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Mercato europeo: una bici su tre è elettrica

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doppia batteria per una potenza fino a 1225 Wh

Report CONEBI sul mercato bici europeo: calano le vendite totali ma aumentano quelle delle eBike. Impennata anche nella produzione: su 15,2 milioni di biciclette 5,4 sono a pedalata assistita.

La relazione di CONEBI, (Confederazione Europea dell’Industria Bici, E-Bike, Componenti ed Accessori) ritrae con chiarezza l’industria europea della bicicletta. Anche nel 2022 è continuata la crescita di fatturato (e investimenti) nonostante il calo complessivo delle vendite. Se infatti si vendono meno bici tradizionali il numero delle eBike è a livelli record. Nel 2022 il totale delle vendite si ferma al 14,7 milioni contro i 17,1 del 2021. Di contro, l’anno scorso si è registrato però un aumento delle vendite di eBike che hanno raggiunto i 5,5 milioni di unità per un valore di 21,2 miliardi di euro, pari a un +7,4% rispetto al 2021.

Crescono anche produzione e investimenti

Lo scorso anno in Europa sono state assemblate 15,2 milioni di biciclette, di cui 5,4 milioni e-bike. Numeri che fanno riflettere ed evidenziano la strada che l’industria delle due ruote a pedali sta prendendo. In Europa c’è sempre una maggior tendenza a produrre bici di valore prediligendo le fasce medio altre di prodotto.

Anche la produzione di parti e accessori è aumentata nel 2022. Dai 3,6 miliardi di euro del 2021 si è passati ai 4,8 miliardi di euro dello scorso anno.

Numeri così sono frutto anche di cospicui investimenti che nel 2022 sono aumentati del 14% per un totale di 2 miliardi di euro. Nel 2021 erano stati 1,75 miliardi. Ne consegue anche un incremento occupazionale con i posti di lavoro che registrano un +3% arrivando a un totale di circa 180.000 addetti.

Reazioni e commenti

«Nel 2022 – ha sottolineato Erhard Büchel, Presidente del CONEBI – l’industria europea della bicicletta ha dimostrato una notevole capacità di recupero, nonostante l’importante rallentamento delle vendite di biciclette tradizionali e i rallentamenti della catena di approvvigionamento, che ancora permangono. Siamo incoraggiati dall’accresciuta enfasi del settore sulla sostenibilità e dalla crescente tendenza alla produzione europea. Il futuro del nostro settore è promettente. Detto questo l’UE e le decisioni politiche nazionali hanno un ruolo chiave nella crescita a medio e lungo termine dell’industria e del mercato in Europa».

 

«I dati del mercato europeo sono in linea con le tendenze di crescita nazionali del 2022, che abbiamo delineato con le nostre stime – ha dichiarato stamane il presidente di Confindustria ANCMA Paolo Magri -. Accanto al continuo successo della bici a pedalata assistita, appare evidente che quello del ciclo è un settore trainante di cui tener conto con maggiore lungimiranza, valorizzando la domanda sul mercato interno, soprattutto alla luce della leadership produttiva che il nostro Paese detiene nell’Eurozona. Siamo di fronte ad un’industria con maggiori professionalità e nuove competenze rispetto al passato, che solo l’anno scorso ha generato in Italia un volume d’affari di 3,2 miliardi di euro, che offre occupazione e soluzioni concrete all’esigenza di mobilità che viene soprattutto dai contesti urbani».

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