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Milano-Bologna in auto elettrica, viaggio del terrore. O no?

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Milano-Bologna sulla A1 in auto elettrica: un viaggio del terrore per Luca che ci racconta la sua esperienza di andata e ritorno in giornata a bordo della Peugeot e-2008 di sua moglie. Pura routine, invece, per il co fondatore di Vaielettrico Massimo Degli Esposti che quel percorso lo affronta due-tre volte al mese con la sua MG4 Standard. Identica la capacità della batteria (50 kWh) differente l’efficienza, quindi i consumi. Ma Luca ha commesso una serie di errori. Inviate quesiti, osservazioni e racconti a info@vaielettrico.it.

Primo viaggio in autostrada con la Peugeot e2008. Sulla Milano-Bologna è successo questo…

punto interrogativoCara Colonnina.
Cari amici di vaielettrico, come vostro affezionato lettore volevo condividere con Voi la mia prima esperienza di utilizzo dell’auto elettrica fuori dall’impiego routinario.

Premetto che in famiglia abbiamo due auto, una Volvo V60 turbodiesel e una Peugeot 2008 elettrica (ormai da oltre due anni). Le due macchine sono in antitesi, la prima può essere considerata “l’ultima della sua specie”, in quanto Volvo ha cessato la produzione delle motorizzazioni diesel e a breve anche quelle a benzina, mentre la seconda può considerarsi “la prima della sua specie”, poiché è il primo SUV full elettrico prodotto dal gruppo Stellantis.

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Questa antitesi Darwiniana per il nostro uso quotidiano è perfetta. Mia moglie, usa l’auto elettrica e fa il maggior numero di chilometri annuali (circa 24mila) ma in un’area limitata che generalmente non supera la provincia di Milano e con la possibilità di ricaricare a casa in un ecosistema perfetto di fotovoltaico e sistema di accumulo che consente di muovere la macchina ad energia solare, mentre io faccio meno di 20 Km al giorno con quella diesel eccetto durante le vacanze dove spesso facciamo 1300km in una notte.

Il primo di novembre, dovendo arrivare fino a Bologna per sbrigare alcune veloci commissioni, decidiamo di provare ad utilizzare l’auto elettrica anche perché al ritorno volevamo fare una sosta al Fidenza Village che dalle recensioni lette è fornito di un nutrito numero di colonnine AC gratuite per i clienti.

Premetto che per il viaggio non avevamo nessun problema di tempo e di conseguenza nessun problema a fare delle soste per le eventuali ricariche. L’indovinometro della macchina carica al 100% dà oggi un’autonomia di circa 280Km (da nuova 2 anni fa 310Km).  Il viaggio fino alla nostra meta in provincia di Bologna 230Km.

Niente fast in A1 e a Secchia Ovest non ci arrivo

Una mia prima stima da inesperto, pianifica una sosta alla stazione di servizio di Secchia Ovest che dista circa 170Km. Nel fare questa prima analisi mi accorgo di quanto poche siano le colonnine DC all’interno della A1 nel tratto Milano-Bologna, ovvero nelle stazioni di servizio dentro la A1.

Di fatto ne conto solo tre di cui le prime due vicino a Milano. Pianificando il viaggio usando alcune App (p.e. ABRP) mi accorgo che suggeriscono tutte una fermata di ricarica molto prima di Secchia Ovest e necessariamente fuori dalla A1.

Iniziato il viaggio, parto in modalità “eco”, ma dopo una ventina di minuti preferisco toglierla per evitare di morire congelato insieme ai miei familiari. Non passano molti chilometri che mi accorgo quanto ottimistica era stata la mia stima e decidiamo una sosta in una colonnina DC da 50 kW installata nell’area commerciale vicino al Fidenza Village.

A caccia di colonnine al Fidenza Village

Dobbiamo necessariamente uscire dalla A1 e cercare l’agognata colonnina. Anche questo è un piccolo problema, le stazioni di rifornimento sono ben visibili mentre le colonnine di ricarica sono mimetizzate nei parcheggi. Seguiamo un cartello di indicazione e ci troviamo in un immenso parcheggio pieno di corsie.

Inizialmente mi sembra di scorgere la colonnina, ma avvicinandomi con la macchina mi rendo conto che si tratta di un cassonetto per il ritiro degli indumenti usati. Più avanti ne scorgo un altro di cassonetto, ma mia figlia dotata di più diottrie di me urla “eccola”.
Aveva ragione Lei, era una vecchia quasi fatiscente colonnina, che, al primo sguardo, metteva tristezza, ma era perfettamente funzionante.

Nei 43 minuti necessari alla ricarica, (fatta completa perché avevamo tempo da perdere) abbiamo fatto colazione nel McDonald’s, erano le nove del mattino e il parcheggio era deserto perché il centro commerciale non era ancora aperto. Dati prima ricarica: 27,12 Kwh in 43’ per un totale di 24,04 euro.

