Megane E Tech: 40 kWh di batteria possono bastare? Se l’ è chiesto Luca, il nostro tester Non Tifoso, che ha deciso di mettere alla prova l’ultima arrivata di casa Renault in versione entry level.
di Luca Sebastiani
Salve a tutti i lettori. Inizio subito con questa prova relativa alla Megane E Tech con batteria da 40 kWh e motore da 96 kW di potenza (130 cv) WLTP 300km. Si tratta della versione entry level sia per motore sia per batteria.
Nella fattispecie sono alla guida della versione “Equilibre”, versione senza fronzoli, con cerchi 18 e con un interessante caricatore di bordo da 22 kW. Ringrazio Bi & Bi Auto Renault di Piove di Sacco per avermi fornito la vettura da testare.
Ecco tutti i dati del TEST
-740 km percorsi
-143 kWh consumati
-spesa 47 euro con abbonamento A2A large 180 kWh a 33 cent al kWh
-Temperatura : 6-20 gradi centigradi
La mia “sfida” con Megane E Tech Equilibre
Il quesito che mi sono posto prima di portare a termine i giorni di test è stato : “E’ possibile affrontare un viaggio di 400km ( 427 per la precisione) in giornata senza compromettere il piacere del viaggio stesso ?”
Veniamo al viaggio. La partenza è da Piove di Sacco con il 97% di batteria, prima tappa Auronzo di Cadore per poi salire verso il lago di Misurina, spostandomi verso Cortina D’Ampezzo attraversando il passo Tre Croci e puntando poi a raggiungere il Passo Falzarego. Da lì rientrare passando di nuovo per Cortina e via via fino a Piove di Sacco.
Conosco molto bene la zona e so che di colonnine ad alta potenza nel Cadore ce
ne sono pochissime, ad oggi in 3 punti : Vigo di Cadore una fast da 100 kW, Borca di Cadore il supercharger Tesla da 150 kW ( 8 stalli) e due fast da 50 kW a Cortina. In tutto quel cerchio sopra Auronzo di circa 100 km si trova qualche rara AC da 22kW. Da qualche mese però sono attive delle Free To X in autostrada presso l’area di servizio Sile sulla A27 in entrambe le direzioni, quindi parto fiducioso.
Partenza con la Megane: stimo 3-4 soste per la ricarica
Dovrò effettuare diverse soste, probabilmente 3 o 4. L’andata prevede una salita che inizierà già dall’autostrada. Parto senza utilizzare navigatore o app. All’interno della Megane apprezzo la posizione di guida leggermente rialzata ma non troppo alta. Inoltre sono presenti dei comandi fisici che apprezzo sia per quanto riguarda il climatizzatore sia per la gestione multimediale.

I due grandi display dominano la scena, in quello posto davanti al guidatore ci sono tutte le informazioni necessarie. Da quello centrale si gestisce tutto come un Tablet e si può collegare il cellulare attraverso Android auto o Applecar play.
Parto conservativo impostando una delle 2 modalità di guida possibile ( eco o normal), imposto in eco e dalle palette dietro al volante imposto la massima frenata rigenerativa ( 4 impostazioni possibili). Scoprirò poi che anche la velocità massima viene limitata dalla impostazione eco.
LEGGI ANCHE gli altri test del Non Tifoso: Polestar 2, Twingo e, Model 3 e Dacia Spring, Ford Mustang Mach-E
Il viaggio procede tranquillo. Nel mentre apprezzo una della caratteristiche davvero piacevoli di questa auto: LO STERZO, preciso e rapido il giusto. Anche l’assetto in grado di assorbire le buche è davvero confortevole. La silenziosità è sopra le aspettative. In autostrada si nota qualche fruscio oltre i 110 km/h, ma comunque contenuto e in generale tutto è molto ovattato, a livello di vetture di classe superiore.
E ne faccio 4, due lampo e due più lunghe. Ma l’ultima non era indispensabile
Mi fermo alla Free To X in autostrada, per 17 minuti, in via preventiva con batteria residua 75%. Ripartirò con il 90% e procederò per tutta l’autostrada a 125 km/h puntando ad Auronzo di Cadore. La colonnina identificata a Vigo Di Cadore si trova a pochi km dalla meta, arrivo con batteria al 26% e faccio una sosta di 40 minuti, tempo che utilizzo per una passeggiata, riesco a vedere quasi il picco di ricarica per questa
batteria 81kW (picco 85).
