Meno utili per Tesla. Musk: “I cinesi demoliranno tutti se…”

Meno utili per Tesla, mentre i competitor cinesi fanno sempre più paura. I ribassi dei prezzi delle auto comprimono i margini: Elon Musk ora sembra pessimista.

meno utili per Tesla
Evoluzione della quota di mercato Tesla nei 3 principali mercati mondiali

Meno utili per Tesla: la concorrenza di  BYD fa sempre più paura

Dopo una prima anticipazione sulle immatricolazioni 2023, chiuse a quota 1,8 milioni, Tesla ha pubblicato i dati di bilancio dell’anno appena chiuso. I profitti sono ancora sontuosi, ma in calo rispetto al 2022 e il trend di crescita del fatturato rallenta. Gli analisti finanziari se lo aspettavano, ma non in questi termini e il titolo Tesla a Wall Street è stato bersagliato dalle vendite.

Più che i numeri, hanno fatto molto effetto le previsioni della società e le dichiarazioni di Elon Musk, che negli ultimi mesi sembra aver perso il suo proverbiale ottimismo. Il patron ha avvertito che i cinesi “demoliranno” tutta la concorrenza a livello globale, se non si erigeranno barriere commerciali per arginare la pressione sui prezzi di giganti come BYD. BYD che nell’ultimo trimestre dell’anno ha superato Tesla per auto elettriche vendute nel mondo.

meno utili Tesla
Dove, che cosa e quanto produce (e produrrà) Tesla in un grafico dal bilancio  2023 La Next Gen Platform è legata al Model 2 in arrivo.

La crescita rallenta, tutte le attenzioni sulla “piccola” in arrivo nel 2025

Anche nei commenti messi in rete da Tesla traspare un certo pessimismo sui conti economici dell’anno appena iniziato: “Nel 2024, il tasso di crescita del volume dei nostri veicoli potrebbe essere notevolmente inferiore a quello raggiunto nel 2023. Poiché i nostri team lavorano al lancio del veicolo di prossima generazione nella Gigafactory in Texas“.

Il riferimento è alla piccola Tesla, la Model 2, di cui si parla da tempo, che dovrebbe arrivare in Europa a un prezzo di circa 30 mila euro, meno incentivi. Adesso il nome in codice del progetto è Redwood: l’azienda continua a parlare di metodi di produzione rivoluzionari, più di quanto si stia facendo già ora. Fabbricata inizialmente in Texas, la piccola Tesla dovrebbe arrivare sul mercato nel 2025 e dare un altro scossone al mercato mondiale dell’auto.

Il Cybertruck, l’ultimo veicolo lanciato da Tesla.

Meno utili per Tesla e previsione 2024 a 2,19 milioni di veicoli venduti

Tornando ai dati di bilancio, il 2023 si è chiuso con un profitto netto raddoppiato da da 3,7 a 7,9 miliardi, ma solo grazie a un beneficio fiscale straordinario di 5,9 miliardi. Al netto di questa posta, il calo degli utili è del 40%, a 71 centesimi per azione, in calo del 23%. I ricavi trimestrale sono aumentati solo del 3% a 25,17 miliardi di dollari, il ritmo di crescita più lento degli ultimi tre anni.

È chiaro che pesano i continui ribassi dei prezzi, una politica che peraltro Tesla conferma anche nel 2024 con ripetuti tagli ai listini, da ultimo su Model Y. A questo punto gli analisti si chiedono su che livello si assesteranno le vendite di quest’anno. La crescita annuale del 50% è ormai un ricordo e già nel 2023 il dato finale è stato del 38%. Le previsioni più ricorrenti a Wall Street parlano di 2,19 milioni di veicoli venduti. Comunque un bel numero per un costruttore con una storia così breve alle spalle, che vende auto da 40 mila euro in su.

 – Iscriviti  alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Visualizza commenti (49)
  1. Ma lui non costruisce auto in Cina???
    Quando devi portarci le tue fabbriche o devi fare arrivare la componentistica, gli operai pagati come schiavi vanno bene, se ti fanno concorrenza, ci vogliono i dazi

    1. Guido Baccarini

      Non si fermi ai titoli.
      Tesla, così come chiunque altro straniero in Cina (anche Mercedes, BMW e Audi hanno stabilimenti in Cina, per dire) paga il 100% dei costi. BYD, partecipata statale, no.
      Quando Musk importa le sue macchine in Europa/USA paga già il dazio, come tutti, solo che BYD può permettersi di vendere sottocosto perché lo stato Cinese ripiana la differenza (dumping), gli altri no, se vendono sottocosto prima o poi falliscono.

