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Nikola porta Tesla in tribunale: “Ci copia”

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Un'immagine del Nikola One. L'azienda ha sede a Salt Lake City, nello Utah (USA)

Nikola e Tesla, chi ha copiato chi? Sono in tanti ad aver pensato che i camion delle due Case americane fossero molto simili. Nikola Motor non ha dubbi: è stata la Casa di Elon Musk, con il Semi, a violare i brevetti depositati quest’anno.

Chiede almeno due miliardi di danni

Il Tesla Semi: la somiglianza con il Nikola One è evidente, ma chi ha copiato chi?

Nikola è un’azienda molto ambiziosa, con sede a Salt Lake City, capitale dello Utah. Sta lavorando al progetto di un camion elettrico fuel cell, alimentato a idrogeno, in arrivo sul mercato tra tre anni. Ha già mostrato in più occasioni (guarda) le linee della sua creatura, denominata Nikola One. Ma solo tra  febbraio e aprile si è decisa a brevettare il design, con il look aerodinamico e le portiere a metà cabina. Il Tesla Semi è molto simile come impostazione stilistica. Una violazione che, secondo i legali di Nikola, comporterebbe danni per oltre due miliardi di dollari, una cifra enorme. La Casa di Elon Musk come risponde? Con un’alzata di spalle, riferisce la Reuter. Facendo presente che il Semi è stato presentato a novembre, tre mesi che iniziassero i depositi di brevetti a tutela del Nikola One, e che già da allora è iniziata la raccolta-ordini, con clienti come WalMart, UPS e DHL già in attesa delle prime consegne, previste per il 2019. Nikola contrattacca spiegando che il suo One è stato svelato ben prima, nel dicembre 2016. Con clienti già acquisiti,a oggi, per 8 miliardi di dollari. Ricordiamo che Nikola sta lavorando anche al progetto di un fuoristrada elettrico estremo, denominato Zero, già in prova al corpo dei Marines Usa.

Quando la Fiat dovette dire addio al nome  Gingo

Cause di questo tipo bel mondo dell’auto sono frequentissime. Raramente arrivano alla sentenza, in genere si concludono con accordi extra-giudiziali, anche per evitare di lavare i panni sporchi in pubblico. Ci sono stati casi di trafugamenti di progetti da parte di top manager, tecnici o designer passati da una Casa all’altra. O anche, più semplicemente, accuse di copiatura delle linee o del nome. E’ rimasta celebre la querelle sorta tra la Renault e la Fiat, ormai 15 anni fa, per il nome da dare alla nuova citycar della casa torinese, chiamata a sostituire la prima Panda.

La Fiat Gingo. Il nome fu abbandonato dopo una diffida di Renault, a tutela del marchio Twingo

Era già stato deciso che la macchina si chiamasse Gingo e tutto era pronto per la presentazione al Salone di Ginevra. Ma il vertice dell’azienda francese ritenne quel nome troppo confondibile con Twingo. Da lì una diffida legale, che portò la Fiat a rispolverare il nome Panda e a rifare completamente scritte e pubblicità sullo stand in una notte. In quel caso fu una fortuna: difficilmente quel modello avrebbe avuto il successo che ha poi riscosso, si fosse chiamato davvero Gingo…

 

 

 

 

 

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