Nasce Fastway, start-up italiana della ricarica

Nasce Fastway, una start-up italiana della ricarica creata da due manager usciti dal gruppo Plenitude-Be Charge (ENI) con l’appoggio di Crescita Azimut.

nasce Fastway
Il co-founder e ad Carlo Mereu.

Nasce Fastway da due manager ex Plenitude-Be Charge

Il Fondo Infrastrutture per la Crescita-Esg, istituito e gestito da Azimut Libera Impresa Sgr, investirà 50 milioni di euro in FastWay. La nuova società si occuperà dello sviluppo di una infrastruttura di ricarica pubblica veloce per veicoli elettrici su tutto il territorio nazionale.  È stata co-fondata assieme agli ingegneri Paolo Esposto e Carlo Mereu, entrambi provenienti dall’universo Be Charge, acquisito nell’agosto 2021 dal gruppo Eni-Plenitude. I due manager avranno l’intera responsabilità della gestione, con il ruolo di amministratori delegati. Si occuperanno dello start-up dell’iniziativa, dello sviluppo e della gestione della rete di ricarica, assieme al cfo Serafino Marchio, che seguirà gli aspetti finanziari. Il piano industriale è molto ambizioso: prevede l’installazione di 15.000 punti di ricarica, principalmente fast (fino a 150 kW) ed ultrafast (fino a 400), in tutta Italia nell’arco di 10 anni.

nasce FastWay
Andrea Cornetti

Vuol diventare il principale operatore indipendente nella ricarica rapida in Italia

Fastway nasce per “diventare il principale operatore indipendente nel segmento della ricarica rapida”. Le stazioni di ricarica verranno realizzate su suolo pubblico, grazie a intese con i Comuni, e su suolo privato ad accesso pubblico. In prossimità di punti di interesse e di attrazione, come i grandi centri commerciali. “Abbiamo deciso di investire in questo progetto perché il settore della mobilità elettrica e delle emissioni zero è in crescita“, spiega Andrea Cornetti, ad Real Estate e Infrastrutture di Azimut Libera Impresa Sgr. “È in linea con la mission del nostro fondo, che persegue sia l’obiettivo di costruire un futuro più sostenibile sia di generare rendimenti finanziari in linea con le aspettative dei suoi investitori”.  Il Fondo Infrastrutture per la Crescita-Esg ha già raccolto sottoscrizioni per più di 450 milioni da parte di 16 investitori istituzionali. Deliberando operazioni per un valore di circa 700 milioni, di cui 19 già finalizzate per circa 550 milioni.

Visualizza commenti (6)
  1. mha, a me sembra sempre il solito balletto… spinoff dei due geni di turno, finanziamenti a palla con acquisizione del gigante di turno a cose fatte… servono colonnine da 10 ampere ad ogni lampione a costi di ricarica umani per servire anche chi non ha un garage, altro che superfast ad un euro al kW…

  2. Chissá se riusciranno a creare una vera concorrenza con i “giganti” giá operativi.. La sfida si giocherá anche sull’affidabilitá delle colonnine.

  3. Per i camion elettrici servono i megacharger. Proprio perché i camion elettrici risultano più economici di quelli diesel, servono strutture capaci di consentire ricariche veloci. Tesla riesce a fare i megacharger utilizzando delle batterie dove accumula l’energia che poi cede in fase di ricarica. Avere colonnine da 400 quando ci sono già quelle da 350 non è innovazione, è riproporre sempre le stesse cose. Intanto negli USA Wave sperimenta i megacharger wireless …

    1. Enzo, guarda il bicchiere mezzo pieno, 1500 colonnine all’anno per 10 anni non è un scherzo. Se ci fossero 5 stalli per sito vorrebbe dire 300 nuove stazioni all’anno. L’importante è che le metano nei posti più sensati. Di certo, nel centro storico con ZTL di un paesino di 300 abitanti forse non avrebbe nessun senso.

      1. Hai ragione Marco ma loro parlano di un progetto a 10 anni. I camion Tesla Semi sono in consegna a dicembre 2022, le auto con ricarica a 480 kW sono in commercio già dallo scorso gennaio, aggiungere delle colonnine che max arrivano a 400 kW contro i 350 di oggi significa business as usual, non ci vedo innovazione, l’ennesimo player con le solite colonnine uguali o quasi a quelle già esistenti. Se entri oggi sul mercato devi avere il coraggio di avere lo sguardo lungo, rivolto al futuro: 400 kW vanno bene oggi, tra 10 anni che farai, dovrai rimodernare tutto da capo?

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