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Musk fa i conti della transizione: “Costerà una follia, ma il petrolio di più”

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Secondo Elon Musk la transizione energetica del Pianeta dal petrolio all’elettricità da fonti rinnovabili costerà 10 trilioni di dollari (10 mila miliardi); ma continuare con i carburanti fossili costerà molto di più, almeno 14 trilioni di dollari. Il patron di Tesla va per le spicce e ne fa una questione di portafoglio prima ancora che di ambientalismo. 

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Elon Musk, CEO di Tesla

Commentando ad Austin, in Texaxs il Master Plan Part 3 pubblicato da Tesla la scorsa settimana, Musk ha ipotizzato che la transizione “green” si possa compiere nei prossimi vent’anni.

Dieci trilioni di dollari da investire in 20 anni

Richiederà «investimenti colossali» in impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, materie prime per realizzarli, sistemi di stoccaggio dell’energia e reti per distribuirla.  Secondo i calcoli di Musk, il sistema energetico globale necessiterà di  una potenza di 30.000 GW (ovvero 30 miliardi di kW) e di una capacità di accumulo di 240.000 GWh. Questo a fronte dei 3.214 GW di potenza e 1.432 GWh di storage attuali. Colmare questo divario costerà appunto 10.000 miliardi di dollari di investimenti. Tuttavia «la Terra passerà a un’economia basata sulle energie rinnovabili _ scommette l’imprenditore _ e accadrà abbastanza presto da poterlo vedere tutti» poichè continuare a produrre petrolio, carbone e gas naturale costerebbe almeno 14.000 miliardi di dollari.

Musk: la transizione è nella logica dell’economia

Costi a confronto: a sinistra i carburanti fossili, a destra la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

Quindi la logica economica spinge verso l’elettrificazione, alimentata dal vento e dal sole, con enormi batterie di accumulo e serbatoi di idrogeno per immagazzinare energia. L’idrogeno per l’industria pesante, come la siderurgia e il cemento, l’elettricità per la mobilità e la climatizzazione di case e luoghi di lavoro con pompe di calore.

Dieci trilioni di dollari sembrano una cifra stratosferica, ma va raffronta alle dimensioni dell’economia globale, che vale 100 trilioni di dollari all’anno. Per Musk si tratterebbe quindi di destinare alla transizione appena lo 0,5% del Pil mondiale per 20 anni. Il che risulta assolutamente fattibile.

E’ troppa l’energia che oggi va sprecata

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I percorsi dell’energia nell’attuale mix di produzione: quasi due terzi dell’energia primaria vengono sprecati
Uno sguardo al futuro: in un’economia sostenibile elettrificata gli sprechi si riducono a meno del 10%

Materie prime: estrazioni cinque volte inferiori

Sono sufficienti le risorse mondiali di materie prime? Secondo Musk il settore minerario-siderurgico vedremme un boom di domanda, pari a 502 miliardi di dollari per l’estrazione  e 662 miliardi di dollari per la successiva lavorazione di nichel, litio, rame e altri materiali da utilizzare nelle batterie. Ogni anno dovrebbero essere estratti 3,3 miliardi di tonnellate di metalli necessari alla transizione. Ma oggi ogni anno vengono estratti 15,5 miliardi di tonnellate di combustibili fossili, che poi spariscono perchè vengono bruciati.

I metalli strategici per l’elettrificazione, viceversa, possono essere recuperati e riutilizzati. Il riciclaggio, prevede Elon Musk, inizierà a sostituire gran parte delle materie prime vergini a partire dal 2040, quando le batterie, i pannelli solari e le turbine eoliche a fine vita saranno disponibili per il riutilizzo. Altri materiali saranno utilizzati meno o per niente, ad esempio sostituendo l’argento con il rame nei pannelli solari, la grafite artificiale nelle batterie o eliminando le terre rare dalle turbine eoliche.

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Nei quadratini verde e blu la quota di superficie terrestre da coprire rispettivamente con fotovoltaico ed eolico per soddisfare il fabbisogno energetico dell’Umanità.

