Multa nel parcheggio cancellata, Saverio l’ha avuta vinta. Era stato sanzionato per non avere pagato la sosta durante la ricarica. Ma ha trovato la norma che…

Multa nel parcheggio cancellata: “La sosta gratuita in ricarica è nel DL Semplificazioni”
“Vi informo che, dopo aver parlato nuovamente con la Cooperativa che gestisce il parcheggio ed aver menzionale il Decreto Semplificazione, la multa mi è stata STORNATA. Il DL Semplificazioni (76/2020, art. 57), oltre ad aver introdotto una mini-riforma nel Codice della Strada, ha dunque completato la disciplina degli spazi destinati al parcheggio (stalli) dei veicoli elettrici in ricarica, iniziata dal Dlgs 257/2016 che li ha previsti all’articolo 158, comma 1, lettera h-bis) del Codice. Prevede che le infrastrutture di ricarica (di cui al comma 2, lettere c) e d), sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica. In caso di sosta a seguito di completamento di ricarica, la sosta è concessa gratuitamente al veicolo elettrico o ibrido plug-in per un periodo massimo di un’ora. Tale limite temporale non trova applicazione dalle 23 alle 7. Grazie comunque per aver pubblicato l’articolo ed aver risposto al quesito“. Saverio Lo Presti, Corsico
Ottima notizia, occhio solo ai limiti temporali (un’ora o la notte)
Risposta. Che dire? Che siamo felici di esserci sbagliati. E che le informazioni normative fornite puntigliosamente da Saverio saranno utili ad altri che si troveranno nella stessa situazione. Anche perché le ricariche per auto elettriche sono ormai molto diffuse nei grandi parcheggi. Pensiamo nelle grandi strutture a pagamento di Venezia o di altre città, turistiche o meno. Attenzione solo ai limiti temporali indicati nella norma, un’ora massima con l’eccezione (libera) della notte, dalle 23 alle 7. E complimenti alla Cooperativa di Numana che ha ammesso l’errore e annullato la sanzione.
- Auto elettrica e colonnine: quello che tanti non hanno ancora capito…Il NUOVO VIDEO di Paolo Mariano
Opinione un po’ diversa.
Quella italiana è stata una SCELTA, che condivido come incentivo alla mobilità sostenibile. Ma in altri Paesi se vuoi ricaricare all’interno di un parcheggio devi pagare l’accesso per il tempo in cui stai dentro.
In base a questa legge la multa – che non doveva essere emessa – è stata giustamente annullata. Ma altrove è normale dover pagare per il tempo in cui si sta all’interno, e nessuno ci trova molto da ridire.
Comunque il solito paradosso.. prima si compra una macchina da più di 30000€ e, poi fa il barbone all’italiana per non pagare 3€ di parcheggio..
Mario, ti ringrazio del tuo prezioso intervento, ne sentivo proprio la necessità.
Quindi a tuo parere ad un presunto benestante si dovrebbero calpestare i propri diritti perché tale, mente ad un’indigente si dovrebbero chiudere due occhi?
Mi trova in completo disaccordo con la sua affermazione, peraltro con termini di dubbio gusto. Ognuno spende i soldi come meglio crede secondo le proprie possibilità e volontà e nessuno ha diritto di giudicarne ironicamente la destinazione. Io non spenderei mai migliaia di euro in sgradevoli tatuaggi come fanno in tanti, ma non glielo rinfaccio ironicamente, io non spenderei mai migliaia di euro in dannose sigarette come fanno in tanti, ma non glielo rinfaccio ironicamente, io non spenderei mai migliaia di euro in inutili gratta e vinci come fanno in tanti, ma non glielo rinfaccio ironicamente, io non spenderei mai migliaia di euro in nuovi gadget elettronici continuamente, come fanno in tanti, ma non glielo rinfaccio ironicamente, io non spenderei mai migliaia di euro in costosissime biciclette per emulare inutilmente Pantani o Pogacar o per andare solo a comprare il pane in ciabatte, ma non glielo rinfaccio ironicamente, io potrei non spendere tutti sti soldi inutilmente e comperarmi un’auto da oltre 30/40’000€ e pretendere la cancellazione di una multa palesemente ingiusta. Evidentemente, diversamente da quello che lei pensa, ognuno deve avere il diritto ed essere libero di spendere come vuole i propri soldi. La sua patetica e disgustosa ironia è completamente fuori luogo
Il problema è un altro, non il prezzo. Il problema è che devi fare 2 distinti pagamenti per un’unica operazione, ovvero la ricarica dell’auto. E’ un po’ come se al casello dell’autostrada dovessi ritirare 2 biglietti per poi fare 2 diversi pagamenti presso 2 diverse strutture. Non si contesta l’importo totale quanto la modalità barbara e poco evoluta di come i pagamenti vanno effettuati. La ricarica dell’auto dovrebbe già prevede, alla voce costo, la tariffa di occupazione della piazzola e dovrebbe essere la società che fa la ricarica a girare gli importi a quella dei parcheggi.
