Non c’è solo il settore automotive elettrico nei report degli analisti finanziari. Se ne parla poco, ma anche per la nautica ibrida ed elettrica è previsto uno scenario di forte crescita: nel 2027 il mercato mondiale sarà pari a 20 miliardi di dollari.
A svelare e stimare i numeri della crescita del mercato ibrido ed elettrico navale è l’ultimo report IDTechEx: “Electric Boats and Ships 2017-2027“. C’è fiducia ed ottimismo tra gli analisti: “Il settore è frammentato ma spesso altamente redditizio e in crescita. Ci sono già oltre 100 produttori di barche e navi elettriche. Il mercato delle navi e delle imbarcazioni ibride ed elettriche aumenterà rapidamente fino a oltre 20 miliardi di dollari in tutto il mondo nel 2027 per le versioni non militari”. C’è trippa per gatti.
La fetta più grande alle navi da diporto
Gli esperti di IDTechEx puntano il faro e vedono positivo soprattutto per il settore diportistico dove: “Le imbarcazioni rappresentano il segmento di mercato marino elettrico più grande e con più rapida crescita nel numero di vendite”. E fin qui tutto prevedibile, ma ci sono buone prospettive anche “per i veicoli subacquei per il tempo libero e quelli autonomi”.
Il valore commerciale maggiore si realizza per le unità marine, pensiamo ai traghetti e agli yacht di lusso. Ma si assiste anche ad un forte trend di crescita e sviluppo anche per le imbarcazioni da diporto sulle vie navigabili interne, in particolare negli Stati Uniti e in Europa perchè “In più nazioni – si legge nel rapporto – dalla Germania all’India vietano i motori termici o, come nel caso di SunMoon Lake a Taiwan, gli operatori concordano all’unanimità nella conversione all’elettrico per garantire maggiore tutela ambientale e ridurre l’inquinamento acustico”.
Emissioni non più sostenibili
Lo sviluppo del mercato è dovuto ad una maggiore sensibilità ambientale e ad crescente rifiuto delle navi inquinanti: “Nel prossimo decennio si eserciteranno enormi pressioni ambientali sui proprietari di imbarcazioni marittime industriali e commerciali. Il lungo ciclo di vita di una nave non sarà più una scusa per rimandare la conversione.” Per rendere più solido il ragionamento e la stima si fa riferimento ai dati sull’inquinamento: “Una grande nave può emettere emissioni pari a 70.000 automobili, gli ossidi di azoto (NOx) pari a due milioni di automobili e il particolato cancerogeno pari a 2,5 milioni di automobili”. Per concludere gli analisti non rinunciano ad una affermazione politica: “Il dieselgate Volkswagen non è l’unico scandalo!”.
In crescita retrofit e motori fuoribordo
Un altro dei business ad alto sviluppo individuato dagli analisti è il retrofit: “Esiste già un’importante e crescente attività di retrofit di traghetti elettrici ibridi e di altre navi con propulsori elettrici o ibridi”. A questo si aggiunge il mercato dei motori fuoribordo: ”Con la possibilità di vendere annualmente centinaia di migliaia di motori fuoribordo elettrici che stanno diventando più accessibili e performanti grazie allo sviluppo delle batterie”. Senza dimenticare il basso costo dell’energia elettrica o la possibilità di produrla a bordo durante la navigazione. Beninteso restano tutte le criticità tipiche di un settore in evoluzione, ma con grandi prospettive di business.