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Meloni alla COP 29 di Baku: nessun impegno e linea “sì-gas”

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meloni cop 29
Giorgia Meloni durante il suo intervento alla COP 29

Fra slogan triti e ritriti, fughe in avanti e retromarce, l’intervento della premier italiana Giorgia Meloni davanti alla platea di COP 29, a Baku, non resterà certamente negli annali del vertice mondiale sui cambiamenti climatici.

Alla prima categoria ascriviamo l’invito a un approccio “pragmatico e non ideologico e alla “neutralità tecnologica” che dovrebbe caratterizzare il “mix equilibrato” di soluzioni per «proteggere la natura ma con l’uomo al centro».

Alla seconda categoria, l’accenno alla futura e futuribile “fusione nucleare nella quale eccellerebbe l’Italia. E alla terza – la retromarcia – la citazione del gas naturale come “fonte fossile da cui non si può prescindere. Tutto questo per tenere insieme lo slancio di “mamma che pensa al futuro dei suoi figli” e la reticenza di un Presidente del consiglio molto attenta agli interessi economici dei suoi protetti.

Nella terza giornata di COP29 in  Azerbaijan, insomma, Giorgia Meloni si è barcamenata, mal celando tuttavia lo scarso entusiasmo per gli obiettivi più ambiziosi che invoca il segretario dell’Onu Antonio Guterres sostenendo che «l’orologio va avanti, non c’è più un minuto da perdere».

Ma anche il Papa, in un messaggio, ricorda che «i dati scientifici a nostra disposizione non consentono ulteriori ritardi e rendono chiaro che la preservazione del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo» ed è anche «strettamente legata alla preservazione della pace».

Armaroli: la  Premier “butta la palla in tribuna”

Per Nicola Armaroli, intervistato da Huffpost, Giorgia Meloni alla COP 29 «ha buttato la palla in tribuna: la fusione nucleare non esiste».

«La cosa forse più grave del suo intervento – commenta Luca Bergamaschi, Direttore e Co fondatore del think tank ECC– è il sostegno al gas che contraddice gli impegni climatici di Dubai, fa un regalo all’industria fossile, espone consumatori e imprese ad alti costi dell’energia e mina gli obiettivi di sviluppo sostenibile».

Per contro Keir Starmer e Geraldo Alckmin, il premier britannico e il vice-presidente del Brasile, sono rimasti sul pezzo. Starmer, presentando il piano per ridurre le emissioni del Regno Unito dell’81% entro il 2035. Alckmin lanciando nuovi target (tra -39% e meno -50% al 2035) per il Brasile di Lula che ospitando in Amazzonia il prossimo summit COP30 dl 2025 promette la vera “resa dei conti climatica”.

Di grande impatto anche l’intervento del premier spagnolo Pedro Sánchez che, a meno di un mese dalla tragedia di Valencia, ha avvertito che “la Spagna non è un caso isolato”.

Il clima presenta il conto: 1.300 miliardi di dollari all’anno (e forse il doppio)

Niente impegni invece per l’Italia che nemmeno ha firmato la dichiarazione congiunta dei 25 capi di stato e di governo aderenti alla High Ambition Coalition (Hac). Fra i leader ci sono  Germania, Francia, Spagna, Canada, Kenya, Zambia, Cile, Colombia e numerosi piccoli stati insulari.  La High Ambition Coalition sostiene che “dobbiamo urgentemente aumentare i finanziamenti per l’azione climatica”, “rendere nuove forme di finanziamento una realtà“, “accelerare la trasformazione dell’architettura finanziaria internazionale” e “raddoppiare il nostro impegno alla solidarietà globale, e trovare il denaro per venire incontro alle crescenti necessità del pianeta“.

E’ circolata intanto una nuova bozza di accordo sul finanziamento internazionale del clima,  presentata dai Paesi in via di sviluppo. Prevede almeno 1.300 miliardi di dollari  all’anno per la protezione del clima e l’adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Il documento di 34 pagine propone tre opzioni per lo stanziamento di risorse finanziarie. La prima prevede che i fondi provengano solo dai Paesi industrializzati. La seconda prevede un’allargamento dei donatori ai Paesi emergenti più ricchi come la Cina. La terza propone un approccio di compromesso.

Quanto si stia aggravando la situazione, e di conseguenza i costi per affrontarla, sta tutta in un dato. I 1.300 miliardi di dollari all’anno di oggi (ma secondo molti esperti ne servirebbero 2.400) devono rimpiazzare il Fondo Clima istituito nel 2009 e ora in scadenza, che ammonta ad appena 100 miliardi.

-Guarda anche il VIDEO: Astronave Terra alla chiamata finale: parliamone con Nicola Armaroli

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39 COMMENTI

  1. Bah,

    Qui c’è ancora chi commenta e non ha la minima idea delle differenza tra “FISSIONE” e “FUSIONE” nucleare.

