Milano: altri 9.600 euro per chi acquista l’auto elettrica

Milano avanti tutta con l’auto elettrica. Dopo il successo del primo bando da 8,5 milioni, l’amministrazione comunale ha stanziato altri tre milioni di euro. I generosi incentivi, ben 9.600 euro per l’auto elettrica, sono già a disposizione. Anzi bisogna muoversi perché si chiude con l’esaurimento dei fondi destinati a auto, motocicli e ciclomotori. Chi primo arriva…

Può partecipare ogni residente a Milano che ha già comprato un’auto elettrica nel 2021, sia chi la vuole acquistare ora. In teoria c’è tempo fino al 31 dicembre 2021 ma il rubinetto si può chiudere anche in pochi giorni. Vista la generosità del contributo (ai 9.600 euro locali si possono sommare quelli dell’ecobonus statale), è facile prevedere una corsa alla prenotazione dell’incentivo.

milano auto elettrica
Milano sempre generosa con chi acquista un’auto elettrica

Vale la rottamazione anche del diesel euro 6 e del benzina euro 3

Per ricevere i 9.600 euro del contributo per l’elettrica o l’auto a idrogeno  – l’incentivo è minore per chi acquista l’auto ibrida (elettrico/benzina ed elettrico/diesel) o bifuel – si amplia la categoria dei veicoli da rottamare. Per il diesel si arriva fino all’euro 6 e per la benzina all’euro 3. Il contributo è ridotto del 20% per chi non rottamerà e sceglierà invece la radiazione per esportazione all’estero di un veicolo diesel euro 5 e 6.

La scheda con gli incentivi auto

incentivi comune
La scheda con gli incentivi

Fondi per motocicli e ciclomotori

In una città come Milano ci si muove bene anche con lo scooter e la moto e, quindi, non mancano gli incentivi per questi mezzi. Per l’acquisto di un motoveicolo o ciclomotore  elettrico nuovo si ha diritto a un contributo pari al 60% del costo totale e fino al massimo di 3mila euro purché vi sia la contestuale demolizione di un veicolo  a benzina fino a Euro 3 oppure diesel fino a Euro 6. Vale anche per l’esportazione (solo diesel Euro 5 e 6). Oltre le auto si possono rottamare  motoveicoli o ciclomotori  a due tempi fino a Euro 3 incluso, benzina a quattro tempi fino a Euro 2 incluso.

Moto auto elettrica
Nel nuovo bando di Milano sono inclusi anche scooter, moto e bici elettriche

Il contributo viene concesso anche senza obbligo di radiazione ma cala fino al 40% del costo totale e fino a un massimo di 1.800 euro.  Tutti gli incentivi saranno erogati una volta sola e per un solo veicolo e sono cumulabili con gli incentivi statali mentre l’importo viene calcolato sul prezzo finale già comprensivo del bonus statale.

Nel 2020  8,5 milioni per veicoli green

Il bando del  2020 è stato un successo: sono stati spesi 8,5 milioni  che hanno portato a rottamare 794 veicoli  inquinanti e acquistarne 1.791 nuovi a minore impatto ambientale. Questi i dati: 689 auto ibride, elettriche, bifuel, 230 scooter elettrici, 842 bici e 30 cargobici elettriche.

Per tutti i dettagli sul bando cliccare sul link 

Parcheggio bici in metropolitana

deposito biciNei giorni scorsi è stato aperto il primo parcheggio per biciclette in una stazione della metropolitana. Più precisamente nel mezzanino della fermata Cordusio. A disposizione di chi si sposta per la città con la bici e i mezzi pubblici. L’accesso al deposito, aperto tutti i giorni come la stazione dalle 5.30 all’1.00,  è gratuito per tutti i possessori di una tessera Atm valida.

