Moto ibride, a che punto siamo?

I sistemi ibridi sulle motociclette sono una tecnologia emergente, che punta a combinare i vantaggi del mondo termico e dell’elettrico. Una sfida aperta, soprattutto per i colossi giapponesi…

Chi più chi meno sono tante le case motociclistiche che oggi si stanno approcciando al mondo dell’elettrico. In questa fase di grande sperimentazione globale, anche i sistemi ibridi (termico+elettrico) vengono sempre più sondati come opzione per nulla trascurabile. Valida o meno, sarà il tempo a dirlo e, in questo senso, il lavoro portato avanti dai precursori in questo campo – giapponesi in primis – va seguito con particolare attenzione.

Non è nuovo che i grandi colossi nipponici considerino l’ibrido una strada concreta da percorrere nel processo di transizione della mobilità. Lo hanno fatto per le auto, ora lo pensano potenzialmente valido anche per le moto. Ovviamente con la giusta cautela.

Kawasaki Ninja 7 Hybrid

I giapponesi preferiscono l’ibrido?

Kawasaki è la prima che si è mossa con un certo piglio. Pronti via, ha lanciato subito sul mercato i suoi nuovissimi modelli ibridi full (Z 7 Hybrid e Ninja 7 Hybrid), tecnologicamente avanzati, sui quali sembra intenzionata a voler “spingere” quasi di più rispetto alle altrettanto acclamate nuove versioni EV.

Le sorelle Honda e Yamaha, più tentacolari nel mondo delle due ruote, sono al momento attendiste, anche sull’elettrico puro, ma non per questo stanno a guardare. Entrambe hanno iniziato dagli scooter per sondare il potenziale green, lavorando da tempo in parallelo su elettrico e ibrido per arrivare ad ottenere un prodotto superiore che abbia, a breve giro di posta, un perché sui mercati internazionali.

Yamaha, in particolare, sembra voler accelerare. Ha recentemente lanciato un paio di prototipi ibridi interessanti che adottano il sistema SPHEV (ibrido serie-parallelo), sullo scooter XMax e sulla MT-09, dove convivono e si aiutano a vicenda due motori elettrici e uno termico. Qualche tempo fa, un altro sistema “mild hybrid” è invece stato testato sullo scooter RayZr 125.

Honda, che per ora nel full electric guarda soprattutto al mondo scooter, nel campo delle moto ibride ha già depositato alcuni brevetti, al momento però senza mostrare troppo le sue carte.
Avendo però una certa esperienza mutuata dal mondo auto, sono in molti a credere che sia proprio il sistema intelligente con cui la Casa equipaggia i suoi modelli di auto ibride e:HEV a potersi rivelare arma efficiente e adatta anche per futuri modelli a due ruote di una certa categoria.

Primi tentativi, limitati però al mercato interno, sono già stati fatti con la versione ibrida dello scooter PCX – nato tra l’altro sull’onda di quanto l’italiana Piaggio aveva già fatto con il tre ruote MP3 – ma poco più.

Il prototipo della Yamaha MT-09 Hybrid

Una sfida per il futuro

È chiaro che al momento, un po’ per tutti questi protagonisti, la sperimentazione prosegue nella speranza che dia i frutti sperati. Dopotutto, rendere efficienti i sistemi ibridi, già affermati nel mondo auto, anche in un meccanismo complesso come una moto non è cosa semplice.

La vera sfida rimane quella di cercare di ricavare il “meglio” dai due mondi (termico ed elettrico), migliorando le prestazioni generali mentre si prova a superare gli ostacoli “reali” che inevitabilmente ancora persistono. E che su una moto contano parecchio: pesi, ingombri, tecnologie complesse… e, quindi, costi più elevati.

Dopotutto garantire efficienza e guidabilità aprendosi al futuro – e i sistemi ibridi lo sono per le moto – è un affare prezioso. Soprattutto se ti chiami Honda o Yamaha, che, volente o nolente, devi guardare avanti rispettando però una tradizione di successo e una forte identità.

Un brevetto Honda di una futura moto ibrida

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