Il mercato delle due ruote elettrico a maggio segna un +44,8%. Merito dei ciclomotori che truccano il risultato grazie a un paio di anomalie che per il segmento si possono definire di sistema.
Iniziamo con i numeri, perché quelli di maggio sono tutti (quasi) in positivo. Le immatricolazioni delle due ruote, elettriche e non, registrano un incremento dell’11,8% rispetto allo stesso mese del 2022. Se guardiamo nello specifico al venduto a zero emissioni, si sale fino al +44,8%. In totale i veicoli elettrici immatricolati sono lo scorso mese sono stati 1.809, contro i 1.249 del maggio ’22.
I ciclomotori hanno segnato il maggior incremento con con 876 unità vendute e un bel +136,76%. Bene anche gli scooter che restano il segmento più corposo in termini assoluti con 899 veicoli e un +8,8%. Sono bei numeri soprattutto se paragonai a quelli del mese di aprile quando i ciclomotori venduti si sono fermati a 451 e gli scooter a 553. Si diceva che i numeri di maggio sono quasi tutti positivi e con il quasi ci si riferisce alle moto elettriche. Un settore che non decolla (qui abbiamo analizzato le cause) ma che a maggio regala qualche segnale di vita. Rispetto al maggio 2022 le 34 immatricolazioni segnano un -35,8%, ma se paragonate alle 16 di aprile sono un risultato incoraggiante. Rimane – come sempre – importante ribadire che su numeri così piccoli anche poche vendite si traducono in percentuali “rumorose”.
Dov’è il trucco?
Facendo un minimo di analisi il dato più importante del mercato di maggio è quello dei ciclomotori. Gli 876 veicoli immatricolati sono quasi il doppio di quelli di aprile (451) e ben oltre i 370 venduti a maggio ’22. Insomma un mese da record. Ma cosa si può leggere tra le righe? Andando a cercare dati di vendita dei principali marchi che producono veicoli per sharing e flotte, si nota subito il dato anomalo di Askoll che nel mese scorso ha venduto 361 ciclomotori elettrici, quasi il doppio di tutti quelli venduti nell’intero quadrimestre precedente (173). Nel totale hanno contribuito i 100 eS del nuovo sharing bolognese, Corrente. Inoltre, pare che anche Cooltra abbia rimpinguato la propria flotta.
Un nuovo mercato
In conclusione, anche supponendo alcune centinaia di veicoli destinati allo sharing vediamo comunque come maggio sia stato un grande mese per i 50ini elettrici. Capire quali direzione prende il mercato è importante per individuare tendenze e analizzarne l’evoluzione. Constatare quindi che lo sharing rappresenta una quota, alcune volte importante di questo mercato, non significa considerarlo come un doping, ma evidenziare l’ennesimo cambiamento – positivo – che i nuovi modelli di mobilità ci stanno facendo scoprire.
Vero. Io ricarico sempre a casa col fotovoltaico quindi spendo zero, il tagliando, fatto a 3000 km ed il prossimo a 12000 costa 30 €, zero bollo e poca spesa di assicurazione
Era per rispondere a Federico…
Meno male, è un buon segnale. Questo dovrebbe essere preso ad esempio, chi può dovrebbe utilizzare uno scooter elettrico per muoversi nelle città sempre più caotiche. Meno inquinamento, meno energia sprecata, meno spazio utilizzato per parcheggiare e l’innegabile comodità di andare ovunque senza fare code. Anche qui però i prezzi dovrebbero scendere per invogliare l’acquisto, e magari mettere in campo la possibilità di avere batterie un po’ più capienti per evitare di caricare spesso a chi magari non ha un garage e deve portarsele a casa o di affrontare un percorso in poi più lungo senza patemi
Andrebbero sottolineati i costi di gestione irrisori: secondo i miei calcoli, col mio 125 elettrico si parla di millesimi di euro al km