          1. “Tesla… paga il 100% dei costi. BYD, partecipata statale, no”

            “..BYD può permettersi di vendere sottocosto perché lo stato Cinese ripiana la differenza (dumping), gli altri no, se vendono sottocosto prima o poi falliscono”

            Queste affermazioni, grazie

  2. Sviluppo un po’ atteso a mio parere.
    La questione credo sia la mancanza di prodotti da parte di Tesla che non potra’ crescere con solo 2 modelli, per giunta invecchiati, fino al 2025 (seconda meta’ se va bene). Il truck non lo si puo’ considerare, prodotto di nicchia per regionalita’ e costo.
    Cinesi ed europei hanno circa 2 anni di campo libero a cui Tesla puo’ reagire solo con taglio dei prezzi e riduzione dei margini, che pero’ tagliano (?) le gambe agli investimenti. Parlo del segmento sotto i 4.7m della 3/Y, cioe’ la gran parte del mercato Europeo.
    Seguo con interesse.

    1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

      Invece il modello piccolo che in Usa non se lo filerebbe nessuno ?
      Guarda che X e S che sono fuori dal 2012 vendoro ancora più di BMW BEV
      Se togli le vendite Tesla il mercato europeo non esiste

      1. Credo di aver scritto crescita. Non metto in dubbio le vendite attuali, ma continuare a crescere ora come ora sembra diventare difficile.

        1. Secondo me hai ragione… Tesla deve velocizzare l’ uscita sul mercato della Model2 ; recentemente ha parlato anche con Narendra Modi… magari apre una giga factory là… apre il mercato indiano – che vuole puntare su BEV – evita di legarsi troppo alla Cina (pure aziende cinesi stanno dislocando le produzioni in India).. e trova un canale (di Suez 🤔😱) per esportare in Europa ..
          Oppure usa gli stabilimenti mexicani .. o tutte e due le soluzioni.. Loro sono veloci…mica come noi europei e italiani 😔

  3. Se non sprecava il tempo dei suoi ingegneri per progettare quel trombone del Cybertruck e si dedicava alla Model 2 ed ancora meglio ad una Model 1 da meno di 20 mila euro, i cinesi non sarebbero stati un problema. Oggi chi vuole comprare un’auto elettrica dei segmenti A e B non ha alternative ai cinesi.

    1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

      Tesla sta vendendo tutto quello che produce ,al massimo un auto sta sul piazzale 16 giorni !! La concorrenza è a più di 100 !!
      Il Cybertruck ha mercato in Usa , ha 2 Milioni di prenotazioni ed è il laboratorio viaggiante su Steer by wire , 48 volt , servosterzo elettrico ,4680 .
      Per fare Model 2 serve una modalità produttiva differente e due gigafactory che sono in fase di sviluppo .
      Non preoccuparti che le ciofeche cinesi , con i costi dei trasporti , noli , non faranno paura a nessuno

      1. pienamente d’accordo sul discorso Cina (sono inguardabili, fatte male e non costano poco), però attenzione anche a Tesla che ha sempre venduto l’Autopilot come guida autonoma quando è meglio la guida di livello 2 della toyota aygo, il drive by wire l’ha inventato infinity e siamo così convinti che il gigapress sia un metodo costruttivo conveniente per il cliente? In caso di sinistro ha molti limiti… la sostituzione della cam-bus con la fibra ottica potrebbe avere i suoi vantaggi (resta da vedere se è sostenibile su un mezzo da 20 mila euro). Infine, provocazione, va ai comizi organizzati dalla Meloni, ci sarà da fidarsi?

        1. La gigapressa è estremamente utile per il costruttore in quanto riduce l’utilizzo di robot in fase di assemblaggio… Tesla sulla Y ne ha risparmiati più di 300 solo per la parte posteriore se non ricordo male, figuriamoci sulla nuova piattaforma dove è in fase di studio una pressa per stampare l’intero telaio… tra l’altro non è quello a piegarsi in caso di urto. e se il costruttore risparmia, alla fine qualcosa risparmia anche il cliente finale. Il can bus viaggia su eterneth e non su fibra.

