New York è la prima città negli Stati Uniti che introduce un pedaggio: per entrare in auto nella sua area di Manhattan si pagherà 9 dollari nelle ore di punta. Con cifre più elevate per camioncini e autobus. E Donald Trump ha già fatto sapere che lo revocherà appena insediato alla Casa Bianca.
Per gli Stati Uniti, patria mondiale dell’automobile, una svolta epocale. E’ vero che New York gioca in una sorta di campionato a parte, la più cosmopolita delle grandi aree urbane americane. Ma non è detto che altre municipalità non seguano il suo esempio, con l’obiettivo di decongestionare le strade e migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nei quartieri più congestionati che includono Times Square, il distretto finanziario di Wall Street e l’area attorno all’Empire State Building.
Per entrare a New York camioncini e autobus pagheranno fino a 15 dollari nelle ore di punta
Ma cosa prevede il provvedimento ? Gli automobilisti pagheranno fino a 9 dollari al giorno nelle ore di punta (2,25 dollari nelle altre), mentre per gli altri veicoli le tariffe variano. Per i piccoli camioncini e i bus non per i pendolari la tariffa sarà di 14,40 dollari nelle “rush hour”, per i camion più grandi e i bus turistici 21,60 dollari.
La governatrice dello stato di New York Kathy Hochul, ha deciso di accelerare l’introduzione nel centro di New York di un pedaggio dopo le elezioni presidenziali, pur riducendo le tariffe proposte inizialmente. Il malcontento resta forte, a livello locale soprattutto per l’aumento generale del costo della vita. Il governatore del New Jersey, Phil Murphy, ha criticato apertamente la tassa, così come il sindacato degli insegnanti e molti tassisti che temono un impatto negativo.
Donald Trump si opporrà al provvedimento
Non poteva mancare l’intervento del presidente eletto Donald Trump. Il quale ha già dichiarato che proporrà di abrogare il provvedimento una volta alla Casa Bianca. In linea con le sue dichiarazioni a favore dell’industria automobilistica, del settore dei combustibili fossili e in generale. Ma anche contro quello che lui considera il deep State e l’eccessiva regolamentazione delle libertà personali.
La tassa è stata giustificata con l’esigenza di decongestionare il cuore di Manhattan: nel primo trimestre del 2024, i veicoli nel centro di Manhattan viaggiavano a una velocità media di soli 17 km/h nelle ore di punta. Ma anche per raccogliere miliardi per rete di trasporto pubblico urbano che necessità di un intervento quanto mai urgente. Come per buona parte delle infrastrutture dei servizi pubblici in tutti gli Stati Uniti.
Da Londra a Singapore, molte città hanno introdotto una congestion charge per combattere traffico e inquinamento
Diverse grandi città in tutto il mondo hanno adottato misure simili al congestion charge introdotto a New York. Londra è stata pioniera nell’introduzione del congestion charge a partire dal 2003, nella zona centrale della capitale inglese. È in funzione dalle 7:00 alle 18:00 dal lunedì al venerdì, per una tariffa di 12,50 sterline.
Ma ancora prima si sono mosse le grandi città scandinave. A Oslo, il primo pedaggio risale addirittura agli anno Novanta, poi implementato con pedaggi dinamici e rimozione del parcheggio. Mentre a Stoccolma è arrivato nel 2006, per una riduzione del traffico almeno del 20%. A Milano il ticket di ingresso nel centro storico è del 2003, con nuove regole introdotte a partire dal 2022. Così come ci sono limitazioni in altri capoluoghi circoscritte alle Ztl, le Zone a traffico limitato.
Nel resto del mondo, Singapore è stata tra le prime città al mondo ad adottare il sistema di tariffazione elettronica del traffico già nel 1998.
I risultati? Sebbene le misure di congestion pricing abbiano spesso inizialmente incontrato opposizione, nel maggior parte dei casi i risultati sono stati più che positivi. In media ci sono state riduzioni del traffico fino al 30%, miglioramenti della qualità dell’aria e incremento nell’uso del trasporto pubblico.
Una proposta interessante: le istituzioni locali vero siamo in grado di capire chi lavoraun una vera area cittadina: a tutti quelli che lavorano in zona raggiungibile da mezzi pubblici viene tolta una cifra dallo stipendio pari all’abbonamento dei mezzi, gli si provvede l’abbonamento così se.vuole ha i mezzi già pagati ed é incoraggiato ad usarli, altrimenti affari suoi, intanto lo paga.. credo che toccare la gente sul portafogli faccia molto. Ormai amari estremi, estremi rimedi
..
Ma infatti!
E subito dopo lo “zampolit” in ogni fabbrica e ufficio, che diamine!