Con 3€ sai quante goleador puoi comprarti Mario?
Attenzione ai messaggi che si lanciano, attenzione a non fare il pub delle leggi. L’articolo 57 aggiornato non so se è questo, ma se lo è non mi pare ci sia un legame con le conclusioni esposte:
4. Le infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e d), sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica.
5. All’articolo 158, comma 1, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, la lettera h-bis) è sostituita dalla seguente: “h-bis) negli spazi riservati alla fermata e alla sosta dei veicoli elettrici. In caso di sosta a seguito di completamento di ricarica, possono essere applicate tariffe di ricarica mirate a disincentivare l’impegno della stazione oltre un periodo massimo di un’ora dal termine della ricarica. Tale limite temporale non trova applicazione dalle ore 23 alle ore 7, ad eccezione dei punti di ricarica di potenza elevata di cui all’articolo 2, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257”.
La definizione “modo non discriminatorio” si riferisce al fatto che non si può vietare la ricarica a determinate categorie di veicoli (esempio: ricarica solo per auto eccetto camper) e non certo il pagamento è discriminante, altrimenti la stessa ricarica sarebbe gratuita. Il comma successiva parla delle tariffe di disincentivo (che effettivamente esistono e sono applicate) ma non ci leggo nulla di nuovo, niente che non sapevamo già e non ci trovo un nesso con la tariffa per la sosta.
Ora andrebbe visto il regolamento attuativo successivamente emanato ma sinceramente non mi pare si evinca quanto in oggetto. Il fatto che la multa sia stata levata in autotutela non significa niente, ci sono 1000 motivi per cui si può preferire cancellare una multa piuttosto che pagare un avvocato per difendersi anche quando si pensa di aver ragione, se l’importo è di 12 euro e si rischia di perdere e pagare l’avvocato di controparte …
Oltre a quanto giustamente sottolinei tu, credo vada sottolineato anche il fatto che la legge impone che:
• le infrastrutture di ricarica (= colonnine) “di cui al comma 2, lettere c) e d)”, cioè quelle installate:
— “c) lungo le strade pubbliche e private aperte all’uso pubblico”
— “d) all’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico” (ad esempio, i parcheggi comunali come quello del caso di Saverio)
• siano rese accessibili “esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica” – a conferma che NON sono parcheggi, da cui le sanzioni previste dall’art. 158 CdS.
Non sono parcheggi aperti a tutti ma solo area di sosta (quindi parcheggi) accessibili esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica. Ma sempre area di sosta sono. Servirebbe una legge che dica a chiare lettere che un’area riservata alla ricarica dei veicoli elettrici non è sottoposta alle tariffe applicate alle normali aree di sosta.
Immagina un traghetto dove il piano interrato è riservato ai veicoli a benzina e il ponte più alto alle auto elettriche e plugin, con tanto di colonnine per la ricarica (a pagamento). Il fatto che tu usufruisca del servizio di ricarica mentre sei sul traghetto non ti esime dal fatto che tu debba pagare ANCHE il traghetto.