Ripartiamo alla volta di Bologna per raggiungere la meta senza altre soste. Devo dire che il mio stile di guida si è subito adattato alla scarsa autonomia del mezzo, la velocità impostata era intorno ai 105 km/h (contro i miei soliti 150 km/h con il diesel) e, visto la scarsa aerodinamicità del mezzo, mi sono messo a sfruttare la scia di tutti i pullman e camion diesel che incontravo.

Incubo indovinometro: succhio la scia dei camion

A un certo momento, mentre guardavo l’indovinometro scendere mestamente, ho anche pensato che con un piccolo arpione avrei potuto agganciare il paraurti del pullman davanti e farmi trascinare, in modo da fermare quel maledetto indovinometro. Potevo diventare un moderno capitano Achab con la sua preda Moby Dick.

Malgrado questa condotta parsimoniosa un nuovo rifornimento di elettroni era indispensabile, ma anche qui nessun problema, nel mentre abbiamo pranzato in un piacevole Sushi restorant. Dati seconda ricarica: 30,17 kWh in 1h e 1’ per un totale di 28,75 euro.

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La colonnina DC di Enel X nell’immenso parcheggio del Fidenza Village. Siamo circa a metà strada del tragitto Milano-Bologna

Ripartiamo alla volta del Fidenza Village per godere finalmente del privilegio di ricaricare alle colonnine gratuite. La nostra gioia si spegne appena arriviamo a destinazione e leggiamo questo cartello: “Stazione di ricarica momentaneamente non disponibile, STIAMO LAVORANDO PER MIGLIORARE LA VOSTRA ESPERIENZA”.

La promessa mancata della colonnina gratis

Si, avete bisogno di tempo per migliorare la mia esperienza … Ma santa miseria, ma con almeno una decina di colonnine gratuite, dovevate smontarle tutte contemporaneamente per migliorare la mia esperienza?

Mesto ritorno alla colonnina da 50kW usata la mattina ma ahimè a quest’ora il Parcheggio è pieno e la colonnina occupata da altri poveri avventori che come me, con l’auto elettrica, stanno aspettando di migliorare la propria esperienza con i tempi dei dirigenti del Fidenza Village.

A quel punto ci guardiamo un po’ in giro andando a zonzo con l’auto e per fortuna incappiamo in un intelligente commerciante. Proprio nell’isolato adiacente al Fidenza Village c’è un caseificio con vendita diretta che dispone di due colonnine AC gratuite, il PARMA 2064.

Questa pubblicità occulta concedetemela, potrebbe essere di stimolo ad altri caseifici:  sono un discreto numero e potrebbero risolvere il problema della mobilità elettrica che non riesce al nostro governo. Comunque, subito mi fermo, collego la spina e la ricarica pare veloce forse addirittura a 11kW.

Entro nel negozio e lo trovo conveniente tanto che acquisto alcune confezioni regalo per Natale. Carico la merce in macchina e vado a visitare il Fidenza Village lasciando la macchina in ricarica.

Dopo poco più di mezzora ritorniamo indietro. Non sono sicuro ma direi che la macchina abbia caricato circa 5kWh. Se facciamo una piccola riflessione, il casaro avrà speso circa 1 euro di corrente ma io ho fatto acquisti nel suo spaccio per circa 90 euro. Penso che sia stato vantaggioso per entrambi. Inoltre, se ne avrò occasione, passero in quel negozio in futuro anche se dovessi farlo con la turbodiesel.

Tempo di bilanci: ho speso più che con il mio diesel

Nella via del ritorno facciamo un piccolo rabbocco alla ricarica di San Zenone (una delle poche stazioni di servizio della A1 con ricarica elettrica): 8,08 kWh in 7’ per un totale di 8,04 euro. La macchina ha poi ricaricato a casa 25kWh per riportarla al 100% come alla partenza del nostro viaggio. Considerando un costo casalingo di 0,3 euro al kWh, quest’ultima ricarica è valutata circa 7,5 euro.

Siamo alla conclusione del viaggio Milano-Bologna e ritorno ed è tempo di tirare le somme.  Abbiamo percorso 469 Km e consumato complessivamente 95kWh per una media di 4,94 Km/kWh. Un valore non esaltante visto che ho guidato alla velocità di Fantozzi sulla Bianchina. Complessivamente abbiamo speso 68,5 euro non contando il costo dei circa 5kWh gratuitamente forniti dal caseificio.

Il confronto con la spesa che avrei affrontato usando la mia turbodiesel è impietoso. Per fare 469 km, considerato un consumo di 17Km/l a 1,9 euro litro mi sarebbero bastati 52 euro. Dal confronto la spesa in elettrico è stata di oltre 16 euro in più, un vero salasso.