Ecco la strada da seguire. Le città in genere, per come si sono allargate soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale e non solo i nostri centri storici, sono scarsamente compatibili con l’auto privata, che occupa uno spazio di almeno 8-10 metri quadrati per trasportare il più delle volte una sola persona e restare per lunghi periodi inutilizzata in sosta, e questo vale per tutti i veicoli, BEV ed ICE. SE vogliamo eliminare la congestione delle città dobbiamo avere il coraggio di rinunciare alla comodità dell’auto privata, consentendovi l’accesso (e non la circolazione selvaggia) solo a chi dispone di una rimessa privata, ed utilizzando mezzi di trasporto più compatibili con l’ecosistema urbano: soprattutto metropolitane, tram e biciclette. Ovviamente ciò comporta la necessità di massicci investimenti sul trasporto pubblico, magari prendendo ad esempio quanto di recente è stato fatto a Tolosa. E dico questo da “innamorato” dell’automobile, di cui però so riconoscere limiti e difetti
Ok per quanto riguarda la congestione. Ma le auto elettriche non inquinano. Finchè sono una parte minoritaria del parco circolante, escluderle dal pagamento del ticket di ingresso significa incentivarne la diffusione e comunque ridurre la congestione. Direi che in questo la scelta di Milano è intelligente
Il pedaggio è chiamato “congestion charge” proprio perchè mira ad eliminare la congestione, cioè l’eccesso di traffico. Privilegiare l’elettrico significa attuare una misura da Robin Hood alla rovescia, premiando chi può permettersi un BEV, ad oggi più costoso di un ICE, e non affrontare il problema della congestione urbana che è provocato da tutte le auto. Come affermo nel mio intervento qui sopra, l’auto privata, di qualunque tipo, rappresenta oggi la risposta meno efficiente nelle grandi città alle esigenze di mobilità individuale: occupa 8-10 metri quadrati per trasportare il più delle volte una sola persona e staziona spesso inoperosa nei preziosi spazi di parcheggio. Sono dati inoppugnabili. Altri e diversi sono gli ambiti in cui l’auto privata può sviluppare le sue potenzialità
Perchè, spillare 9 sterline al giorno, 270 sterline al mese, 3.000 sterline all’anno è fare un favore ai meno abbienti? Mi faccia capire…
Cerco di farle capire il concetto che ho espresso, partendo dalle sue parole: “Ma le auto elettriche non inquinano. Finchè sono una parte minoritaria del parco circolante, escluderle dal pagamento del ticket di ingresso significa incentivarne la diffusione e comunque ridurre la congestione. Direi che in questo la scelta di Milano è intelligente” . Eliminare la congestion tax per i BEV è una misura da Robin Hood alla rovescia perchè premia chi può acquistare un BEV, più costoso di un ICE, lasciando fuori chi non può affrontare questa spesa. Questo è quanto semplicemente volevo affermare
E io ho replicato che 3.000 euro all’anno per circolare nelle città sono nulla per i ricchi, che continueranno ad entrare con le loro potenti e inquinanti auto. Non mi pare molto più democratico che fare circolare solo chi non inquina
Anche io personalmente non sono mai intervenuto sulla questione dell’accesso automatico in ZTL delle auto elettriche , perché lo ZTL può essere fatto per due esigenze molto differenti: traffico e inquinamento . Lo ZTL per il primo motivo è indipendente dalla tipologia di veicolo , ovviamente . Quindi trovo corretto che sia necessario in ogni caso registrarsi e possa essere rifiutato perché si è già raggiunta una quota di auto ammesse. Se invece parliamo di solo inquinamento , sarebbe bello poter accedere automaticamente senza alcuna registrazione , visto che le elettriche sono indiscutibilmente a emissione locale zero .
@ franzino
Condivido pienamente.
Qualche tempo fa chi aveva i soldi girava in carrozza, gli altri a piedi…
‘riduzioni del traffico fino al 30%, miglioramenti della qualità dell’aria e incremento nell’uso del trasporto pubblico’. Ci mancherebbe altro..
Solo che rimane la sgradevole sensazione che non si siano ottenuti selezionando in base a necessità o priorità, ma solo in base alla disponibilità economica.
Così un milionario che vive e lavora nell’Upper East Side – o magari negli Hampton – ha piú facilità di andare a tagliarsi i capelli dal barbiere di famiglia che non un negoziante di Manhattan a raggiungere la propria attività o un (pur sicuramente ricco) residente a muoversi.
I ricchi, quelli veri, si fanno tagliare i capelli a casa e girano in auto NCC o Taxi. A Manhattan secondo me ci arrivano in elicottero e sono una minoranza rispetto al 99,9% della popolazione che invece si deve spostare.
Nelle città bisogna eliminare le auto, siamo oggettivamente troppi per quel modello di mobilità.