Elon Musk gela Tesla: l’economia volge al peggio, scenario che richiede un 10% di taglio nell’organico. Nonostante che l’azienda macini un record dopo l’altro.

Musk gela Tesla: l’economia mondiale volge al peggio
Il patron di Tesla ha una sensazione “super negativa” sull’outlook dell’economia. E per prepararsi al brutto tempo in arrivo ritiene necessario sospendere con effetto immediato tutte le nuove assunzioni. Non solo: considera necessario il taglio del 10% della forza lavoro. Lo scrive lo stesso Musk scrive in una mail interna intitolata “Sospendere tutte le assunzioni in tutto il mondo“, citata dalla Reuters (qui). Tesla a livello globale impiega 99.290 persone. Eliminare il 10% potrebbe equivalere dunque a lasciare a casa circa 10.000 persone. La notizia giunge in un momento complicato per Tesla, le cui azioni hanno registrato una flessione di oltre il 20% da quando Musk ha annunciato di voler acquistare Twitter per 33,5 miliardi di dollari. Pesa anche l’impatto sulla produzione dei lockdown a Shanghai, dove Tesla ha una fabbrica dalla quale arrivano le auto anche per l’Europa, in attesa che l’impianto di Grunheide, in Germania, entri a pieno regime.
“Difficile rendere le auto elettriche meno costose”
Negli Stati Uniti aumentare e ridurre il personale è un’operazione che si fa con molta più facilità che in Europa. Già all’inizio del 2019 Tesla aveva ridotto la sua forza-lavoro di 3.000 posizioni. Avvertendo che “la strada da percorrere è molto difficile” per rendere le auto elettriche più convenienti per il mercato di massa. Uno scetticismo che, stranamente, non è condiviso da marchi storici come Ford, Volkswagen e Renault, che invece vedono grandi margini per tagliare i listini. Nei giorni scorsi Musk aveva dato segni di insofferenza nei confronti dei suoi dipendenti sul tema del ritorno in ufficio nel dopo-Covi. Esortando senza mezzi termini il personale a rioccupare le proprie scrivanie o a trovare lavoro altrove. “Maggiore è la vostra anzianità e più dev’essere visibile la vostra presenza” ha scritto ai dipendenti , aggiungendo che devono trascorrere un minimo di 40 ore in ufficio a settimana.
Lo dico?
Lo dico.
Allora, ovviamente per scherzare, ma da sempre per ridere mi reputo uno “pseudofan” di Cesare Lombroso.
Sgombriamo il campo: la frenologia non è una scienza. Ripeto: la frenologia non è una scienza.
Però, esclusivamente per ridere, mi piace pensare che nel boschetto della mia fantasia sia
una scienza.
Ecco, da sempre, invariabilmente… Tutte le volte che guardo la faccia di Elon Musk mi viene da pensare: ci “salviamo” da questo solo perchè è miliardario e lo conoscono tutti e quindi deve stare schiscio, ma questo ha la faccia da sociopatico pesante e gli occhi di un serial killer.
Ovviamente tutto per ridere.
Beh, io nel mio commento in risposta a “Nomen Omen” parlando di Musk ho testualmente scritto:
“Anche se al limite del sociopatico…” per cui, non posso che concordare!
E comunque si tratta di un taglio relativo a colletti bianchi, dunque, riparametrizzato sul totale dei dipendenti, si tratta di max 5% della complessiva forza lavoro (cosa che ha già fatto nel 2018/19). I lavoratori della catena di montaggio, assemblaggio batterie e pannelli solari non saranno influenzati, anzi aumenteranno. Chissà come mai Reuters si è dimenticato di citare ciò, nonostante la mail di Musk fosse di 6 righe (visualizzata su un telefono). Poi vai a vedere i titoli Reuters di venerdì e di sabato e capisci che gran figura da pagliacci han fatto.
Ma ovviamente Musk stesso! l’unica fonte da cui si abbeverano i fanboi.
Tutti i giornali hanno riportato la stessa notizia, nata da un’agenzia di Reuters.
Che però non ha pubblicato l’Intera mail , ma spezzoni che paiono tra l’altro essere parafrasati e non letterali: manca, insomma, il contesto.
Tesla cresce del 50% ogni anno da diversi anni: davvero sarebbe pensabile che si riferisse alla forza lavoro vera e propria?
