Crociere meno inquinanti in tutta Europa con le banchine elettriche. Presto anche a Genova, La Spezia, Civitavecchia, Napoli e Trieste con Msc. I Ceo delle principali compagnie chiedono all’Organizzazione marittima internazionale lo stop alle navi alimentate solo con combustibili fossili per navigare con carburanti verdi.
Navi alimentate con l’elettrico. Successo nel Nord Europa, altri 15 porti in arrivo nel Mediterraneo

La Msc, uno dei leader globali della crociere, ha sperimentato con successo l’alimentazione elettrica da terra in Nord Europa. Più precisamente a Warnemünde in Germania, nei porti norvegesi di Bergen, Aalesund, Haugesund e a Southampton nel Regno Unito. Più di recente MSC Crociere ha inaugurato anche un nuovo impianto cold ironing a Kiel in Germania e nei giorni scorsi a La Valletta nell’isola di Malta.
Bene. Ma MSC Crociere non si ferma e punta ad elettrificare altri 15 porti tra il 2024 e il 2026. Forti investimenti in Italia: Genova, La Spezia, Civitavecchia, Napoli e Trieste. Poi Barcellona, Amburgo, Valencia, Marsiglia, Copenaghen e il nuovo terminal crociere di Miami che aprirà il prossimo anno.
Gli armatori: “Stop alle navi più inquinanti”
Le grandi navi per le rotte medio lunghe non possono affidarsi all’elettrico, salvo sviluppi tecnologici futuri. In porto però si può fare ricorso all’alimentazione da terra mentre per la navigazione si punta carburanti più sostenibili e si guarda all’idrogeno. Alla recente Cop 28 si è rivendicata la svolta green.

Gli amministratori delegati delle principali compagnie di navigazione globali hanno rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo: “Una data finale per le nuove navi alimentate esclusivamente a combustibili fossili“. Hanno poi sollecitato l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) “a creare le condizioni normative per accelerare la transizione verso i carburanti verdi“.
Traffico marittimo responsabile del 3% delle emissioni globali

Le compagnie stanno sposando la transizione energetica. “Le temperature globali stanno superando i livelli critici, creando risultati più frequenti e devastanti. Pertanto, l’importanza che il trasporto marittimo raggiunga gli obiettivi di gas serra (GHG) dell’IMO per il 2030, 2040 e di zero emissioni nette entro il 2050 è molto chiara. L’unico modo realistico per raggiungere questi obiettivi per un settore che rappresenta il 2-3% delle emissioni globali di gas serra è passare dai combustibili fossili a quelli verdi in modo rapido e su vasta scala“.
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Che fare? Questa la proposta: “Una data finale per la nuova costruzione di navi alimentate esclusivamente a combustibili fossili e una chiara tempistica relativa agli standard di intensità dei gas serra per ispirare fiducia negli investimenti, sia per le nuove navi che per le infrastrutture di approvvigionamento di carburante necessarie per accelerare la transizione energetica“.

Più nel dettaglio si chiede un sistemi di prezzi che non crei inflazione e permetta di accelerare la transizione. “Dato che il costo del cambiamento climatico è di gran lunga maggiore del costo della transizione verde, non vediamo l’ora di essere affiancati da altre aziende“.
Per raggiungere questo obiettivo Vincent Clerc, Amministratore delegato di A.P. Moller – Maersk chiede: “Un efficiente meccanismo di fissazione dei prezzi per colmare il divario tra combustibili fossili e combustibili verdi e garantire che la scelta verde sia più facile da compiere“.
Francioni di MSC Crociere: “Abbiamo bisogno di più porti elettrici”

Oltre combustibili meno inquinanti, si chiedono più banchine elettriche. In Italia ci sono 700 milioni per elettrificare 40 porti, nei giorni scorsi si è aggiudicato il bando per i porti della Sardegna, ma non basta. Parole di Michele Francioni di MSC Crociere: “Abbiamo bisogno di più porti in tutta Europa e oltre per introdurre l’energia da terra il più rapidamente possibile in modo da poter ridurre ulteriormente le emissioni atmosferiche locali“.
Avanti tutta: “Garantiremo che le nostre navi siano pronte a connettersi ovunque le strutture siano a nostra disposizione“.
Per ora le cifre di cui si parla sono limitatissime, insufficienti a risolvere il problema, ma almeno sarà un inizio.
Nell’articolo si parla, anche se non esplicitamente, di un calmieramento prezzi (che si legge DEFISCALIZZAZIONE ED INCENTIVAZIONE) tra combustibili inquinanti e combustibili green.
Staremo a vedere come va finire.
Considerando i TeraWatt necessari ad elettrificare una banchina di porto…. forse è la volta buona per investire in fonti rinnovabili, accumulo e “new grid”, e magari anche tariffe da F.E.R. scollegate da idrocarburi!
Se sarà possibile per le navi…anche BEV ne beneficeranno.. spero! (Sennò vado a ricaricare in porto! 🪫⚡⚡🔋🚙🤪