Il mercato delle due ruote elettriche chiude gennaio in modo catastrofico: un meno 22% pesantissimo dopo la ripresa di fine 2024.
Gli ultimi mesi del 2024 avevano fatto sperare in una timida ripresa. Gennaio ha dato una spallata ogni traballante ottimismo con un -22%. Un -22% rispetto alle vendite del gennaio 2024, un mese a sua volta catastrofico che registrò un -58%. Come dire: la catastrofe sulla catastrofe! Forse la situazione è più chiara se confrontiamo i numeri: nel 2023 a gennaio sono stati immatricolati 868 veicoli a due ruote elettrici, nel gennaio 2025 solo 281.
Stando ai dati raccolti da Ancma, tutti i settori sono in calo. I ciclomotori passano dai 139 veicoli targati del 2024 ai 107 di quest’anno (-23%). Gli scooter da 201 a 161 con un calo del 20%. Le moto da 20 a 13 (-35%).
Perché il mercato è in calo?
Da oltre un anno ci chiediamo quale sia la causa della crisi di mercato e diverse ipotensi sono emerse negli ultimi mesi. Tutte possibili, ma nessuna risolutiva. La verità è che probabilmente non c’è una sola causa, ma un’insieme di fattori che stanno creando questa tempesta perfetta sul mercato delle due ruote elettriche. Oltre alla percezione del prodotto, all’ostilità di alcuni concessionari e ai problemi di gioventù di alcuni brand, sicuramente non aiuta la confusione sugli incentivi. Nella teoria i fondi per il 2025 sono stati stanziati (30 milioni), ma di fatto il portale al 4 febbraio non è ancora attivo. Questo non aiuta e non incoraggia i concessionari e a cascata nemmeno i potenziali acquirenti. Purtroppo ad oggi non si conosce nemmeno un’ipotetica data di attivazione.
i mezzi elettrici sono mediamente più costosi per ovvie ragioni la prima delle quali è la minor economia di scala. Senza incentivi, sacrosanti per mille motivi da quello ambientale all’indipendenza energetica nazionale, il suo mercato è morente. Il governo è completamente incompetente e inadeguato….
Come scrissi in un post di qualche giorno fa, io ho un vecchio ciclomotore elettrico (un Oxygen Lepton, cercando su Google se ne parla ancora, era un veicolo progettato a fine anni novanta) preso usato nel 2009 e convertito al litio (LFP) nel 2013 che uso ancora oggi per andare al lavoro e con cui ho fatto 60000km con la sola rottura di un connettore elettrico sul motore. Quanti veicoli termici avrebbero fatto di meglio (senza considerare la mancanza di puzza e di rumore)?
Perché il mercato è in calo? Io non so più come dirlo, va bene, lo riscrivo. Parlo di scooter elettrico visto che ci giro da 4 anni.
– Prestazioni inferiori rispetto ad un equivalente a benzina.
– Autonomia limitata.
– Tempi di ricarica troppo lunghi.
– Prezzo esagerato.
– In caso di guasto sei nei guai.
– i concessionari non vogliono venderli.
Unico vantaggio tangibile è che caricando a casa si risparmia rispetto agli scooter termico però, se conti tutto il resto la domanda è:
Ma chi me lo fa fare?
Il prezzo piú alto rispetto ai modelli termici è al momento inevitabile per la presenza della batteria (e l’inverter..) ma gli incentivi dovrebbero attenuare la differenza.. Il problema è che non esiste un piano incentivi spalmato su piú anni che eviterebbe incertezze da parte dei potenziali compratori.
Forse il problema dell’affidabilità è dovuto anche ai costruttori quasi tutti partiti da zero a differenza del settore auto dove prevalgono i marchi storici. Speriamo che la graduale entrata in vigore del regolamento 2023/1542 sulle batterie dei veicoli leggeri favorisca un aumento della qualitá generale dei veicoli in commercio.
L’inverter del mio scooter è uno scatolino ridicolo, ne più ne meno di quello del condizionatore pompa di calore che ho comprato nuovo qualche mese fa a 460 €, tutto intero, unità interna ed esterna, e non di marca sconosciuta .