«Un futuro elettrificato e sostenibile è tecnicamente possibile e richiede meno investimenti ed estrazione di materiali rispetto al proseguimento dell’attuale politica energetica», conclude il fondatore di Tesla.

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40 COMMENTI

  1. Qualcuno riesce a spiegarmi che ozzac hanno a che fare tutte ste chiacchiere sulla privacy con le previsioni di spesa di un passaggio all’elettrico o il rimanere al fossile?
    Rimanete in tema sarebbe più interessante e stimolante che sentire diatribe leguleie che si legano al tema solo perché chi le espone si chiama Elon.

  2. Come per Toyoda e qualunque altro AD, Musk parla pro domo sua, le sue parole vanno prese per quel che sono.

  3. Grande Elon Musk, fortuna che al mondo c’è gente come te che ha occhi per vedere più in là nel tempo, e soprattutto si mette in gioco con se stesso e rischiando i propri capitali.
    Chapeau!!

    • Parlando di spacex “Musk ha esordito riprendendo un tema ricorrente nei suoi discorsi: la necessità di rendere la vita “multiplanetaria”. La sua idea deriva dalla convinzione che il futuro della specie umana dipenda dalla capacità di colonizzare altri pianeti”

      Se il nostro futuro dipende dalla capacità di andarcene allora perché gli sta a cuore la transizione green all elettrico? Sicuro che se restiamo qua con le sue auto o c’è ne andiamo lui si fa un sacco di soldi.

  4. Notizia di oggi: Musk, tutto contento, afferma che Twitter è passata da 8000 a 1500 dipendenti. La maggior parte dei licenziati sono ingegneri ed informatici. Per produrre un’auto elettrica occorrera’ 2/3 della manodopera attuale. Il riciclo delle materie prime con quale energia rinnovabile avverrà? Motivazioni sociali ed etiche lasciatele perdere. Non ve ne importa nulla, siete come il vostro guru di riferimento. Siamo noi che non dobbiamo essere convinti: il passaggio forzato all’elettrico non salverà il pianeta e creerà un elevato numero di poveri, allargando il divario sociale. I cambiamenti devono essere scelti, perché convenienti, non imposti.

    • ci piò stare ,
      quello che lei non sa o non vuol scrivere , dato che parte con un revenuto “il vostro guru”
      Musk , può sperperare i suoi soldi come crede se la legge lo consente
      lincenziare in aziende hitech , spesso è una opportunità invece di una “tragedia” per i dipendenti

      trovo che i social network siano troppo sopravvalutati da decenni
      prima preferivo usenet
      ora dei newsgroup associati a testate come questa

      inoltre i leader dell’hitech , hanno sempre detto che l’automazione ha bisogno di regolamentazione politica
      un centinaio di miliardari tra cui Gates sono arrivati a dire che hanno bisogno di essere tassati di più ..
      altri come Musk e Bezos diconono che le aziende devono investire di più per la transizione green , si legge SPENDERE un sacco di soldi per implementare l’economia green

      personalmente penso che valgano entrambe le cose
      l’occupazione persa , in lavori stupidi e ripetitivi , si può recuperare in nuovi lavori

      le rinnovabili sono centrali per l’occupazione
      basta vedere quanti dipendenti ha Eni e quanti Enel
      fatturati simili , ma una , ne ha il doppio e non è quella legata al fossile ..

      io preferirei , una riduzione dell’orario di lavoro e la creazione di nuovi lavori
      pittosto che conservare lavori obsoleti senza futuro

      l’energia da rinnovabili e le telecomunicazioni
      sono la chiave per produrre ricchezza e occupazione presente e futura

      ma l’Italia su questo fronte sembra ,dormire o peggio sembra reticente da troppi anni