D’altra parte alla colonnina pubblica abbiamo speso circa 0,9 euro/kWh. Facendo un paragone termico, a 5Km/Kwh servono 4 kWh per fare 20 km. Per fare 20 km un auto termica consuma 1 litro di carburante. Quindi la nostra auto elettrica è paragonabile ad una termica che paga 4×0.9=3,6 euro al litro la benzina.
Con un prezzo del genere alla pompa oggi in Italia scoppierebbe una rivoluzione con i camionisti a bloccare le autostrade e l’inflazione al galoppo.

In Italia pesiamo però solo un misero 3 o 4% e non possiamo sdraiarci in tangenziale a bloccare il traffico, ci investirebbero i TIR senza nemmeno accorgersi di noi. L’unica cosa che purtroppo ho deciso al momento è che per i viaggi fuori porta prenderò il diesel. Peccato però, basterebbe che l’energia per autotrazione venisse agevolata e basterebbe che ogni stazione di servizio avesse una colonnina DC, almeno in autostrada.Luca Sillari

Caro Luca dissento: Free to X è in tutte le stazioni

punto interrogativoRisponde Massimo Degli Esposti-  Tutti i viaggi, in auto elettrica o col diesel, possono diventare viaggi del terrore se affrontati così, alla garibaldina. Detto con tutta la simpatia del caso (questo, e il suo precedente articolo dell’agosto 2022, sono davvero godibili) lei mi ricorda un po’ la collega Chiara Proietti nel celeberrimo servizio Roma-Reggio Calabria in 52 ore per la trasmissione “Piazza Pulita” di Corrado Formigli (leggi).

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La stazione di ricarica Free to X di Arda (Fiorenzuola) sulla A1 Milano-Bologna

Lei non si è accorto, per esempio, che tutte, ripeto tutte, le stazioni di servizio sull’A1 nel tratto Milano-Bologna sono munite di stazioni di ricarica ultrafast Free To X. Quindi, anziché peregrinare nei dintorni del Fidenza Village, avrebbe potuto fermarsi alla stazione Arda di Fiorenzuola e rabboccare in meno di  10 minuti i 100 km necessari a raggiungere Bologna senza altre tappe intermedie.

Non ci dice quale fosse la sua destinazione nel capoluogo emiliano, ma da cittadino bolognese posso assicurarle che anche lì avrebbe certamente trovato una colonnina (sono oltre 100 nell’area metropolitana) per riportare la batteria a pieno mentre sbrigava le sue commissioni.

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Una sommaria indicazione delle principali stazioni di ricarica nell’area metropolitana di Bologna secondo la mappa NextCharge

E al ritorno avrebbe avuto di nuovo sulla A1 le seguenti opzioni: area di servizio La Pioppa, area di servizio Secchia, area di servizio San Martino (Parma), di nuovo Arda, poi Somaglia e infine San Zenone.

Tre opzioni in abbonamento per spendere la metà

Con un banale abbonamento Be Large di Be Charge da 38 euro, ancora disponibile fino al 31 ottobre scorso, avrebbe avuto 100 kWh per coprire largamente tutti i consumi della sua gita. O il City di Enel X, che offre 80 kWh per 49 euro. Entrambi le avrebbero garantito un pur piccolo risparmio rispetto al suo Diesel. Oppure a soli 60 euro si può ancora sottoscrivere l’abbonamento di A2A che di kWh ne assicura addirittura 180, cioè il doppio di quel che le serviva. Tutti sono interoperabili con le colonnine autostradali Free to X.

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La mia MG4 in ricarica alla stazione di Arda Est sulla Milano-Bologna

La mia Milano-Bologna in MG4, tre volte al mese

Le dico tutto questo per esperienza diretta. Vivo a cavallo tra Bologna e Milano e quel viaggio di 230 km (precisamente 223 Km, nel mio caso) lo faccio almeno tre volte al mese con la mia MG4 Standard da 51 kWh di batteria per un’autonomia WLTP di 350 km. Sulla A1, viaggiando alla velocità del traffico (media totale attorno ai 105 km/h), utilizzo fra il 75 e il 77% della batteria arrivando a destinazione con un residuo sempre superiore al 20% e senza soste intermedie; il consumo medio è fra i 18 e i 19 kWh/100 km. Tempo di percorrenza 2 ore e 25 minuti, come con qualsiasi termica. Lo rifarò lunedì sera, con temperature ormai invernali e stavolta potrei arrivare “al pelo”. Le farò sapere.

C’è ancora spazio per migliorare “l’esperienza del cliente”? Certamente sì, su questo siamo perfettamente d’accordo. Però raccontiamola giusta.

