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Nella ZTL con lo scooter elettrico: multato

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Nella ZTL con lo scooter elettrico: Giuseppe è stato multato tre volte e si chiede se, dopo il Prefetto, val la pena di fare ricorso al Giudice di Pace? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Nella ZTL con lo scooter elettricoNella ZTL con lo scooter elettrico: mi conviene ricorrere al Giudice di Pace?

“Ad aprile ho avuto la brillante idea di acquistare uno scooter elettrico. Dopo di che ho iniziato ad utilizzarlo per il tragitto casa/lavoro e ritorno. Ero molto contento di questa scelta sia per motivi economici che ambientali.  Mi sembrava un’ottima soluzione. Dopo circa un mese, in maggio di quest’anno, mi è arrivata la prima sanzione al codice della strada per accesso in ZTL senza permesso. Preciso che la città è Reggio Emilia, in cui è previsto un permesso per poter accedere col veicolo elettrico in ZTL. Dopo la prima sanzione me ne sono arrivate altre due soltanto, pur avendo transitato in ZTL  per 14 giorni. Forte della mia consultazione del C. della S. art. 7 comma 9 bis, ho presentato un ricorso al Prefetto, che purtroppo è stato rigettato, con aumento delle sanzioni ad oltre il doppio. Ora sto meditando un ricorso al Giudice di pace e mi chiedo se ne valga la pena. Vi chiedo un consiglio o un aiuto anche normativo in merito.  Mi sfugge qualcosa in relativa all’accesso in ZTL  dei veicoli elettrici? Il Comune può derogare alla Legge Statale del Codice della strada?“. Giuseppe.

nella ztl con lo scooter elettricoChe cosa dice il Codice, che cosa fanno realmente i Comuni

Risposta. Servirebbe una documentazione più completa per capire se effettivamente val la pena di arrivare al Giudice di Pace. A prima vista sembra di capire che le sanzioni siano legate al fatto che l’accesso è avvenuto senza registrazione della targa, a cui sono tenuti i veicoli elettrici. In genere, infatti, i Comuni accordano il permesso (con contrassegno) previa trascrizione della targa alla locale Agenzia della Mobilità, in modo più o meno gratuito. Tale registrazione vale solo per il Comune in questione e non per gli altri centri in cui ci si trovi a transitare. Se questa formalità è stata espletata, il Codice della strada non sembrerebbe lasciar adito a dubbi. Nel citato comma 9 si prevede infatti che “i Comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato...” Specificando poi nel 9-bis che “nel delimitare le zone … i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida“. Ma in realtà ogni Comune fa a modo suo: molti limitano l’accesso alle sole elettriche, lasciando fuori le ibride.

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18 COMMENTI

  1. Purtroppo la legge non ammette ignoranza.
    Doveva sapere che andava registrata la targa in Comune. Io ho i permessi ZTL per Verona Bologna Bergamo e mi è costato il tempo di una mail.
    Fare un ricorso sono soldi buttati e tempo perso per chi deve lavorare e decidere su cose più serie.
    Non intasiamo i pubblici uffici “tanto ho il cuggino avvocato” del piffero.

  2. Le ZTL sono di norma istituite per fare diminuire il traffico nei centri urbani, per fare diminuire la presenza di mezzi A MOTORE salvaguardando la vivibilità per non sovraccaricare La rete urbana.
    Va da sé che non importa quale tipo di propulsione abbia il mezzo, lo scopo è quello di farli girare a largo.
    Il ricorso quindi va contro l’interesse della collettività.
    Lo dico da ex residente in ZTL

  3. La ZTL è istituita (ovunque in Italia) con atto amministrativo, di solito ordinanza del sindaco o atto del dirigente. Fra i tanti consigli ne hai ricevuto qualcuno di sensato, io te ne do un altro: leggi bene l’ordinanza prima di spendere altri soldi o di lanciarti in ricorsi pretestuosi. Se cerchi all’interno del sito web del comune dovresti trovarla.

  4. reggio emilia, la città delle rotonde, è uno dei comuni più esosi..
    tutto a tariffa: poi ti chiedi dove vanno i soldi racimolati dalle multe, visto lo stato di strade e parcheggi pubblici (almeno il 75% del ricavato delle multe DEVE andare per cura e mantenimento)..

