Il mercato elettrico a due ruote segna un -25%. Le vendite sono in calo da inizio anno mentre l’immatricolato di settore (benzina + elettrico) è cresciuto e chiude marzo con un + 27% rispetto allo stesso mese del 2022. Quali sono le ragioni della crisi delle due ruote a zero emissioni? E soprattutto si può davvero parlare di crisi?
L’elettrico per il terzo mese consecutivo incassa un segno meno, per l’esattezza a marzo un – 25,3% e sul trimestre -16,97% (2.808 mezzi). Il confronto con il termico diventa ancora più impietoso se si guarda in particolare il segmento più consistente, quello degli scooter. Mentre il targato scooter totale ha registrato un +31,5% rispetto allo scorso anno, quello a zero emissioni segna un -27,9%. Le immatricolazioni di scooter elettrici lo scorso marzo sono state 947, mente nel 2023 si sono fermate a 683.
Non è migliore la situazione negli altri segmenti con i ciclomotori fermi a un -17% (459 immatricolazioni nel ’22 contro le 381 nel ’23) e le moto -46%. Per queste ultime i numeri rimangono così esigui che poche decine di contratti impattano pesantemente sulle statistiche. A marzo 2022 sono state vendute ad esempio 63 moto mentre il mese scorso solo 34.
Ma perché l’elettrico non si vende?
Proviamo ad analizzare la situazione e a suggerire alcune ipotetiche spiegazioni. Ipotetiche perché non vi è nessuna evidenza oggettiva e macroscopica che giustifichi i dati del mercato elettrico a marzo. Inoltre dobbiamo parlare di “alcune” cause perché non c’è un’unica ragione strutturale, ma siamo piuttosto davanti a una somma di fattori che hanno portato a un -25,3%.
Gli incentivi. No! gli incentivi ci sono, funzionano e continuano ad essere erogati. Iniziamo da un non problema perché gli incentivi sono stati il primo dubbio sorto anche a noi.
Disponibilità di prodotto. Non ci sono criticità evidenti che giustifichino un calo così importante delle vendite. Non si esclude che alcuni dealer possano avere il magazzino rifornito a singhiozzo, ma non è un problema sistemico.
Disponibilità di scooter termici. Al contrario, uno dei problemi potrebbe essere la grande disponibilità di scooter a benzina. Lo scorso anno qualche problemino di approvvigionamento era ancora nell’aria, mentre quest’anno i dealer pare siano ben forniti. A questo punto quindi il dubbio se vendere un veicolo a benzina o uno elettrico non si pone. Un veicolo termico infatti genera nell’arco di una vita, tra riparazioni e controlli, più o meno l’equivalente dell’utile derivato dalla vendita. Uno scooter elettrico invece richiede molta meno manutenzione. L’orientamento di vendita dei concessionari potrebbe in qualche modo aver influenzato il mercato.
La matematica. Il confronto è fatto mese su mese: marzo 2022 con marzo 2023. Lo scopo è quello di eliminare la variabile stagionalità, ma marzo 2022 è stato un mese eccezionale per il mercato elettrico, un mese che aveva fatto registrare un +65%.
Lo sharing. Le commesse degli scooter sharing influenzano parecchio il mercato delle due ruote elettriche. Un ordine di 2-300 ciclomotori o scooter può spostare di parecchio il valore percentuale delle immatricolazioni. E’ una variabile aleatoria, ma di notevole impatto su un mercato di poche migliaia di veicoli.
Alcune o tutte queste cause si sono sommate, magari anche ad altri fattori e hanno dato vita a una tempesta perfetta che sembra essersi abbattuta sul mercato elettrico a due ruote.