Visualizza commenti (23)
  1. Alessandro Ziggiotti

    Un appunto: che le auto elettriche stiano “sensibilmente aiutando a salvare il pianeta” è un’affermazione azzardata allo stato attuale. La tecnologia delle vetture elettriche ha e avrà un impatto, ma va precisato che la CO2 prodotta per i trasporti é un frazione della CO2 prodotta a livello mondiale, che vede voci importanti per energia, riscaldamento, allevamenti e industria. Inoltre, per abbattere i costi di produzione delle batterie, la maggior parte della produzione mondiale é attualmente in Cina, la cui economia é interamente basata sul carbone, che é peggio del petrolio in quanto a CO2 prodotta. Ogni batteria prodotta in Cina nasce quindi già con un fardello di diverse tonnellate di CO2 emesse in fase di produzione. Questo non significa che le batterie non siano un elemento fondamentale per la transizione ecologica, al contrario, ma al momento scrivere che “stiano sensibilmente contribuendo a salvare il pianeta” é prematuro. La Cina e altri paesi devono smettere di bruciare il carbone a monte, altrimenti si vanifica lo sforzo

    1. Mi permetta di non condividere il ragionamento. Ogni auto elettrica ne sostituisce una che emette gas di scarico che respirano le persone. In particolare nelle zone ad alta intensità di traffico. Questo ha un beneficio già oggi. Evidente e chiaro. Pensiamo ai centri storici dove grazie a auto elettriche, ma anche scooter ed ebike o pure i filobus è stato possibile chiudere completamente il traffico ai veicoli inquinanti. Queste zone sono più salutari per bambini, anziani e tutti i soggetti deboli e fragili, immagini poi ora con tutti i polmoni distrutti dal Covid. C’è da strada da fare, ma i benefici ci sono già.

      1. Alessandro Ziggiotti

        Io mi riferivo al discorso della CO2, dato che di parla di “salvare il pianeta”. Bisogna distinguere tra inquinanti dell’aria come particolato e NOx e cambiamenti climatici, sono problemi diversi. Se si parla di “salvare il pianeta” io capisco che si sta parlando di CO2, e in quel caso le cose stanno esattamente come ho scritto: al momento usiamo batterie prodotte bruciando carbone e questo vanifica parzialmente lo sforzo di andare in direzione green. Non é questione opinabile, sono fatti. Per quanto riguarda invece gli inquinanti dell’aria come particolato e NOx ai quali fa riferimento lei, che é un problema locale e di salute pubblica importante ma non determina il destino del pianeta, certamente la mobilità elettrica é una soluzione risolutiva

        1. Mi scusi ma lo scrive anche lei: “vanifica parzialmente”, insomma vuole dire che un effetto positivo lo producono già oggi. Ma la sua logica è fuorviante, con tutto il rispetto per le sue idee, in quanto siamo tutti coscienti che siamo all’inizio di un percorso e che questo deve essere accelerato. Se, anche in buonafede, si sposano gli argomenti dei negazionisti non si produce niente di buono. La transizione al motore elettrico produce una riduzione delle emissioni. Più si rottamano i vecchi motori più è significativo l’impatto. Una logica simile a quella del vaccino. Ogni motore elettrico che sostituisce uno termico è un bene per la salute dei nostri polmoni e del pianeta.

  2. A Milano la prima tranche si è esaurita in 25 ore, poi hanno rifinanziato facendo scorrere le liste. Ma non tutti si possono permettere di aspettare mesi per sapere il risultato

  3. Andrebbe messo un tetto più basdoal prezzo della vettura non oltre i 30-35 mila euro…compare le auto a chi ha già grandi disponibilità toglie a chi ha bisogno davvero…

    1. A 30-35 la scelta non è molta, e comunque conosco persone che proprio per i limitati costi di utilizzo dalla GPunto 1.4, Opel Corsa ed altre vetture segmento B e C è passata alla Model 3, sono felicissime, e non sono ne “sciurett” ne “cumenda”.

      Sono persone normali che hanno voluto fare uno sforzo in più sapendo che poi arrivano forti risparmi sul fronte utilizzo e manutenzione, e soprattutto che hanno voluto fare qualcosa di buono per il pianeta e per il prossimo (compresi quelli che sparano a zero sull’auto elettrica).

      Io li ammiro e sono contento che gli incentivi hanno dato loro un aiuto.