Nel caso delle colonnine sei tratto in inganno dal paragone con le pompe di benzina dove la sosta (in realtà è una fermata …) non la paghi ma questo perché il distributore ha acquistato il suolo. Le società che offrono il servizio di ricarica evidentemente non sempre lo acquistano e anche se lo stallo è ad uso esclusivo di chi ricarica questo non esime l’utente dal pagamento della sosta. Un caos normativo, una vera babele cui i nostri legislatori non hanno pensato.
Siccome gli stalli per la ricarica sono delimitati in qualche modo (generalmente strisce gialle, verdi o anche bianche con icona della ricarica) l’utente può obiettare che la segnaletica orizzontale poco chiara in assenza di specifica segnaletica verticale l’ha indotto in errore. Se però in tutta la piazza non c’erano strisce … insomma va valutato il caso di specie ma dalla lettera della norma non mi pare ci siano novità sostanziali …
“Servirebbe una legge che dica a chiare lettere che un’area riservata alla ricarica dei veicoli elettrici non è sottoposta alle tariffe applicate alle normali aree di sosta.”
A mio parere, la L 120/2020, art.157, comma 4 dice ciò che chiedi tu ma prendendola dall’altra parte: “all’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico” le colonnine sono accessibili “a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica”, e ti dice anche che ciò è stabilito “al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica”.
Semplicemente non si può ‘sequestrare’ un’area riservata alla ricarica dei veicoli elettrici dentro a un’area di parcheggio messa a pagamento. Tant’è che la cooperativa di Numana ha cancellato la multa di mancato pagamento del parcheggio al buon Saverio perché la sua auto non occupava un posto nel parcheggio, bensì un’area riservata alla ricarica dei veicoli elettrici.
L’esempio del traghetto, poi, non c’entra perché il traghetto non è un area di parcheggio. È ovvio che, se offrisse la ricarica a bordo, sarebbe un servizio come il bar di bordo: se vuoi qualcosa, paghi.
capisco l’appiglio ma servirebbe una sentenza al riguardo. Il fatto che lo stallo sia accessibile in via esclusiva a certi veicoli (nello specifico coloro che devono ricaricare) non significa che non si paghi anche la sosta. Esempio: a Firenze ci sono degli stalli blu accessibili solo ai residenti. I miei sono paragoni, cerca di coglierli. Qual è il paragone, ovvero cosa hanno in comune entrambi i casi: c’è uno stallo, questo stallo è regolamentato da leggi che ne limitano la fruizione per tutti ma solo a determinati utenti per determinati fini, ciò nonostante questo non esime dal pagamento della sosta. Altro paragone: gli stalli a pagamento ad uso esclusivo degli utenti di un supermercato. Anche in quel caso l’utilizzo non è aperto a tutti ma regolamentato e prevede l’uso solo da alcuni utenti ma ciò non di meno la sosta resta a pagamento.
Se rileggi la legge, questa si limita a dire che alcuni stalli sono riservati per una determinata ragione solo per certi utenti che li possono usare per fare una determinata cosa (la ricarica): ma tace e nulla dice sul fatto che non vi siano altri oneri, come il pagamento per l’occupazione dell’area di sosta. Servirebbero ulteriori argomenti a sostegno della tua tesi, solo questa, per me, è insufficiente.
Leggi qui: https://help.e-flux.io/it/articles/5379281-come-posso-pagare-la-tariffa-del-parcheggio-durante-la-ricarica
“Come posso pagare la tariffa del parcheggio durante la ricarica? […] Negli altri casi pagherai la sosta semplicemente utilizzando il parchimetro di fiducia. “
@Enzo
E aspettiamo la sentenza, allora.
Io nel frattempo, per stare dalla parte del manico, nel caso mi trovassi a dover accedere ad una colonnina stupidamente situata all’interno di “all’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico” e mi venga chiesto di pagare una tariffa per accedervi, mi tengo in caldo il riferimento alla L 120/2020, art. 57, e s.m.i….
Lo spazio dove si ricarica non é un parcheggio, ma un’area di rifornimento. PUNTO
Chiama il tuo parlamentare e convincilo a scriverci una legge. Ad oggi non è scritto da nessuna parte e non c’è neanche giurisprudenza sul tema.