Tempesta perfetta… ma in un bicchiere
I dati sono cupi e i numeri, come abbiamo visto, non lasciano spazio a molte teorie. La situazione è complessa, ma è presto per parlare di mercato in crisi o per dedurre tendenze catastrofiche. Bisogna infatti mettere sulla bilancia anche il periodo dell’anno. Il mercato delle due ruote risente molto della stagionalità e il segmento elettrico non ha ancora le spalle abbastanza larghe e la forza d’inerzia in grado di poter “garantire” una regolarità di immatricolazioni. Quindi prima di poter individuare una tendenza bisognerà aspettare almeno ancora un paio di mesi.
Cerco di esprimere una sintesi. tutto il mondo dell’elettrico è come un neonato: ha ancora bisogno di mille cure e attenzioni. Non ci siamo con la tecnologia, non ci siamo con l’assistenza sul territorio, non ci siamo con i vari e farraginosi sistemi di ricarica. In particolare i motorini, a detta di meccanici specializzati, hanno ancora molti problemi tecnici e non sono affidabili come gli scooter a benzina.
I costi poi….
Sull’attenzione da dedicare al settore emergente concordo con lei, per tutto il resto mi permetto di dissentire.
I problemi di affidabilità, di assistenza e di manutenzione di un veicolo elettrico sono di gran lunga inferiori rispetto al termico. Ne è dimostrazione il fatto che i gestori degli sharing (ben prima che venissero obbligati dai bandi) scelsero veicoli elettrici. Nonostante la vita difficile degli scooter a noleggio ce ne sono alcuni in circolazione da oltre 4 anni. Una grande dimostrazione di affidabilità. Poi come anche per il termico ci sono prodotti qualitativamente differenti, ma la tecnologia elettrica per i mezzi urbani è assolutamente pronta. Per quanto riguarda i sistemi di ricarica (salvo quelli delle moto o di rari scooter di grossa “cilindrata”) sono gli stessi che usa il suo smartphone: basta una semplice presa domestica.
Per concludere: i costi. All’acquisto, nonostante gli incentivi, uno scooter elettrico costa ancora un po’ di più di uno termico. Se andiamo a considerare però il TCO (acquisto+costi+manutenzione) avremo sicuramente belle sorprese già dopo un paio d’anni di utilizzo.
” Non ci sono criticità evidenti che giustifichino un calo così importante delle vendite” Chissà, magari adesso ce ne sono in giro alcune e le hanno provate……
Uè, CICCIO!
Da come ti atteggi e dai toni che usi, sembri il classico BAUSCIA milanese, in versione 2.0.
Hai presente quelli col microeolico in garage e la villetta col fotovoltaico?
Ecco, proprio quelli!
Solo che tu sei avanti!….Il fotovoltaico ce l’hai pure sulla cuccia del cane, che Dio ti perdoni!
Ho notato che su questo forum spesso polemizzi causticamente con chi interviene ragionando con argomenti distanti dal tuo “monoteismo elettrico”, talvolta senza comprendere i tuoi interlocutori.
Nel mio caso, provo a spiegarti…stammi dietro, senza affaticarti troppo. Vedrai che è facile!
1 – Il mio post non era certamente indirizzato a quelli che come te che, AD OGGI (LO RIPETO PER L’ENNESIMA VOLTA), sono gli unici a potersi permettere la gestione post-acquisto di un’auto elettrica. Intendevo chiamare in causa quelli (i MOLTISSIMI, se non la maggioranza degli “elettro-volpini”) SENZA FOTOVOLTAICO e SENZA GARAGE che, dopo essersi svenati – malgrado gli incentivi di Stato che PAGO PURE IO – per acquistare un’auto elettrica, adesso sono costretti a continuare le donazioni di sangue a favore di ENEL X, che dalla sera alla mattina ha quasi raddoppiato il costo di alcuni dei suoi abbonamenti, per non parlare del PAY X USE.