      1. Uno passa da una corsa ad una tesla pensando ai risparmi futuri?

        La tiene 30anni sperando vada sempre tutto bene e non debba mai cambiare nulla

  4. Vorrei capire se solo io ritengo che 9600€ di incentivo sia forse eccessivo. Avrei preferito magari una specie di asta al rialzo cioè, inizio con incentivi da 4-5000€ e se vedo che nessuno compra auto che possano beneficiare dell’incentivo alzo l’asticella magari di 500€ alla volta fino a trovare un’equilibrio tra l’offerta degli incentivi e la reale domanda di auto EV. Ritengo invece stupido incentivare auto che abbiano emissioni superiori a 111 g di CO2 per chilometro.

    1. Concordo, sono bonus fin troppo generosi anche perché si corre il rischio di “aiutare”chi già ha disponibilità economica

      1. In linea teorica si, ma in linea pratica non del tutto.

        L’incentivo deve essere sufficiente a colmare la differenza di prezzo con i modelli termici, ma anche qualcosa in più in quanto per invogliare chi deve comperare occorre favorire:
        – un miglioramento di segmento;
        – l’arrivo ad auto con un autonomia psicologicamente accettabile.

        Model 3 ed ID 3-4 sono le più vendute in quanto chi compera elettrico per la prima volta cerca anche autonomie accettabili (sempre psicologicamente parlando) in quando essendo un mondo nuovo vuole tutelarsi dall’avere un’autonomia stretta che lo metta in difficoltà e magari lo costringa a ri-cambiare auto.

        In sintesi:
        – se noi andiamo ad incentivare con pochi soldi, non andremmo a colmare la differenza di prezzo con il corrispettivo modello termico;
        – se noi andiamo ad incentivare solo auto di segmento A e B (superutilitarie ed utilitarie) o con autonomie basse rischiamo di rendere poco appetibili le auto che danno più tranquillità;

        vanificando di fatto l’obiettivo di diffondere più auto elettriche possibili.

        1. Ci sono elementi del ragionamento che condivido, però ci sono anche altri effetti perversi che si possono creare ovvero si vedono solo auto costose e l’elettrico viene identificato come consumo riservato a ristretti gruppi sociali. Ben venga l’acquisto delle utilitarie per rendere pop l’elettrico

          1. Si, quando avranno autonomie da 450-500 km, la gente ha già tante cose a cui pensare, avere un’autonomia da 200-300 km è psicologicamente limitante, pensiamo anche alle difficoltà di rifornimento di coloro che non hanno un garage (o magari ce l’hanno ma in condominio ci sono delle resistenze).
            E non dimentichiamoci della parte di governo/stato (anche a livello locale) che osteggia le auto elettriche e fa in modo che l’installazione delle colonnine vada a rilento.

            Quindi in sintesi, secondo me si è giusto ridurre gli importi, ma non ora.

  5. Salve. Invece a me mi viene da ridere. Il comune di Milano mette gli incentivi…Invece lo stato che aveva messo nella legge di bilancio l’ecobonus-40% x macchine elettriche, e passato quasi un anno è non si vede che fine a fatto..che schifo e vergogna..i politici si dovrebbero tutti vergognare. L’aumento x le revisione delle macchine era lo stesso nella legge di bilancio, questa è passato..vergognatevi. mi sa rispondere qualcuno che fine a fatto l’ecobonus-40% sulle macchine Elettriche. Grazie

    1. A me vien da piangere a pensare che da un lato il ministro CingolEni ha voluto incentivare pure l’usato euro 6 e presumo anche diesel e dall’altro giustamente a Milano viene incentivato per la rottamazione.

      Siamo l’unico paese europeo dove il governo, nonostante la grave emergenza ambientale che tutti vediamo, vengono incentivati i motori termici (pure usati euro 6, basta che brucino idrocarburi ed arricchiscano i petrolieri) ………………..e non vengono ri proposti incentivi alle auto elettriche CHE STANNO SENSIBILMENTE CONTRIBUENDO A SALVARE IL PIANETA.

      Mi viene da vomitare.

    2. Purtroppo sulla misura del 40% non abbiamo risposte, ne abbiamo scritto come nostro dovere così come per incentivo retrofit ed ecobonus bici 2021 che non si vedono all’orizzonte. Con la speranza di essere smentiti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Roma-Reggio Calabria: videocronaca di un viaggio elettrico

Articolo Successivo

100 km di autonomia: VW alza l'asticella dell'ibrido plug-in

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!