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Menarinibus riparte da Bologna: ecco il primo bus elettrico italiano

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bus elettrico italiano
La presentazione del Menarini elettrico a Bologna

Si chiama Menarinibus Citymood 12e il primo bus elettrico italiano. Presentato a Bologna, assieme al “cugino” a metano liquido Citymood LNG, il nuovo 12 metri rappresenta l’ingresso di Industria Italiana Autobus sul mercato internazionale del trasporto pubblico locale a trazione elettrica. L’azienda, ripartita grazie al sostegno statale nel 2019 dopo gli anni di crisi sotto il controllo della turca Karsan, prevede l’assunzione di 200 persone. Altri 100 dipendenti sono già rientrati dalla cassa integrazione e lavorano nei due poli produttivi di Bologna e Flumeri, in provincia di Avellino.

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«E’ strano che il trovarsi qui, di fronte a un bus elettrico, accenda un moto di commozione. Succede, però, nel ripensare alle battaglie di questi anni per salvare un’azienda storica come la Menarinibus, oggi Industria Italiana Autobus, leader nazionale del settore». L’oggetto della commozione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è il primo bus elettrico italiano: un 12 metri progettato e realizzato nel nostro Paese.

Menarinibus, dalla crisi al futuro

Il Menarinibus Citymood 12e presentato in Piazza Maggiore, a Bologna, segna un decisivo passo di rilancio per un’azienda italiana con oltre 100 anni di storia. E segna l’ingresso dell’Italia nel promettente mercato – nazionale ed europeo – del trasporto pubblico locale a trazione elettrica. La Menarinibus era entrata in profonda crisi dopo essere stata acquisita nel 2018 dalla turca Karsan. Oggi fonda il proprio rilancio sullo sviluppo di mezzi a energia sostenibile, in particolare elettrici e a metano liquido (LNG). Sono le motorizzazioni dei due nuovi bus presentati a Bologna: oltre al bus elettrico Citymood 12e, il Citymood LNG a metano liquido pensato principalmente per le linee extraurbane.

Duecento assunzioni sul bus elettrico

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Il presidente di Industria Italiana Autobus Antonio Liguori

Rilanciata dopo l’intervento statale del 2019, Industria Italiana Autobus articola la sua attività sui due poli di Bologna e di Flumeri, in provincia di Avellino. «Tutta la produzione – spiega il Chairman a Ceo, Antonio Liguori _ è stata riallocata in Italia con l’avvio di un piano di revisione dell’intera gamma nell’ottica della transizione ecologica». Il piano di rilancio ha già consentito il ritorno al lavoro di cento dipendenti che erano stati collocati in cassa integrazione. Altre duecento assunzioni sono in programma. Nella sede di Bologna è stato ricostituito il reparto ingegneria che ha progettato il primo bus elettrico italiano, mentre l’assemblaggio dei mezzi viene effettuato a Flumeri.

Tper: “Solo bus elettrici entro il 2030”

Tper, l’azienda bolognese di trasporto pubblico locale, prevede di fare entrare in servizio i primi 12 metri elettrici tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022. «Abbiamo avviato un piano di investimenti da 190 milioni _ dice la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri _ che dovrà portarci all’esclusivo impiego di bus elettrici entro il 2030».

Saranno invece 27 i Citymood a metano liquido che entreranno in servizio sulle linee extraurbane bolognesi nei prossimi mesi. Attualmente Bologna è seconda in Italia per incidenza di bus ad alimentazione elettrico-ibrida. «Numeri importanti – sottolinea il sindaco Lepore – ma non ancora significativi: il lancio di questi nuovi mezzi è decisivo in un prospettiva sempre più green».

Obiettivo: i mercati internazionali

Il bus elettrico Citymood 12e rappresenta dunque la testa di ponte dell’industria italiana in un mercato in pieno sviluppo – anche grazie ai fondi europei destinati ai Pnrr – finora dominato dalla concorrenza europea e, soprattutto, cinese. Al progetto ha collaborato il Dipartimento di ingegneria dell’Università di Bologna. La Regione Emilia-Romagna lo ha finanziato, come ha sottolineato con soddisfazione l’Assessore allo sviluppo economico  e al lavoro Vincenzo Colla.

Batterie sul tetto e sedili riciclabili

Il Citymood 12e è a emissioni zero non solo nella trazione, ma anche nella gestione della climatizzazione e dei sistemi ausiliari. Per garantire un’altezza da terra del bus che non pregiudicasse l’accessibilità si è scelto di collocare le batterie sul tetto del mezzo. Si tratta di batterie al Litio-NMC della tecnologia più recente che consentono di fornire diverse capacità in funzione del profilo di utilizzo. Le batterie hanno una capacità di 330/495 kWh e una tensione nominale di 655 V. Garantiscono 300 km di autonomia in condizioni di normale traffico e in una città pianeggiante come Bologna.

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Il posto guida di Cotymood 12e, primo bus elettrico italiano

L’introduzione dei nuovi bus a batteria (naturalmente la commessa sarà messa a gara, quondi il Citymood 12e dovrà conquistarlsela) sarà progressiva, spiega la presidente Gualtieri e inizialmente riguarderà quattro linee. La ricarica ad alta potenza avverrà con impianti collocati ai capolinea.

La capacità di trasporto del nuovo 12 metri Citymood 12e è di 80 passeggeri e tutti i sedili sono realizzati in materiale parzialmente riciclato e riciclabile al 100%. Ogni sedile è dotato di un caricatore Usb.

Tra le altre soluzioni tecnologiche adottate sul Citymood 12e, da segnalare un sistema di telecamere al posto degli specchietti retrovisori che attivano anche un sistema di videosorveglianza interno e del sistema conta-passeggeri, ormai indispensabile in tempi di Covid. Il bus è infine dotato di tutti i sistemi di assistenza alla guida.

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