  5. (x Giuseppe: leggere fino in fondo)

    E’ scritto tutto qui: https://www.comune.re.it/servizi/mobilita-e-trasporti/ingresso-in-centro-storico/ztl-e-pilomat/veicoli-ecologici-autorizzazione-al-transito-sosta-in-ztl-e-ap e anche qui: http://www.reggiopermessiztl.it/ . Utile anche questo link http://listabianca.actre.it/ dove, inserendo la targa, il sistema informa se è possibile l’accesso alla ZTL.

    Ma presumo che Giuseppe lo sappia, avendo presentato un ricorso e sapendo già – lo scrive nella lettera – che serve un permesso (cito: “è previsto un permesso per poter accedere col veicolo elettrico in ZTL”). Quindi, se interpreto correttamente la domanda, Giuseppe sta chiedendo se il regolamento comunale che stabilisce le norme di accesso per i veicoli elettrici sia in violazione di una norma nazionale (“Il Comune può derogare alla Legge Statale del Codice della strada?”). La risposta di VaiElettrico è completa ed esaustiva sotto un profilo formale.

    Ma io mi permetto di andare oltre, data la mia passione per la legge. La multa, secondo me, è annullabile ma è importante esporre correttamente la motivazione nel ricorso. Il punto è quello della buonafede [ https://www.laleggepertutti.it/492409_si-puo-multare-chi-e-in-buona-fede ], molto facile da dimostrare, essendo questo principio utilizzato in contesti molto più pretestuosi. La dimostrazione della buonafede non sempre dà diritto all’annullamento del verbale ma in questo caso ci sono ottime chance. Vediamo perché.

    Premesso che prima del ricorso mi doterei comunque del titolo, farei presente al giudice che in nessun caso è ascrivibile al ricorrente la cattiva fede. Essendo il titolo un diritto garantito dalla normativa comunale ed essendo lo stesso rilasciato a titolo totalmente gratuito, l’assenza del titolo al momento dell’infrazione non rappresenta né un tentativo da parte del ricorrente di poter accedere ad una zona del comune alla quale era interdetto (come uno scooter a benzina, ad esempio) né il tentativo di sottrarsi al pagamento del permesso medesimo perché il comune lo rilascia gratuitamente. La buonafede nasce da un’errata informazione ottenuta dai media locali (faccio un esempio) che hanno rilanciato la notizia dell’accesso gratuito da parte di tutti i veicoli elettrici, oltre che dalla normativa nazionale che, come lo stesso comune afferma, risulta infatti assai nebulosa. Si cita, al riguardo, lo stesso dubbio normativo che il Comune nero su bianco riporta nella sua delibera [ http://www.reggiopermessiztl.it/pdf/ordinanze/Ordinanza20190701.pdf ]: “[…] Tenuto conto che detto comma, non specificato in maniera univoca, lascia spazi a
    interpretazioni che probabilmente verranno ricalibrate nel prossimo periodo; […] Ritenuto opportuno comunque ottemperare a questa disposizione di legge affinché
    non subentrino chiarimenti a riguardo, nell’ottica di non discriminare nessun
    potenziale avente diritto […]”.

    Infine, siccome quando si fa un ricorso si evidenziano più motivazioni per le quali si ricorre (sperando che almeno una venga accolta), si può evidenziare come la sanzione amministrativa del comune penalizzi in egual misura sia chi entra in ZTL senza averne diritto (ad esempio con una inquinante auto Euro 0), sia chi invece può entrare ma ha omesso la richiesta del titolo gratuito. E’ palese pertanto che il ricorrente non stava accedendo ad una zona alla quale non voleva accedere, semplicemente ignorava che l’accesso era soggetto al rilascio di un titolo gratuito.