      • Son abbastanza d’accordo con te, spesso ho fatto lo stesso ragionamento, però a volte mi chiedo anche… Ma perché evolviamo continuamente? La tecnologia tutta si basa sul principio di “togliere lavoro all’uomo per dedicare tempo ad altro” che poi si faccia un altro lavoro è soprattutto perché c’è tanto altro da fare e ogni nuova tecnologia apre porte e mercati impossibili da immaginare prima (te li vedi col calesse a pensare di vendere vestiti per avatar virtuali di un videogioco gratuito e fare i giga miliardi), ad un certo punto però la tecnologia evolve al punto di averci tolto talmente tante grane dalla vita che non serviamo più tutti quanti per portare avanti le cose principali perché il grosso, siamo stati così bravi prima da inventare un modo per non doverlo più fare.
        Discorso molto accentuato dalla continua esplosione demografica mondiale. Siamo arrivati al punto di poter coltivare carne in laboratorio (e sicuramente in pochi anni ci saranno passi notevoli sull’argomento) liberare spazi enormi dove poter creare nuove abitazioni, centri di studio, quartieri artistici, luoghi di incontro, chi vorrà semplicemente fare da spettatore lo farà serenamente e chi vorrà partecipare lo farà, attività che vanno a sfruttare quelle che sono le nostre vere grandi capacità (come genere umano si intende).
        Purtroppo si è focalizzati sul mettere il soldo alla base del mondo anziché noi stessi come umanità, altrimenti arriveremo per forza di cose a una società sfittica mantenuta da un reddito sociale di base finanziato con le tasse delle aziende stesse per farci continuare ad acquistare i loro prodotti per avere sempre un + sul bilancio, un risultato simile ma decisamente meno positivo.
        Avrò visto troppi star trek con la sua società utopistica, ma non vedo per niente male un pianeta dove il “denaro” come lo intendiamo oggi non esiste grazie al l’avanzamento tecnologico si riesce a soddisfare i bisogni primari di chiunque e in modo totalmente gratuito, le guerre non avrebbero più senso di esistere così come il furto le mafie etc etc.. Purtroppo mi rendo conto essere una utopia

    • Enrico, il fine dell’impresa, per il codice civile, è il lucro. Se la gente resta disoccupata deve pensarci lo Stato, attraverso le tasse, non le imprese.

  5. “Costerà una follia, ma il petrolio di più”
    Mi sembra doveroso approfondire quel ‘ma il petrolio di più’, visto che si cita una cifra, anche se approssimativa.
    Avrei grande interesse in merito.

    • cercare “incentivi per le fonti fossili” con google
      le si aprirà un mondo

      essere conservatori costa

      l’Italia ha speso 41,8 Miliardi di Eur solo nel 2021 in attività, opere e progetti connessi ai combustibili fossili.

      del 2022 2023 , ho l’impressione che le cifre saranno assurde , tra rigassificatori
      e costi maggiorati per trasporto via nave

      c’è chi ha stimato che se solo il 10% degli “incentivi” destinati ai fossili fossero dirottati sulle rinnovabli,il mondo sarebbe molto diverso
      “secondo l’Fmi, i sussidi globali sui combustibili fossili nel 2020 hanno raggiunto i 5.900 miliardi di dollari. “

  6. Ma le ultime 2 notizie che riguardano Musk non le diamo? Il fatto che ci sono class action negli USA perché i dipendenti avevano facoltà di accedere alle telecamere interne ed esterne dell’auto e hanno abusato del loro ruolo? Il fatto che Musk ha cambiato l’icona di Twitter applicando quella di DogeCoin, che è una crittomoneta che non è propriamente ecofriendly [ https://www.outlookindia.com/outlook-spotlight/cross-your-ts-and-polkadot-your-big-eyes-a-look-at-dogecoin-polkadot-and-big-eyes-environmental-impact–news-231657 ] e poi è qui a parlare di rinnovabili?

    • Non siamo i biografi di Musk e quel che combina fuori dagli ambiti che ci ci interessano non è affar nostro. Come sempre tu guardi il dito e ignori la luna.

      • Infatti la notizia riguarda Tesla, non Musk (che tra l’altro da quanto si apprende è stato vittima anche lui, essendo stato spiato dai suoi stessi dipendenti). Se l’azienda Tesla non riesce a garantire la privacy dei suoi utenti (che fanno una class action contro Tesla) mi sembra difficile giustificare il perché una class action contro Tesla non sia una notizia rilevante per una testata che parla di auto elettriche.