2 – Visto che poi pontifichi a vanvera di macroeconomia con la tesi sulle “CASE AUTOMOBILISTICHE CHE GUARDANO AI MERCATI CHE COMPRANO LE AUTO GREEN”, relegando quindi l’Italia al ruolo di Cuba (questa te la spiego con calma in un altro post), non dovrebbe esserti sfuggito che mentre in ambito “domestico” i prezzi dell’energia stanno NETTAMENTE CALANDO, quelli alla colonnina di ricarica stanno VERTIGIONOSAMENTE CRESCENDO.
Casa mia, per la cronaca, “marcia” (ipse dixit) a corrente e non a legna…ma l’energia la pago 19 c€/KWh (questo mese), il mese prossimo (col PUN in picchiata) la pagherò 13 c€/KWh!
I conti e le considerazioni le lascio a te!
Studia bene, però…..ché domani ti interrogo!
IN SINTESI “TE ROOODE…” Te l’ho scritto in Romano così magari te la prendi con loro stavolta….
la prossima in Napoletano e poi in Siciliano..
BRAVO TOPOLINO… scommetto che ti bagni un sacco quando vedi una tesla con le quattro frecce in corsia di emergenza (anche se poi era il proprietario che faceva la pipì a bordo piazzola). Parli di “elettro volpini” ma hai cognizione zero di materie prime e di inquinamento. Ti interessa solo la TUA comodità.. beh.. tieniti la tua auto se tanto di da fastidio quella elettrica e cerca di rispettare chi, invece, ha fatto una scelta diversa.
Scrividi di pay per use ma non si capisce se comprendi il concetto di abbonamento… perché il pay per use… uno che ha l’elettrica… mica lo usa abitualmente (a meno che non voglia fare il Taffazzi!!!) …
Si fa un abbonamento e casomai fa il swich da un piano all’altro perché… per quanti kw io abbia sul tetto .. quando vado a Roma mica me li porto dietro in autostrada…
GLI INCENTIVI NON LI PAGHI TU MA L’INTERA COMUNITA’ DI CONTRIBUENTI ITALIANI PERCIO’ NON SCRIVERE COME NOI TUTTI FOSSIMO DEI LADRI E TU IL SANTARELLO CHE PAGA I CONTRIBUTI LIGIO ALLE NORME… CASOMAI PRENDITELA CON CHI HA SCRITTO LA LEGGE .. che poi … se guardassi in Europa… tutti gli stati sono sulla stessa linea.. a parte il governo attuale.
Certo che sei ridicolo… cos’è … magari ti va di attaccare rogna con tutti….
Fra dieci anni, ringraziando Salvini e Giorgetti, potrai fare il pieno con il bioetanolo o l’e fuel ricavati dalle coltivazioni in Brasile… cosa farai? te la prenderai con i Brasiliani perché loro hanno ettari di terreno dove coltivare il combustibile mentro tu che stai in centro non puoi farlo?
Se ci sono degli incentivi .. beh.. perché non utilizzarli.
Se non li hai utilizzati e “TE RODE” sono azzolini tuoi .. se poi volessi fare un’analisi più accurata di quanti e quali incentivi ci sono allora attaccati pure al 110% che come legge è fatta male ed ha favorito l’aumento dei prezzi vertiginoso e il collocamento di impianti fotovoltaici assurdi (pur di pagare quasi zero). Se vuoi discutere degli incentivi alle auto elettriche ricordati che se ci sono degli incentivi è perché si devono raggiungere degli obiettivi entro una data e per partire c’è bisogno di chi apra la strada.
Ergo.. detto in parole semplici per un topolino ” puoi avere due tonnellate di benzina … ma senza la scintilla.. non ci fai nulla”.
Io non sono Milanese anche se a Milano ho molti riferimenti e ci vado spesso. Non capisco quale sia il problema della territorialità perché nella vita si sceglie dove vivere e come vivere perciò caro il mio topolino se vuoi stare in una villa restaurata dell’800 e farti tutte le carte del mondo per restaurarla con l’aggiunta di evoluzioni tecnologiche .. beh.. puoi sempre provare a vedere quanto è costoso e impegnativo sentirsi dire che sul tetto neanche ce li puoi mettere i pannelli visto che c’è un vincolo monumentale.
