Home Camion, bus e mezzi da lavoro Nikola al capolinea: chiede protezione al Tribunale per non fallire

Nikola al capolinea: chiede protezione al Tribunale per non fallire

1
nikola

Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium
Webinar

Nikola Corporation si appella al Tribunale per proteggersi dai creditori in base alle procedure del cosiddetto Chapter 11 della legge fallimentare americana, evitando, per ora, il fallimento. Il costruttore di camion elettrici e ad idrogeno ha presentato ieri l’istanza presso  la Corte fallimentare del Delaware. Se varrà accettata, l’azienda avrà due mesi di tempo per riorganizzarsi, cercare nuova liquidità o procedere a una vendita “pilotata”. Ad oggi  la società con sede a  Phoenix, Arizona, ha ancora in cassa circa 47 milioni di dollari.

Non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Già in dicembre Nikola Corporation aveva notificato alla SEC, la Consob americana,  di non avere abbastanza liquidità per sopravvivere fino al trimestre successivo. Aveva poi effettuato licenziamenti di massa e a fine gennaio si era parlato di vendere parti dell’azienda. Per la divisione batterie si era fotto avanti il concorrente Mullen Automotive.

Nata 11 anni fa, sognando la Tesla dei camion

nikola

Per evitare l’insolvenza totale e il fallimento in base al Chapter 7 della legge fallimentare americana, Nikola chiede ora al Tribunale l’autorizzazione a procedere con un’asta per vendere gli asset principali dell’azienda, e successivamente liquidare la società.

Si avvia così all’epilogo una storia iniziata 11 anni fa con il sogno di diventare la Tesla dei camion.

Ma nel 2020  si è dovuto dimettere da CEO il fondatore Trevor Milton, accusato di frode e poi condannato. Di camion elettrici a batteria Nikola ne ha venduti poco più di 200, ritirandoli poi a causa di un difetto nel sistema di raffreddamento delle batterie ad alto rischio di incendio.   Nel 2023 Nikola ha ceduto a Iveco l’intera quota della joint venture che che avrebbe dovuto aprirle il mercato europeo. Le cose non sono andate molto meglio con il lancio dei veicoli a fuel cells ad idrogeno Classe 8 H2, disponibili in commercio in Nord America e lo sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento di H2 chiamata HYLA che collega la California settentrionale e meridionale.

Mai in utile e perdite per 200 milioni di dollari e trimestre

Nikola

Secondo i dati dell’azienda hanno percorso in tutto 3,3 milioni di miglia e la rete di stazioni di rifornimento HYLA ha erogato oltre 330 tonnellate di idrogeno. Limitate attività di assistenza e commerciali  in questo settore proseguiranno solo fino a fine marzo.l

Tuttavia i bilanci non hanno mai registrato un utile e negli ultimi anni Nikola Corporation ha perso circa 200 milioni di dollari a trimestre.

Il presidente e CEO Steve Girsky ha dichiarato che, come altre aziende nel settore della mobilità elettrica, anche Nikola «ha dovuto affrontare vari fattori di mercato e macroeconomici» che hanno avuto un impatto negativo sul suo business.  «Negli ultimi mesi – ha concluso – abbiamo intrapreso numerose azioni per raccogliere capitale, ridurre le nostre passività, ripulire il nostro bilancio e preservare la liquidità per sostenere le nostre operazioni. Sfortunatamente, i nostri sforzi non sono stati sufficienti per superare queste sfide significative».

  • LEGGI anche e guarda il VIDEO: Sogni all’idrogeno: se fosse quello “bianco” il nuovo petrolio?

– Iscriviti alla Newsletter e al nostro canale YouTube –

Apri commenti

1 COMMENTO

  1. Farà gola a qualcuno? Guardate un avvoltoio che fa; La Northvolt continua a ridimensionare le sue attività: l’azienda svedese, da mesi in grandi difficoltà finanziarie, ha sottoscritto un accordo per cedere la divisione Sistemi Industriali, attiva nello sviluppo e nella produzione di batterie per il settore dei veicoli pesanti e fuoristrada. L’acquirente non è stato immediatamente identificato, ma si tratta della Scania, uno dei produttori di camion controllati dalla Traton del gruppo Volkswagen.

Rispondi