTI

  1. Ma per curiosità, 135€/mese (che comunque non sono pochi) e poi faccio tutti gli swap che voglio gratis? E quanto dev’essere carica la batteria al massimo per poter swappare? (ergo: dubito che mi sia concesso swappare, magari gratis, se ho ancora il 70% di batteria…). E finché ci sarà una sola stazione di swap (o comunque molto poche), che me ne faccio se si suppone che uno abbia bisogno di swappare quando fa viaggi lunghi? Avrei la possibilità di farlo solo se casualmente passo in zona della stazione di swap con il giusto livello di carica affinché mi sia concesso swappare… Mah, la vedo veramente di difficile sostenibilità…

  2. Non vedo questo grosso risparmio # Per la batteria da 75 kWh di proprietà bisogna aggiungerne altri 8.700 #
    In 63 mensilità si acquista, poi c’è da vedere quanto costa la ricarica con il cambio batteria. Per chi ha fretta e fa una miriade di km potrebbe essere un alternativa

    • Per confrontarlo con la batteria di proprietá bisognerebbe anche vedere se il servizio di swap prevede qualche forma di garanzia per tutelare gli utenti, per esempio in caso di guasto o difettositá della batteria (soccorso stradale, …)

      • Se ho una batteria di proprietà, è assurdo fare il cambio, e a questo punto è assurdo spendere si più per questa funzione, poi come dico sempre ognuno è libero

  3. Personalmente sono perplesso su questo tipo di soluzione, un abbonamento mensile che costa di più di quello che si spende di ricariche normalmente (o di rifornimenti nel caso si arrivi da una ICE) rende semplicemente impossibile arrivare al pareggio dei costi in un utilizzo “normale” del veicolo.
    Oltrettutto, se questo volesse essere un modo per “stuzzicare” quelli che lamentano i tempi lunghi di ricarica, 5 minuti per ricaricare (che oggi sono raggiungibili con una superfast da parte di alcuni veicoli e domani lo saranno sempre di più per molti più veicoli) non danno un vantaggio da questo punto di vista neppure in termini di tempo.
    Come sottolineato da qualcuno forse rimane una soluzione per chi fa tanti chilometri a patto di avere stazioni di Swap capillarmente diffuse (nel compunto dell’economicità c’è da considerare anche il fatto di restituire batterie ancora parzialmente cariche, ma che non consentirebbero di raggiungere la stazione successiva).

    • /// un abbonamento mensile che costa di più di quello che si spende di ricariche normalmente (o di rifornimenti nel caso si arrivi da una ICE) rende semplicemente impossibile arrivare al pareggio dei costi in un utilizzo “normale” del veicolo \\\ Sono d’accordo, inoltre bisogna vedere se l’abbonamento prevede qualche forma di garanzia in caso di batteria difettosa (prima o poi puó capitare..). Credo che le stazioni di sostituzione siano dotate di sw diagnostici per rilevare eventuali difetti degli accumulatori ma comunque non sarebbe male un chiarimento “ufficiale”.

  4. /// quasi tutti hanno preferito il leasing che comporta un abbonamento a circa 135 dollari mensili \\\ Mah per i clienti senza grandi percorrenze non mi sembra cosí vantaggioso rispetto al noleggio con garanzia (vedi anche recente articolo VE sull’argomento) ; e il gestore dello swapping rischia di lavorare in perdita o quasi, come giá evidenziato in altri commenti, per non scontentare i clienti con aumenti periodici del canone mensile..

  5. Ma vista la “facilità” con cui viene svolta l’operazione di swap della batteria, secondo voi quanto impiegherebbero dei signori ladri a “swappare” una batteria del genere? Vi scrivo dalla provincia di CT :-).
    Io resto dell’idea che lo swap prima o poi sarà abbandonato come concetto di “ricarica”.

    • Napoli: finta stazione di Battery Swap sostituiva pacchi originali con gruppi accumulatori assemblati utilizzando batterie usate dei camion. Truffati soprattutto turisti stranieri. 😂

      • In effetti basterebbe aggiungere un moltiplicatore di tensione ai pacchi di batterie da camion per ingannare i circuiti di controllo 😂

  6. -l’aggressiva strategia di investimento, fra batterie in leasing e costosissime stazioni di battery swap, ha fatto lievitare le perdite nette-

    Non lo scopriremo mai, ma sarebbe curioso sapere quanto incide ogni singola voce in merito alle perdite.

    Quantomeno in questo caso, resta il fatto che nel momento in cui il leasing delle batterie è offerto a un livello “accettabile” (135 euro/dollari al mese son manco due pieni per un grosso SUV) questi viene preferito rispetto all’acquisto della batteria. Interessante.