Certo…. ti sei preoccupato di più degli affari miei invece di guardare distante.
Probabilmente porti gli occhiali ma belli spessi per non vedere i cambiamenti in atto e te ne freghi completamente delle contromisure da mettere sul piatto per contrastarli.
Come me altri hanno investito per i propri interessi e anche per quelli degli altri.
Perché l’energia che ti ciucci a prezzo di 0.19 centesimi è anche energia di tutti quelli che come me hanno l’impianto e la cedono all’enel a prezzi irrisori.
Ahhh sì … ma tu sei quello che paga le tasse e gli incentivi degli altri mentre noi siamo quelli che rubano…
Se vuoi interrogarmi sulla questione di macroeconomia sono prontissimo. anzi se necessiti di referenze puoi tranquillamente chiedere così te le fornisco in privato (evitiamo sfoggio di credenziali)
Comunque sono un convinto assertore che qui, su questo sito, si continuino a manifestare figure di SFIGATI, invidiosi, arroganti arbitri delle altrui economie, gente che tenta in tutti i modi di attaccare briga con epiteti del tipo “elettro volpini”.
Gente che ci marcia sulle sfortune altrui. Quelli che guardano la formula 1 sperando che l’avversario esca di strada piuttosto che vinca il migliore.
Che peccato… .
Uè, Ciccio!
Ribadisco…tu hai seri problemi a capire cosa dicono i tuoi interlocutori.
Ma io non posso stare qui a rispiegarti tutto daccapo!
Anche perché, se pensi come scrivi, la mia sarebbe fatica sprecata.
Per cui, facciamo così….HAI RAGIONE TU!…(pat! pat!)
Sei contento?
ASSOLUTAMENTE SI.
BUONA PASQUA e magggnate i ovi e stame ben!!
…a proposito del vistoso calo del cosiddetto “mercato elettrico”, è un vero peccato che nell’articolo l’attenzione sia rivolta soltanto agli scooter.
E già, perché sono molto curioso di vedere cosa accadrà al mercato delle auto dal 1 agosto prossimo, con gli aumenti dei prezzi alla colonnina di ricarica già annunciati da ENEL X & Co.
Si parla addirittura di 61 cent./KWh in abbonamento e quasi 90 cent./KWh per il pay x use!!!
Una follia!
Mi sa che molti “elettro-volpini” dovranno rifare i propri conti…..
ELETTRO VOLPINO…
Carico da casa col fotovoltaico CICCIO.
E … se ti scoccia ho in garage pure il microeolico che installerò appena ho finito le cucce dei cani (sopra le quali metterò un’altra botta di pannelli fotovoltaici).
Sembra che certa gente GODA davanti agli aumenti della materia prima energia di chi ha un’auto elettrica.
Come se io mi masturbassi pensando a quelli che hanno l’auto a benzina con prezzi al litro di 2,30 euro.
Come se l’elettricità la pagassimo solo noi.
Ma lei come fa marciare casa? con la legna? Il fatto che l’energia elettrica aumenti non le cambia il bilancio famigliare?
Ha mai pensato che FOOOOORSEEEE.. la gente che installa pannelli .. accumulo e magari si prende l’auto elettrica lo fa per progettare un risparmio negli anni?
Poi.. scusi se è poco ma presumo che non se lo sia posto neanche lontanamente il problema…
.. il cambiamento climatico è tutta una barzelletta vero?