Come potrebbe ridurre il personale continuando a crescere?
Scrive “reducing salaried headcount” che in gergo USA è il livello di controllo, quadri. Manager, capireparto, NON l’impiegato o l’operaio
Credo che in realtà si stia facendo il consueto rumore per nulla soltanto perché è Musk.
Che come al solito, non confermerò o smentirà nulla.
Musk ad aprile ha capitalizzato 12,8 miliardi di dollari vendendo azioni di Tesla per acquistare Twitter, così ha dichiarato ufficialmente.
Il titolo Tesla ha subito un inevitabile ribasso in quanto non c’erano investitori pronti ad acquistare tutte quelle azioni offerte improvvisamente in borsa.
Oggi con questa dichiarazione ha ottenuto un ulteriore effetto ribassista sul titolo.
Come impiegherà tra non molto i 12,8 miliardi di liquidità che ha incassato ad aprile dopo quest’ultima dichiarazione ribassista?
Ecco un chiaro esempio di come si specula in borsa puntando su un unico titolo.
“Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”
“Musk avrebbe a poco a poco tolto la maschera, mostrandosi per ciò che è: un repubblicano / conservatore vecchia scuola” Ah, qualcuno ancora non l’aveva capito?
Ola Källenius nessuno sa chi sia, eppure i suoi prodotti sono ugualmente venduti. Io compro un prodotto, non la tessera di partito del suo creatore, purché rispetti i diritti umani e mi pare che, per il momento, lo stia facendo. Anche se al limite del sociopatico, piaccia o non piaccia, sono gli altri che inseguono i suoi risultati.
l’America, per fortuna, non è l’Europa. Ben contento di vivere da questa parte dell’Atlantico, io.
Se e’ l’imprenditore piu ricco del mondo un motivo c’e” , i dipendenti vanno sempre spremuti fino all”ultima goccia e se sono troppi vanno a casa. Dal punto di vista prettamente economico non fa una piega.
C’è un articolo che ho letto di recente che parla del vero volto di Musk. Musk avrebbe a poco a poco tolto la maschera, mostrandosi per ciò che è: un repubblicano / conservatore vecchia scuola. Dopotutto alcuni segnali sembrano andare in quella direzione, dall’apprezzamento dello sfruttamento del lavoro cinese contro gli statunitensi “sfaticati” (bella gratitudine, Elon, senza di loro ora dove saresti?), dallo sfottò delle manifestazioni LGBTQI+, dall’acquisizione ostile di Twitter per ridare la voce a Trump e a tutta una certa destra estrema americana. E’ anche vero che trovare un imprenditore “di sinistra” di questi tempi è dura, è più facile avere un papa trans …
Detto ciò, sarà “divertente” vedere dove licenzierà. In Germania non credo possa, i sindacati sono super protettivi e interverrebbe anche il governo. In Cina non credo gli convenga, ogni lavoratore costa un terzo rispetto a quello americano e fa gli straordinari senza fiatare. Negli USA in teoria potrebbe ma di recente proprio Musk si è accordato col sindacato per accedere ai benefici e credo che il sindacato statunitense ci terrà a dire la sua sui licenziamenti. A ben pensarci, potrebbe essere solo un espediente per convincere i duri e puri dello smart working a rientrare …
Come dice correttamente l’articolo, l’America è proprio un altro mondo. Da noi le aziende licenziano quando le cose vanno male, negli Usa tagliano quando pensano che potrebbe andar male. Il che vale anche per Tesla. Ciò detto, Musk come tutti i grandi innovatori ha enormi pregi ed enormi difetti. La stampa italiana sembra vedere solo i difetti, dandone un ritratto molto, molto ingeneroso.
A me sembra che anche per i mass media oltreoceano il vento sia cambiato nei confronti di Musk
Come dice correttamente l’articolo, l’America è proprio un altro mondo. Da noi le aziende licenziano quando le cose vanno male, negli Usa tagliano quando pensano che potrebbe andar male. Il che vale anche per Tesla. Ciò detto, Musk come tutti i grandi innovatori ha enormi pregi ed enormi difetti. La stampa italiana sembra vedere solo i difetti, dandone un ritratto molto, molto ingeneroso.