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46 COMMENTI

  1. Carissimo Massimo Degli Esposti, sono quasi completamente d’accordo con lei, tranne sul fatto che in A1 tra MI e BO tutte (ma proprio tutte) le aree di servizio abbiano una Freeto-x attiva… come si evince dal sito stesso di F2X alcune sono in costruzione (a Parma/S.Martino e Somaglia Est).
    Invece a Luca (oltre a ringraziarlo per la simpatia) dico solo che quest’estate ho fatto Mi-Ancona e non ho avuto alcun problema… ok forse la Tesla semplifica le cose, ma non ho pianificato nulla, ho solo cercato colonnine quando ne avevo bisogno.
    Un’ultima considerazione la faccio sulla questione che ogni tanto esce (in particolare dai CEO delle “vecchie” case automobilistiche) sul fatto che le auto bisogna prenderle da chi le sa fare: se parliamo di termiche posso esse (parzialmente) d’accordo, ma se parliamo di elettriche non c’è paragone tra chi è nato facendo solo elettriche (e non mi riferisco solo a Tesla) e le “vecchie”… un’auto come la Peuget 2008 (che conosco bene perché l’ho utilizzata per un road-trip in Inghilterra) che dovrebbe essere pensata anche per spostamenti medio lunghi, non può avere solo 300km di autonomia (oltretutto considerando la batteria, c’è qualcosa di sbagliato anche solo a pensarla un’auto del genere. La Zoe che ha la stessa batteria di km ne fa 400 (reali, provati di persona in autostrada)

  2. Ho letto tutti i commenti e ringrazio di cuore, anche quelli che mi danno dello stupido.
    Devo però dire, a difesa del mio pur basso intelletto, che durante il viaggio non ho mai rischiato di rimanere a secco.
    Non l’ho mai scritto, se controllate i dati di tutte le mie ricariche fatte e tenete a mente che la mia macchina ha una batteria di 50kwh potete rendervi conto di questo da soli.
    Non mi sono nemmeno lamentato del tempo di ricarica. Solo del prezzo al kWh.
    A proposito di questo, ho seguito i consigli preziosi di Massimo ed ho scaricato la app di Be Charge.
    Facendo della dietrologia, avrei potuto utilizzare l’opzione di abbonamento che con 19,90 euro mese ti dà diritto allo sconto del 40% alla colonnina.
    Avendo consumato 70kWh alla ricarica pubblica se fate i conti avrei risparmiato poco più di 5 euro rispetto alla ricarica senza abbonamento.
    Nel mio caso, dove dovevo usare l’abbonamento solo per quel viaggio, 500 km riescono ad ammortizzare il fisso di 19,90 da pagare ma non si risparmia abbastanza e nel confronto con il mio turbodiesel ancora ci smeno; ma bastava dover fare qualche centinaio di chilometri in più per parificare e poi superare in economia la ICE.
    In effetti per chi di km al mese ne fa parecchi di più, come da alcuni commenti che avete fatto, li l’abbonamento è indispensabile e vantaggioso non ci sono discussioni.
    Ora concedetemi questo commento: ma se possono fare il 40% di sconto è chiaro che il prezzo del kWh non è quello della ricarica senza abbonamento.
    Non so voi cosa pensiate, ma quando il numero di auto elettriche aumenterà questa distorsione dovrà essere risolta. Allora, senza dover pagare dei costi fissi per abbonamenti vari, la macchina elettrica sarà conveniente più del diesel sempre, indipendentemente dai km percorsi.
    Concludo poi con la critica che è stata mossa sulla spasmodica ricerca delle colonnine gratuite.
    Dai valori dati e i kWh consumati per un viaggio A/R da Milano a Bologna, le ricariche AC non sono in grado di coprire il fabbisogno energetico, quindi il desiderio di andare a scrocco è una pia illusione.
    Possono però consentire agli utenti elettrici quel minimo di autonomia in più per raggiungere le colonnine DC più consone alla pianificazione del viaggio e come qualcuno ha commentato, un buon veicolo pubblicitario per i commercianti.
    Grazie a tutti per avermi erudito.
    La prossima volta che vado a Bologna, ci vado con l’elettrica e la lancio a 150 km/h (sperando di riuscire ad arrivare ad Arda Ovest per la ricarica fast).

    Vi prego sto scherzando, non commentate la mia ultima affermazione.

    • -se possono fare il 40% di sconto è chiaro che il prezzo del kWh non è quello della ricarica senza abbonamento.-

      Ma senza dubbio! Ribadisco: Secondo me questo sarebbe un argomento da affrontare in maniera molto più “agguerrita”.
      Chiaramente non mi sto riferendo alla redazione, dico in generale.

      Vi lascio con una riflessione: Io sono solito dire che quando qualcuno senza grossi fastidi si mostra rapidamente pronto a fare un forte sconto rispetto al prezzo che stava chiedendo prima (o se vogliamo “di listino”) sotto sotto vuol dire che prima stava cercando di fregarvi.

