Un dicembre che chiude con il 21,7% non basta a risollevare un anno difficile per il mercato 2024 delle due ruote elettriche. Come interpretare questo calo nelle vendite?
Se un prodotto piace, si vende. Se un prodotto non piace, le vendite calano. È un ragionamento semplice che però non sempre possiamo applicare in analisi complesse come quelle di mercato. E quello delle due ruote elettriche non fa eccezione. Andiamo con ordine e iniziamo dai numeri. Il venduto del 2024 è calato del 16% rispetto al 2023. Le immatricolazioni di dicembre (520) sono superiori di quasi il 22% rispetto a quelle del 2023 (427), ma di certo non salvano un anno complessivamente difficile. Negli ultimi dodici mesi sono stati targati 10.170 veicoli contro i 12.118 del 2023. Un calo delle vendite significativo ma non drammatico come sembra.
Piccoli numeri, effetto dramma!
Innanzi tutto ci viene in aiuto la matematica. Il mercato delle due ruote elettrico è ancora piuttosto piccolo rispetto al benzina che è arrivato a vendere più di 363.000 tra moto e scooter nel 2024. Comprensibilmente una variazione di un paio di migliaia di veicoli elettrici in meno restituisce quindi un dato percentuale di peso come il -16% di quest’anno.
Mercato 2024: un anno strano
Il 2024 è stato un anno iniziato malissimo. Gennaio ha segnato addirittura un -58% e i mesi successivi non hanno mai veramente ribaltato il trend. Anzi, a maggio si è toccato il fondo con un -44% di rilievo, visto che maggio è uno dei mesi i cui le vendite sono al picco massimo. Andare male in primavera vuol dire giocarsi parecchie immatricolazioni: tra aprile e giugno son state targati circa 1.200 veicoli in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.
Al contrario gli ultimi mesi hanno staccato le migliori percentuali dell’intero anno, ma è un periodo in cui a causa del freddo il mercato è già in letargo.
Cosa si è venduto nel 2024?
I dati sulle immatricolazioni forniti da ANCMA suddividono i veicoli elettrici in tre categorie: ciclomotori, scooter e moto. I primi due segmenti rappresentano la quasi totalità dell’immatricolato e le moto per ora solo circa un 5%. Ma propio le moto sono la buona notizia del 2024 con un incremento di vendite del 17,6%. Anche qui però vale il discorso fatto sopra: piccoli numeri grandi percentuali. Le moto targate sono 421 rispetto alle 358 del 2023. Comunque un dato incoraggiante e addirittura proporzionalmente migliore di quello delle moto termiche (14,5%).
I ciclomotori e gli scooter invece hanno registrato un calo superiore al 17% rispettivamente con 4.114 e 5.635 immatricolazioni. Nel 2023 invece erano state 4.965 e 6.795.
L’elettrico non piace più?
Nelle due ruote elettriche hanno una componete di rilievo le immatricolazioni destinate al settore business. Le flotte che vengono acquistate per lo sharing o per il delivery incidono tantissimo. Basta pensare, ad esempio, che enorme impatto può avere l’acquisto di 500 scooter destinati alla mobilità condivisa su un mercato piccolo come quello delle due ruote elettriche.
Nel 2024 il settore business è andato un po’ a rilento ed avendo un peso così rilevante sul settore ha “depresso” l’intero immatricolato. Il calo delle vendite al consumatore finale è stato molto più ridotto, stimabile in qualche punto percentuale. Questo significa che nonostante una flessione del 16%, gli scooter elettrici continuano ad essere venduti e soprattutto a piacere a chi li guida.
Dalle mie parti, i 13/16enni, non solo, non vogliono gli scooter elettrici, ma neanche quelli 4 tempi…. I primi non hanno allungo, i secondi non hanno accelerazione. Quindi? Solo motori 2 tempi!!!
“Quel che è andato storto” è stato già ampiamente spiegato più volte (spesso anche da chi un “due ruote” elettrico ce l’ha davvoer) e in seguito suffragato dai numeri in maniera abbastanza evidente.
E impietosa.
Quindi se ancora una volta ci si pone questa domanda i casi sono due: o per principio non si vuole capirlo, o proprio non si è in grado di capirlo. 😉
Insomma, se ne riparlerá quando anche sulle moto arriveranno la ricarica tipo-2 e magari anche le batterie a stato solido (o con prestazioni equivalenti..)