Quindi sei la riprova che il mercato delle EV è un mercato di nicchia relegato a chi ha fotovoltaico. Forse era meglio se stavi zitto. Hai spiegato a tutti perché le EV sono un prodotto adatto solo a quel 4/5% massimo degli italiani con villetta che ha già installato il fotovoltaico o il minieolico ed invece è uno spreco di denaro per tutti gli altri
Sto leggendo adesso che vogliono dirottare i fondi per le elettriche sulle auto a petrolio che nel frattempo si sono esauriti…Posso biasimarli da un punto di vista politico…ma alla realtà dei fatti 5000 euro non sono un incentivo tale da attrarre le folle…soprattutto perchè le case non fanno altri sconti.
Per il resto non c’è da cercare nessuna spiegazione particolare…la disinformazione, il ritardo nell’installare le colonnine in autostrada, e la speculazione delle case automobilistiche stanno alla base del ritardo italiano.
Quando tre anni fa ho fatto il passo verso l’elettrico, avevo un governo che sposava la causa in pieno. Oggi la situazione è completamente ribaltata.
Però le case automobilistiche continuano a investire pesantemente…mi auguro una novità di rottura che possa invertire il trend.
LE CASE AUTOMOBILISTICHE GUARDANO AI MERCATI CHE COMPRANO LE AUTO GREEN.
Purtroppo l’Italia sta diventando un mercato marginale.
Le case automobilistiche emergenti presentano i loro modelli in Asia e poi.. casomai li esportano in Europa.
Se andiamo a vedere in Italia i numeri parlano chiaramente.
Il governo un pò meno. Si fanno grandi discorsi per il pnrr ma alla fine si vogliono rimodulare i fondi per spenderli dappertutto fuorché nella transizione energetica.
Il governo attuale ha dimostrato chiaramente che non intente cambiare, anzi, critica pesantemente e senza soluzione di causa l’elettrico. In Germania, intanto, le bev si vendono al 20% (no, non in Norvegia… in Germania).
Sentire Giorgetti che pensa all’idrogeno mi fa sperare che non lo leggano e tantomeno lo traducano perché … insomma … è imbarazzante.
Briatore lo ha detto chiaramente… tanti altri si sono cuciti la bocca ma ahimé … i soldini non ci sono.
Vabbè… se sono seduti a Roma è perché la maggioranza li ha votati.
ODDDDDiamine!!! HO SCRITTO AUTO GREEN…
NON E’ CHE ADESSO LA MELONI MI MANDA LA MULTA?
Forse perché qualcuno non si azzardi a chiamare le cose per quello che sono?
NEXT GENERATION EU….. non è this generation eu.
Mia opinione: ciclomotori e scooter elettrici sono ottimi. Forse per l’uso che se ne fa mediamente (brevi percorrenze) patiscono la concorrenza delle e-bike. Però personalmente li sceglierei sempre e comunque rispetto alla controparte termica.
Motocicli, è un po’ più complessa. Nel senso che (ad esempio rispetto all’auto) è molto maggiore la quota di chi ne fa un utilizzo che definirei ludico. Per questi l’assenza del cambio o il peso potrebbero ancora essere un forte disincentivo.
A mio avviso un problema Dell uso dello scooter elettrico è che devi per forza avere modo di caricarlo in casa poiché se ho capito bene non è possibile usare le ricariche pubbliche
La stragrande maggioranza degli scooter (equivalenti 50-125 cc) hanno batterie estraibili con un peso solitamente tra gli 8-10 kg. Si stacca il pacco batteria lo si porta a casa o in ufficio e lo si collega alla rete domestica. Il discorso cambia con scooter di “cilindrata” superiore come il CE04. Non hanno la possibilità di estrarre le batterie, ma nella maggior parte dei casi (non in tutti) posso agganciarsi alle colonnine.
Però è una bella scomodità ogni due per tre portarsi in giro una batteria da 10kg…
Però nessun problema a portare una confezione di acqua (6 bottiglie da 1,5 lt = 9 kg)
Ma veramente incomprensibile questo calo eh…..