      • Appena capitato con l’elettricista. Preventivo parecchio alto, alla mia prima accennata protesta è arrivato subito lo sconto del 15%. Il che mi ha fatto arrabbiare anche più del prezzo iniziale, perchè appunto come dici tu, prima allora volevi solo mungermi.

  3. Grazie Luca 🙂
    per il racconto divertente e autoironico, autoironia segno di intelligenza e modestia, e per i tanti spunti che concentra

    per i criticoni: al primo giro ci stanno errori, e penso lo si fa anche per gioco/curiosità, intendo prvare a partire senza programmare più di tanto, in una gita di piacere senza tempi contingentati, per vedere come ce la si cava, e quanto è vero che ormai le colonnine bene o male iniziano ad esserci

    ===
    Mi è rimasto impresso il suggerimento a un commerciante ad offrire una ricarica lenta nel suo parcheggio, in effetti ora e nei prossimi anni potrebbe essere una marcia in più

    analogamente in un altro racconto mi stava chiedendo se all’inverso non stessero sorgendo self-service o trattorie nei pressi dei supercharger (e ristoranti in autogrill vicino alle Fast) ?

  4. Peccato che dopo aver fatto tutte le cazzate possibili non siano rimasti a secco in autostrada. Di fronte a tanta stupidita , era il giusto contrappasso. Intanto sta smania di ricaricare gratis deve finire : se uno viaggia con l ambizione di ricaricare gratis allora se le merita tutte. Poi se uno viaggia e non si pone il problema di cercare stazioni multiple pensando di ricaricare solo lui si sta impiccando da solo di nuovo. Se poi non si pone la questione dei costi di ricarica ma va alla garibaldina, si merita la spennata. Fare le cose senza pensare ha conseguenze anche tragiche. Qui non si parla di intelligenza artificiale ma di dabbenaggine naturale..

  5. Mi si vuole fare credere che una V60 turbodiesel, lanciata a 150km/h ( il limite non era 130? C’è qualquadra che non cosa ), riesce a percorrere 17km con 1l di gasolio?
    Grazie per le grasse risate che mi ha fatto dare, egregio sig. luca.
    Ah, la prossima volta, lasci guidare sua moglie, oltre a conoscere meglio l’auto, ha sicuramente più testa di lei alla guida.

    • A 150km/h no. Ma alla velocità co n cui ho fatto il viaggio ne fa più 20km/l. Il confronto sui costi lo si fa a parità di condizioni.

      • Ma raccontare di andare a 150km/h e dire che fa i 17km/l, vien da se pensare che le due cose siano collegate.
        Leggermente fuorviante, non trova?
        A parte che uno che va a 150km/h merita insulti, ma ritorniamo al discorso originale.
        Provi a passeggiare in una strada pedonale, poi faccia lo stesso sul marciapiede di una strada trafficata, il suo naso le trasmette qualcosa?
        In ogni caso, la lascio tranquillamente a vagare alla ricerca della colonnina gratuita, io preferisco pagare e riprendere la strada felice.

  6. Sono d’accordo con il giornalista, Milano Bologna è quasi impossibile non trovare le colonnine in autogrill, e anche fuori dall’autostrada, riuscire a trovare una vecchia 50 kW enelX è un record 😄
    Un abbonamento per i viaggi poi si fa anche in tempo reale davanti la colonnina non serve pensarlo giorni prima!

  7. Curioso come viaggio perchè di solito quando non si è abituati al dover ricaricare si lavora d’anticipo. Si ricarica prima del dovuto, non ci ri riduce all’ultimo ricercando la colonnina.

    Poi con l’esperienza diventa tutto più che normale. E se il pianificatore dice che non si arriva a Secchia, ci si ferma ad una FTX prima.

    PS: al fidenza village ci sono varie colonnine, le fast anche nell’area outlet, che è l’altra metà del complesso commerciale rispetto alla foto mostrata nell’articolo.

  8. 1) Iniziato il viaggio, parto in modalità “eco”, ma dopo una ventina di minuti preferisco toglierla per evitare di morire congelato insieme ai miei familiari.

    2) A caccia di colonnine al Fidenza Village – Dobbiamo necessariamente uscire dalla A1

    3) Inizialmente mi sembra di scorgere la colonnina, ma avvicinandomi con la macchina mi rendo conto che si tratta di un cassonetto per il ritiro degli indumenti usati. Più avanti ne scorgo un altro di cassonetto, ma mia figlia dotata di più diottrie di me urla “eccola”.

    4) mi sono messo a sfruttare la scia di tutti i pullman e camion diesel che incontravo.

    5) A un certo momento, mentre guardavo l’indovinometro scendere mestamente, ho anche pensato che con un piccolo arpione avrei potuto agganciare il paraurti del pullman davanti e farmi trascinare, in modo da fermare quel maledetto indovinometro. Potevo diventare un moderno capitano Achab con la sua preda Moby Dick.