Come sostengo da sempre, se ne riparlerà seriamente a partire da 500 Wh/kg.
E sarà divertente.
Detto questo, parlare di ricarica di tipo 2 (ma anche CCS per le “moto vere”) è talmente ovvio, ma talmente ovvio che lo “strano” è il non averla.
Come chiedere di andare in giro con una moto a benzina nel cui serbatoio da 3 litri di capacità però non entra la pistola del distributore e quindi ti devi portare dietro l’imbuto della misura giusta, facendo attenzione a non schizzare perchè la pistola a quel punto “spara” troppo forte.
Solo un asino lo riterrebbe accettabile.
Lentamente ci avviciniamo.. Sul mercato francese è uscita una moto da 8000 euro, 120 kmh, ricarica tipo 2 e batteria da 117 Ah https://www.motoservices.com/actualite-vehicule-electrique/bw8-heritage-moto-electrique-easy-watts.htm
120km/h???
Ahahahahahahahahah!!!!
La modestissima moto 125cc di mio figlio fa tranquillamente i 160…. E lo pagata la metà della metà….
@Mario : moto 2T “racing” euro zero, immagino.. Con relativi problemi di manutenzione e consumi, inquinamento a parte 🤔 In ogni caso direi che ormai i 160 li puó fare senza pensieri solo sulle autostrade tedesche (e non tutte..)
@ luigi
La mito della Cagiva 125cc sfiorava i 200km orari……
Comunque ci sono decine di moto e modelli che superano abbonamente i 200km/h secondo te chi le compra si limita ad andare a 130km/h ??? Ma dove vivi nel centro di una città?
Da noi nelle strade di collina tra un tornante e l’altro di arriva abbondantemente oltre i 110km/h….ah c’è il divieto dei 50!!!
E non oso immaginare a tutte le strade che ci sono in italia, quanti spari e rigattini si fanno….
Comunque prima o poi i mezzi elettrici prenderanno il sopravvento, hanno in effetti un margine di miglioramento enorme….ma adesso sono ancora parecchio acerbi, almeno per le moto.
Ai 110 km/h fra una curva e l’altra ci arriva prima una qualsiasi moto elettrica. Penso che lei non ne abbia mai guidata una.
Io ho 2 ruote elettriche, motorino, e mi trovo benissimo.
Per gli spostamenti in città e andare a lavoro entro i 20km da casa, è una soluzione ideale, specie dove c’è molto traffico. Ricarico a casa, in ripostiglio, di notte.
Quindi, dal mio punto di vista, per le moto e maxi scooter forse hai ragione, ma per tutto il mondo delle consegne (penso alle pizzerie) e per i pendolari a corto raggio, siamo già in ottime condizioni, riguardo alla tecnologia.
Ma senza dubbio, si tratta di una soluzione assolutamente perfetta per un tipo di clientela che come lei usa esclusivamente il mezzo entro i 20 km da casa e può caricare con la presa schuko nel ripostiglio (anche del suo ufficio, perchè no).
Non parliamo poi delle consegne, specie che seguano un tragitto del tipo “base-cliente-base”. L’elettrico è perfetto.
Il problema è che per tutto il resto del mondo (generalmente i non pochi che non viviono in una grande città ma che magari hanno motivo di andarci e magari hanno quel cornuto del capo ufficio gli nega la ricarica “perchè se no poi vogliono ricaricare tutti a sbafo”) serve almeno la possibilità di attaccarsi alle colonnine di ricarica delle auto.
Cosa che, per inciso, non è certo chiedere la luna.
Non parliamo poi di doverlo caricare con la schuko se (dopo averlo profumatamente pagato) pungesse vaghezza di volerci fare una micro-gita fuoriporta col nostro scooter elettrico.
Si lascia perdere direttamente e si prende l’auto.
Il guaio è che questa fetta di clienti “poco compatibili” evidentemente costituisce ancora la stragrande maggioranza del mercato.
Mettiamoci il carico da otto che spesso costano il doppio di un ottimo Kymco o Sym 125 4 tempi (che adesso può andare ure in autostrada e si guida con la patente B) e cominceremo di nuovo a intravvedere perchè, pur intelligentissimi e simpaticissimi, sti benedetti scooter elettrici fondamentalmente non li compra nessuno nemmeno incentivati.