    2. Io anche la penso come te.. cose inutili da “americanata” quasi ci si deve andare sul concreto utile e comodo… Anche i suv non sono da meno ma questa è la moda che rende stupide le persone ma sono contente di spendere una barca di soldi che in fin dei conti non gli serve quasi o per niente…

      1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

        Tesla è una azienda Americana , e guarda ai mercati , se in Usa il mercato dei pick up è da milioni di pezzi faccio il pick up .
        Se poi con poche modifiche lo faccio diventare come un Ducato minibus per trasporto merci del delivery e delle persone e magari lo uso anche nel boti g project magari non è male o no ?

        1. Sono scelte aziendali io mi sarei concentrato sul resto perchè i pick si sono molto importanti in america ma nel resto? Le auto diciamo utilitarie o berline più grandi mettiamoci dentro anche le suv sono quella la stragrande maggioranza del mercato quindi ha senso investire per quella quota di mercato? cybertruck secondo me ha drenato moltissime risorse da indirizzare, secondo me, negli altri segmenti non è necessariamente obbligatorio fare un pick up.

          1. Ci ssono anche logiche aziendali che ti permettono di fare esperienza per poi fare il salto su economia di scala. Come dice uno youtuber americano Tesla gioca a Scacchi e gli altri a Dama.
            LA nuova auto piccola deve fare un salto tecnologico , altrimenti produrresti solo un model 3 piu corta e basta .
            Il poter ridurre di un quarto il costo dei cablaggi usando la tecnologia a 48 Volt abbatte i costi. Ma ad oggi quanti produttori ad esempio produrranno lampade a 48 Volt ? Intanto le provi sul cibertruck , se costano 1000 Dollari in piu non interessa molto, poi vado a convincere qualcun altro , magari Ford, fornendo tutte le istruzioni su cablaggi a 48 Volt . Per precisazione , io che sono del giro parlavo di 48 Volt negli anni 80 , soluzioni osteggiata da terzisti e case madri .
            Se poi provo lo steer by wire , nuovo volante senza collegamento meccanico , che mi permette di avere auto con guida a destra o a sinistra senza problemi lo provo magari su cybertruck prima di metterlo su altra auto .
            Se ho sviluppato le nuove batterie 4680 , le rischi subito con il rischio di fare un bagno, o le usi su Semi e Cybertruck ?
            Bisogna saper pensare a livello aziendale e non legato alla passione, anche a me piacerebbe la due appena possibile ma la nuova tecnologia che prevede vernicitura prima del montaggio cambiera tutto

  4. gino zammarchi

    Ho letto nei messaggi che mi precedono una troppa fretta di trarre conclusioni sul mio ‘amico’ elon musk.
    Vi ricordo che il mio amico in questo momento sta trattando il suo avere con gli azionisti di tesla e quindi è ovvio che ora non si sbilancia su cosa succederà prossimamente.
    Io sono curioso come non so cosa su dove musk posizionerà la prossima asticella del valore di borsa di tesla.
    Più volte si è espresso come superiore al valore di aramco + apple, chissà, magari !!!
    Io, come ‘potente’ e fedele azionista da parecchi anni, non vedo l’ora.
    Ricordo che a suo tempo promise di passare in pochi anni da 60 miliardi a 600 miliardi di valutazione, tutti a dargli del povero sciocco, per usare termini gentili. Eppure!!

    1. Guarda che tesla nonostante il calo ha ancora un price earnings di 59, che è un valore stratosferico. La media dei p/e su borsa americana sono attorno ai 20. Deve continuare a vendere e fare sempre più utili per anni, cosa che non sta avvenendo. Anche Ferrari ha un p/e altissimo ma come brand è posizionata nel settore lusso che ha tutte altre valutazioni.

  5. Non mi tolgo dalla testa la “profezia” di Marchionne: nei prossimi anni rimarranno solo 4 o 5 Grandi gruppi di costruttori…

    Se le case europee vogliono sopravvivere.. dovranno continuare a fondersi (Audi VW + BMW + GM Ford + Mercedes+ Renault+ Stellantis ) e portare avanti diverse linee di produzione con diverse aree di sperimentazione…per non investire solo su una tecnologia (come è stato per le ICE) e trovare il giusto compromesso tra costi e tecnologia che il mercato vuole (VHS non era superiore a Betamax Sony (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Betamax).