    Le centrali nucleari cosiddette di “ULTIMA GENERAZIONE” sono…FOTTUTE CENTRALI A FISSIONE!!!

    La FUSIONE NUCLEARE è solo in fase sperimentale (gli pseudo sapienti melograni non sanno sicuramente nemmeno cosa sia un TOKAMAK!!!), anzi, pure la parola “sperimentale” è esagerata.

    Il TOKAMAK di Cadarache non è nemmeno costruito lol…

    In questo paese c’è una grave e patologica sovra-estimazione delle proprie “conoscenze” su qualsiasi tema che fa cascare gli attributi ai sani di mente.

    Andrebbe abolito il suffragio universale e lasciar votare solo i colti, mi autoescludo saggiamente dai colti e rinuncio al mio diritto al voto.

    Mentre gli stolti sotto di me (sotto in termine di “conoscenza”), sono talmente ignari e stolti che pensano di aver tutto il diritto di votare.

    Solo i saggi sono consapevoli di non sapere.

  2. Siamo un Paese con le pezze al c. che si permette di regalare ogni 60/80 miliardi in sussidi alle fonti fossili.
    E’ finita la pacchia diceva quella là… scordando di dire: per gli onesti, per i lavoratori veri.
    Purtroppo il raziocinio che gira è quello che è e viene votata da parecchi di questi.

  3. la fusione centralizzata, su cui si fa ricerca, per me è un concetto del passato, che sopravvive per inerzia, di quando c’erano meno alternative e allora sembrava allettante;
    a parte i ricercatori, che si appassionano a qualunque cosa studino, oggi è un concetto caro a chi vorrebbe avere ancora soluzioni centralizzate, ma soprattutto a chi vuole rimandare le soluzioni al futuro per non modificare ora; potrebbe essere realizzabile forse tra 80 anni (detto dai fisici), e risultare non economicamente conveniente;
    e allora chi ne parla? Eni e la sua portavoce, cioè Meloni

    intanto in questi anni è già arrivata a basso costo la “fusione decentralizzata”, sono le fonti rinnovabili (fotov., eolico, idroelettrico, biomasse) che distribuite in più punti e su più proprietari usano l’energia della fusione che avviene spontaneamente nel Sole; sono disponibili, ora diventate più efficenti, pronte a fare bene a noi e male a chi commercia in fossili e in energia centralizzata, oggi, non dopodomani o tra decenni

    dobbiamo “solo” far modificare i recenti decreti Eni-Meloni ( DL Agricoltura, Aree idone, Testro Unico, Fer ) che stanno tirando il freno con violenza e contro la natura stessa del nostro tempo, in cui sono i privati a voler installare la “fusione decentralizzata”, a partire da 700 euro a kw-potenza, in un angolo dell’azienda agricola o sullla tettoia di casa, o in uno specchio di mare

    comunque la ricerca sulla fusione ha prodotto un interessante spin-off, un nuovo modo di trivellare in profondità (usando le microonde per vaporizzare le rocce, come negli utensili futuri dei libri di Asimov), che tempo 15-20 anni dovrebbe rivoluzionare il settore geotermico, abbattendo tempi e costi per realizzare i pozzi profondi, rendendo maggiore il numero di aree adatte, e fornire questa altra fonte di energia in maggiore quantità, geotermica però 😉

    • Complimenti. Ma te li faccio solo io? Spesso copioincollo i tuoi interventi in un file in cui salvo le cose più interessanti. Ma > R.S. vuole significare “maggiore ricerca e sviluppo” ? Ok complimenti ancora.

    • Che poi una cosa che mi stupisce sempre è che per ITER l’investimento totale sia di soli 15 miliardi. https://it.wikipedia.org/wiki/ITER Un’inezia, circa solo 3 giorni di reddito dei soli italiani, per l’impresa tecnologica più ambiziosa di tutti gli umani. Forse le nazioni non ci credono e danno 2 briciole agli scienziati per giusto provare un po’ a vedere se funziona.

  4. @kendrick
    il fatto problematico è che torni sempre, peraltro con 4-5 nickname diversi per dare più voce a tesi che poi non riesci a sostenere con dati e numeri.

    meglio poco, ma ben fatto e documentato, non trovi?

  5. @mario milanesio
    Uranio?!?!
    Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
    Io forse continuo, ma lei si taccia, per favore .
    Fa più bella figura.
    D’altronde, è noto che è meglio stare zitti e sembrare stolti piuttosto che aprire bocca e sciogliere qualsiasi dubbio!