Senza più la “droga” degli incentivi (pagati e che pagheremo tutti, compreso i soldi che dei LADRI si prendevano per comprare auto da 50k), chissà come mai un “Mò” (o un qualsiasi rottame cinese come un Horwin, un Wayel, un Piaggio One, con telaio ridicolo, sospensioni a molla da MTB, plastiche degne di un PegPerego, prestazioni da 50ino asmatico e che i possessori poi cercano di sistemare cambiando molle, freni, mettendo pesi sulla forcella (ASSURDO) o che perdono pezzi per strada per le vibrazioni) ora che è a prezzo pieno viene schifato… e l’ambientalismo ? E il pianeta che non aspetta ? Chissà quanto inquina chessò, un Honda SH50 4T, che fa 50km/l ; molto meglio comprare l’ennesimo rottame che poi verrà rottamato alla prima occasione (o quando la tecnologia diventerà obsoleta per magari un cambio dello standard di ricarica / mancanza di aggiornamenti sw).
Ma rendiamoci conto del ridicolo giustificare queste assurdità….
E non entro nel merito delle moto “vere”, perchè i prezzi e le prestazioni lì sono ancora più ridicoli.
Non entro nel merito e nella conseguente confutazione della sua analisi qualitativa degli scooter elettrici. Principalmente non colgo la sua critica. Se ho capito bene, sostiene che le vendite sono calate perché non ci sono più gli incentivi. Ma in realtà, come scritto, gli incentivi ci sono ancora, e ci saranno anche per i prossimi anni.
Credo abbia voluto dire che questi prodotti per la mobilità elettrica non hanno un rapporto qualità prezzo accettabile, nemmeno in presenza di incentivi a giudicare dai numeri
invece quando gli incentivi erano per auto che comunque emettevano gas velenosi allo scarico, andavano bene eh? lì non ho sentito nessuno lamentarsi…che strano eh…
Michele posseggo io stesso uno di quei scooter cinesi. Posso dire con molta certezza che il mio scooter va molto più forte di un sh 50 4t, mentre le assicuro che un sh 125 emette 40-50 g di co2 ogni kilometro percorso. Carissimi saluti, si faccia una passeggiata altrimenti tutta questa frustrazione non si spiega
Le ragioni non sono i tempi di attesa o la disponibilità dei prodotti sono i costi di acquisto che hanno subito Un impennata esagerata che di fatto annulla il bonus. Siamo alle solite dei vizi italiani di sfruttare lo stato con soldi poi pagati da noi stessi. Tre anni fa uno scooter elettrico quasi pari ad un 125 costava 2500-3000 euro oggi costa quasi 6000 che con il bonus scende a 4000. Se li possono tenere visto peraltro le scarse prestazioni sia in termini di velocità che di percorrenza in autonomia.
Esatto! Di materiale interessante ce n’è, ma non a quei costi. Per dire, il seat Mò performance costa, ad oggi, di listino 8900 euro, che scendono a 5757, ma poi tra rata iniziale da 1400 e quelle che paghi a rate torna a 6257.
Considerando che l’italiano non fa calcoli su quanto spenderà nell’intero arco di vita del mezzo abbiamo una parte della spiegazione al perché del -25%
Sono in parte d’accordo e in parte scettico. Ragionare sul prezzo è sempre molto interessante, ma si rischia di semplificare un problema più complesso. Inoltre se si vanno a vedere i numeri, si vede che lo scooter più venduto a marzo è il BMW CE04 (233 immatricolazioni) che tutto si può dire tranne che economico.
Lo so che ragionare solo sul prezzo è banalistico e semplicistico, ma sicuramente è una parte grande del problema. Le vendite nel settore “premium” funzionano sempre molto, come nel campo delle auto dove le persone fanno quadrare i conti soppesando il centesimo e si lamentano per prendere l’utilitaria, però poi giornalmente incontri qualcuno con il suv da 60k euro (a combustibile fossile) nuovo.