Anche negli USA non è obbligatorio sfoltire i dipendenti come fossero una siepe da potare, non lo fanno tutti. Lo fanno spesso le aziende quotate perché il mantra è mantenere alto il valore delle azioni “whatever it takes”. Infatti ci sono molte aziende che non sono quotate, o che hanno fatto delisting, dove si lavora senza l’assillo del report trimestrale.
Ci sono famiglie ed esseri umani dietro quei numeri, e tutti hanno contribuito a riempirgli le tasche. Scaricarli per tenere su i conti aziendali è una mossa spregevole che non mi è mai piaciuta.
Ciò detto, se Musk fa qualcosa di negativo non vedo perché non descriverlo come tale. I successi che ha ottenuto non cancellano il fatto che molte sue operazioni finanziarie sono veramente al limite, basti pensare alla manipolazionedel mercato delle criptovalute l’annoscorso, o le sceneggiate calcolatissime per comprare twitter.
Un genio? Sicuro. Ma anche un finanziere senza scrupoli. E lui non fa niente per migliorare la sua narrativa, anzi sembra goderci. Quindi ci sta che la stampa gli dia contro.
Sia chiaro, io preferisco di gran lunga il modello europeo, in cui i lavoratori hanno più dignità e garanzie. Ma resta il fatto che la stampa italiana dipinge Elon Musk come un grande bluff, una specie di truffatore capace di incantare i serpenti senza costruire nulla di solido. I fatti dicono altro: simpatico o no (spesso non lo è), ha creato dal nulla un’azienda che oggi ha 100 mila persone a libro-paga. E ha costretto i brand storici dell’auto a inseguirlo (per ora senza successo) nell’elettrico. Un riferimento, come dice il presidente della Volkswagen, Herbert Diess. Non era per nulla facile.
Mauro per carità, Elon Musk ha fatto bene e non si può dire il contrario ma sinceramente non rientro in coloro che mitizzano le figure degli imprenditori. Per me i geni si chiamano Albert Einstein, Alan Turing, Leonardo Da Vinci, Raymond Kurzweil e i tantissimi ricercatori che nel mondo lavorano ogni giorno sulle materie più disparate. Credo che un imprenditore di successo sia solo quello, un imprenditore di successo, uno che parte con una base economica e con una azienda e usa quelle somme di denaro per aumentare il volume d’affari della sua azienda o per costruirne di nuove. In tutta onestà, per come la vedo io, non è strano che Musk faccia bene, è strano che gli altri facciano così male (ogni riferimento a Diess è puramente casuale).
Tra l’altro, sempre per chiudere il cerchio, il merito di tanti successi delle sue aziende è dovuto ai suoi dipendenti: non è Musk che scrive il codice del firmware delle centraline, non è Musk che progetta i motori o le batterie, lui ha dei dipendenti che fanno quel lavoro. Possiamo parlare di capacità nella selezione dei dipendenti migliori? Mah, secondo me possiamo più correttamente parlare di incapacità quando questo non viene.
Musk ha “predetto” una crisi economica. Qualcuno pensa che, mentre era a cena a mangiare un hamburger, all’improvviso nella mente del grande genio è apparso una visione nitida del futuro che prediceva la crisi? No di certo, i dati già danno un rallentamento dell’economia a livello globale e certamente Musk dispone o consulta analisti che sono in grado di fornirgli una stima sull’andamento economico nei prossimi anni. Probabilmente questa “capacità” di predire le crisi gli è arrivata dall’esperienza in PayPal dove, analizzando i big data degli acquisti, avrà individuato i tendenziali che predicono una crisi. Musk non ha predetto nulla, ha solo letto delle analisi altrui ad alta voce.
Infine, la mia visione personale sul Musk “ambientalista”. Semplicemente non esiste: per lui l’auto elettrica è business, ha pensato all’auto elettrica per entrare in un mercato dove diversamente non sarebbe potuto entrare (e lo dico senza criticarlo, non bisogna essere per forza ambientalisti, lui è un imprenditore 100% conservatore, antisindacale, contro le tasse, senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori che solo per pura coincidenza produce auto che interessano agli ambientalisti). Diversamente non si spiegano certi eccessi, come il lanciafiamme, il track mode della performance con le ruote che fumano (l’ambiente ringrazia), la roadster con i retrorazzi, l’amore sfegatato per le criptovalute (che pure i bambini sanno essere superinquinanti), etc. etc.
