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Moto-incentivi e hoverboard, quei decreti desaparecidos

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Siamo arrivati ai decreti desaparecidos.  Che fine ha fatto quello su monopattini e hoverboard elettrici? E quello sui moto-incentivi ecologici?  Dovevano essere  promulgati entrambi entro un mese dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019 che espressamente li prevede, ma la scadenza di fine gennaio è stata abbondantemente superata e nessuno ne sa più nulla.

Toninelli datti una mossa

Al ministero competente, quello dei Trasporti e delle Infrastrutture, il ministro (Danilo Toninelli) e il sottosegretario (Michele dell’Orco, sponsor delle due misure) inaugurano cantieri (ponte Morandi) o cercano di bloccarli (Tav).  Ma sono irreperibili per chi chiede notizie sullo stato d’avanzamento delle due misure. Eppure siamo ormai alla vigilia della presunta entrata in vigore del secondo (il 1° marzo) e  almeno tre società di sharing sono già pronte a schierare i loro monopattini elettrici in ottemperanza al primo.

Michele dell’Orco

La primavera è alle porte e tantissimi motociclisti devono decidere se rimettere in marcia i vecchi motorini o sostituirli. L’ecobonus sarebbe un ghiotto incentivo per passare all’elettrico. Garantirebbe infatti uno sconto del 30% sul prezzo d’acquisto del nuovo due ruote EV a fronte della rottamazione di un vecchio motociclo o ciclomotore Eco 0, 1 o 2, di pari categoria. Una Vespa Elettrica, categoria L1, che è a listino a 6.390 euro, avrebbe diritto a uno sconto di 1.917 euro. Costerebbe quindi 4.473 euro, contro i 3.430 della Primavera 50 cc a benzina o i 3.680 del modello più caro della serie Sprint.

Ecobonus a due ruote: che risparmio!

Il Nes della Nito

Un gap più che accettabile. Prendendo altri modelli tricolore elettrici della stessa categoria andrebbe ancor meglio: un Nito Nes 5 passerebbe da 4.750 e 3.325 euro e uno scooter Me da 4.790 a 3.359.

Lo scooter Me

Restando a mezzi made in Italy ma salendo nella categoria motocicli targati L3, un Askoll eS3 elettrico  paragonabile a un 100 cc termico, verrebbe scontato di 1.077 euro sui 3.590 di listino: a 2.513 euro si confronterebbe quasi alla pari con un Honda Vision 100 a benzina  che ne costa 2.290. E un più sofisticato Nito Nes 10, dai 5.250 euro del listino scenderebbe a 3.675.

lo scooter della Askoll
Askoll eS3

Il contributo, pari al 30% del prezzo d’acquisto fino a un massimo di 3mila euro, viene applicato direttamente dal venditore, come sconto sul prezzo d’acquisto. Sarà poi l’impresa costruttrice o importatrice della moto nuova acquistata a rimborsare l’importo al venditore, recuperando poi la somma sotto forma di credito d’imposta. Entrambi devono poi conservare per cinque anni copia dell’atto di acquisto, del libretto e della carta di circolazione e del foglio complementare o del certificato di proprietà del veicolo usato, originale del certificato di proprietà relativo alla cancellazione per demolizione.

Il veicolo usato che viene consegnato non può essere rimesso in circolazione: deve obbligatoriamente essere rottamato. In questo caso, l’adempimento è a carico del venditore, che entro 15 giorni dalla consegna della moto nuova deve consegnare il veicolo usato a un demolitore ed effettuare la richiesta di cancellazione per demolizione allo sportello dell’automobilista. In mancanza di questa operazione, il venditore non ha diritto al contributo. La misura è finanziata con 10 milioni di euro fino all’esaurimento della dotazione. Anche qui non si sa in base a che criterio si stabiliranno le precedenze. Insomma, senza l’atteso decreto i concessionari non possono applicare l’incentivo, i motociclisti prendere una decisione, le case costruttrici pianificare produzione e immissione sul mercato. E la stagione propizia rischia di sfuggire di mano.

Rottamazione si o no?

C’è poi chi sottolinea l’incongruità di un provvedimento legato soltanto alla rottamazione. Se infatti l’obiettivo è decongestionare e ripulire i centri urbani, cioè togliere auto inquinanti dalle strade, perché non estendere gli incentivi anche a chi voglia passare per la prima volta dalle quattro alle due ruote?  Certo i costruttori preferirebbero una manica molto più larga, ma anche con gli attuali paletti, sostiene l’Ancma, le due ruote elettriche potrebbero fare un salto di qualità più che raddoppiando la penetrazione sul mercato. Nel 2018 sono stati venduti circa 3mila pezzi “alla spina”, a fronte di oltre 4 milioni di motocicli e ancora più ciclomotori inquinanti in circolazione nel nostro Paese.