    • @kendrick
      ho già avuto modo di riportare il mea culpa,
      sarei curioso di ricevere risposte alle questioni che ho posto sulla fusione nucleare: quando avremo il primo impianto funzionante? chi da garanzia certa, con penale come nei contratti seri?
      quanto costa?

      e fino ad allora come facciamo corrente? col gas? e la CO2? tutte balle?

    • “D’altronde, è noto che è meglio stare zitti e sembrare stolti piuttosto che aprire bocca e sciogliere qualsiasi dubbio!”

  6. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior interlocutore di chi fa finta di non capire.
    Mi perdoni, ma la sua ultima risposta la dequalifica ampiamente.
    Buon proseguimento.

    • Visto che insiste, e sempre con la medesima spocchia, provo a fare un esempio alla sua portata. Supponiamo che fra 10 o 20 anni il primo uomo riesca a mettere piede su Marte. Qualcuno potrebbe dire che la specie umana si salverà dalla catastrofe climatica trasferendosi a vivere su Marte? Sarebbe una risposta accettabile per otto miliardi di abitanti della Terra?
      Aspetto una risposta anche su questo, oltre alle foto della centrale a fusione oggi “esistente”.

  7. “Per Nicola Armaroli, intervistato da Huffpost, Giorgia Meloni alla COP 29 «ha buttato la palla in tribuna: la fusione nucleare non esiste».”
    Questo lo ha scritto lei o io?
    Non crede che il sommo prof. Armaroli, ogni tanto, vada pure un attimino contraddetto, in modo costruttivo?
    O vi limitate a fare solo da megafono alle sue improvvide – in questo caso – affermazioni?

  8. Governo di incompetenti e mandante di interessi privati. E premier adatta alla copertina di “Chi” o di altre sul gossip, non del consiglio italiano!

  9. “L’Italia è infatti uno dei Paesi leader nel programma europeo della fusione, secondo solo alla Germania nella quota di attività che, tramite il consorzio EUROfusion, EURATOM finanzia per lo sviluppo di tale tecnologia: la compagine italiana, coordinata da ENEA, è costituita da oltre 20 soggetti, sia pubblici che privati, che rappresentano una realtà molto attiva che spazia dai principali enti di ricerca, consorzi e istituti universitari italiani alle aziende del settore, che portano nelle più sfidanti iniziative internazionali in ambito fusione nucleare il Made in Italy. Tanto per citare un numero, nella realizzazione di ITER (il reattore a fusione che dovrà dimostrare sperimentalmente la possibilità di produrre notevoli quantità di energia in eccesso rispetto al consumo) le aziende italiane hanno vinto gare d’appalto internazionali per oltre 2 miliardi di euro, superate solo dalle cugine francesi che, però, hanno l’esclusiva sulle infrastrutture edili.”
    Alessandro Dodaro, Direttore del Dipartimento Nucleare – ENEA

    Mi fermo qui o vado avanti con la bibliografia???
    E lei, Degli Esposti, ha smesso di ridere o preferisce continuare col cabaret di Alessandro D?

    • Seguo il progetto sperimentale Iter dal 2005, quando fu scelto il sito di Cadarache. Fine lavori prevista 2009, costo 10 miliardi di euro. Ad oggi la data per l’accensione è stata spostata al 2033, piena potenza nel 2036, avvio della reazione deuterio-trizio 2039. Costo stimato oltre 20 miliardi di euro. Ne ho scritto più volte anche su Vaielettrico Cingolani, l’idrogeno e la fusione nucleare. Dov’è lo scandalo? non certo per denigrarne la valenza. Quindi lei non ha proprio nulla da insegnarmi. Mi dica però se ha senso citarlo tra le soluzioni concrete per la transizione energetica che dovrà portarci fuori dall’era del petrolio entro il 2050. Quando, bene che vada, nel 2050 potremo appena cominciare a costruire i primi reattori a fusione commerciali

    • ti prego ti prego continua,
      per favore indica anche l’orizzonte temporale previsto e quando potremo fruire dei primi kWh da fusione nucleare:
      2 anni? 3 anni?

      peraltro: han poi trovato l’uranio a Cuneo? se ne parlava…
      diversamente dove lo prendiamo?
      perchè, sai, il sole è gratis, e le batterie ormai sono quasi concorrenziali,
      e l’impianto ce lo avresti in qualche MESE…

      cmq: assolutamente a favore della ricerca scientifica sulla fusione nucleare

      • La fusione nucleare non utilizza uranio, ma isotopi di idrogeno che, fusi ad altissima temperatura, generano elio. In sostanza riproduce l’attività del Sole.

        • -La fusione nucleare non utilizza uranio, ma isotopi di idrogeno –

          Che poi, leggevo, il Trizio è il punto debole di tutto il discorso.
          Perchè il trizio si ottiene solo con reattori a fissione (e nemmeno tutti, solo di alcuni tipi) e ad oggi in quantità piuttosto minime.

