Home Tecnologia Debutta Motus-e, la “nazionale dell’elettrico”

Debutta Motus-e, la “nazionale dell’elettrico”

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Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X.

È stata presentata a Roma Motus-e, un’associazione che si occuperà di sviluppare la mobilità elettrica in Italia. A tenerla a battesimo il presidente, Francesco Venturini, che è anche l’ad di Enel X, con il vice Giovanni Giulitti, general manager di ALD Italia, e il segretario generale Dino Marcozzi.

Con Enel X, ALD & c. anche il gruppo Volkswagen

L’evento si è tenuto alla Luiss e a condurlo c’era Mauro Tedeschini, uno dei fondatori di Vaielettrico.it. Il nostro portale è tra i fondatori di Motus-e e ne condivide la mission Non una lobby di interessi economici, ma un coagulo per le voci che hanno a cuore lo sviluppo della mobilità a emissioni zero. Senza nasconderne le criticità che ancora esistono, ma anche cercando di far conoscere le potenzialità di un settore su cui tutto il mondo sta investendo. E in cui l’Italia è rimasta un po’ il fanalino di coda. I soci fondatori sono di diversa estrazione: oltre a Enel X e ALD (leader nel noleggio lungo termine) ci sono case automobilistiche (il gruppo Volkswagen), grandi gruppi assicurativi (Allianz), utilities dell’energia (A2A e Alperia), costruttori di punti di ricarica (Duferco e Ducati Energia), università (la Luiss, la Bocconi e il Politecnico di Milano)…Insomma, una “nazionale dell’elettrico” che scende in campo per far conoscere un mondo ancora misterioso per i più. Unendo le forze di tanti soggetti che finora hanno agito da soli, a volte essendo anche in concorrenza tra loro.

In un’era di rinnovabili il ruolo delle auto è centrale

E’ toccato a Venturini spiegare com’è nata l’idea di Motus-e: <Non bisogna avere paura della transizione dai motori tradizionali all’elettrico. Noi abbiamo fatto questa esperienza quando si è trattato di passare dalle centrali a carbone a impianti più sostenibili o addirittura alle rinnovabili. Abbiamo formato nuove professionalità, riconvertito impianti. Ma ora siamo pronti per un mondo nuovo, facendo sistema tra i tanti soggetti interessati.  E tutti devono sapere che le auto devono diventare parte integrante della rete elettrica. Possono essere loro a dare al sistema la stabilità e la flessibilità che serve: se si opera con le rinnovabili, bisogna sapere che quando non c’è sole o non c’è vento non si produce. Le auto possono compensare questi sbalzi, prendendo o cedendo energia a seconda delle necessità del momento>. Il riferimento è chiaramente alla tecnologica Vehicle to Grid- V2G (guarda) , che Enel X sta sperimentando dal 2016.  Venturini ha poi rassicurato sugli sviluppi del piano avviato dal gruppo per rendere più capillare la rete di colonnine di ricarica: <A fine anno arriveremo a 2.500-2.700 punti di rifornimento.

E inaugureremo il primo impanto Ionity, con quattro stalli e 450 kW, con la possibilità di ricaricare un’auto in 10-15 minuti. L’ad di Enel X ha anche parlato delle resistenze all’installazione: <In diversi Comuni sono sorte difficoltà burocratiche di vario tipo e abbiamo trascorso gli ultimi sei mesi a mettere a punto un vademecum per aiutare i Comuni a risolvere i dubbi normativi. Quanto alle ricariche in autostrada, con alcuni concessionari stiamo lavorando bene, con altri no. Ma è normale che possano scegliere tecnologie diverse dalla nostra>. Venturini non l’ha detto, che l’impasse riguarda soprattutto Autostrade per l’Italia. Quanto al nuovo governo, Venturini ha spiegato che <è noto che il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto una posizione favorevole alla mobilità elettrica. Ora aspettiamo i fatti, noi la nostra partela stiamo facendo. Quel che è certo è che la ‘neutralità tecnologica che il nostro Paese ha seguito finora è una sciocchezza>.

Giulitti (ALD): il diesel è in crisi, anche nell’usato

Giulitti ha invece parlato di come la rivoluzione elettrica coincida anche con un cambiamento profondo nel mondo di utilizzare l’auto: <Prendono sempre più piede forme di condivisione come il car sharing o forme di affitto come il noleggio a breve o lungo termine. E confermo che le Case automobilistiche sono molto preoccupate: l’uscita dal diesel avviene con una velocità molto più veloce di quanto fosse stato previsto. E lo si vede bene nel mercato dell’usato: in un anno i modelli turbodiesel hanno perso il valore che prima avrebbero perso in cinque lunghi anni>.

Giovanni Giulitti

E’ toccato invece a Dino Marcozzi, segretario generale di Motus-e, spiegare quale sarà la mission dell’associazione. <Vogliamo aprire dei tavoli di confronto mettendo assieme tutti gli operatori interessati alla mobilità elettrica. Non siamo contro nessuno, vogliamo semplicemente lavorare per spiegare al Paese le opportunità che l’elettrico offre. Anche alla politica, certo, facendo indagini puntuali, non propaganda. E ci preoccuperemo di formare le nuove professionalità di cui il settore ha bisogno>. Infine, una battuta di Marcozzi sulla scelta del nome: <Motus in latino ha tre significati: mobilità, cambiamento, emozione. Riassume perfettamente l’impronta che stiamo seguendo. E siamo aperti a tutti coloro che vorranno darci una mano>.

 

 

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