    Ma attenzione: la buona fede è dimostrata empiricamente proprio dalla ripetizione della multa perché è evidente che nessuno passerebbe più volte nella ZTL sapendo di prendere una multa certa e sapendo contestualmente che difetta per la mancata richiesta di un titolo gratuito per l’accesso. Sulla buonafede del comportamento di chi entra in ZTL c’è giurisprudenza favorevole in casi molto più complessi: https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/ztl-multe-annullate-1.8240321

    Non solo: ad avvalorare la buona fede c’è certamente l’idea dell’utente che, nel 2022, con la digitalizzazione portata avanti dall’Europa e dall’Italia, i comuni siano in grado di interrogare i database della motorizzazione (cosa tecnicamente possibile, tra l’altro) per verificare il tipo di motorizzazione di un veicolo che transita nella ZTL, evitando di dover fare affidamento su un sistema in cui è il cittadino a dover informare un ente pubblico di un’informazione che è già nota ad altro ente pubblico ed è disponibile a terzi.

    In sintesi: adottando le motivazioni addotte, che certamente possono essere integrate per il caso di specie, e rivolgendosi ad un legale di fiducia (!!! basta a fare le cose da soli, che fate dei danni pazzeschi !!!) Giuseppe ha sicuramente delle buone chance di vedersi annullare tutte le multe. Non c’è la certezza matematica perché alcuni giudici di pace sono duri come le pietre, però …

    Per VaiElettrico: l’altra consulenza erano 50 euro, per questa facciamo 75 euro. Vi passo l’iban per l’accredito del tutto. Mi sento buono, vi faccio 5 euro di sconto. 120 euro e passa la paura.

    Un bezos

    • 3 consigli a margine:
      – quando fate ricorso al prefetto, in futuro, ricordate sempre di richiedere di essere auditi. E’ un vostro diritto. Questo spesso aumenta le chance che il prefetto non riesca ad ascoltarvi entro i limiti previsti dalla legge e quindi il ricorso è automaticamente accolto per decorrenza dei termini (silenzio – assenso). Ma questo vale anche per poter a parole meglio chiarire ciò che si è rappresentato nel ricorso (e il prefetto può fare delle domande)
      – il ricorso avverso la decisione del prefetto può essere fatto al giudice di pace solo entro 30 giorni dalla decisione del prefetto. Quindi Giuseppe verifica attentamente che i 30 giorni non sono passati
      – non fate mai da voi, andate sempre da un legale BRAVO (chi non ha parenti avvocati? Suvvia … che siano davvero bravi, poi, è un altro conto)

      • -Questo spesso aumenta le chance che il prefetto non riesca ad ascoltarvi entro i limiti previsti dalla legge e quindi il ricorso è automaticamente accolto –

        Confermo.
        A Milano, per lo meno fino a qualche anno fa, c’era una specie di leggenda metropolitana in materia.

        “Fate ricorso al prefetto per QUALSIASI contravvenzione, INTASATEGLI L’UFFICIO così non riuscendo ad esaminare la cosa nei tempi tecnici…” Eccetera.

        Non so se la cosa fosse vera, quel che so è che alcuni miei conoscenti effettivamente hanno visto l’accoglimento d’ufficio del ricorso.

        Chiaro che si parla del prefetto di Milano e provincia. Milioni di abitanti.
        Col prefetto di Biella o di Lodi sto giochino non funzionerebbe neanche nelle leggende metropolitane.

        • Sì Ale ma in tanti comuni i prefetti non hanno voglia di stare a sentire i ricorrenti perché hanno pratiche ben più importanti e quindi, pur potendolo fare materialmente, lasciano che i termini decorrano. Come in tutti i settori (quindi non mi riferisco ad una categoria in particolare) non per tutti vale il “voglia di lavorare saltami addosso” …

          In generale ricordiamoci che il prefetto è “organico” alla polizia e quindi tende a dare ragione alle forze dell’ordine mentre il giudice di pace è “organico” della giustizia e quindi tende ad accogliere il punto di vista del cittadino. Non a caso la maggior parte delle sentenze innovative (e, sinceramente, talvolta anche “fantasiose”) sono arrivate dai giudici di pace che – correttamente – si rifanno spesso anche ai principi generali (inclusa la buonafede, ad esempio) mentre i prefetti “per natura” tendono ad essere più chiusi su certi argomenti.