Dimenticavo.
L’art 158, comma 1, lettera h-bis) del Cds, modificato dall’art. 57, comma 5 della L 120/2020 come hai riportato, è stato poi ripristinato successivamente alla forma:
“h-bis) negli spazi riservati alla fermata e alla sosta dei veicoli elettrici.”
Non ho sottomano al momento il riferimento legislativo, ma l’ho scovato giusto stamattina consultando il CdS sul sito della Gazzetta Ufficiale.
Domanda: le “tariffe di ricarica mirate a disincentivare l’impegno della stazione oltre un periodo massimo di un’ora dal termine della ricarica”, prima inserite e poi tolte dall’art. 158 CdS, sono quindi legali o no?
Sì, sono legali e, per le colonnine a bassa potenza, si applicano solo dopo un’ora dalla sosta e solo nella fascia 7 – 23. Per le colonnina ad alta potenza ognuno applica quelle che vuole
Esatto Roberto Pallaoro, chi può fare chiarezza sui parcheggi con accesso biglietto (ma anche Telepass…..)?
Ottimo che, quanto da me auspicato in un commento alla prima segnalazione di Saverio (https://www.vaielettrico.it/multato-mentre-ricaricavo-la-mia-tesla/), sia in effetti già stato recepito per legge!
L’aspetto fondamentale del DL 76/2020 (convertito con L 120/2020) alla base della revoca della multa a Saverio è l’art. 57, comma 4, che stabilisce:
“Le infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e d), sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica.”,
(dove “infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e d)” significa i seguenti luoghi in cui, secondo lo stesso art. 57, comma 2, possono essere realizzate infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici:
“c) lungo le strade pubbliche e private aperte all’uso pubblico;
d) all’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico.”)
Non c’entra nulla invece l’art. 158, comma 1, lettera h-bis) del Codice della Strada, che regola il divieto di sosta presso le infrastrutture di ricarica, NON dove tali infrastrutture possano essere realizzate.
👏👏👏👏 onore al merito ! felicissimo che hai ragione 😁
“felici di esserci sbagliati”??? magari NO
Si parlasse di parcheggi a raso in aree pubbliche non avrei difficoltà a comprendere ma lo stesso vale anche per i parcheggi coperti a cui occorre accedere solo con il ritiro del biglietto? Nel caso che la risposta fosse affermativa, come si può dimostrare all’uscita che si è caricato l’auto nei tempi temporali legittimi?
le BEV son super attrezzate quanto a “documentazione eventi”; tra GPS e App di ricerca colonnine (che tracciano e registrano qualunque spostamento) ed i SW di gestione ricarica che segnano ogni inizio/fine carica…
il potenziale “guaio” è quando per qualche errore la ricarica termina prima del previsto… dal cui termine quindi parte il conteggio dell’ora di tolleranza per la rimozione del veicolo… ( e non tutti hanno la segnalazione dello stop ricarica)
La legge 120/2020, art. 57, comma 4 è chiara:
“Le infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e d), sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli punti di ricarica.”
La cosa più semplice sarebbe separare fisicamente gli stalli di ricarica dai posti auto destinati a parcheggio. Ad esempio, installare le colonnine in un’area all’ingresso con accesso libero e posizionare la macchina bigliettatrice subito dopo tale area.
È più chiaro che, essendo in Italia, occorrerà sempre avere una sorveglianza attiva degli stalli per segnalare eventuali abusi 🤷🏻♂️
Magari un giorno…in ZTL a Milano…(forse anche Roma e Bologna…) nascerà un “silos per parcheggio & ricarica BEV” apposta .. ove lasciare la propria auto all’ arrivo in ufficio e riprenderla carica all’ uscita…
Ovviamente andrebbe divisa tra carica lenta (per chi ha pausa pranzo breve ed esce solo a fine turno) e carica più veloce per coloro che non stanno tutte le ore al lavoro…
In zone industriali e commerciali potrebbe funzionare…