    Mi lascia però perplesso il dato di “soli” 8700 euro di costo di una batteria da 75 kwh.
    Non vi sembrano un po’ pochi?
    Forse allora è vero che qualcuno qui in occidente sta “ciurlando nel manico” circa i prezzi delle batterie?

    Insomma, se da un lato il battery swap mi lascia comunque perplesso, dall’altro evidentemente il leasing batteria forse una sua ragion d’essere ce l’ha.
    Curioso sapere quanto gli sta facendo perdere… se è lui che gli sta facendo perdere e non le costosissime stazioni di battery swap.

    • O magari per lanciare il servizio, per ora il battery swap viene offerto in perdita?
      Non sarebbe il primo caso, fino a poco fa i nuovi clienti Tesla ricaricavano gratis ai SuperChargers (e per chi ha l’offerta il servizio è ancora garantito).

    • In realtà in Cina la domanda se la sono posta. E’ uscito di recente un report durissimo sulla società che si occupa del battery swap, uno di quelli da allarme rosso, ma Nio si è limitata a smentire i dati di quel report senza troppe spiegazioni. La notizia di fatto non è trapelata ed è stata soffocata in culla.

      Ovviamente non è detto che quei dati sono veri. Nio sicuramente ha ricavi importanti dalla vendita delle sue elettrica, al pari di Tesla, e si può permettere di “sperperare” i soldi come preferisce, anche a costo di andare in rosso.

      Il vero problema di Nio è che il suo gioco è molto rischioso: introducendo il battery swap in Europa e la formula del noleggio batteria di fatto sta scommettendo tutto sulle stazioni. Non può non farne o farne poche. Non a caso la particolare offerta commerciale ad oggi non ha portato un boom di ordini in Europa, quindi o Nio “sfonda” con la sua strategia o soccombe. Non può accontentarsi di una posizione di nicchia (non per troppo tempo almeno) perché una posizione di nicchia equivale a poche stazioni di battery swap e quindi pochissime vendite, limitate agli utenti che vivono in zona, non hanno il garage e fanno molti km / mese.

      La partita non è semplice: Nio in patria può permettersi un collocamento in alto perché è vissuta come la Tesla patriottica ma fuori dalla Cina Nio è solo un brand cinese che costa come una Tesla o una tedesca. Quanti europei sono disponibili a sborsare oltre 50000 per una cinese? Che rete di assistenza offrirà Nio, che tipo di servizi, che disponibilità di parti di ricambio, che garanzia e quanto gli costerà tutto questo in un continente che ha costi superiori a quelli cinesi? C’è spazio, nel premium, per un giovane attore cinese? Mmmmm

      • Il tuo ragionamento non fa una piega, ma quante batteria devono star ferme tra scariche e cariche , in modo che il parco circolante abbia la possibilità di fare le swap ogni volta che serve?
        Per me sono troppe risorse impegnate inutilmente, o non è vero quello che continuano a dire. Materia prima scarsa e costi esorbitanti.
        Comunque sia a questo punto meglio auto a noleggio breve, arrivo alla stazione, lascio auto e riparto con un altra, ma sempre a che costi, ma

  7. Se il Sig. Qin Lihong volesse installare la prima stazione di scambio rapido in Italia, vorrei suggerire di posizionarla di fronte alla casa di Enzo, cosi può comprarsi la sua prima auto elettrica 😂
    Scherzi a parte, potrebbe essere la soluzione perfetta per molti utenti facoltosi e/o business

    • Firmiamo la petizione per rendere LA casa di Enzo la prima stazione di battery swap di Nio in Italia!
      Che poi… Enzo avrà visto quella EP9?? altrochè Cyberster o Byd o Dodge!

      • Enzo l’ha vista e ha visto pure il saldo in banca e poi s’è messo a piangere …

        Va capito bene la formula per accedere al battery swap, per chi può ricaricare a casa l’abbonamento mensile non ha senso (ricordo che l’abbonamento dà diritto a 6 swap mese pari a oltre 2000 km di autonomia al mese). L’ideale invece sarebbe l’accesso una tantum: ricarico a casa ma quelle volte che viaggio swappo, pagando all’occorrenza. I 130 euro/mese convengono se costantemente, ogni mese, si percorrono almeno 1700 km (quindi una media annua superiore a 20000 km quando gli italiani in realtà viaggiano per 11500 km/annui), altrimenti si risparmia di più andando a gpl.

        Comunque hai ragione, la EP9 mi piace moltissimo (ma se non “romba” preferisco la Dodge 😀 ).

        • Dai video che vidi a suo tempo pare che si possa anche pagare il battery swap a consumo.
          Anche perchè la procedura di prenotazione dello swap è un vero e proprio ordine stile ecommerce.

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