          • Così come, manco a dirlo, se dal giudice di pace ci vai accompagnato da un bravo avvocato, uno educato, che sa esprimersi, gentile, che sa esporre i fatti secondo legge e sa rapportarsi col giudice sapendo cosa dire e cosa no, le probabilità di vittoria aumentato del 1000 per cento, ma chiaramente non tutti hanno un avvocato amico che ti aiuta per poco e niente e dato il valore delle multe … (anche perché in questo caso la soccombenza di controparte non produrrebbe il rimborso spese, ovvero nel caso di specie è improbabile a mio parere che in caso di vittoria il giudice di pace accetti che la controparte liquidi le spese sostenute, quindi l’avvocato dovrebbe pagarlo il ricorrente).

    • Da semi appassionato di legge e vincitore di varie conciliazioni per le quali ho sempre ottenuto ciò che chiedevo, mi sembra che la tua strategia legale abbia delle lacune. Cito dall’articolo sulla buona fede che hai linkato:

      “Le eccezioni sono per lo più collegate a situazioni eccezionali, non dipendenti da chi agisce. È il caso dell’errore commesso non per colpa o per un caso di forza maggiore o per una situazione di necessità che non consenta di comportarsi diversamente.”

      E inoltre:

      “La buona fede che consente di evitare le multe stradali però non deve riguardare l’esistenza della legge. Così può essere sanzionato il turista che, ignaro delle Ztl di un Comune diverso dal proprio, oltrepassi in buonafede le telecamere collocate nel centro città.”

      “Dunque, la responsabilità del trasgressore non è esclusa dalla semplice ignoranza circa la sussistenza dei presupposti dell’illecito, ma occorre che tale stato sia anche incolpevole, cioè non superabile dall’interessato con l’uso dell’ordinaria diligenza.”

      L’errata informazione ottenuta dai media locali non può essere quindi addotta a giustificazione. Anche la poca chiarezza della norma richiamata dall’ordinanza non appare motivo di giustificazione, dato che proprio il comune afferma di emanarla “affinché non subentrino chiarimenti a riguardo”.

      Nel caso di specie, l’ordinaria diligenza si esplica nel doversi informare preventivamente sul fatto che l’accesso è subordinato al rilascio dell’autorizzazione. L’incolpevolità non può essere presente visto che tutte le informazioni sono facilmente reperibili su internet e il permesso sembra richiedibile, peraltro, direttamente on line.

      Non è escluso che il ricorso verrebbe accolto, ma il caso è limite e non mi stupirei se qualche Giudice di Pace rigettasse la richiesta.

      • Ciao Fabio,

        non ho scritto un atto, ho buttato giù uno spunto. Nell’articolo che ho linkato, ad esempio, si legge “Ztl Ferrara, multe annullate dal giudice: “Le violazioni fatte in buona fede”. E l’articolo continua: “La stessa violazione al Codice della strada commessa ripetutamente in un breve lasso tempo, può non essere una colpa tale da portare un giudice a confermate tutte le relative contravvenzioni notificate all’automobilista distratto. Stiamo parlando di ingresso nella zona a traffico limitato con un permesso scaduto”

        Qui la cosa sembrerebbe ancora più grave. Perché chi ha il permesso e l’ha ritirato ha ben presente che sullo stesso è stampata la data di scadenza, poco plausibile affermare di non saperlo mentre è ancora più plausibile che un cittadino sia ignaro dell’ordinanza comunale e si fidi di quella statale (dopotutto, se ci pensi, l’unico modo di conoscere l’ordinanza comunale è fare delle ricerche che, per giunta, cambiano da comune a comune). Tra l’altro la ZTL è anche “border line” come tipo di multa perché non è propria del codice della strada ma appunta rimanda a norme comunali (in pratica non è come superare la doppia linea continua per un sorpasso, cosa che chiunque ha una patente sa che non si può fare).

        Non è escluso che il giudice di pace possa ad esempio decidere di annullare le multe successive, come già tante sentenze dimostrano per casi di persone che hanno commesso lo stesso errore ripetuto più volte, proprio nel caso di ZTL, non tanto avvalendosi del principio del cumulo giuridico (che è applicabile nonostante la legge dica il contrario) ma ricorrendo invece al principio della buona fede.

