Mentre il mercato elettrico globale continua a crescere, la fotografia di fine 2025 mostra un divario sempre più netto tra Stati Uniti ed Europa. Se a novembre Tesla registra il livello più basso di vendite mensili dal 2022 (complice anche la fine del credito d’imposta federale), il mercato europeo segna un balzo in avanti importante. Un contrasto che pesa anche sulle strategie industriali, mentre la Cina continua a trainare i volumi mondiali.
Il mercato USA frena. Tesla limita i danni
Negli Stati Uniti l’uscita di scena del credito d’imposta EV (7.500 dollari) ha creato un evidente “vuoto d’aria”. Tesla, pur lanciando versioni “Standard” più accessibili di Model 3 e Model Y per compensare la perdita dell’incentivo, ha registrato un calo di vendite del 23% rispetto a novembre 2024. Una contrazione che gli analisti americani attribuiscono anche alla cannibalizzazione interna tra versioni standard e premium.
Il dato, però, va letto con cautela. Sebbene il suddetto calo possa sembrare negativo sulla carta, vale la pena notare che Tesla sta effettivamente affrontando la tempesta meglio del resto del mercato dei veicoli elettrici. Infatti le vendite complessive di EV negli Stati Uniti sono crollate di oltre il 41% a novembre, ma il calo di Tesla è stato meno grave rispetto ai suoi concorrenti. Anzi, l’azienda ha visto la sua quota di mercato aumentare al 56,7%, rispetto al 43,1% di un anno fa.
Un segnale che conferma quanto il marchio resti comunque dominante, pur in un contesto politico e industriale sfavorevole.

Se Washington cambia rotta…
La decisione dell’amministrazione Trump di ridurre drasticamente gli standard di emissione e consumi di carburante (CAFE) ha dato un’ulteriore spinta all’orientamento verso veicoli termici. Gli obiettivi scendono ora a 34,5 miglia per gallone entro il 2031, con multe di fatto azzerate: una combinazione che diminuisce la pressione verso l’elettrificazione.
Non sorprende quindi che gruppi come Stellantis abbiano annunciato nuovi investimenti negli USA con un focus significativo su modelli a combustione. Un elemento che rischia di distanziare ulteriormente il mercato americano dall’evoluzione europea e cinese.
Europa: EV accelerano, con l’Italia protagonista
A proposito di Europa, il mercato elettrico mostra invece una dinamica completamente diversa. Le vendite crescono del 36% a novembre 2025, con BEV e PHEV entrambi in aumento. Per una volta a trainare c’è l’Italia, che registra un mese da record: quasi 25.000 immatricolazioni EV, spinte dal nuovo incentivo dedicato alla sostituzione delle auto più inquinanti. Un programma da 597 milioni di euro, che produrrà in totale quasi 60.000 muove immatricolazioni nei prossimi 3/4 mesi e forse allineerà finalmente l’Italia agli altri grandi mercati europei..
Anche la Francia torna in territorio positivo grazie al “leasing sociale”, mentre il Regno Unito allarga la lista dei modelli idonei al suo bonus da £3.750.

Mercato ok ma disomogeneo
In un mercato globale in cui le vendite nel periodo gennaio-novembre hanno raggiungono 18,5 milioni di unità (+21%), confermandosi parecchio disomogeneo, il baricentro della mobilità elettrica è e rimane la Cina: 11,6 milioni di EV vendute da inizio anno e una crescita del 19%.
Rilevante il dato sull’export, con BYD che supera la soglia di 131.000 esportazioni mensili, confermando la volontà di rafforzare la propria presenza in Europa, dove le sue auto sono in testa alla classifica di gradimento. Elemento che genera interesse e prudenza in vista di possibili dazi e regole di accesso più severe.
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