    La politica degli incentivi non è sostenibile…ed è pure ingiusta..sottrae enormi risorse governative ai settori di competenza statale .
    La politica di dazi, contro-dazi e sanzioni porta a ritorsioni… magari in altri settori..
    comunque dove “ci fanno male” .
    Si sta parlando di confronto tra aree mondialei che sono contemporaneamente rivali ma anche interdipendenti..lo abbiamo visto con i lockdown in periodo pandemia…lo stiamo sperimentando con il rallentamento dei transiti merci dal canale di Suez.
    La Storia si ripete… sempre simile..mai uguale..ma gli errori stranamente son sempre gli stessi…

    1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

      La situazione la ha spiegata bene Jim Farley CEO di Ford
      Come si fa a fare funzionare OTA su 150 centraline disegnate da altrettanti terzisti di Ford ?
      Tesla è verticale , si progetta di fianco alla produzione , se la modifica funziona si implementa subito e via .
      Le aziende devono ricominciare ad appropriarsi del progetto altrimenti stanno spacciati .

    2. Se il gruppo VW e Stellantis si mettessero insieme sarebbe la volta buona che qualche casa europea faccia uscire un prodotto valido, non dico che riusciranno a fare concorrenza a Tesla però sarebbe già qualcosa.
      Assurdo comunque come in Europa nessuna casa automobilistica europea riesca a fare concorrenza a Tesla o ai Cinesi, se fosse stato per loro (case automobilistiche europee), che volevano aspettare altri 10 anni prima di iniziare seriamente con i veicoli elettrici, chissà dove sarebbero finiti, per fortuna si sono svegliati, meglio tardi che mai!
      Sono comunque indietro di 20 anni e solo loro sanno come recupereranno tutto questo immenso divario e nel frattempo continuare con la ricerca e sviluppo (R&D), o investiranno centinaia e centinaia di miliardi oppure il loro destino è già segnato.

      1. Ad oggi sembra piu vicina collaborazione Renault VW piu che con Stellantis .
        Da una parte c’è Luca de Meo Ex Marchionne Boy e in Stellantis c’è l ondivago Tavares

  6. [Chinese car companies] “Frankly, I think if there are not trade barriers established, they will pretty much demolish most other car companies in the world. So they’re extremely good.”

    Elon Musk non ha chiesto dazi! Ha fatto notare che senza dazi i cinesi probabilmente demoliranno la maggior parte degli ALTRI marchi. Il riferimento chiaro è a marchi che hanno puntato meno sulle elettriche e hanno margini più risicati (di Tesla).

    1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

      La competizione cinese la vinci con l innovazione .
      Il passaggio a 48 volt , Gigapress , Steer by wire , batterie strutturali e adesso il prossimo metodo produttivo parallelo sono solo alcuni esempi di innovazione .

  7. Sembra di sentire i lamenti dei vari CEO dei gruppi automobilistici europei, se dazi siano sarebbe il caso di imporli per continente a far testo dalla sede dell’azienda. Intanto l’ineffabile ha messo le mani avanti come i CEO nostrani, ne più ne meno. Ben venga la concorrenza (che fino a ieri era il suo motto se non sbaglio). Aspettiamo altra sforbiciata di prezzi intanto …

    1. Il monopolio è sempre una cosa brutta per noi compratori. Perché se c’è solo un produttore poi decide lui dove e come vendere il suo prodotto

      1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

        Vero , ma cosa abbiamo fatto con Microsoft Bill Gates ?
        Il monopolio sta stretto , va gestito ,ma a volte ti dà la differenza.

  8. Le vendite Tesla nel 2023 sono state oltre 1,8 milioni di auto nel mondo. 5 anni fa, nel 2018, furono solo 245mila e 10 anni fa furono 22000.
    Le vendite BYD nel 2023 sono state 2,3 milioni di auto, nel 2018 erano 532mila mentre nel 2013 erano 531mila. Direi che il paragone fra una azienda nata per produrre solo EV ed un colosso industriale parastatale come BYD è fuorviante.