        Non sono certo il direttore editoriale, la mia è una osservazione da lettore, la decisione sui temi da trattare spetta a voi. Certo presumo che i possessori di una Tesla saranno curiosi di conoscere la notizia, le accuse, la posizione ufficiale di Tesla, come possono difendersi sia tecnologicamente (sarà sufficiente disabilitare le telecamere e negare il consenso al trattamento dei dati? Boh …) sia legalmente per veder riconosciuti i propri diritti. La biografia di Musk non interessa neanche a me e non c’entra nulla.

        Se questa violazione della privacy è il dito e non la Luna, è un dito bello grosso e lungo …

        • “sarà sufficiente disabilitare le telecamere e negare il consenso al trattamento dei dati? Boh”
          Sei un informatico e conosci la risposta (che è: si, è sufficiente), quindi questa tua insinuazione a beneficio dei non informati è degna di “La Verità “.
          A beneficio di tutti: se non hai esplicitamente scelto di inviare i filmati a Tesla dando il tuo consenso in un menù della macchina spostando uno slider , la macchina non invia i filmati a Tesla.
          Se lo avevi dato, basta revocarlo.

          • Guido, di solito mi trovo d’accordo con quello che scrive, pero’ qui non si tratta di questo: l’utente puo’ ragionevolmente dare il consenso al trattamento dei video per permettere il funzionamento di un servizio; non certo per permetterne la diffusione non autorizzata.

            Non e’ questione di consenso o no, ad esempio puoi firmare quello che vuoi, ma in Europa certi dati sono ritenuti sensibili e vanno trattati in modo adeguato.

            Qui e’ il trattamento dati che non era adeguato. E se per i dipendenti disonesti possono essere prefigurati violazioni del codice penale, non e’ che il datore di lavoro ne esca indenne. Una multa sarebbe probabilmente indicata.

            Spero che se ne tragga una lezione e si vada avanti;

            Tesla e’ un’azienda che non e’ piu’ una startup, e deve agire di conseguenza.

            Voglio dire, credo che Tesla abbia un’influenza netta positiva, pero’ fra violazioni della privacy e cause per discriminazione, abbia anche parecchio spazio di miglioramento

          • Abelardo
            Certo, è una violazione senza se e senza ma e questo non è in discussione: anche chi ha autorizzato lo ha fatto per uno scopo che non era la divulgazione tra i dipendenti ad uso ricreativo. Sono un responsabile IT e conosco perfettamente il GDPR.
            Ho fatto un inciso per dire che Tesla non è Facebook per cui non ha di default la condivisione dei tuoi dati: devi dargliela esplicitamente, a dimostrazione che NON è interessata ai tuoi dati visivi (ma alla telemetria, eccome).
            Quello che contesto a Enzo, che è un informatico, è l’insinuazione che non basti revocare il consenso, insinuazione non degna di chi si professa portatore di verità ancorché scomode.
            Qualcuno farà un’indagine e qualcuno, se ci sono gli estremi, ne risponderà.
            La revoca di un consenso è una revoca. Punto. Il software smette di trasmettere.

          • @Abelardo non sai quanti amici mi dicono che ChatGPT non funziona più … Rodotà è morto di crepacuore, altro che … sempre che la notizia diffusa da Reuters fosse vera, il problema qui si allarga anche a chi ha fatto un test drive di una Tesla, chi sale in un taxi Tesla, chi sale in una Tesla come passeggero e chi si avvicina ad una Tesla … perché in teoria, se uno ha il sentry mode attivo e ha acconsentito, credo (ma qui ci vuole l’avvocato) che da un punto di vista civile ne risponda lui per primo: sei tu che hai acceso una videocamera su di me e sei tu che hai coscientemente condiviso con terzi (il “centro sicurezza Tesla”) i miei dati, quindi non sei (e ne sei consapevole) l’unico proprietario e custode di quelle immagini ma sei a conoscenza che finiscono all’estero, su server esteri e sono condivisi con terze parti.

