Nautica sempre più elettrica a fine 2023. Arriva sul mercato una barca con autonomia da 100 miglia: la R30 di Blue Innovations Group fondata da John Vo, ex responsabile globale della produzione di Tesla. Buone notizie dalla Sardegna: 51 milioni per elettrificare i porti dell’isola. E a Varese Babbo Natale naviga in elettrico.
R30 vola a 45 nodi, 100 miglia di autonomia

Abbiamo scritto di Blue Innovations Group a gennaio scorso (leggi qui), si tratta del cantiere di barche elettriche fondato da John Vo, ex responsabile globale della produzione di Tesla.
Dalle parole ai primi fatti. Nei giorni scorsi la presentazione del primo modello di dayboat: R30. Interessanti i numeri di questo cabinato di 9 metri con motore entrobordo elettrico da 800 CV e batteria da 221 kWh.

Sulla scia di Tesla non manca la velocità, quella massima arriva ai 45 nodi. Il dato più interessante resta però l’autonomia di 100 miglia e la possibilità di navigare per 6-8 ore. A velocità di crociera anche se non sono stati comunicati i dettagli.
Il caricatore veloce, carica 4 ore in 40 minuti. Naturalmente in stazioni di ricarica veloci.
Energia dal sole per integrare la capacità della batteria. Prezzo? 300mila dollari
Nella nautica gli spazi ampi delle barche permettono di utilizzare l’energia del sole per integrare la capacità della batteria. Su R30 i pannelli solari sono disposti sull’hard-tope con bimini anteriore e posteriore estensibile per una maggiore capacità di carico. In totale l’impianto fornisce fino a 2,8 kW di energia.
Si tratta di una barca da vivere in compagnia grazie gli ampi spazi e alla dotazione di cucina con frigorifero, lavello e grill. Sottocoperta la cabina si articola in un salone a forma di U che si trasforma in una cuccetta doppia. Quanto costa? Siamo a 300mila dollari. Cosa si porta da Tesla? L’automazione spinta e il controllo della filiera per un modello organizzativo a integrazione verticale.
Aggiudicati 51 milioni per elettrificare i porti sardi
Via al cold ironing in Sardegna. E’ l’elettrificazione delle banchine per l’alimentazione delle navi in sosta nei porti di Cagliari (Porto storico e Porto Canale), Olbia – Isola Bianca, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura, Porto Torres e Portovesme.

Un appalto di livello regionale rispetto agli altri bandi che si stanno aggiudicando nella penisola. I lavori sono stati affidati al raggruppamento temporaneo di imprese costituito da NIDEC ASI Spa e CEISIS Spa Sistemi Impiantistici Integrati.
L’ importo complessivo di progettazione (definitiva ed esecutiva) e lavori è pari a 51 milioni e 761 mila euro, interamente finanziati con i fondi Pnrr. Sono i 700 milioni (leggi qui) destinati ad elettrificare oltre 40 porti italiani. In alcuni di questi, gli appalti sono stati aggiudicati in diverse città, già dal 2030 dovranno essere spenti i motori termici in porto.
Quanta energia per ciascun porto
I lavori dovranno avere una durata massima di 400 giorni. Sette gli impianti previsti. Ecco nel dettaglio la potenza energetica: 22 megawatt per Olbia (21 milioni e 560 mila euro); 3 megawatt per Golfo Aranci (2 milioni e 400 mila euro); 0,6 MW per ciascuno scalo a Santa Teresa e Portovesme (500 mila euro per porto); 15 MW per Porto Torres (12 milioni e 750 mila euro); 22 MW per il porto di Cagliari (storico e terminal ro-ro) (20 milioni e 900 mila euro) e altri 13 megawatt per il Porto Canale (12 milioni e 200 mila euro).
Il sistema potrà essere monitorato e gestito, da remoto, attraverso due centrali posizionate rispettivamente ad Olbia e a Cagliari. Gli impianti elettrici portuali dovranno poi essere connessi al sistema elettrico nazionale con un ulteriore costo aggiuntivo stimato in circa 40 milioni. Una volta conclusi e collaudati i lavori, l’AdSP procederà con un ulteriore bando per l’individuazione dell’operatore che curerà la gestione, la manutenzione dell’impianto e la fornitura dell’energia elettrica alle navi.
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Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna sottolinea: “L’elettrificazione degli scali sardi rappresenta il definitivo slancio verso una portualità moderna, sostenibile, ma, soprattutto, competitiva in un momento di particolare accelerazione dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni che, già da gennaio, con l’entrata in vigore dell’ETS, apporterà non pochi stravolgimenti nel cluster marittimo e portuale”.
Una scelta necessaria e che bisognerà rendere operativa al più presto per ridurre i forti danni sanitari causati da navi e traghetti ai cittadini.
Babbo Natale in barca elettrica

Al lago di Varese Babbo Natale ha portato i doni in barca elettrica. Con Giulietta (leggi qui) varata dall’imprenditore Giovanni Parise. Protagonista di un piccolo tour a emissioni zero. “Siamo partiti dal pontile di Bodio con a bordo la banda dei Babbi Natale poi approdo al parco Zanzi alla Schiranna, lido di Gavirate, pontile Biandronno, pontile Cazzago e Bodio Lomnago.
Nei vari punti di attracco abbiamo distribuito dolci per i più piccini“.