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Mimì, camioncino a idrogeno (o EV) made in Modena

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Mimì: è il nome scelto per l’eco-truck leggero a idrogeno progettato e prodotto da Bieffe Project, azienda della Motor Valley. Disponibile anche elettrico.

mimìMimì, veicolo da lavoro con oltre 200 km di autonomia

mimì
Altre due immagini del Mimì di Bieffe Project.

Il reveal è avvenuto a Modena, in una sala affollata di addetti ai lavori. Nei piani del produttore, un’azienda di engineering che da vent’anni  si occupa di progettazione automotive, il Mimì dovrebbe essere il primo modello di una gamma di veicoli di classe L7. Che comprenda anche una citycar e un minibus. Ma intanto c’è da lanciare questo veicolo da lavoro, lungo 370 cm, largo 134 (specchietti esclusi) e alto 184. Il Mimì sarà disponibile in due versioni: una, quella su cui si è insistito di più nella presentazione, a idrogeno con supercapacitori. La seconda 100% elettrica. Entrambe con velocità massima di 90 km/h e autonomia di almeno 230 km. Ovviamente cambiano i tempi dei rifornimenti: per l’idrogeno sulla carta bastano pochi minuti, per l’elettrico almeno un’oretta. Ma mentre l’energia elettrica si trova dappertutto, trovare un distributore di idrogeno è decisamente più complicato, anche se enti locali e Hera si stanno adoperando per colmare la lacuna.

Mimì
Durante la presentazione di Modena sono stati mostratti i bozzetti della minicar e del mini-bus che Bieffe Project vorrebbe realzizare.

Prezzi da 25 mila euro per l’elettrica e 60 per l’idrogeno

In pratica siamo davanti a una sorta di Ape Piaggio versione 4.0, concepita con il supporto tecnico del dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari della locale Università. Con un look piuttosto azzeccato, un’accelerazione entusiasmante, visti i 350 Nm di coppia massima, e una notevole capacità di carico, fino a 2 mila kg. Il progetto è sfidante ed è stato realizzato con il supporto di alcune eccellenze della Motor Valley. Resta, come sempre in questi casi, l’incongnita commerciale. I prezzi, come ci si aspettava, non sono propriamente popolari, vanno da 25 a 45 mila euro per la versione elettrica e da 60 a 80 mila euro per la versione a idrogeno. L’idea che si è avuta dalla presentazione è di trovarsi davanti a un work in progress, con la ricerca di investitori e partner strategici che diano più spessore al progetto Mimì.

– Leggi anche: Lynk 08, l’autonomia in elettrico dell’ibrido plug-in sale a 200 km

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4 COMMENTI

  1. 60.000 euro per la versione ad idrogeno
    25.000 euro per la versione elettrica

    Immagina di spendere 35.000 euro in più per un mezzo che puoi caricare SOLO nelle stazioni di servizio, cosa invece diversa dal caricare quello elettrico in quanto l’elettricità è presente praticamente ovunque…

  2. E’ semplicemente demenziale, ad essere gentili, ma il nostro Ministro dei Trasporti lo promuoverebbe a pieni voti, mangiatoie (o greppie) come quella della “filiera dell’idrogeno” passano poche volte nella vita.

  3. A vederlo sembra molto più di un Ape, anche paragonato all’Ape 4 ruote quindi la versione elettrica da 25000 mi pare un buon compromesso prezzo/prodotto.
    Invece la versione a idrogeno davvero non la capisco. 2 distributori in tutta Italia ! Difficilissimo e costosissimo creare una rete di distribuzione e anche lo stoccaggio non è una passeggiata. Ma perchè insistere ? Assurdo come vendere frigoriferi ai poli.

    • C’era il Qargo (che però era solo ICE), ora c’è il Porter, anche elettrico e sempre della Piaggio. Per me il problema rimane il prezzo, sia del Mimì che del Porter.

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