    6) Ripartiamo alla volta del Fidenza Village per godere finalmente del privilegio di ricaricare alle colonnine gratuite. La nostra gioia si spegne appena arriviamo a destinazione e leggiamo questo cartello: “Stazione di ricarica momentaneamente non disponibile, STIAMO LAVORANDO PER MIGLIORARE LA VOSTRA ESPERIENZA”.

    7) Mesto ritorno alla colonnina da 50kW usata la mattina ma ahimè a quest’ora il Parcheggio è pieno e la colonnina occupata da altri poveri avventori che come me, con l’auto elettrica, stanno aspettando di migliorare la propria esperienza con i tempi dei dirigenti del Fidenza Village.

    8) Tempo di bilanci: ho speso più che con il mio diesel

    🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
    Incredibile quante risate mi sono fatto. Questo è un film comico da oscar!

    • Se avesse finito di leggere l’articolo avrebbe anche appreso quanto segue: “Pura routine, invece, per il co fondatore di Vaielettrico Massimo Degli Esposti che quel percorso lo affronta due-tre volte al mese con la sua MG4 Standard.”
      Finché i livelli restano questi non mi è difficile comprendere il motivo per cui in Italia le vendite restano (inspiegabilmente ?) basse.

      • Guardi, io quel tragitto l’ho fatto pure negli anni ’80 con un vecchio trabiccolo di Fiat Panda 30 1^ serie e non ho mai avuto nessun problema. Mi chiedo come sia possibile che dopo 40 anni di tecnologia si vendono macchine che non riescano a fare quello che faceva quel mio vecchio trabiccolo e soprattutto mi chiedo come mai ci sia gente che le compra. 😁😁😁

        • Sarà perché importare energia è sempre più problematico, ed evidentemente la questione del gas russo non ha insegnato ancora nulla.
          Al contrario io mi chiedo come faccia ad esserci così tanta gente che non riesce a vedere cosa sta succedendo nonostante i problemi legati al mondo dell’ energia e ai disastri ambientali.
          Gli inglesi dicono “They will learn the lesson the hard way”

        • Cioè, dice che la Panda 30 circolava impiegando meno di 500 kJ/km ed emettendo zero CO2 e zero particolato? Sicuro sicuro?

        • Caro Massimo,
          Ti rispondo io che ho scritto l’articolo.
          Se dovessi confrontare le prestazioni della mia Volvo con la Peugeout elettrica di mia moglie Ti assicuro che potrei far passere la prima come la Bianchina di Fantozzi.
          Ho scritto questo scherzoso articolo, perché penso che si possa scherzare anche sull’elettrico, tecnologia in cui io credo molto.
          Il mio articolo, sono contento che ti abbia divertito, serviva sia per divertire sia a sottolineare il problema del costo del kWh alla colonnina pubblica (senza abbonamento).
          Questo è un problema su cui anche i possessori di auto termiche dovrebbero solidarizzare, anche perché non siamo due mondi separati ma due facce della stessa medaglia.
          Il mio fotovoltaico, che è standard, produce in un anno tanti kWh quanti servirebbero a due macchina elettriche per viaggiare.
          Penso che ora Ti sia chiaro perché l’ho comprata l’auto elettrica.
          Un abbraccio.

          • Ah, sei stato tu a scriverlo? Beh, complimenti perché è divertentissimo. Perché non fai un film “Fantozzi si compra l’auto elettrica”. Verrò sicuramente a vederlo per farmi due risate.
            🤣🤣🤣🤣🤣

            P.S. Sai, ci sta un vecchio proverbio che dice “Arlecchino si confessò burlando”. E mi sa che qui è la stessa cosa.

        • Ricordiamoci il motivo principale di questo progresso tecnologico:
          dalla Panda 30 Euro 0 all’ EV emissioni 0

        • Lei è la risposta alla domanda “perché solo in Italia non si vendono BEV e nel resto dell’Europa si?” e purtroppo non glielo possiamo nemmeno spiegare, il perché.

  9. Simpatica la lettera di Luca e giusta la risposta di Massimo. In quanto possessore di una Peugeot e2008 elettrica caro Luca sei “tenuto” a sapere alcune cosette sulla mobilità elettrica che ormai sanno anche i sassi:
    – per risparmiare servono gli abbonamenti e questo vale anche per un viaggio “breve” come il tuo (il prezzo “pieno” del costo al kWh alla colonnina è la “tassa” che le persone non informate pagano al sistema, un po’ come le persone che si rifornisco al distributore di carburante alle pompe servito anziché self)
    – usa app “adeguate” e aggiornate per trovare le colonnine di ricarica
    – non guardare l’indovinometro ma solo la percentuale di batteria consumata (o i kWh residui, in base a cosa ti mostra la tua auto)

