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Miliardari per il clima, anche Jeff Bezos dona 10 miliardi di dollari

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joe biden
Jeff Bezos, fondatore di Amazon

Il fondatore di Amazon Jeff Bezos scende in campo a favore del Pianeta smentendo il suo presidente Donald Trump che guida la crociata negazionista sull’origine antropica del surriscaldamento globale e si ritira dall’accordo di Parigi contro i cambiamenti climatici.

Gli Stati Uniti sono il Paese in cui gli uomini più ricchi del mondo, da Bill Gates a Warren Buffet si mobilitano in favore dell’ambiente. E stanziano cifre astronomiche, miliardi di dollari, per finanziare ricerche e progetti legati alla sostenibilità.

 

Nasce il Jeff Bezos Earth Fund per l’ambiente

L’Ultimo ad annunciarlo attraverso i social, ieri, è stato il fondatore e proprietario di Amazon Jeff Besoz ritenuto in assoluto l’uomo con il patrimonio personale più grande del globo (130 miliardi di dollari). Dieci miliardi, ha promesso, li metterà nel Jeff Bezos Earth Fund. Un fondo destinato a sostenere la lotta per la sopravvivenza del Pianeta. Finanzierà scienziati, attivisti e organizzazioni non governative, ha affermato Bezos  in un post su Instagram . Il multimiliardario è stato spinto dai dipendenti di Amazon che con scioperi e manifestazioni l’avevano esplicitamente sollecitato a  fare di più per la sostenibilità del suo business.

 

“La più grande minaccia per il nostro Pianeta”

«Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per il nostro pianeta», ha scritto. «Voglio lavorare sia per sviluppare e attuare le soluzioni già conosciute sia per esplorare nuovi modi di combattere l’impatto devastante del cambiamento climatico».

Jeff Bezos, a differenza di Gates, non si è mai distinto per filantropia. Quando l’ex moglie MacKenzie Bezos, assieme ai coniuigi Gates e a Warren Buffet  ha firmato l’appello Giving Pledge che invita le persone più ricche a destinare metà delle sostanze alla beneficienza, lui non aveva aderito. Solo di recente si era mosso versando 2 miliardi di dollari per una iniziativa a sostegno dei senzatetto.

Un rendering del furgone che sarà fornito da Rivian ad Amazon prime negli Usa.

E Amazon ordina 100 mila camion elettrici Rivian

A settembre, però, Amazon ha annunciato che avrebbe raggiunto gli obiettivi dell’accordo di Parigi con 10 anni di anticipo, con emissioni zero  entro il 2040. All’annuncio è poi seguito l’ordine per 100 mila camion elettrici Rivian per la consegna dei suoi prodotti nel mondo. In quell’occasione Jeff Bezos affermò che il clima terrestre stava cambiando più velocemente del previsto e «ciò che sta realmente accadendo è terribile».

Jeff Bezos sulle orme di Bill Gates

Anche la Microsoft di Bill Gates ha annunciato l’ambizioso progetto di diventare “carbon negative” entro il 2030. Ciò significa non solo raggiungere le emissioni zero, come previsto entro il 2025 utilizzando solo energia rinnovabile e con una flotta auto elettrica al 100%. Ma sarà necessario anche adottare tecnologie di cattura e sequestro della CO2 già in atmosfera. Entro il 2050 il colosso informatico vorrebbe rimuovere dall’atmosfera tutta la CO2 emessa in passato, dalla fondazione nel 1975 ad oggi. «Essere carbon neutral non è più sufficiente per soddisfare le esigenze del mondo», ha dichiarato il presidente di Microsoft, Brad Smith. «Questo richiederà un approccio aggressivo, nuove tecnologie che non esistono ancora e politiche pubbliche innovative» si legge nel sito dell’azienda.

 

Microsoft va a caccia delle emissioni passate

«È un obiettivo ambizioso, persino audace, ma la scienza non ha dubbi: è un obiettivo di fondamentale importanza per ogni persona sul pianeta e per le generazioni future». Microsoft ha destinato al progetto un finanziamento iniziale di un miliardo di dollari. «Abbiamo bisogno di un’innovazione che ci dia energia più economica degli idrocarburi, a zero emissioni e affidabile quanto il sistema energetico odierno _ dice Gates _ Abbiamo bisogno di un miracolo energetico. Può sembrare scoraggiante, ma nella scienza i miracoli avvengono di continuo».

Gates punta su tecnologie da fantascienza

Un impianto per la produzione di elettricità dal sole proposto dal team creato da Bill Gates

Per affrontare l’enorme sfida tecnologica e finanziaria della negatività del carbonio Gates  ha anche personalmente promosso la creazione di un team internazionale. Si chiama Global Commission on Adaptation  (GCA) ed è guidato dall’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. .

Tra i progetti sostenuti dal team in collaborazione con l’Università di Harvard,  c’è anche quello di “irrorare” la stratosfera con milioni di tonnellate di polvere di carbonato di calcio per bloccare e riflettere parte dei raggi solari.  Ma ha suscitato perplessità nel mondo scientifico per le molte incognite che comporta. Il primo esperimento pilota costerà 3 milioni i dollari e prevede il lancio di un pallone da ricerca nella stratosfera sopra il New Mexico, dove dovrebbe rilasciare circa 12 chilogrammi di polvere di carbonato di calcio. Il pallone  è munito di sensori in grado di misurare il fattore di riflessione della luce solare, i cambiamenti dell’aria e altri parametri fondamentali.

Lo scorso autunno la GCA di Bill Gates ha diffuso uno studio da cui risulta che investire in sostenibilità rende anche da punto di vista economico. Se la comunità internazionale decidesse di investire il necessario in opere per l’ambiente, cioè circa 1.800 miliardi di dollari da qui al 2030, ne ricaverebbe un beneficio di 7.100 miliardi.

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