Monopattini, sharing in stand by

scooter sharing
HelbizGo

Ma anche il secondo dei decreti desaparesidos, il decreto attuativo per avviare la sperimentazione di monopattini e hoverboard elettrici, ha già messo in movimento clienti, importatori,  produttori, amministratori comunali società di sharing. Ora tutti scalpitano in attesa di poter mettere in strada questi veicoli leggeri, attualmente fuorilegge. Oltre alla già citata HelbizGo, pronta a Milano e già in pista a Torino e Roma, ha deciso di sbarcare in Italia il colosso statunitense Lime.

E’ appena uscita allo scoperto con il general manager  Marco Pau che ha annunciato di aver stretto accordi con Roma, Firenze, Torino, Milano e Bologna, le prime città dove si vedranno i verdi e gialli monopattini che già invadono le strade di oltre 50 città nel mondo. Si fanno poi altri nomi, come la due start up berlinesi Flash e Wind.

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7 COMMENTI

  1. Grazie per la risposta anche se ho letto a posteriori che era riferito al vecchio round incentivi. Speriamo che per Marzo 2019 escano questi decreti attuativi.
    Saluti
    Roberto

  2. E’ vera questa data (fonte Consulente Energia)?????

    VARATI GLI INCENTIVI STATALI DAL 14 MARZO 2013

    Grazie al decreto attuativo (della Legge n°134 del 7/8/12) uscito a febbraio, dal 14 marzo 2013 chi vuole acquistare uno scooter ecologico, ad es. un ciclomotore o una moto elettrica, ibrida, o comunque con basse emissioni di anidride carbonica (in pratica, CO2 inferiore a 120 g/km), purché di nuova immatricolazione (ovvero non a “km 0”), può usufruire degli incentivi statali per i veicoli “a Basse Emissioni Complessive” (BEC), cui si può accedere tramite l’apposito portale predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Le agevolazioni sono operative nel triennio 2013-2015, cioè gli scooter devono venire immatricolati fra il 14 marzo 2013 ed il 31 dicembre 2015, e – tranne che nel caso di acquisti come privato – deve essere rottamato un veicolo della stessa categoria (quindi uno scooter per uno scooter) ma più vecchio di 10 anni e posseduto da almeno 12 mesi. Le risorse stanziate dal Ministero per tale iniziativa, sono abbastanza rilevanti: ammontano infatti a 120 milioni di euro, spalmati sui 3 anni.

    • Quasi nessuno lo ricorda, ma ci fu un precedente round di incentivi proprio nel triennio 2013-2015. Fu un fiasco clamoroso, un po’ perché al tempo l’offerta di scooter e moto elettrice era scarsissima e di scarsa qualità, un po’ perché il destinatario principale del provvedimento erano soprattutto le Pubbliche Amministrazioni. Questa volta tutti scommettono su un boom. Il decreto attuativo chiarirà gli ultimi dubbi sulle procedure e su altri dettagli; dovrebbe arrivare entro fine del mese.

  3. Il voyage ha una durata di 2 ore e percorre il seguente itinerario:
    Portoni della Bra
    Verona Arena
    Castelvecchio
    Arco dei Gavi
    Porta Borsari
    Corso Porta Borsari
    Piazza delle Erbe
    Palazzo della Ragione
    Piazza dei Signori
    Arche Scaligere
    Chiesa Santa Anastasia
    Cattedrale Santa Maria Matricolare
    Ponte Pietra
    Casa di Giulietta
    Il tour della durata di un’ora, invece, non fa le tappe della Cattedrale Santa Maria Matricolare, Ponte Pietra e Teatro Romano.

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    Segway Assignment Verona:
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  4. Io faccio parte della platea che attende il decreto attuativo per passare ad uno scooter elettrico,classe L3e, portando in rottamazione un vecchio scooter del 2004. Due dubbi, tutti i concessionari visitati dicono che deve essere il compratore a rottamare il vecchio mezzo è vero? Secondo punto, Voi parlate di precedenze, cosa significa? Grazie

    • Caro Roberto, il testo della legge mette a carico del concessionario le pratiche di rottamazione. Non capisco come si possano dare altre interpretazioni. Comunque il famigerato decreto attuativo dovrebbe chiarire ogni dubbio. Sul discorso “preferenze” scusami: forse sono stato un po’ confuso. Intendevo dire che i fondi messi a disposizione (10 milioni di euro) potranno finanziare l’acquisto di circa 20 mila veicoli a zero emissioni. Dovrebbero coprire le richieste, visto che l’anno scorso le due ruote elettriche vendute in Italia furono solo 3 mila. Ma se non fosse così, bisogna che ci sia un regola prefissata che stabilisca chi ottiene il bonus e chi resta fuori; insomma, una regola di “precedenza”. Che può essere temporale (chi prima arriva meglio alloggia) oppure legata ad altri requisiti come il valore o la categoria del mezzo acquistato, la vetustà del mezzo rottamato ecc.

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