Batteria, le mie del niu da 1,5 kWh costano circa 1500€ l’una quindi 3000 € per 3 kWh. Quella del fotovoltaico lfp che ho installato qualche mese fa ( uguale come tensione) è costata 2500€ per 10,4 kWh, quasi quattro volte meno: bms a bordo, con tanto di display touch e wifi, oltre che can bus e rs485. E su un elettrico si deve detrarre il costo di motore termico, variatore, frizione, marmitta, serbatoio ecc. che non ci sono . Non diamo giustificazioni, ci fanno creste enormi, tanto il governo incentiva…
E’ vero che un modello termico ha molti componenti in piú, e nemmeno particolarmente a buon mercato.. Peró in un agile scooter elettrico “da cittá” la coppia batteria + controller/centralina puó arrivare a 2500 – 3000 euro !
guarda, io ho un niu da 4 anni. sto pensando di cambiarlo col modello nuovo, con calma.
Il motivo è l’esorbitante aumento di prestazioni che le nuovi versioni offrono, in termini di maggiore autonomia e/o velocità .
Il prezzo è allineato a dove stava 4 anni fa.
Quindi direi che la tecnologia avanza molto velocemente e ci può essere un po’ di effetto Osborne (ritardo acquisto per annunci di nuova tecnologia in arrivo), ma probabilmente, in generale, devono proprio scendere i prezzi, perchè il pubblico italiano inizi a pensare seriamente ai motorini elettrici.
Per la mia esperienza, moltissimi pendolari di medio-corto raggio potrebbero già passare all’elettrico. Penso sia solo un tema di prezzo
Anche io ho il niu dal 2021, visto che sono già a quasi 26000 km pensavo di prendere quello nuovo ma sono andato dal concessionario dove lo ho comprato e mi ha detto che per adesso lui non vende più nulla, non gli conviene e ha solo rogne
“Da oltre un anno ci chiediamo quale sia la causa della crisi di mercato” –> Semplicemente, gli Italiani scooter e moto elettriche non le vogliono. A mio avviso gli scooter hanno assolutamente senso, ma dovrebbero costare poco come i termici, non rompersi, avere manutenzioni facili e veloci…cosa che non è. Le moto ovvero mezzi per andar fuoriporta, lasciamo stare: la moto è fatta per correre liberi, per voler andare al punto A e ritrovarsi dopo 3h non previste a 2.800m a guardare un panorama montano. La moto non è fatta per pianificare i viaggi, non esiste che “va be’, ti fermi all’autogrill e ti riposi mezz’ora, cosa vuoi che sia, ogni 150km…”
ti sbagli su tutta la linea. Non si rompono, sono facilissimi da guidare, hanno molto senso per chi fa fino a 30km a giorno per andare al lavoro (per chi ci va in scooter).
Considerando che molti hanno la batteria removibile, quindi si carica a casa alla presa della corrente, l’unico fattore rimasta è il prezzo.
Il caso moto è completamente diverso.
Condivido la risposta di Gianluigi. Lo uso tutti i giorni per andare al lavoro, non si è mai rotto niente, ho fatto solo il primo tagliando a 1000 km, trenta euro di spesa. Ci faccio almeno 40 km quotidianamente, se l’uso che si pensa di fare è questo è il mezzo perfetto. La spesa è quasi nulla, per fare la ricarica completa, che poi non faccio mai perché sto nel range 20/85% , avrei bisogno di 3 kWh. Quindi stiamo parlando di circa 80 centesimi ( fra l’altro io carico avendo il fotovoltaico quindi spendo zero) per un’autonomia di circa 70 km. Senza vibrazioni, fumo, rumore. Per la moto è un altro discorso, non credo che le elettriche sostituiranno facilmente quelle a benzina. Peccato per i prezzi esagerati
ho letto che nel frattempo per e bike e scooter in cina si sta ritornando alle vecchie batterie al piombo agm.. non so però quanto veritiera possa però essere la notizia.
In effetti le autoritá cinesi stanno cercando di far tornare gli utenti delle due ruote elettriche alle batterie al piombo sia per motivi di sicurezza che per riservare le batterie al litio al mercato estero
https://electrek.co/2025/01/29/china-urges-citizens-to-trade-in-old-lithium-e-bikes-for-newer-lead-acid-electric-bikes/
Da quello che ho capito si tratta piú di incentivi allo “swap” che di obbligo vero e proprio ma dato il contesto politico non ci giurerei..
Il mercato moto e già cambiato in generale per il poco interesse delle nuove generazioni, ma chi ha vissuto sempre in moto quelle elettriche le guarda come si guarda un’alieno
La moto è moto e ci vorranno molti più anni delle auto perché le elettriche vengano digerite, incentivi o non incentivi