        Inoltre c’è un altro caso analogo a cui si può fare riferimento ed è l’ingresso in ZTL di disabili che non hanno preventivamente notificato l’ingresso al comune. Ora la notifica non serve più ma fino a qualche anno fa era necessaria: chi prendeva la multa poteva ricorrere e farsela annullare. Addirittura, e lo precisa la suprema corte, la multa va annullata anche se a entrare in ZTL è un’auto non collegata al pass del disabile che pur sta trasportando: in quel caso, se si dimostra che il disabile era a bordo, la multa va ugualmente annullata (l’onere della prova è chiaramente a carico del ricorrente). [ https://www.laleggepertutti.it/534913_multa-in-ztl-con-disabile-a-bordo-va-pagata ] Cito: “La Corte di Cassazione [Cass. sent. n. 21320/2017], però, ha stabilito che la violazione di questo obbligo di comunicazione non rende illegittimo l’accesso e la circolazione nella Ztl, ma è un adempimento previsto solo per «agevolare la speditezza dei controlli amministrativi, onde evitare la notifica di contravvenzioni a soggetti legittimati all’accesso»”.

        Questo caso è sicuramente analogo, perché in entrambi i casi per l’accesso alla ZTL è previsto un atto amministrativo a titolo gratuito e si può applicare per analogia la medesima conclusione.

        Anche io da appassionato di legge ho vinto tutte le cause che ho fatto in autonomia tramite conciliazione, ottenendo i risultati previsti. Le cause sono numericamente poche però, 4 o 5, e tutte relative a multe che mi sono fatto annullare.

        Convengo che il caso è al limite ma ritengo che, argomentando a dovere anche usando gli elementi apportati, le chance di vincere siano superiori rispetto a quelle di perdere. In pratica al posto di Giuseppe certamente ricorrerei, facendomi assistere da un amico legale (a cui offrire una cena, altrimenti economicamente potrebbe non convenire).

        Comunque è bello confrontarsi con un altro appassionato in materia (che espone, come hai fatto tu, ottime argomentazioni), a volte mi sembra di parlare da solo quando si parla di legge …

        • Grazie Enzo. Il fatto è che non sempre la giustizia è affidabile,ti riporto un esempio.
          Un mio parente ha subito danni a un appartamento di sua proprietà (seconda casa) per incuria del condominio, a causa di questi danni ha perso di potere vendere l’immobile con acquirente già trovato. Portati in tribunale, ovviamente con avvocato e tanto di testimonianza dell’agenzia immobiliare per cui la mancata vendita era imputabile al danno dell’appartamento, sai quale è stata la decisione del giudice? Riconosciuta la responsabilità del condominio, condannati a eliminare la causa scatenante e a ripristinare lo stato dei luoghi, ha escluso il risarcimento perché al tempo l’immobile era sfitto (e sfido fosse vuoto, c’era il danno!). L’appartamento è stato venduto anni dopo a un prezzo più basso perché il mercato è cambiato. Il danno c’è stato, è stato dimostrato ma il risarcimento non concesso.

          Chiaramente sono casi diversi da quelli di una multa, ma bisogna considerare che i contenziosi che finiscono dal giudice di pace vengono vinti perché c’è una parte ricorrente considerata debole, contro una forte (un’istituzione o un’azienda per esempio, penso al caso delle compagnie telefoniche). E comunque non sempre si vince.

          Nel caso di Ferrara considera che sono state annullate solo le successive sanzioni e confermata la prima, proprio perché la buona fede non poteva applicarsi in una situazione in cui il soggetto ignora per colpa la scadenza.

          Nell’altro precedente si parla sì dello stesso ambito (ztl), ma secondo me non sono casi comparabili perché quello coinvolge un disabile, che oltre a essere il soggetto giuridicamente più debole è anche fragile. Nessun giudice si sognerebbe mai di dare torto a un disabile, per una semplice questione di buon senso (e perché c’è il rischio che si ritrovi con un caso mediatico di proporzioni nazionali).

          Nella situazione del lettore, basta trovare un giudice che non ama i veicoli elettrici (perché magari non crede alla necessità della transizione ecologica) per ritenere il ricorrente arrogante nel non sottostare a un regolamento comunale.
          È solo un’ipotesi, anche remota, e probabilmente vincerebbe il contenzioso, ma a mio avviso solo per le sanzioni successive alla prima, come appunto nel caso di Ferrara.

          Grazie anche a te, comunque. È un piacere confrontarsi così.