  9. Ben venga la concorrenza come diceva musk, ne beneficieremo noi consumatori con prezzi sempre più bassi ed interessanti 😊

    1. Tutti liberisti quando si domina il mercato da soli, poi si piagnucola quando arrivano altri partiti da zero e più competitivi (sul prezzo comunque non mi pare proprio costino poco ste cinesi, io per ora comprerei sempre tesla senza pensarci)

      1. Bah…non sono un “teslaro”, ma un conto sono le aziende occidentali che, giustamente, tra i loro costi hanno:
        – TFR dei dipendenti
        – Mutua (parte a carico delle aziende)
        – Contributi previdenziali (parte a carico delle aziende)
        – Legge 626 (sicurezza sul lavoro)
        – Rispetto dei minimi diritti dei lavoratori (per lo meno per gli stabilimenti europei/americani)
        – Giuste rivendicazioni sindacali et similia (i sindacati in Cina non esistono)
        – Eccettera…..

        …e un conto sono aziende “parastatali” cinesi che i costi di cui sopra sono pressochè inesistenti e che hanno un costo del lavoro/produzione (fornitori inclusi) almeno del 30/35% inferiore a quello dell’ “occidente”.
        L’errore di fondo, a mio modestissimo parere, è stato fare entrare la Cina nel WTO a suo tempo, senza richiedere in cambio che le attività commerciali fossero sottoposte agli stessi “vincoli”…che sarebbe stato il minimo sindacale.
        Ma, al tempo, si è preferito essere rapidi e indolori…i dolori arrivano ora.

    2. roberto guidetti

      Il problema è rappresentato dal fatto che puoi consumare solo se prima guadagni; e per guadagnare, salvo casi fortunati, devi lavorare. L’avanzata cinese rischia di fare dell’Europa un “deserto” con sempre meno lavoratori. I vari manager dell’auto potranno sempre rifugiarsi in qualche paradiso fiscale a godersi quanto hanno messo da parte, ma per i normali cittadini potrebbe profilarsi un futuro “cubano” fatto di Panda tenute insieme con il filo di ferro

      1. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

        Pienamente d’ accordo , ma qui mancano i Manager e manca la Politica che dovrebbe proteggere attività strategiche .
        I Cinesi non sono bravissimi ma hanno uno che decide per tutti e hanno ,avevano , i soldi governativi per fare acquisizioni di aziende europèe americane sottocapitalizzate .
        Faccio alcuni esempi , Robot Kuka e Comau sono i due leader . Kuka tedesca già acquisita dai cinesi , Comau verrà messa in vendita da Stellantis e dal suo genio CEO .
        Forse non ha visto quanti robot sono usati in Tesla e quale vantaggio potrebbe dare Comau a Stellantis .
        Comunque nessun problema perché i cinesi si sono fatti avanti per comprare Comau .
        Marelli , l azienda elettronica che poteva essere leader nella produzione inverter per auto elettriche , svenduta al fondo kkr che la sta facendo a pezzettini .
        Siccome siamo contenti di kkr adesso gli stiamo dando anche Tim
        Devo andare avanti ?

  10. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    Se una azienda vuole arrivare a 20 gigafactory entro 2030 dovrà pure investire e questo impatterà sui costi e margini .
    Crescere al 50% è facile agli inizi ma poi è chiaro che si spiana , ma anche crescere di solo il 38% non fa schifo
    Vorrei sapere quanti competitor vorrebbero avere quel numero .

  11. il pregio di musk e’ anche il suo piu’ grande difetto , pensare coi piedi per terra e non svolazzare nello spazio , cioe’ piu’ auto economiche e meno missili ,che a quelli ci pensa la nasa .

    1. Nello Roscini

      La Nasa lo paga profumatamente per i suoi missili ..
      senza SpaceX avrebbe dovuto pagare i Russi o ..
      rimanere a terra

      e oggi che lo spazio è diventato di interesse anche per i privati ..
      sarebbe scemo a non avere la testa anche nello spazio

      certo che se l’ultimo razzo di prova fosse esploso ..
      SpaceX sarebbe fallita ..
      e se Elkann non avesse mandato i tecnici per i robot per la prima fabbrica di model 3
      anche Tesla sarebbe probabilmente fallita ..

      ma la storia e le imprese non si fanno con i SE
      si fanno con il coraggio e la forza di volontà di lottare fino all’ultimo

      e poi ..il fallimento in USA ,
      non è consisderato un onta indelebile ,ma un modo di crescere
      se i soldi che hai “buttato” in un impresa sono tuoi ..

      anche in Italia , si diceva una volta “sbagliando si impara”
      oggi è pieno di nati imparati privi di umiltà
      umanità
      e accettazione del rischio ..

