Vietato navigare in elettrico. sono a rischio perfino i soldi stanziati dal Pnrr. Altro che promozione. In Italia la nautica a batteria viene ostacolata e osteggiata. Burocrati e cavilli fermano un fenomeno che, come abbiamo documentato su Vaielettrico, sta conquistando tutto il mondo (leggi qui).
Oltre il danno la beffa perché in Italia ci sono battelli che fondamentalmente offrono un servizio pubblico di trasporto (leggi qui) e pure in mare aperto, ma sono esclusi dai bandi, Che non solo ignorano l’elettrico, ma adddirittura in alcuni caso lo vietano. Misteri della fede.
L’allarme di Assonautica: “A rischio i fondi del Pnrr”
In questi giorni Assonautica ha lanciato l’allarme: se non si chiarisce l’interpretazione delle norme o se non vengono adeguate si rischia di perdere i fondi del Pnrr. Lo leggiamo in una lettera inviata da Michele Solari, referente nautica elettrica dell’associazione insieme alla direttrice della sede di Venezia Elena Magro, al sottosegretario del ministero della Transizione ecologica Vannia Gava.

Sintetizziamo la richiesta dell’associazione: i bandi di finanziamento del Pnrr per i battelli elettrici per il trasporto pubblico locale rischiano di naufragare e non approdare a destinazione. Si cita il programma Isole Verdi che interessa 19 piccole isole italiane – Isola del Giglio, Capraia, Ponza, Ventotene, Isole Tremiti, Ustica e Pantelleria e altre – a cui in teoria sono destinate imbarcazioni elettrice ed ibride.
L’altro progetto citato da Michele Solari è quello di Torino che con il Pnrr vuole acquistare due barche elettriche o ibride per trasportare passeggeri lungo il Po. Come abbiamo documentato tempo fa (leggi qui) a Torino già dal 2018 si parla di questo progetto.
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Normativa da adeguare
Solari nella lettera scrive “La normativa di settore non prevede in Italia la possibilità di utilizzare la propulsione solo elettrica per navi/battelli da lavoro (quindi anche per il Tpl)”. Giustamente il rappresentante di Assonautica fa notare che seppur i finanziamenti: “Si riferiscono anche alla propulsione ibrida non elimina il problema”.

L’ibrido ha un impatto minore sulla riduzione dell’inquinamento che è pur sempre la ragion d’essere dei veicoli a batteria.
Solari cita le tante esperienze presenti in Europa e sottolinea : “A causa della normativa inadeguata, l’Italia è sicuramente indietro”. Basti pensare che a Venezia sono in ballo centinaia di milioni di finanziamenti (leggi qui) con l’assurdo che gli interventi sulla flotta pubblica possono avere scarsi effetti sul miglioramento della qualità dell’aria e la salute pubblica.
La circolare della Capitaneria