            C’è stata qualche settimana fa un’indagine in Olanda e Germania chiusa troppo frettolosamente dicendo che il sentry mode di Tesla non violerebbe la privacy ma così non è (e infatti la sentenza è arrivata prima dello scandalo): mentre una dashcam normale registra i dati e li tiene salvati in locale (un po’ come quando io col mio cellulare faccio un video e non lo condivido con nessuno), il sentry mode invece condivide con terzi senza addirittura sapere esattamente con chi (quante persone? Chi sono? Dove sono memorizzati questi dati? Secondo quali legislazioni sono custoditi?).

            Quindi se tu privato cittadino hai condiviso consapevolmente il video in cui io sono ripreso (non importa se con i tuoi amici o con i tecnici Tesla), non avresti potuto farlo ma avresti dovuto adottare tutte le misure di sicurezza affinché nessun altro potesse accedere a quel materiale.

            E comunque (lo dico a Guido) a maggior ragione se la sicurezza di un’azienda viene violata non solo è di buon senso ma è doveroso quantomeno interrogarsi sull’efficacia di tutte le misure a tutela della privacy prese da quell’azienda.

            Vabbeh ma dai, di che sto parlando, io penso a Rodotà, Guido Scorza, GDPR e invece questa è biografia di Musk …

          • Guido da informatico sai bene che la mia perplessità è pertinente. Ad esempio mi chiedo se sia lecito, per poter sapere dove è possibile fare un test drive, che Tesla ti obblighi a fornirle numero di cellulare ed email. Dati che, per carità, è giusto richiedere SE io decido di fare un test drive ma che invece non dovrei dare SE io volessi solo sapere le modalità e le condizioni del test drive (ad esempio la concessionaria più vicina a me o le date libere o i modelli disponibili o il tempo concesso per il test drive).

            Se tu vuoi sapere se ad esempio c’è una Tesla che puoi provare nel tuo comune, PRIMA devi dirgli tutto di te e dare il consenso [ https://www.tesla.com/it_it/drive ] e solo dopo reperire l’informazione. Tra l’altro col pulsante “invia e continua” (che nella mia azienda i nostri legali non ci consentono di usare perché almeno da noi i nostri legali ignoranti ci dicono che i consensi devono essere gestiti separatamente) non posso differenziare il mio consenso tra ciò che è strettamente necessario e tecnico per accedere all’informazione o al servizio e il consenso di marketing per essere richiamato (e infatti sono stato richiamato io nonostante avessi completato solo la prima schermata e non la seconda … ma guarda un po’, che efficienza!). Tesla ad oggi ha i miei dati e io sto ancora cercando di capire come fare per richiederne la cancellazione, visto che non ho ricevuto alcuna mail da parte di Tesla, ma sicuramente da qualche parte nel sito ci sarà scritto i dati che forniamo sul web chi li tratti e come possiamo entrarne in possesso.

            Anche la tua azienda fa così? A me dà l’idea di un’azienda che ha un approccio molto aggressivo sul fronte privacy, certamente Tesla ha i suoi legali che saranno bravissimi e preparatissimi ma io so che quelli che lavorano con me la pensano diversamente …

            Ah collega, già che ci sei, fammi una cortesia: apri una finestra anonima del browser (o un browser che non usi spesso) e prova ad accedere all’indirizzo di cui prima, https://www.tesla.com/it_it/drive . Il mio pc ha sicuramente un problema perché non vedo il bannerino dei cookie eppure spulciando nel browser vedo 3 cookie piazzati lì. Ma ripeto, è un problema tecnico del mio pc che sarà inserito nella biografia di Musk …

          • No, anche stavolta non mi bacchetterà, credo sia impegnato a capire bene se, accettando di inviare/condividere anonimamente i dati a Tesla, ha commesso il reato di violazione della privacy (SPOILER: mi moglie avvocato, in attesa di leggere il contratto della sentry mode, pensa di sì, ma ognuno consulta il proprio avvocato di fiducia …).