Non scomoderei Leonardo Da Vinci, resterei ai tempi nostri per dire che Steve Jobs, Bill Gates è anche Elon Musk, sissignori, hanno avuto intuizioni straordinarie, unite alla capacità di costruirci sopra una grande azienda. Poi, sul piano umano può risultare detestabile, ma pensate che il mio concittadino Enzo Ferrari fosse un simpaticone?
Mauro, sono completamente d’accordo sul successo che ha avuto. Ma per tutto il resto la penso molto come Enzo.
E anche sullo Smart Working mi lascia un pò così, lui che è per l’ambiente, per evitare gli sprechi ecc. pretende che le persone che possono benissimo fare le stesse cose che fa a casa propria vadano ad intasare strade, consumare pneumatici ed energia elettrica (immagino abbiano una Tesla) ecc. per che cosa!?!?
Per averli sotto tiro e vedere quante volte vanno in bagno, essendo dirigenti vanno ad obiettivi e pertanto una volta raggiunto è raggiunto (oppure il contrario).
Non ti preoccupare in Germania lo fanno è che nessuno se ne accorge, di solito tagliano personale straniero e lo rispediscono a casa se in una quindicina di giorni non ha un altro posto fisso.
In Italia una volta che entri con il posto fisso è un impresa senza fine per poter licenziare, fai prima a chiudere l’azienda 🤷
Il risultato di non valutare obiettivamente quello che le persone valgono… Mi ricorda la storia di alcuni politici italiani….
Caro Musk, sei sceso dal podio con il tuo appoggio alle criptovalute, poi hai perso la stima con le tue uscite sulle azioni necessarie/inutili a contrare l’espansione del covid, eccessivamente cinico-destraiole, poi sei passato a “giudizio sospeso” con le posizioni in controtendenza sullo smartworking, ma ora sei passato tra gli ignobili e sei in una folta compagnia. Ed è per questo motivo che le società devono far pagare le tasse a chi fa business, perché quando tira la tramontana sono gli stati a proteggere le persone che il business butta fuori. Ma purtroppo, le società come la tua trovano sempre il modo di prendere piuttosto che dare. In Europa siamo orgogliosi di dare ancora più valore alle persone che al business, e dire che dall’America avete fatto di tutto per esportare il vostro cinismo, ed in buona parte ci siete riusciti. Ma per fortuna non ancora del tutto
Va beh diciamo che le affermazioni Musk vanno sempre prese con quel pizzico di beneficio del dubbio. In questo caso è anche un auspicio.
Ma se chi ha l’azienda con il vento in poppa ed una coda di clienti di un anno da soddisfare pensa a licenziare gli altri cosa devono fare?
Se tutti si mettono a licenziare quando le cose vanno bene finiscono per creare un ulteriore gruppo di persone senza reddito (o con sussidio) che giustamente limiterà al minimo i consumi innescando (o accentuando ulteriormente) la crisi economica.
E quando sarà peggiorata qualcuno dirà che occorre licenziare ancora, e così via.
Complimenti!
Mi sembra la barzelletta del comandante del fortino e del capo indiano:
– il comandante dice ad un suo sottoposto addetto alla scorta di legna “vai a chiedere al capo indiano se quest’inverno farà freddo o freddo freddo”
– il sottoposto va da capo indiano ed il capo risponde che farà freddo freddo;
– il sottoposto torna dal comandante e gli riporta la notizia – a questo punto il comandante gli dice “fai altra legna”;
– dopo qualche giorno il comandante rimanda il sottoposto dal capo indiano a chiedere se farà freddo freddo oppure freddo freddo freddo;
– il capo indiano risponde che farà freddo freddo freddo;
– il sottoposto ritorna, riferisce e viene mandato dal comandante a fare ancora legna;
– dopo qualche giorno il comandante rimanda il sottoposto dal capo indiano a chiedere se al prossimo inverno farà freddo freddo freddo oppure freddo freddo freddo freddo e di domandargli da cosa lo capisce;
– il sottoposto va, chiede ed il capo risponde freddo freddo freddo freddo…e qui il militare domanda: “ma come fai a capirlo?” …. ed il capo indiano risponde “boh al fortino continuano a fare legna”.
Si chiamano Self Fulfilling Prophecies