          Tutti gli studi sulla fusione nucleare ad oggi si basano sul principio della progettazione di un magnifico “motore” a cui però potrebbe mancare la “benzina”.

          Vedarèm.

  10. Meloni era troppo impegnata a non rispondere al suo amichetto muschiato, quello che critica i giudici di una nazione sovrana, lui che non votato da nessuno si è letteralmente comprato un posto nel governo americano. Perchè la Giorgia è così, è autartica a targhe alterne, a seconda di dove tira il vento che porta il profumo dei soldi.
    Comunque ha rassicurato che la transizione si farà. Non si sa se quella energetica, ma una transizione si farà. E sarà neutrale, come si conviene.

  11. Presidenza del Consiglio dei Ministri – Comunicato stampa

    A margine della conferenza “cop 29” che si sta svolgendo in questi giorni a Baku, S.E. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accompagnata da S.E. Giuseppe Zafarana Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni, ha ufficialmente presentato il nuovo biocarburante autarchico.
    Denominato “RCN1” e ufficiosamente già onorato del simpatico nomignolo di “ricinone”, è specificamente pensato per tutti i motori ad accensione comandata, siano essi indifferentemente con ciclo a 2 tempi o a 4 tempi per quanto riguarda le fasi, oppure con ciclo Otto o Atkinsons/Miller se ci riferiamo al ciclo termodinamico.

    Tale carburante andrà ad affiancare il gasolio “HVOlution”, primo diesel autarchico di Eni prodotto con 100% di materie prime rinnovabili.
    Come suggerito dal nome e in ossequio alle migliori tradizioni, il carburante RCN1 viene derivato dall’olio di ricino tramite adeguata rafffinazione e filtrazione del medesimo.
    Derivato dunque al 100% da materie prime naturali, RCN1 promette la migliore compatibilità ambientale ed emissioni di CO2 nulle, diffondendo al contempo quel piacevole “odore di 2 tempi” tanto caro agli appassionati delle moto sportive di qualche anno fa, mezzi per donne e uomini veri, e non per ossuti metrosex vegani, usi a far l’aperitivo con polpette di tofu impanate nella farina di grilli.

    A costoro ricordiamo che il carburante RCN1, proprio per la sua genesi totalmente da prodotti naturali, è stato dichiarato al 100% commestibile da organi indipendenti e accreditati. Se ingerito, quindi, non arreca danno all’organismo al netto dei ben noti effetti e del caratteristico e storico sapore che permane a imperitura memoria. Ciò a corroborare l’immagine di prodotto naturale e sicuro per il genere umano, in grado di svolgere mille usi oltre a quello di traghettare i trasporti in un futuro migliore e più sostenibile.

      • -è lassativo e purgante…-

        Oltre che disgustoso.
        Ma come sicuramente le è noto, la medicina più è cattiva e più è efficace.

        • Si… per un ventennio pare funzionare, poi però… il sapore diventa troppo amaro…
          Mi viene in mente Gianbattista Vico, il filosofo dei corsi e ricorsi storici. Ci risiamo… solo che io, a differenza di lui, non ci vedo nessun intervento della Divina Provvidenza.
          Vedo solo un ciclico, ricorrente, abbrutimento… poi il disastro, poi, dopo infiniti strazi, pare che abbiamo capito, poi sembra che vada bene, poi… ci risiamo…
          Ma, forse, questa volta siamo ad un passo dall’interrompersi definitivo di questi cicli brutali. Siamo sulla strada giusta per eliminare il problema…
          Noi…
          Un misto tra le trame dei film “Matrix” (razza umana = virus che distrugge l’organismo che lo ospita, solo più stupida di un virus perché i virus almeno tentano di adattarsi cercando di fare meno danni per evitare la risposta negativa) e “Don’t Look Up” (cecità assoluta a vedere ciò che sta accadendo pilotata dall’alto).
          Buona medicina a tutti: l’abbiamo scelta, ce la teniamo!

    • vanno forte anche con il “motore a chiacchere”, è un 4 tempi:
      1) aspirazine a promesse
      2) compressione alle elezioni
      3) scoppio ed espansione a chiacchere in tv
      4) scarico di debiti e casini creati al governo successivo

  12. detta da un brasiliano del brasile dove la deforestazione dell’ Amazonia e’ lo scempio piu’ grave sul pianeta …..

    • Dall’elezione del presidente Lula la deforestazione è diminuita di moltissimo, ma il problema non è ovviamente il brasile ma l’industria della carne che distrugge l’amazzonia per convertire il terreno in pascoli.

  13. Pur di accontentare le lobby attuali non pensa per niente al nostro futuro
    Pessimo PM (….). Speriamo di liberarcene al più presto .

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