C’è una circolare della Capitanerie di porto di Venezia che impone l’utilizzo della propulsione elettrica solo come ausiliaria ovvero solo in caso di pericolo. L’ammiraglio nel documento chiede l’adeguamento della normativa: “Visti i progressi tecnologici della propulsione alternativa elettrica”. Ma la politica non ha visto e sentito, e non vede e non sente visto che ancora oggi non si vedono iniziative politiche sul tema.
Solo per comunicare che non è la Capitaneria di Porto di Venezia che nega l’utilizzo dell’elettrico come vettore principale (e non d’emergenza) come scrivete nell’articolo, ma una circolare di sicurezza del RINA e quindi un divieto che vale per tutta Italia se non si aggiorna la normativa.
Gianni non è scritto così, come la mettiamo con gli altri battelli che ho segnalato nell’articolo e trasportano i turisti? La circolare che parla dell’utilizzo del motore elettrico solo in caso di emergenza ha il numero di protocollo 11730 del 29/04/2013 e fa riferimento ad altra circolare e leggiamo che il motore elettrico “deve essere limitato ai soli casi disciplinati con la Circolare serie generale n.73 in data 209 giugno 2008 del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto: vale a dire casi di avaria del motore propulsivo principale”. Senza nessuna citazione del RINA
smettetela con sta menata della propulsione elettrica e cominciate a non fare più barche in VTR producete solo scafi dislocanti e privi di onde superficiali e profonde poi a questo punto cominceremo a parlare di elettrico badaben max 50 VCC Facciamo i complimenti ai ns enti certificatori che sono attenti alla vita dei passeggeri ed armatori della domenica e lasciamo che i ns cugini d oltralpe si fulminino alla prima ondata .
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Quanti morti fulminati ha contato?
Il signore si è dimenticato dei 140 bruciati a bordo della Moby Prince
Cari Signori 1 prendetevi in mano un libro di fisica e studiate 2 piantatela di tirar in ballo Venezia che sta affondando per il moto ondoso non per i motori endotermici 3 verificate se il traghetto che trasportava auto elettriche appena affondato per incendio che pare sia stato innescato proprio da auto con batterie al litio 4 non tollero più lamentele sui politici da persone che comunque votano vi invito ad iscrivervi al movimentonovoTa su twitter e in futuro mettere anche voi le mani nel guano impegnandoVi in prima persona in politica per i morti fulminati statisticamente parlando è solo questione di tempo e diffusione di natanti da DIPORTO con tensioni a bordo superiori a 50 VCC Come da norma CEI … in ogni caso ho a disposizione di chi ne facesse richiesta documentazioni fotografiche e perizie VVFF su incendi provocato da batterie al litio lasciate in carica e non presidiate ( 1 cap . collassato su 30 quadricicli ed uno show room distrutto da motorino elettrico ) ciò detto speriamo presto vi siano normative e restrizioni così che almeno in casa mia nessuno metta la sua tesla in carica nei box o peggio la sua barca elettrica contro i miei parabordi !!! Altro discorso ovviamente per la nautica professionale e da trasporto che da sempre è diesel elettrica !!! non rispondo in merito al disastro navale MOBY per rispetto delle vittime
I libri non bisogna tenerli in mano, ma leggerli e soprattutto capirli. Con la richiesta di vietare la carica dell’auto elettrica in casa penso che si sia fatto capire molto bene. Non c’è niente da aggiungere.
ma per carità, in Austria e Germania dove nei laghi le nuove licenze sono elettriche sono fulminati? Sono fulminati in India dove fanno le metropolitane con decine di barche elettriche? Sono fulminati ad Amsterdam dove rottamano le imbarcazioni a gas e l’ibrido per il full electric? Sono fulminati in Norvegia, Svezia, Islanda e Danimarca dove ci sono traghetti passeggeri da centinaia di posti? Se leggesse le cronache ogni settimana vanno a fuoco barche, pescherecci e traghetti. Le ricordo questa strage, da wikipedia: “Il disastro del Moby Prince è stato un sinistro marittimo avvenuto la sera del 10 aprile 1991, quando il traghetto Moby Prince, di proprietà della Nav.Ar.Ma., entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno. In seguito all’urto si sviluppò un vasto incendio, alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera, che causò la morte di tutte le 140 persone a bordo del Moby Prince, equipaggio e passeggeri, eccetto che del giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand. Non è mai strato possibile stabilire esattamente quanto greggio sia stato versato sul Moby”
E quanti disastri ecologici con le petroliere? Per favore i ragionamenti siano seri.
Vorrei solo far notare che e’ da più di 5 anni che abbiamo segnalato la incongruenza delle normative( superate) che impediscono l’utilizzo dell’elettrico nelle imbarcazioni a tutti i livelli. E’ una cosa vergognosa.
Scusa Gianni ma ci sono centinaia di barche che utilizzano l’elettrico. Non c’è nessun problema per il diporto. Ci sono anche battelli come quello calabrese in foto che fanno servizio di accompagnamento turistico, così come lo fanno al lago di Como le barche del cantiere Riva, così come la Sea X fa escursioni in mare aperto trasportando decine di persone. Ma ci sono traghetti ibridi dove si va in elettrico nei laghi italiani, e nella stessa Venezia ci sono servizi di trasporto turistico full electric. Quindi il problema mi sembra sia d’interpretazione e naturalmente di volontà politica.
Abbiamo già perso un decennio nello sviluppo della produzione di energie alternative, adesso, grazie alla lungimiranza pelosa dei nostri politici saremo obbligati a essere legati ai fossili per venti anni per la logistica sull’acqua nella il nostro paese e immerso letteralmente dalla testa ai piedi. Ma qualcuno che pensa veramente all’interesse del popolo italiano e non solo a una limitata elite che sguazza in oleosi interessi si può avere in questo paese?
Legga i commenti su questo sito, che pure si chiama Vaielettrico, e capirà che dar la colpa ai politici è solo un comodo alibi. Cominciassero gli italiani a capire quali sono i loro interessi…
Vero, tutti bravi a criticare (giustamente) la nostra classe politica ma poi quando si parla di energie rinnovabili qui casca l’asino. Ancor oggi alcuni amici mi chiedono se è conveniente il mio impianto fotovoltaico e in quanti anni me lo ripagherò! Possiedo un’auto elettrica e qui mi chiedono quando dovrò cambiare le batterie, io rispondo “con la stessa frequenza con cui tu cambi il motore della tua!”
Purtroppo è così, la politica rispecchia il popolo 😱😱😱😱 e questo la cosa molto ma molto preoccupante.
Ne uno ne l’altro vuole informarsi dalle giuste fonti e rema contro perché ha sempre funzionato ora cosa serve cambiare 🤦🤦