Più in generale noto che mentre “la povera gente” (e uso mille virgolette visto che siamo tra i più alti risparmiatori al mondo) cerca di risparmiare su tutto, quando ci si sposta nella fascia percepita come premium invece si spende senza pensarci troppo su
Forse perché l’elettrico è una fregatura? Non vi entra in testa che le persone comuni non lo vorranno mai l’elettrico. Illusi.
Secondo me bisognerà aspettare ancora un paio d’anni.. più che due mesi.
Il mercato delle due ruote (scooter urbani) rispetto alle quattro è ancora molto indietro.
Le moto elettriche invece credo che in un paese come l’Italia con la fortissima tradizione che ha per i motori (quelli “veri”), non abbiano proprio speranza. Almeno per i prossimi 20 anni!
Odio sempre ripetermi, purtroppo i centauri sono gente che ama toccare/ritoccare le proprie moto, con l’elettrico perdi la parte motoristica in questa fase. La personalizzazione conta il 75% per un centauro, c’è anche la mancanza delle marce che pare una cavolata ma per loro conta molto, altro fattore e che loro vogliono avere il controllo totale del mezzo e non il contrario, l’elettronica non deve prevalere per correggere le mancanze meccaniche. Vabbè mi sto dilungando troppo, spero di avere fatto capire in parte come ragionano.
Da oltre un decennio le nuove moto hanno potenze che senza l’elettronica le renderebbe quasi impossibili da controllare e questo i motociclisti lo sanno. La personalizzazione e l’elaborazione della parte motoristica è illegale e difficilissima da fare (salvo lo scarico); per il resto sarà possibile presto customizzare anche i veicoli elettrici, in questo LiveWire farà sicuramente scuola. Sul discorso marce ha ragione, sono un elemento a cui non tutti i motociclisti sono pronti a rinunciare. Il problema ad oggi rimane quello legato alle prestazioni delle batterie: garantiscono ancora poca autonomia e pesano troppo. Non dimentichiamo poi la questione prezzo.
Mi ero ripromesso di non intervenire, ma come al solito l’ incostanza delle mie intenzioni è proverbiale. 🙂
La prego di credere che sono sinderamente privo di ogni intento polemico, tantopiù che la sua firma mi pare “recente” e di conseguenza quello che sono solito dire potrebbe non esserle legittimanente noto.
-in questo LiveWire farà sicuramente scuola.-
Mi perdoni, ma la LiveWire da un punto di vista commerciale è semplicemente un completo fallimento.
Totale.
Da che è stata lanciata, nel 2019, questa moto in tutto il mondo ha venduto qualche centinaio di pezzi. Come dire che non l’ha comprata nessuno. E’ semplicemente più facile incontrare un unicorno alato piuttosto che una Harley elettrica.
Harley può serenamente sognare, come fa, di vendere migliaia di moto elettriche d’ora in avanti, ad oggi la realtà è quella e fintanto che le moto elettriche saranno fatte in questo modo la realtà rimarrà immutata.
Ipotizzare, sicuramente con la massima innocenza, che un fallimento totale “farà sicuramente scuola”, mi sembra quantomeno il peggior augurio che si possa fare alle moto elettriche “vere”. Mi perdoni. 😉
-Sul discorso marce ha ragione, sono un elemento a cui non tutti i motociclisti sono pronti a rinunciare.-
Se lei va veramente in moto, come immagino, sa perfettamente che la questione è leggermente spostata in avanti.
E’ più facile infatti che le moto rinuncino ai motociclisti piuttosto che questi ultimi alla possibilità di avere il piacere di variare anche solo un minimo il raporto in funzione del percorso che si sta affrontando.
O quantomeno, riducendo il discorso ai minimi termini, la facoltà di gestire in ingresso curva il freno motore in tempo reale (con un pedale, con una levetta al manubrio, con un bottone… poco importa) e non “comodamente dal telefono con una App o dal computer di bordo” come invece cercano di propinarti oggidì.
