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Mobilità elettrica Enel: arrivano nuovi soci e nuovo ad

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Elisabetta Ripa guiderà la nuova società dedicata alla Mobilità elettrica.

 

Mobilità elettrica Enel: in arrivo uno spin-off da Enel X, con la creazione di una nuova società che potrebbe quotarsi in Borsa, con nuovi soci. L’ha rivelato il n.1 di Enel Group, Francesco Starace, nel presentare il piano strategico al 2024.

Mobilità elettrica Enel
Francesco Starace, numero uno di Enel Group.

Mobilità elettrica Enel: si pensa a Elisabetta Ripa

Starace ha delineato quella che si può definire la Fase Due per il primo operatore nella ricarica per auto elettriche in Italia (e tra i primi in Europa). “Abbiamo sviluppato un percorso per gradi, iniziato ancor prima di Enel X, per mettere le infrastruttura su cloud“, ha spiegato. “Questo ci ha portato a gestire le reti elettriche in modo innovativo. Ora c’è necessità di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in giro per il mondo. L’abbiamo fatta nascere, crediamo che si debba allargare ad altri partner“. In pratica si pensa a uno spin off da Enel X della parte mobilità elettrica. Quanto ad affidarne la gestione ad Elisabetta Ripa, ex ceo di Open Fiber, Starace ha risposto: “Non è una novità, abbiamo chiesto a Elisabetta Ripa di gestire questo ramo d’azienda. E pensiamo di aprire il capitale e far entrare altri partner, cedendo quote. Rimarremo comunque in maggioranza“. Con quotazione in Borsa?: “Non lo so, ma potrebbe essere una buona scelta“.

mobilità elettrica Enel
Starace: “Via carbone (2027) e gas (2040), barra sulle rinnovabili”.

“È il decennio dell’elettrificazione”

Più in generale nel decennio in corso l’Enel punta ad un “cambio di passo“: dal Decennio della scoperta dell’energia rinnovabile al Decennio dell’elettrificazione. “È un decennio cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi ed evitare le ripercussioni legate ad un aumento della temperatura superiore a 1,5 gradi“, avverte Starace. Questo implica “intensificare l’elettrificazione in modo massiccio“. Il n.1 Enel  sottolinea che le rinnovabili sono diventate il trend dominante, che ha consentito alla decarbonizzazione di procedere a “ritmo più spedito“. Enel ha “messo i mattoni” che ora permettono di coglierne le opportunità e punta ad abbandonare il carbone entro il 2027 ed il gas entro il 2040. Sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile, oltre a realizzare l’ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo.

“Una follia dipendere dal gas, prima ne usciamo…”

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Eolico+ fotovoltaico: crescita della capacità per centrare gli obiettivi climatici. (Foto: Enel Green Power).

Entro il 2040 l’elettricità venduta sarà interamente prodotta da fonti rinnovabili ed il Gruppo cesserà l’attività di vendita retail di gas. “Enel Green Power è stata concepita per diventare la spina dorsale della generazione futura”, ha affermato Starace, ricordando che il pano punta alla crescita della capacità rinnovabile complessiva al 2030 a circa 154 GW, triplicando il suo portafoglio al 2020 (+105 GW aggiuntivi rispetto ai 49 GW del 2020).”Le centrali a gas finiranno come sono finite quelle a carbone. Quante utilities in Europa stanno costruendo centrali a gas? E’ questione di tempo. Certo da qui al 2040 sono 18 anni, ma onestamente tra 20 anni ci saranno pochi europei che utilizzeranno il gas, tutti per motivi economici passeranno all’elettricità‘”. Chiosa finale:  “Questo cambiamento arriverà più rapidamente di quanto si pensi. Il grosso dell’Europa tra 20 anni spegnerà il gas. E’ una follia dipendere dal gas. Prima usciamo meglio è “.

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7 COMMENTI

  1. Troppo ottimista questo Starace.
    Non ha indicato minimamente le sue strategie per uscire dalla dipendenza dal gas.
    Mi sa che sta pensando a qualche forma di nucleare… o peggio nulla di tutto ció.

    • Guardi che Starace è un pionire delle rinnovabili, avendo portato Enel Greenpower al primo posto al mondo nella produzione di elettricità pulita. E pochi mesi fa ha replicato al ministro Cingolani proprio sul nucleare, dicendo che non è una prospettiva praticabile. Penso che lei se la prenda proprio con la persona sbagliata

    • No, ha già detto varie volte che il nucleare non è la strada, per via dei costi che sono ben più alti delle rinnovabili. Ha già suggerito di passare anche all’accumulo e mi pare hanno iniziato a Civitavecchia.
      La sua soluzione preferita a quanto pare sarebbe l’eolico onshore, che però è frenato dalle sovrintendenze e dai vari comitati del no. Da cui la scelta di Terna di passare all eolico offshore, benché più costoso

    • Starace ha già detto più e più volte che il nucleare non è il futuro.
      Ed essendo lui stesso un ingegnere nucleare, direi che parla con cognizione di causa.

  2. La tecnologia chiave , di cui si parla troppo poco a cominciare dai mass-media nostrani
    sono le batterie stazionarie grandi e piccole
    ferro-aria ,ioni di sodio
    secondo me , non è irrealistico , immaginare batterie da diversi centinaia di kWh in ogni condominio
    nei prossimi lustri
    trovo strano la mancanza di pensiline fotovoltaiche e batterie stazionarie già oggi presso ,TUTTE, le colonnine fast e ultrafast

    riguardo le rinnovabili , perchè non usare i terreni ai margini di strade,tangenziali,autostrade e ferrovie

    inicidono poco o nulla sulla tutela del paesaggio
    incidono poco o nulla su agricoltura e fauna selvatica
    hanno costi di logistica irrisori

    posto il solito esempio Coreano , ampiamente migliorabile
    provate a immaginare le tangenziali delle nostre città fatte così

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