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MGB Roadster “rivisitata” per chi l’ha persa: ora è elettrica

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Tornerà in strada, in versione elettrica, la mitica due posti british MGB Roadster, prima auto a scocca portante prodotta dalla casa inglese MG, ora di proprietà cinese. Per chi l’ha persa a suo tempo, la rifà RBW EV Classic Cars

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Peter Swain con la sua RBW EV Roadster

Più che le auto d’epoca, gli inglesi sembrano amare le loro linee retrò che ben rappresentano l’età d’oro dell’automobilismo britannico. Continuano a fiorire, infatti, aziende che riproducono fedelmente carrozzerie e interni dei modelli simbolo degli anni 60 e 70, disinteressandosi invece di tutto quello che c’è sotto il cofano. Ma non vuol dire che sotto il “vestito” non ci sia niente. Anzi, di solito c’è l’ultimo grido della tecnologia, che in materia di auto, oggi è il sistema di trazione elettrica. Diciamo che si tratta di auto d’epoca “rivisitate”, come direbbe uno chef a la page presentandovi i Tortellini in brodo e lambrusco dolce in scodella.

RBW EV la rifà tale e quale, ma alla spina

Una di queste aziende, RBW EV Classic Cars (qui il sito) ha appena presentato una rivisitazione della leggendaria  MGB Roadster che fu commercializzata dal 1962 al 1980. Sarà prodotta in 30 esemplari e costerà 90 mila stelrine (99.000 euro) tasse escluse. E ovviamente andrà a ruba. Il modello è stato battezzato RBW EV Roadster.  È stato progettato in collaborazione con Continental Engineering Services e Zytek Automotive, che fanno entrambi parte del gruppo Continental AG associato alla Formula E.

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Sotto il cofano, la batteria

La scocca della rinata MGB Roadster è realizzata dal partner del progetto British Motor Heritage e contiene il motore nella parte posteriore con il pacco batteria agli ioni di litio Hyperdrive nella parte anteriore, sotto il cofano dove nell’originale era alloggiato il motore 4 cilindri 1.800 da 95 cavalli. Questa disposizione, sostiene l’azienda, garantisce una distribuzione del peso “perfettamente bilanciata” e consente un volume massimo di spazio di stoccaggio della batteria. Con il pacco batterie standard da sei elementi l’autonomia è di 257 km, con sette elementi (optional) si sale a 322. Il motore da 70kW spinge l’auto fino alla velocità massima di 129 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 in nove cecondi. Diciamo che le prestazioni non sono l’asso nella manica di questo veicolo.

Pelle, radica & display

Ma sull’estetica non si accettano compromessi: 14 diverse colorazioni, rivestimenti in pelle cuciti a mano, dischi freno e pinze personalizzati e un design del mozzo ruota unico che incorpora cuscinetti esenti da manutenzione. Anche l’elettronica è ben lontana dall’originale: sistema di navigazione satellitare Pioneer, centro di controllo multi-touchscreen da 7 pollici, connettività dei dispositivi mobili. Le sospensioni anteriori e posteriori sono a doppio braccio oscillante su misura.

I piani prevedono la costruzione iniziale di 30 esemplari, a partire dal prossimo anno. Un modello MGB GT Fixed Head Coupe dovrebbe arrivare più tardi nel 2021. Ma non saranno queste due le uniche classiche riprodotte in versione alla spina. L’architettura del sistema, infatti, consente di elettrificare altre icone automobilistiche britanniche come Austin Healey, Jaguar E-Type e Austin Mini.

E MG, a proposito, sta sviluppando veicoli elettrici propri. L’anno scorso, la casa automobilistica ora di proprietà cinese ha introdotto il crossover elettrico EZS nei mercati europeo e australiano.

«La RBW EV Roadster offre tutte le migliori sensazioni: vento tra i capelli, silenziosità di marcia, sostenibilità e il piacere di dare una seconda vita a un’auto che ha fatto storia» dichiara Peter Swain, fondatore di RWB. I progettisti hanno cercato di conservare il più possibile il design tipicamente inglese della MGB Roadster, mantenendo sostanzialmente invariate le caratteristiche forme originali con i fari tondi, i cerchi a raggi, il volante in legno e gli interni in radica e pelle. «Ma ogni vettura può essere costruita secondo le specifiche e le esigenze personali dei clienti. Le opportunità sono infinite» aggiunge Swain.

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