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Mercato di Bologna: fotovoltaico da record, robot e ultimo miglio elettrico

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Caab Fotovoltaico
L'impianto fotovoltaico a tetto più grande d'Europa al mercato di Bologna
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Al mercato di Bologna, conosciuto con la sigla Caab, vendono frutta e verdura ma producono energia pulita dal sole. Grazie all’impianto fotovoltaico su tetto più esteso d’Europa che, con un nuovo bando, una manifestazione d’interesse per la precisione, vogliono fare ancora più grande.

Si parla di altri  20mila metri quadri per una superficie complessiva che raggiungerà  130mila metri quadri in totale. Significa produrre energia per il fabbisogno di oltre 1.000 famiglie per un anno intero. E la scambieranno con le famiglie del vicino quartiere Il Pilastro come abbiamo scritto mesi fa (leggi qui). Nel nuovo bando (qui il link) chiedono di coprire il parcheggio del parco Fico con pannelli che alimenteranno le colonnine.

Il traguardo è diventare l’hub cittadino per l’ultimo miglio in elettrico dei prodotti ortofutticoli e non solo da consegnare in città. E non è finita qui perché il Caab sostiene  startup innovative che stanno testando robot agricoli che lavorano insieme ai droni.

Il parcheggio pieno di colonnine alimentate dal sole

fico energia
Alcune colonnine di ricarica già presenti a Fico, altre se devono installare

L’obiettivo dell’ampiamento dell’impianto non è difendere il record europeo ma offrire un ricco servizio di ricarica  per le auto e per i veicoli che possono sperimentare l’ultimo miglio elettrico. “L’oggetto del bando è in particolare la realizzazione degli impianti fotovoltaici su pensiline. A copertura di parte del parcheggio nell’area che ospita Fico Eataly World, di potenza pari a 6 MWp, ovvero 6.000.000 kWh. Il progetto prevede inoltre l’installazione di numerosi punti di ricarica” si legge nel comunicato.

Poi il presidente Caab Andrea Segrè, nella conferenza stampa con l’assessore comunale Daniele Ara e il direttore Generale Caab Alessandro Bonfiglioli, entra più nel dettaglio: “La sperimentazione è iniziata da anni. Siamo partiti testando i Porter elettrici per far arrivare la frutta e la verdura in centro con l’elettrico. Non a caso le auto elettriche a Caab entrano gratuitamente“.

Presentazione Caab
Da sx il presidente Caab Segrè, l’assessore Daniele Ara, il direttore generale Caab Alessandro Bonfiglioli

E per il futuro? “Stiamo lavorando con un concessionario –  Maresca e Fiorentino –  che farà una piattaforma per lo sharing elettrico a beneficio dei clienti e degli operatori del mercato“. L’obiettivo? “Penso che il Caab possa diventare un hub di logistica sostenibile, almeno per i trasporti dentro la città. Far arrivare la merce dalle altre regioni italiane in elettrico oggi non è possibile”. 

Sostegno alle startup di robot agricoli

Non sembra una funzione da mercato, ma al Caab puntano anche all’innovazione tecnologica “verso lo sviluppo sostenibile”. E in quest’ottica si è  inaugurato lo Startup Desk: “Un acceleratore per idee e progetti del settore: dall’agricoltura di precisione alle colture innovative, dal settore primario, declinato in chiave smart, alla sostenibilità nella filiera del food“.

Caab
Sul capannone in basso a sinistra la nuova area di copertura del complesso CAAB. Sullo sfondo ,in alto a sinistra, il tetto di Fico Eataly World

Si affiancano gli imprenditori nel loro percorso di crescita e con logica “go to market”. “Sono già 3 le startup in carico all’”acceleratore” Caab: si tratta di Drover, startup e spin off dell’Università di Bologna finalizzata allo sviluppo di un sistema di agricoltura di precisione robotizzata per i trattamenti in campo attraverso l’interazione di droni e rover (sono mezzi leggeri a quattro ruote spesso ricoperti da pannelli solari)”.

Poi c’è la startup Edo Radici che lavora a un sistema di agricoltura indoor basato sulla tecnica aeroponica, con l’utilizzo di led e a basso impatto idrico: il consumo di acqua è inferiore del 96% a quello necessario per la coltura in campo. Infine Avalon Steritech, società di Hong Kong partecipata da BEI Capital, impegnata nello sviluppo di sistemi totalmente robotizzati di sanificazione e disinfezione di ambienti pubblici in ambito alimentare e mezzi di trasporto pubblico.

Dal mercato agroalimentare le comunità energetiche

Avevamo già scritto nei mesi scorsi del progetto GECO (Green Economy Community) per la creazione di una Comunità Energetica nell’area del Quartiere Pilastro – Roveri a Bologna. Con obiettivi nobili: la riduzione dei costi di elettricità per l’edilizia popolare e il contrasto alla povertà energetica. Si tratta di un progetto europeo con Caab capofila nell’ambito di Climate KIC, realizzato in partnership con AESS (Agenzia Energie Sostenibili Emilia-Romagna), ENEA, Università di Bologna e Agenzia Sviluppo Pilastro Nord Est.

Caab Fotovoltaico

L’idea è quella di estendere il progetto: “Potenziare la Comunità Energetica nata al Pilastro, per estenderla all’area metropolitana di Bologna promuovendo così – spiega il presidente Caab Andrea Segrè – la transizione energetica di un vasto numero di cittadini da ‘consumers’ di energia a ‘prosumers’, ovvero insieme produttori e consumatori“. Un sistema utile anche per i proprietari di veicoli elettrici. “Le comunità energetiche sono riconosciute dall’anno scorso, ma si sta studiando l’applicazione concreta“. E si lavora sul campo, con processi di animazione come quelli in programma a metà dicembre (leggi qui). “Vogliamo creare un prototipo poi utile per altre realtà“.

Sono sperimentazioni, ma con una base solida che in questo caso sta sopra il tetto del mercato e assicura tanta energia pulita con cui poter far decollare i piani di mobilità sostenibile e le  comunità energetiche. E l’energia la vogliono produrre anche dagli scarti del cibo. Non si butta via niente.

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4 COMMENTI

  1. Grande progetto. Non mi piace FICO per via del modo di fare di Farinetti, ma il discorso dei pannelli fotovoltaici è un grande esempio di pianificazione energetica

    • Un progetto avanzato, se completano con i parcheggi con le pensiline, le colonnine in gran quantità e i veicoli che portano i prodotti dal mercato alla città, non solo frutta e verdura, sarà un ottimo modello. Speriamo che venga realizzato.

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