        • Certamente quando un media punta il dito su Tesla, sa già in partenza che avrà una ottima audience, però come sempre succede aspettiamo anche la campana Tesla per quanto riguarda i presunti casi dei filmati. Dico questo perchè nei casi di incidenti, poi è sempre venuto fuori che il conducente aveva pensato bene di fare il furbetto.
          Filmati? ‘da italiano’ eventualmente c’è anche da considerare il tipo di filmato ovvero: si ride perchè per esempio il gatto sta pisciando sul cruscotto oppure si tratta di un pompino a dir poco ridicolo?
          Quindi lasciamo che la campana di Tesla si faccia sentire, poi discuteremo.
          Da non sottovalutare anche i casi in cui dipendenti di Tesla, cacciati via per evidente incapacità, poi per guadagnare notorietà ed in particolare qualche spicciolo si inventano di tutto.
          Lasciamo che l’acqua scorra.

    • Meno male c’è Enzo a farci capire le cose, come faremo senza le sue chiacchiere di chi sa tutto ma non capisce di che si parla.

    • Sulle criptovalute posso anche essere d’accordo, ma sulla storia delle telecamere no.

      Cosa c’entra lui se qualche suo dipendente è un cretino, e poi non dimentichiamoci che le telecamere delle Tesla hanno smascherato ladri, veri responsabili di sinistri ecc.

      • No, be’ su questo non sono d’accordo. L’azienda e’ responsabile delle azioni dei dipendenti.

        Se non ci sono regole e procedure per gestire i dati sensibili, o se queste vengono disattese, ci sono delle conseguenze,

        In Europa con il GDPR le regole sono molto stringenti, ma una cosa cosi’ credo che non la lasceranno passare liscia nemmeno in USA.

        • Boh dalle mie parti se fai una cosa del genere (ed arriva ai media) sei licenziato e basta, l’azienda al limite se può essere ritenuta responsabile per mancata sorveglianza pagherà una sanzione, risarcirà i malcapitati i cui filmati sono stati diffusi e si attiverà affinché non accada più.

          Ma tutto finisce li.

          • Non so dove vivi tu ma l’azienda risponde in solido della violazione della privacy a meno che non dimostri la dovuta diligenza, ovvero l’aver adottato tutte le pratiche corrette affinché simili eventi non si verificano.

            Ora se scrivessi che non sembra questo il caso sarei passibile di denuncia, quindi cercherò di essere un po’ più preciso (sempre prendendo per oro colato quanto fin qui scritto dai media): se io azienda concedessi ai miei dipendenti di accedere a certi video, andrei a costituire un’unità di controllo che verifica chi e perché ha acceduto a quali video al fine di evitare abusi (così come ad esempio le banche devono verificare quali dipendenti accedono a quali conti e perché), soprattutto alla luce di scandali analoghi e recenti (ricordiamoci i robot aspirapolvere che spiavano i proprietari). Apparentemente sembra che questo meccanismo di controllo o non ci sia o per qualche motivo non abbia funzionato: in quest’ultima fattispecie andrà verificato se per inadeguatezza dello stesso o per dolo dei suoi dipendenti (in pratica chi doveva controllare colpevolmente non l’ha fatto o ha omesso di segnalare violazioni) o ancora per particolare abilità da parte dei rei (questa è probabilmente l’unica fattispecie che potrebbe salvare l’azienda).

            In pratica in giudizio l’azienda dovrà dimostrare di aver fatto il massimo e di più per evitare che si verificasse quanto si è invece verificato.

            Nota a margine: da notare che la diffusione non controllata di video che riprendono soggetti esterni al proprietario rendono Tesla citabile, in teoria, da chiunque. Ovvero io che non ho una Tesla potrei essere stato ripreso a mia insaputa da una Tesla, ad esempio tramite l’attivazione del sentry mode, senza la garanzia che il video rimanesse privato e quindi in teoria chiunque si sia mai avvicinato ad una Tesla (anche senza entrare dentro) potrebbe citare in giudizio Tesla o quantomeno chiedere al garante della privacy del suo paese di indagare.