  6. Ho comprato uno scooter elettrico poiché settimane fa. Ho chiesto al comune, via posta elettronica, cosa fare per la registrazione è mi hanno risposto che per i ciclomotori elettrici non serve registrazione (vivo in ZTL per cui mi aspettavo qualche richiesta). Ovviamente ho la mail di risposta in caso di contestazioni

  7. A me questa cosa fa letteralmente imbestialire, esiste un registro ufficiale dei veicoli, la motorizzazione! Perchè io cittadino devo registrarmi su N-mila siti comunali, uno più orrendo e farraginoso dell’altro oltretutto, e invece non si impone ai comuni di essere loro a verificare le targhe in motorizzazione? A pensar male si fa peccato, però spesso ci si prende: a me pare tanto una trappola studiata per mungere i poveri cittadini, che per ovvie ragioni non possono conoscere a menadito le differenze tra tutte le ZTL di tutti i comuni. Per non parlare dei turisti di passaggio…

    • Perchè la testa non sa cosa fa la coda, idem per le auto senza assicurazione.

      Ci sono Enne mila varchi nelle città ed io cittadino devo stare lì a pensare o fare, quando basta incrociare la targa presa al varco con la motorizzazione dove c’è scritto TUTTO?

      Purtroppo le robe facili….. non sono per l’Italia.

    • Luca prendila con beneficio di inventario, sono sicuro di questa cosa al 5%, probabilmente sto dicendo una cosa non vera, ho pochi e confusi ricordi. Mi pare che, per legge (o per decreto), l’accesso alle “api” (ovvero le interrogazioni telematiche) verso la motorizzazione sono a pagamento. Pertanto i comuni pagherebbero per ogni interrogazione (non tanto, eh, probabilmente somme contenute, intorno a 1 euro). Quindi per evitare che la verifica dei varchi diventi un costo, evitano e si sono inventati il tesserino/permesso a richiesta.

      Che sia esatto o totalmente sbagliato quanto ho scritto, un punto però c’è: siccome l’Europa impone all’Italia il riconoscimento unico nelle ZTL per i disabili (quindi un unico registro al quale iscriversi una sola volta e che consenta poi l’accesso in tutta Europa) [ https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/istituzioni/2021/07/21/arriva-il-pass-unico-europeo-per-disabili-apre-tutte-le-ztl_ef98559c-c78a-45a7-8374-2795f9ffd909.html ], l’Italia potrebbe cogliere l’occasione per istituire un proprio registro unico (con accesso gratuito sia per le pubbliche amministrazioni sia per i soggetti privati che lavorano in collaborazione con le pubbliche amministrazioni, a pagamento e limitato per soggetti privati) per censire i dati di tutti i veicoli, tenendolo aggiornato con i dati che arrivano dalla motorizzazione. In questo modo i comuni, che già devono adeguare i loro sistemi elettronici per l’interrogazione del database dei Cude (Contrassegno unificato disabili europeo) con poca fatica aggiungono una seconda interrogazione verso il database unico delle emissioni dei veicoli per poi praticare in autonomia le restrizioni alle loro ztl in base alle caratteristiche del veicolo (alimentazione, classe inquinante, dimensioni, masse, anno di prima immatricolazione, codice fiscale proprietario e codice fiscale principale utilizzatore). Questo perché non basta dire che l’accesso è consentito solo ai veicoli a “emissioni zero”: il comune potrebbe voler specificare che l’accesso è consentito solo ai veicoli con una massa inferiore a x (per evitare danni alla pavimentazione) o con una larghezza inferiore a y (perché c’è un arco più avanti e i veicoli non ci passano) o solo ai veicoli intestati ai proprietari di abitazioni interne alla ZTL (e da lì il controllo sul codice fiscale del proprietario).

  8. Sono anche io di Reggio Emilia. In ZTL posdono circolare tutti i cinquantini endotermici e gli elettrici equiparabili a questi, senza bisogno di fare nulla. Per gli elettrici equiparabili alle cilindrate superiori si va all’ufficio preposto a registrare (gratuitamente) la targa e viene rilasciato un petmesso plastificato, che non va esposto. Con questo si può anche parcheggiate sulle strisce blu gratuitamente. Anche se si rischia di litigare con gli automobilisti. 🙂

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