MOONDINO: il robot italiano e solare per le risaie

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Non solo barbabietola da zucchero, ortaggi e frutta ma pure il riso trova il suo robot. Tutto italiano a iniziare dal nome molto significativo che rimanda ad una importante figura della cultura agricola italiana: MOONDINO.

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MOONDINO ha riscosso un ottimo successo della critica a Eima che lo ha premiato come mezzo innovativo

Un prodotto della Arvatec di Rescaldina, in provincia di Milano, che in Italia si occupa anche della commercializzazione del robot agricolo danese FarmDroid.

MOONDINO il robot alimentato dal sole

Ci ha descritto le funzionalità più importanti di MOONDINO, il titolare di Arvatec Savio Landonio che abbiamo incontrato a Bologna durante Eima: “MOONDINO è un robot che abbiamo presentato in anteprima in fiera dove ha vinto il premio novità tecnica“. Grande soddisfazione.

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Savio Landonio con i due pannelli montati sul telaio di MOONDINO

Vediamo più nel dettaglio la macchina: “Si tratta di un robot alimentato a energia solare grazie al pannello montato sul telaio ed è stato pensato e costruito per la sarchiatura in risaia, in particolare per il riso biologico“. Elemento che lo accomuna a FarmDroid richiesto soprattutto, ma non solo, per le colture in biologico (leggi qui).

MOONDINO che contiene le infestanti con le ruote in ferro munite di lame

La soluzione MOONDINO arriva per risolvere un problema, come spiega il manager: “Quello del contenimento delle infestanti soprattutto nella lavorazione in acqua dove diventano una forte criticità. In acqua è difficile combatterle. MOONDINO lavora sia in asciutto sia in acqua ed esegue una sarchiatura e un diserbo meccanico tra le file del riso dove passa con delle ruote particolari in ferro e dotate di lame”.

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Le ruote di Moondino attraverso cui si sviluppa il lavoro di diserbo

“Il passaggio _ prosegue il manager_  provoca un’azione di schiacciamento: spezza così gli steli di queste piante che crescono nelle interfile. In asciutto si essiccano, in acqua pressate nel fango non possono più tornare a crescere e svilupparsi. MOONDINO con il suo movimento crea torbidità e le particelle di terreno sospese nell’acqua vanno a depositarsi sulle foglie e in questo modo impediscono la fotosintesi clorofilliana“.

Oltre il diserbo, previsti sviluppi futuri

Il diserbo è oggi la funzione principale del robot da risaia, ma sono previsti sviluppi futuri: “Montare degli attrezzi e degli organi di lavoro, ma è una fase successiva“. Ora alla Arvatec si concentrano sullo sviluppo definitivo di questa versione di MOONDINO che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2023.

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il robot agricolo ha suscitato molto interesse in fiera

Un robot completamente costruito in Italia. Noi – spiega Landonio – abbiamo acquisito la licenza di un brevetto di un’azienda svizzera che si chiama Eco Process & Solutions SA  e sulla base di quello abbiamo sviluppato la macchina e il sistema di guida satellitare“.

Macchina completamente autonoma sia per la guida che per l’alimentazione

Un cenno all’agricoltura 4.0 che “permette la gestione e trasmissione dei dati di lavoro in tempo reale o differito in maniera bidirezionale tramite dispositivi connessi ad Internet. Oltre a questo permette l’assistenza remota dei macchinari”.

La presentazione a Eima

In questo senso “il robot rientra nell’agricoltura 4.0 e beneficia degli incentivi fiscali del credito d’imposta 4.0″. Ma fa ancora di più: essendo una macchina semovente, completamente autonoma sia per la guida che per l’alimentazione potrebbe essere considerata rientrante nella futura agricoltura 5.0, terminologia ancora in fase di definizione.

Sui motori elettrici e sulla capacità della batteria (fondamentale per lavorare senza il sole) – presenti entrambi nel prototipo – i dettagli ancora non sono stati forniti perché ancora in fase di test, scelta e ottimizzazione.

Il robot amplia, quando sarà sul mercato, l’offerta di macchine che portano diversi benefici: utilizzo di energia pulita, riduzione delle emissioni locali con beneficio del benessere degli operatori e di quelle globali (se si utilizzano solo le rinnovabili). Si sostituiscono poi i trattamenti chimici che entro il 2030 secondo la legislazione europea devono essere fortemente ridotti.

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