Next Design, futuro elettrico fra sostenibilità ed emozione

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Il Gucci Hub di Milano ha ospitato la seconda edizione di NEXT DESIGN PERSPECTIVES. L’evento, ideato da Altagamma e realizzato in partnership con Fiera Milano e Agenzia ICE, ha offerto una panoramica sui futuri trend della creatività e del design.

Grande spazio è stato riservato alla mobilità, componente essenziale nelle abitudini delle persone. Difatti il panel “Mobility: The Road Ahead” ha presentato svariati punti di vista sui macro cambiamenti che avverranno nel settore. Scopriamoli insieme.

L’alba di una nuova mobilità

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Johanna Agerman Ross

L’introduzione alla sessione di Johanna Agerman Ross, Fondatrice della rivista DISEGNO e Curatrice al Victoria &Albert Museum di Londra, ha subito posto l’accento sul concetto di transizione. “Stiamo esplorando la futura mobilità in relazione al cambiamento in atto della natura dell’automobile e dei trasporti pubblici, specialmente nelle aree urbane, – ha dichiarato la storica del design. – La macchina non è più la stessa costruttrice d’identità di un tempo, e i nostri veicoli stanno passando dal possesso individuale alla condivisione estesa”. Quest’ultima tendenza è confermata dalla crescente diffusione dei servizi di sharing (soprattutto di biciclette e scooter elettrici) e della guida autonoma. Per la scrittrice svedese, ciò significa che “in prospettiva la potenza e la velocità massima potranno non essere più i parametri di riferimento per la scelta del nostro modo di muoverci. Al contrario, assumeranno rilevanza la quantità di servizi di entertainment a disposizione e la personalizzazione“.

I designer come creatori d’esperienze

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Klaus Busse

La riflessione di Klaus Busse, Head of EMEA, FCA Design, si è invece concentrata sull’aspetto emotivo correlato alla progettualità. Per il creativo tedesco è necessario “cercare di preservare anche nell’avvenire l’automobile come oggetto del desiderio e non semplice prodotto”. La fantasia dei car designer continuerà a trarre ispirazione dalla bellezza della natura e dal corpo umano, pur utilizzando sempre più strumenti digitali e di realtà aumentata legati allo sviluppo delle tecnologie. Secondo Busse, diventerà poi strategica l’implementazione di “easter eggs” sulle macchine, ossia dettagli che “potranno essere scoperti o meno dagli utilizzatori, capaci di suscitare reazioni istantanee, come un sorriso. La ricerca di empatia e di attenzione nella clientela mediante il design è quindi destinata ad assumere grande rilevanza nell’era dell’iperinformazione per le aziende. Non solo per attribuire un valore tangibile ai propri manufatti, ma anche per preservarne la riconoscibilità sul mercato.

Prima l’infrastruttura, poi i veicoli

L’intervento di Philipp Rode, Executive Director, LSE (London School of Economics) Cities e Co-Director dell’Executive Master in Cities, LSE, ha definito la città un centro nevralgico nella rivoluzione dei trasporti. “Si parla spesso della città come un oggetto statico, ma è composta in realtà anche di parti in movimento. Sono proprio queste ultime che ne costruiscono o distruggono l’identità”, ha dichiarato il docente universitario. Per Rode è necessario ripensare radicalmente la mobilità nelle aree urbane, soprattutto alla luce dell’attuale crisi climatica globale.

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Philipp Rode

“Il 23% delle emissioni di CO2 sono legate al settore dei trasporti. In assenza di interventi correttivi si avrà un raddoppio delle stesse entro il 2050. Il professore ha poi concluso con uno spunto sul bisogno di generare una nuova prospettiva progettuale: “Forse stiamo dando priorità a idee prefissate sul design dei trasporti, in cui il punto di partenza è il veicolo stesso e non l’infrastruttura”.

Dobbiamo inoltre ripensare la separazione tradizionale tra mezzi pubblici e privati, tenendo conto delle opportunità offerte da bike sharing, elettrificazione di velocipedi e scooter, nonché veicoli autonomi“.

Il boom tecnologico

Carlo Ratti

Il contributo di Carlo Ratti, Director, Sensible City Lab – MIT, Boston ha proseguito il discorso sul rapporto tra design dei trasporti e ambiente urbano. Per l’architetto italiano “è impossibile pianificare l’avvenire, ma si può modificare il presente, trasformandolo in un futuro (probabilmente) migliore”. In particolare la conoscenza e la raccolta dei big data, insieme a una disciplina innovativa come la scienza delle reti, potrà aiutare a riprogettare le città. Si darà così vita a una mobilità più efficiente, riducendo il congestionamento del traffico e l’inquinamento.

Hong Zhou

L’importanza della tecnologia è stata rimarcata da Hong Zhou, Presidente degli Istituti di Ricerca Huawei in Europa (ERI) e in Russia (RRI). L’ingegnere cinese ha affermato che “la vision aziendale di Huawei prevede di portare la digitalizzazione a ogni persona, casa e organizzazione, generando sistemi completamente connessi. Speriamo di riservare maggiori investimenti per lo sviluppo di innovazioni come le reti 5G e 6G, insieme alle prossime generazioni di fibre ottiche e sensori”.

– leggi anche: Jaguar e BMW iNext a BluE, design e sostenibilità in scena a Milano

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