@ Gianluigi cassin
Ho provato la versione standard della Vespa che costa intorno ai 7000€, ripeto 7000€… Perché il proprietario del negozio voleva liberare la vetrina….
Bella !!! Un po’ pesantuccia, ma comunque maneggevole e poi non è il solito scooter!!!!
Mah…mah…mah….
Con tutta franchezza 7000€ per andare a 70km/h e 50km di autonomia anche no!!!
La vespa è ancora in vetrina…..
P.s. per arrivare a 80km di autonomia
Bisogna andare i modalità eco…e farsi sorpassare dai 50ini….
No comment!
Sai come è finita? Ho comprato una vespa LX 125 con 1500€ passaggio e collaudo inclusi.
Con gli altri 5500€ ci faccio 6000km annui, due tagliandi dal costo complessivo di 250€ (esagero ovviamente!)
E vado avanti per 6/7 anni tranquillamente…..
Ecco ne riparliamo fra qualche anno……
Personalmente trovo il merato delle due ruote troppo “acerbo” se le auto BEV permettono dei compromessi che nell’uso di tutti i giorni già ad oggi può soddisfare molte persone quello delle due ruote è tecnologicamente arretrato. Nel mio caso mi riferisco al mondo scooter: possiedo un Piaggio X9 500 con ormai alle spalle quasi ventanni,trattato bene e che funziona bene, fa 200 km in autostrada ai 130 Km/h (max velocità 160) ma ogni volta che lo accendo in garage che puzza…. Adesso non pretendo un equivalente in potenza di un 500cc ma che faccia oltre i 150 Km autostradali e si ricarichi in 10-15 min in qualasiasi colonnina si. Non costano nemmeno pochissimo. Hanno giusto senso gli equivalenti dei cinquantini o poco più che si usano giusto in città e si ricaricano solo di notte in garage, ma per i resto per me l’attesa pare ancora lunga.
Purtroppo per gli equivalenti 50cm3, questa categoria soffre la concorrenza delle ebike che – almeno al momento – non hanno l’obbligo di casco e assicurazione (ma volendo salvare capra e cavoli, con la copertura della polizza “abitazione” ce la si puó cavare con poco..)
secondo me il discorso è semplicissimo: uno scooter elettrico costa di più di un equivalente termico, è meno potente, impiega tanto tempo a caricare, ha meno autonomia. Certo, il vantaggio per chi guida è che costa di meno come costi chilometrici e come tagliandi. Tutto bene, ma chi spenderebbe di più per avere di meno?
In secondo luogo, non meno importante e che ho potuto constatare di persona, i concessionari questi mezzi NON LI VOGLIONO VENDERE. Io alla fine lo ho comprato, lo ho da più di 3 anni, ci ho fatto 24000 km e ne sono soddisfatto ma sono andato a vedere per prenderne uno nuovo e non me lo vogliono vendere, dicono che fanno ancora assistenza ma non nuovi ordini. Tutto qui
Meno potente, proprio no. Tempo per ricaricare, sempre di notte. praticamente non conta. meno autonomia, dipende, ma ovviamente bisogna saper usare lo strumento.
E’ come comparare una ICE a una BEV. Parlo dei 50 e 125cc.
sugli scooteroni ovviamente, servono batterie più capienti. sui piccoli però, siamo alla pari nell’uso quotidiano
Invece si. Ho un niu nqu GTS che non costa proprio due lire, il sym Symphony che avevo prima se lo mangiava tranquillamente su tutto e lo pagai la metà: velocità, accelerazione, autonomia, velocità ” di ricarica ” . E per cortesia, finiamola col fatto che bisogna sapere usare lo strumento e che si ricarica nei tempi morti. Quando mi capita una giornata impegnativa dove devo percorrere magari con zero tempi morti una ottantina di km semplicemente devo usare l’auto. Non ho 80 km di autonomia anche se vado a 50 kmh, non ho tre ore di tempo per caricare. Ci ho già percorso 26000 km, non sono proprio di primo pelo, inutile raccontarsi le frottole: col sym il problema non esisteva, facevo tutti i km che volevo nello stesso modo, senza preoccuparsi di stare attento col consumo ( che poi consumava niente) e in ogni caso il tempo di passare al distributore con la banconota da 5 € e in due minuti avevo ricaricato per fare altri 80 km. Infatti si vedono le vendite strepitose degli scooter elettrici, saranno tutti stupidi