    Ma non vivere questa risposta come una critica (anzi, Massimo l’ha toccata piano e ti ha fatto anche bei complimenti). Anche io sicuramente commetterò 10 errori la prima volta dopo aver comprato la mia prima auto elettrica, questo perché essendo un mezzo diverso da quello benzina richiede un diverso “manuale di istruzioni” o se preferisci un piccolo “upgrade” delle conoscenze e delle abitudini di un automobilista standard. Tu eri alla tua prima gita fuoriporta, sbagliare è umano, com’è quella battuta di Matrix, quando Nio fallisce il salto da un grattacielo ad un altro durante l’addestramento? All’inizio tutti cadono …

  10. Caro Massimo,
    devo farti i complimenti per come riesci ad impaginare gli articoli rendendoli più interessanti di quanto non sappia fare l’autore.
    Mi rendo conto ora che effettivamente le colonnine ci sono, ma dalle app che ho usato per pianificare il viaggio sembrava il contrario.
    Tu che sei un pendolare sicuramente lo puoi sapere meglio di me.
    E’ chiaro che ho dipinto la storia in chiave Fantozziana ma dalla mia premessa penso sia chiaro a tutti che sono un supporter dell’elettrico.
    A differenza di molti articoli che leggo però, sono meno edulcorato nello smussare i problemi che ancora il mondo della trazione elettrica deve affrontare.
    So Massimo che lo hai fatto scherzosamente, ma non posso accettare il confronto del mio articolo con una trasmissione televisiva che era assolutamente denigratoria e irrealistica.
    Io non sono abituato ad usare abbonamenti per ricaricare l’auto elettrica perché nel quotidiano non mi servono mai.
    Non puoi liquidarmi come uno sprovveduto perché per fare una gita fuori porta decisa la notte del 31/10/2023 non ho pensato di effettuare on line un abbonamento di 100kWh.
    Semplicemente il prezzo del kWh ad una colonnina pubblica senza abbonamento non può e non deve costare 0,85 euro.
    Non credo che la colpa sia dei gestori che investono in nuovi punti di ricarica, ma una soluzione va trovata altrimenti non riusciremo a convincere gli elettroscettici a fare il salto.
    Il sunto dei mio articolo era solo questo e non credo che farmi passare per uno sprovveduto aiuti.

    PS
    Non ti preoccupare Massimo , non sono arrabbiato con te 😉

    • -Io non sono abituato ad usare abbonamenti per ricaricare l’auto elettrica perché nel quotidiano non mi servono mai.

      per fare una gita fuori porta decisa la notte del 31/10/2023 non ho pensato di effettuare on line un abbonamento di 100kWh.-

      Questo è un aspetto che meriterebbe una riflessione.
      Lo dico da utilizzatore di plugin, che sta aspettando di vedere la c3 e che ricarica a casa e sul lavoro.

    • Non ho scritto che sei uno sprovveduto e non lo penso assolutamente. Penso solo che tu abbia affrontato un viaggio non banale senza avere le corrette informazioni. Nulla di male, anzi un po’ di spensieratezza dà il sale alla vita. Feci di peggio io, nel 2017, quando presi in mano per la prima volta un’auto elettrica. Era una VW e-Up con autonomia dichiarata di 160 km, se non ricordo male. Quindi pensai di arrivare comodamente a casa, a Bologna. In realtà dovetti fermarmi a ricaricare tre volte, con peripezie e inconvenienti che non ti sto a raccontare. Dico solo che la ritirai a Verona a fine mattina, arrivai a Bologna alle 11,30 di sera. Mi diedi del cretino e il giorno dopo cercai di capire tutti gli errori che avevo commesso (una decina almeno).
      Ciò detto, ne approfitto per un’ultima considerazione. Non ha molto senso, a mio parere, confrontare la convenienza fra due motorizzazioni su un solo viaggio, per di più “giocando fuori casa”. Hai speso 16 euro in più? Ok, ma quanti ne ha risparmiati tua moglie ogni giorno dell’anno per due anni? Quanti viaggi lunghi in autostrada, e con le tariffe Pay per use più care sul mercato, dovrete fare per annullare il vantaggio accumulato sulla tua Volvo V60 diesel? Ecco perché non vedrai automobilisti elettrici sdraiati sull’asfalto per bloccare l’autostrada: noi sappiamo che nessuno paga il kWh come se la benzina costasse 3,6 euro al litro. Nemmeno tu e tua moglie, se ci pensi bene.