      • C’entra perché in qualità di azienda deve garantire il rispetto della privacy. Se lui dice che le immagini potranno essere utilizzate solo per certe finalità allora deve fare di tutto affinché sia effettivamente così, verificando l’adeguatezza dei protocolli di sicurezza.

        Tutti i giornali si stanno occupando di questa notizia, anche quelli non specializzati nel mondo delle auto. Qui dove ci sono ennemila articoli su Tesla la più grave violazione della privacy dai tempi di Echelon non viene riportata. Sai tutto delle auto elettriche, pure il numero di saldature del telaio, ma il fatto che il produttore più importante di auto elettriche non è capace di garantire la tua privacy e che il sistema che dovrebbe proteggere gli occupanti e il veicolo invece è usato (anche) per violare la privacy degli occupanti e del proprietario non interessa a nessuno, per non parlare del riflesso che questo può avere sullo stesso brand come danno economico. Cioè siamo qui a parlare di casi di molestie in Tesla [ https://www.vaielettrico.it/molestie-in-tesla-rollingstone-va-giu-pesante/ ] e non invece del fatto che i dipendenti di Tesla si scambiano i video privati presi dalle auto vendute in tutto il mondo?

    • Ad avere qualche soldino ci sarebbe da investire su materie prime ed eventuali fondi di investimento a tema energetico/green.
      Ma se possibile proprio investire in quelli che fanno turbine eoliche per esempio.
      Oppure aziende che fanno batterie, o che si occupano della raffinazione del litio o di altre sostanze collegate. Per esempio un aspetto nascosto ai più è investire nel nichel. Che potenzialmente è ancora più critico del litio, Ma siccome l’industria di estrazione e di lavorazione è nettamente più sviluppata al momento non ce ne accorgiamo.

      Prevengo le tue sacrosanti obiezioni: so perfettamente che è un casino e che andare a prendere i titoli giusti richiede una quantità di impegno non comune.

      Però io sono anche quello che nel gennaio del 2022, contro ogni parere, ha venduto dalla sera alla mattina tutte le sue obbligazioni Gazprom salvando abbondantemente ciò che, solo un mese dopo, sarebbe stato equiparabile a una montagna di carta igienica . chiaro quindi che bisogna starci dietro.

      • “Ad avere qualche soldino ci sarebbe da investire su materie prime ed eventuali fondi di investimento a tema energetico/green.” Chi ti dice che non l’abbia già fatto…. 🙂
        Per Gazprom non posso che farti i complimenti, io non ero interessato, ma sono felice per te!

  7. Questo odioso (ancorché Asperger geniale) comincia a sembrarmelo un po’ meno.
    Se cominciasse ad allargare le sua argomentazioni anche sul “socialmente sostenibile” oltre che “sull’economicamente” potrebbe cominciare a starmi simpatico.
    Tempo al tempo. La speranza è l’ultima a morire.

    • Forse, vista la sua conoscenza del mondo in cui vive ed opera, sa benissimo che parlare di sociale o ecologico in quel mondo è blasfemia. Quindi parla dell’unico argomento che tocca i profondi sentimenti di quei personaggi: i soldi i dané, i besi, il cum quibus, il che ci guadagno, il chi posso fottere e via dicendo.

    • Mah, non e’ che si debbano convincere quelli che pensano che, costoso o no, si debba fare per motivi sociali o etici.

      Quelli che si devono convincere sono quelli che ritengono i costi insostenibili, o superiori ai benefici.

      Se si dimostra che queste paure, o argomenti sono infondati, e che anche, conti alla mano, e’ piu’ conveniente accelerare sulla transizione invece di continuare per la vecchia strada, questo dovrebbe aiutare a convincere i piu’ scettici.

      Che poi non e’ il primo che fa questi conti, e chi si deve convincere veramente queste cose le sa gia’ ma sa anche che il suo portafoglio ne risentirebbe.

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