      1. Il tuo commento su Elkann e la collaborazione con Musk è notevole, non è una cosa così conosciuta (è stata Comau a togliergli le castagne dal fuoco). Posso chiederti come fai a saperlo?

        1. Guido Baccarini

          Lo si sapeva tra le righe anche prima (erano passate notizie su varie testate, soprattutto estere) ma poi è diventato pubblico quando Musk lo ha detto esplicitamente: https://www.ilsole24ore.com/art/musk-ringrazia-elkann-john-mi-ha-aiutato-momento-piu-difficile-AENTCEl?refresh_ce=1

          Dentro la Gigafactory di Shanghai c’è tanta tecnologia italiana: la pressa Idrapress (anche se i capitali sono Cinesi), i robot COMAU e anche l’efficienza degli inverter Tesla è merito dei chip al carburo di silicio della nostra STMicroelectronics. Oltre ai pneumatici Pirelli PZero.

          1. Grazie Guido, lo sapevo da fonti interne ma mi ero perso l’articolo, per questo aho fatto quella domanda al Sig. Roscini. Grazie ancora.

    2. Guido Baccarini

      Ogni volo di un Falcon 9 viene pagato circa 60 milioni di dollari per un lancio a pieno carico dedicato, il costo per Space-X però è indicativamente 2 milioni (di cui solo 200.000$ di costo per il combustibile, il resto sono i costi di recupero del vettore e la manutenzione), per i voli successivi al primo (che ripaga il costo del missile, dato che si stima costi molto meno di 60 milioni, qualcuno aveva calcolato meno di 40 milioni). Ci sono razzi già riutilizzati 20 volte, considerando che il primo lancio ripaga l’intero costo + il costo di almeno 10 lanci, dal secondo in poi è sostanzialmente tutto guadagno. 10 lanci = oltre mezzo miliardo di USD. Il costo di un volo con Falcon Heavy è di oltre 90 milioni di USD (quello che paga la NASA) con un ricavo di circa 90 milioni a lancio….
      Space-X è in attivo nonostante i mostruosi costi di ricerca e sviluppo.

      1. Sara molto interessante quando questi meravigliosi razzi andranno nello spazio con propulsione elettrica, li si che resterei a bocca aperta
        Molto condivisibile la posizione di damiano l , forse non sulle fusioni , che magari avverranno ma non così radicali, così come molto interessante la corte dei conti europea sull’argomento
        Del doman non ve certezza ma unendo tutti i puntini , come nel famoso giochino della settimana enigmistica , comincia a stagliarsi all’orizzonte maggior equilibrio e realismo e un po meno assolutismo
        Devo dire che un po ci ho sempre creduto ma ora credo che come molte altre cose si andrà verso un maggio equilibrio tra quello che si desidera e quello che si può ottenere , magari scoprendo che ciò è più che sufficiente allo scopo
        Si vedrà

        1. Guido Baccarini

          Propulsione puramente elettrica nello spazio, improbabile (l’EM-Drive non sembra essere funzionante e i motori a ionizzazione hanno bisogno comunque di un gas che si esaurisce, gas rari, tra l’altro), ma per uscire dall’atmosfera sarà sempre e solo carburante tradizionale, è fisica e chimica, c’è poco da fare.
          La cosa bella, però, è che attualmente il carburante è costituito da ossigeno-cherosene per i Merlin dei Falcon 9 da trasporto/Crew Dragon e ossigeno-metano per il Falcon Heavy-Starship. Sia il cherosene RP-1 che il metano possono essere ottenuti da cattura CO2 da atmosfera (o altri processi chimici che rilasciano C) diventando a bilancio zero di CO2. Si tratta solo di volerlo e sostenerlo economicamente, tecnicamente sarebbe fattibile già oggi.

    3. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

      84% Del lanciato mondiale lo ha fatto space x , la nasa ha pensato a Boing , e a Blue Origin che stanno trastullandosi per fare qualcosa .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

La mia Tesla già vandalizzata in meno di 48 ore

Articolo Successivo

Tesla Model Y auto più venduta al mondo 2023

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!