      • Massimo io sono contento dell’auto elettrica e consapevole del risparmio che posso ottenere ma soprattutto della piacevolezza di guida.
        Il non senso di cui mi accusi era un po’ voluto per essere provocatorio.
        Quando ho fatto questo viaggio era quasi certo di spendere di più, non sapevo quanto e lo ho quantificato.
        Quello che mi dispiace è che il prezzo a kWh sia oggi così alto tanto da non rendere l’auto elettrica che ho acquistato conveniente in una gita fuori porta. Il costo così elevato a mio parere non trova una giustificazione.
        Oggi contiamo il 3 o 4% ma la percentuale è destinata a crescerà esponenzialmente nel giro di qualche anno. Se tra qualche anno i nostri politici non guarderanno anche il prezzo dell’elettrone, fondiamo un partito e ci andiamo noi a mettere a posto le cose.
        Avremo le percentuali per farlo. 🙂

    • Anche io non sono abituato a fare il biglietto quando viaggio in aereo.

      Una sana scazzottata al check-in con la polizia e gli addetti dello scalo e poi, a bordo, con steward e hostess però mi tolgono di solito d’impiccio.

  11. leggo che in una notte durante le vacanze percorre con un diesel 1300 Kilometri, cioè viaggia per 5/6ore con una media di quasi 200 km/ora, ma chi è mai costui????

    • Scusa Domenico,
      intendevo dire che per fare lunghi viaggi preferisco le ore notturne ma per fare 1300 km rispetto i limiti ed impiego oltre 13 ore

      • Birichino, “i miei soliti 150 km/h con il diesel” non è esattamente rispettare i limiti. 😉

        Curioso che abrp non mostri le ftx di cui è piena quella tratta, come ha indicato Massimo nella risposta. Qualche filtro impostato male?

        • I 150 km/h solo per i sorpassi. 🙂

          In merito ad ABRP, ho riguardato la pianificazione.
          In realtà per la mia vettura era più utile (cioè necessario) fare una sosta a Parma .
          Li c’è l’unica stazione di servizio non dotata di stazione ricarica, San Martino Ovest ( o almeno così mi sembra dalle APP al limite chiediamo a Massimo di controllare… 🙂 ).
          Ecco perchè mi suggeriva di uscire dalla A1 (per altro di solo un paio di km)

          • Hai ragione, San Martino ha la ricarica fast solo in direzione Milano. Arda a Fiorenzuola era perfetta, dammi retta

          • -I 150 km/h solo per i sorpassi-

            E se i sorpassi durano tanto non è mica colpa nostra 😇

  12. Viaggio quasi mai su lunghe percorrenze ma recentemente ho affrontato, insieme a mia moglie, un viaggio per diletto da Torino a Rieti e ritorno con soggiorno e visita a Lucca e non ho riscontrato il benchè minimo problema di ricarica.
    Parimenti per lavoro ho compiuto due trasferte da Torino a Ravenna, la prima passando anche da Malpensa, e problemi “quasi” zero. Il quasi è legato al disservizio che aveva subito BeCharge il 11 settembre e che mi ha costretto a cercare solo punti di ricarica BeCharge e richiedere ogni volta l’autenticazione a mezzo telefono; durante tale giornata infatti la tessera RFID o l’app non consentivano l’autenticazione neppure sulle colonnine del fornitore stesso ed era necessario interpellare il servizio telefonico di BeCharge per farsi autenticare.
    Servizio Free To X quasi ineccepibile in tutti gli altri casi. Uniche pecche?
    1) Non presente tra Piacenza e Torino per cui occorre fare una ricarica “nutrita” a Piacenza (appena fuori autostrada) e fare una unica tirata.
    2) sul’app ABRP non è presente l’informazione relativa all’occupazione degli stalli di ricarica di Free To X e questo credo dipenda dal gestore della rete
    In questi 3 viaggi utilizzati abbonamenti Enel X Way e BeCharge ma – sopra ogni altra cosa – utilizzata l’app ABRP che pagando 4,99 euro/mese (che pago solo nei periodi in cui effettuo viaggi fuori dalla mia provincia) mi consente una pianificazione ottimale ed un monitoraggio continuo sull’infotainment dell’auto attraverso Android Auto. Zero pensieri e costi veramente contenuti.
    Nel periodo tra settembre e ottobre ho assorbito dalla rete 848 kWh e ho utilizzato 2 abbonamenti BeCharge da 250 kWh (0,36 €/kWh) e 1 Enel X da 320 kWh (0,40 €/kWh) con un costo totale di 309,00 euro e 4.840 km percorsi ad un costo medio di 0,064 €/km, elevato per il mio standard ma dovuto soprattutto alle lunghe percorrenze autostradali (costo medio rilevato in tutto il 2023 pari a 0,055 €/km).
    Dunque credo che l’esperienza negativa riportata dal lettore Luca sia imputabile al non essersi affidato a sistemi di pianificazione del viaggio che lo supportassero in maniera efficace e non già alle caratteristiche del veicolo elettrico o della rete di ricarica, per cui dovrebbe rivalutare la propria preparazione e conoscenza prima di esprimere giudizi ingenerosi su una realtà che invece mi sembra (per ora) più che adeguata per i veicoli elettrici ora in circolazione.
    Un saluto alla redazione e a tutti i lettori.

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