Yamaha lancia Yamaha Agriculture. Nuova società che può contare sulle recenti acquisizioni di Robotics Plus e The Yield. Obiettivo: offrire soluzioni robotiche e 4.0 agli agricoltori.

Yamaha Agriculture offre soluzioni tecnologiche ai coltivatori di mele, uva e altre colture per ridurre l’impatto sull’ambiente e i terreni
Troppo acqua sprecata, troppe emissioni nocive, pericolosi processi di desertificazione. L’agricoltura intensiva crea troppi problemi ambientali e concorre a mettere a rischio anche il futuro del settore. Una delle vittime maggiori del cambiamento climatico.
La tecnologia può dare una mano a ridurre gli impatti negativi, migliorare i bilanci aziendali e per Yamaha è una buona opportunità di business.
La nuova società sarà focalizzata sulla fornitura di dispositivi autonomi e di soluzioni digitali basate sull’AI per mitigare le conseguenze del cambiamento climatico.

Il punto di forza di Yamaha Agriculture è l’acquisizione di Robotics Plus e The Yield, società che permettono di creare un catalogo di prodotti dedicati come soluzioni robotiche per l‘irrorazione, il diserbo e altre operazioni sul campo.
I robot saranno “alimentati” dall’analisi avanzata dei dati e dall’intelligenza artificiale per introdurre l’agricoltura di precisione. Il debutto è previsto in Nord America, Australia e Nuova Zelanda.
Robotics Plus ha realizzato un veicolo ibrido autonomo in grado di svolgere diverse attività, tra cui l’irrorazione e il controllo delle erbe infestanti.
The Yield offre un’analisi avanzata dei dati e modelli basati sull’AI per fornire previsioni sulla resa e ottimizzare le operazioni all’interno e all’esterno dell’azienda agricola.

Yamaha Agriculture mette a sistema le competenze delle nuove aziende acquisite
Con Yamaha queste tecnologie complementari saranno integrate per creare una piattaforma completa. Quali saranno le funzioni robotizzate?
Yamaha Agriculture ricorda – sulla base del rapporto Robotics-Ready Data Standards for Washington Apples della Washington Tree Fruit Research Commission (WTFRC) – che i coltivatori puntano su raccolta e selezione (76%), irrorazione e fertilizzazione autonome (52%) e la previsione del raccolto e della resa (29%).
I dati della ricerca sono interessanti: l’86% degli intervistati afferma che le tecnologie digitali – software e robotica – hanno già cambiato l’agricoltura o lo faranno nei prossimi 5-10 anni.
Yamaha lavora nell’automazione agricola da quasi 40 anni.
Nelle risaie giapponesi oltre 2.200 unità coprono 800mila ettari all’anno.
Le stesse macchine sono utilizzate per la gestione dell’uva da vino, delle erbacce, della frutta arborea e della canna da zucchero.
Insomma c’è tanto spazio da coltivare con le nuove tecnologie a favore dell’ambiente. Nella nostra esperienza abbiamo visto i robot in campo che oltre ad annullare le emissioni riescono a lavorare senza necessità di ricarica grazie ai pannelli fotovoltaici.