In Germania una barca tradizionale in quercia, fatta a mano, è stata convertita in elettrico per bandire il rumore e la puzza del motore diesel. Siamo a Helgoland, arcipelago nel Mare Nord tedesco. Un’ oasi naturalistica che punta sul turismo sostenibile.
Il costruttore di barche Rainer Hatecke è il protagonista principale di questa storia di tutela ambientale e valorizzazione turistica. Anche presidente dell’Associazione per la conservazione dell’Heligoland Börteboote spiega bene il passaggio all’elettrico:
“I vecchi motori diesel erano così rumorosi che la gente doveva urlare per farsi sentire sulla barca aperta”. Problema superato: “Ora si scivola silenziosamente sull’acqua e senza fumi diesel sul ponte”.
Sulle onde del Mare del Nord
Le barche elettriche nei laghi del Nord Europa sono quasi obbligatorie ed i motori diesel spesso banditi dalle acque interne. In mare si fa fatica, eppur anche il motore a batteria inizia a navigare nelle acque salate. A Helgoland e nell’isolotto di Düne il test è riuscito: “Il sistema di propulsione Torqeedo aiuta la barca ad attraversare senza sforzo le grandi ed alte onde del Mare del Nord”. Una buona notizia. “Insieme al mio team di cantiere abbiamo costruito un vero e-pirata per Helgoland” chiude soddisfatto Rainer Hatecke.
Un sito ad alta biodiversità
Le particolarità naturalistiche del sito, a 65 km dalla costa settentrionale della Germania, sono delle spettacolari scogliere rosse, le spiagge balneabili (non è un dettaglio nel mare del Nord), la ricca biodiversità di flora e fauna locali. La visita è interessante anche per gli amanti della storia marittima: qui si osservano le tradizionali barche di quercia fatte a mano e chiamate börteboote ovvero barche da imbarco. Venivano utilizzate in particolare per trasportare a terra i visitatori in arrivo sulle grandi navi al porto. Ora il Comune di Heligoland ha finanziato il retrofit: con la conversione in elettrico il loro futuro è legato al turismo.
Heligoland fu scambiata con Zanzibar
Heligoland, storicamente un’esclusiva stazione balneare e resort per europei di alta classe, nei secoli scorsi fu rivendicata dalla Danimarca, poi dall’Inghilterra che nel 1890 scambiò Heligoland con Zanzibar. L’arcipelago è l’unico territorio offshore della Germania e qui si compose l’inno nazionale, dedicato al turismo, alle ricerche marine e ai servizi eolici offshore. Nel 2018, l’Heligoland Boat Exchange Association, insieme al Heligoland Landing Service, ha ottenuto il riconoscimento per l’ Heligoland börteboote come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Barche da tutelare e la spinta elettrica aiuta.
Pirat naviga con un motore Torqeedo da 50 kW
“Pirat” ora è spinta da un motore elettrico Torqeedo Deep Blue 50i con batterie agli ioni di litio. Il sistema si basa sulla potenza da 50 kW del motore alimentato ed una batteria da 40 kWh della BMW. Si nota, in una barca così tradizionale, l’innovazione del display touchscreen per il governo del sistema. Se siete curiosi c’è sempre tempo per volare nell’isola dove il 10 agosto il primo börteboot elettrico della flotta sarà presentato al pubblico durante la regata annuale (la numero 65) di börteboot.
Nel Mare del Nord futuro elettrico
“Il Pirat migliorerà notevolmente l’esperienza dei passeggeri e sarà un modello ed un esempio per la conservazione dell’ambiente e la protezione del clima nel settore turistico”. Parole sostenibili del sindaco Jörg Singer.
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