Lasciando perdere il cambio, qualsiasi motociclista che non stia facendo del puro commuting sa perfettamente che dover gestire il trasferimento di carico solamente affidandosi ai freni alla lunga può metterlo in una condizione di rischio. Specie con una moto particolarmente pesante. E anche senza lanciarsi a folli velocità, basta scendere senza particolari pretese da un passo di montagna.
Non appena le frenate iniziano ad allungarsi, e spesso non ci vuole poi così tanto, ti si accende in testa un cartello con su scritto “potresti morire”, e hai finito di divertirti.
La moto è un giocattolo, peraltro costoso, e siccome non c’è nulla di più inutile di un giocattolo che non diverte…
Non che ci voglia molto: basterebbe un pedale al posto di quello del cambio, con il quale variare a piacere l’intensità della frenata rigenerativa. Sarebbe già un bel passo in avanti per districarsi in tempo reale fra una curva e l’altra, decidendo come affrontare le pieghe “da motociclista” e non da utilizzatore di un qualsivoglia “mobility device”.
Magnificare il controllo del suddetto parametro tramite una simpatica app, oltre che totalmente inutile nella guida reale, risulta anche leggermente ridicolo.
Rimane che, ad oggi, chi progetta motociclette elettriche evidentemente si ispira un po’ troppo al “mondo Tesla” e propone oggetti pensati più che altro per gli amanti dell’informatica. Cosa che un motociclista può anche essere, ma quasi mai in sella mentre si guida.
Mi sfugge il motivo per il quale nessuno si ponga seriamente il problema, ma mui duole constatare che i numeri mi danno ragione e al di là della spinta impressionante tutte le moto elettriche che ho provato (pur andando magnificamente) mi hanno lasciato il ricordo di una guida assolutamente insapore e impersonale.
Come se fossero state fatte da gente che non è mai andata in moto e non ha la benchè minima idea di quello che vuole un appassionato pronto a spendere fior di soldi per averlo.
E si torna sempre a una delle prime regole del marketing: se un prodotto non vende, non è mai colpa del cliente ma è colpa del prodotto.
Su peso, batterie e prezzi non ho nulla da dire: sono assolutamente d’accordo con la sua disamina di massima.
Ma trovo quantomeno surreale l’atteggiamento dei costruttori, che si incapponiscono nel proporre cose che, di fatto, nessuno vuole e poi si stupiscono se la gente non le compra.
Torniamo al cambio: se tecnicamente mettere due o tre marce (di più non ne servono) non serve a nulla a livello di “efficienza”, ma ti fanno vendere la moto… Allora il cambio è utilissimo. Poche storie.
E questo al netto del fatto che una Ducati V21L, che pesa 225 kg x 150 cv e a Jerez de la Frontera non vede i 230 kmh a fronte di un teorico di 275 kmh… forse, ma dico forse, un pensierino microscopico sul mettere un paio di rapporti qualcuno dovrebbe farselo. Anche solo per vedere cosa succede.
Io secoli fa andavo in pista con un GSX-R 1100 SACS del 1992, che allegramente elaborato faceva 145 cv x 215 kg.
I 230 ad Adria li vedevo eccome.
Ad Adria. Non a Jerez.
Se il top della mobiità elettrica di oggi “fa peggio” di un vecchio rottame Suzuki di 30 anni fa… Ecco, per non farsi delle domande bisogna essere o molto stupidi o molto presuntuosi
(Chiaramente non mi sto rivolgendo a lei, credo che si sia capito)
Perché gli scooter elettrici sono anni luce indietro a quelli termici? Io dal mio non tornerei indietro neanche costretto. Il mio costo al km è di 0,007€, solo al benzinaio avevo mai visto il millesimo di euro
Anni luce sono molto di più di un paio d’anni…..
Comunque non mi riferivo al livello tecnico degli scooter, bensì al nostro mercato non ancora maturo per invertire la tendenza delle vendite.