Da lì riparto con 80% e procedo verso Auronzo. Dopo la sosta decido di fare il “cerchio” senza fermarmi proprio per mettere alla frusta la Megane e per 100 km di montagna non mi fermerò più (se non per qualche foto) fino alla tappa di Cortina.
Riesco a portare a termine il giro previsto e arrivo a Cortina con il 35% di batteria. Mi collego e faccio una passeggiata per sgranchire le gambe dopo circa 2 ore di viaggio tra le curve di montagna.
L’auto si porta al 98% in circa 57 minuti e riparto con l’intenzione di tornare a casa. Questa volta scendo a 130 km/h di cruise modalità normal e mi fermo 10 minuti alla Free To X solo per garantirmi una capacità residua per le serata e la mattinata del giorno seguente altrimenti sarei rientrato senza soste (non volevo ricaricare a casa per utilizzare il pacchetto A2A).
Ricapitolando le soste per la ricarica alla fine sono state 4, di cui 2 rapide da 10 e 17 minuti in autostrada e 2 più lunghe vicino alle mete previste.
Il bilancio: la batteria “piccola” non mi ha condizionato
Il viaggio è stato condizionato rispetto ad una vettura con batteria più capiente?
Nella sosta a Vigo di Cadore in effetti sì, perché avrei puntato direttamente ad Auronzo senza fermarmi. In tutto il resto no.
Per rispondere alla domanda iniziale 40 kWh possono bastare? Se le gite fuori porta da 400 km sono saltuarie direi di sì. Perché Megane, di converso, in un contesto cittadino ha dei consumi davvero bassi 13-14 kWh ogni 100 km, tali da garantire 280 km dal 100% al 5% in un contesto di uso misto (ma senza autostrada). Inoltre il caricatore da 22kW vi permetterà di sfruttare al massimo le colonnine in AC e ricaricare il 100% di batteria in meno di 2 ore.
In autostrada i consumi si attestano tra i 21 e i 22 kWh ogni 100 km, per un’autonomia di circa 180 km.
La Megane E Tech si è dimostrata una vettura concreta e molto efficiente, con dotazioni e confort di marcia da vettura premium, è stato un piacere guidarla. Le sensazioni che avevo avuto provando la versione con batteria più grande sono confermate e migliorate dai cerchi più piccoli presenti in questa entry level.
Le soste sono state scelte personalmente mi sembra, ma non è stata fatta menzione del suggerimento di viaggio effettuato da Android automotive che secondo me è un altro bel punto di forza di questa auto. Anche non seguendo la sua eventuale pianificazione, se si imposta una destinazione viene fornita la percentuale a destinazione, pertanto si possono evitare anche le soste “in via preventiva” perché reputo che sia veramente affidabile. Da quando ho comprato quest’auto ho fatto il primo viaggio di ritorno in serenità con percentuale alla colonnina del 4% proprio perché il valore era stabile anche a 140km/h (di tachimetro) e infondeva fiducia. Per chi usa power cruise control sa di cosa parlo!
Purtroppo questa prova conferma che il problema non è l’auto elettrica ma l’ecosistema che la circonda…l’auto può avere dei limiti ma se la rete di ricarica è scarsa o peggio non funzionante, hanno ragioni da vendere quelli che di auto elettriche non vogliono sentirne parlare.
Ieri ho combattuto un pomeriggio con A2A e la loro fantastica app…che non voleva saperne di partire o di mostrarmi le colonnine che abitualmente utilizzo
Ottima macchina, secondo me talmente buona che la versione da 40kWh non va nemmeno considerata: infatti non la vendono più.
vettura costruita bene, con l’esperienzza di lunga data della Renault sulle BEV, chiedo per curiosità:
la versione con batteria 40 kWh esiste solo usata? cioè non è più in vendita?
sul sito renault parrebbe partono da 40.000e per la versione “base” con 60 kWh, motore “limitato” a 131 cv invece di 218 cv, e finiture cornici dei nere, senza cromature ( per come la vedo, forse anche meglio, è già sovraccarica di tante finiture esterne e interne, in stile auto tedesche)
andando a memoria, un annetto fa hanno ribassato i prezzi di attacco di circa 5000e (ringraziamo le Tesla vendute in europa che velocizzarono un primo taglio del listini)
Buonasera R.S al momento la vettura da 40 kWh non è più disponibile come ha ben evidenziato, esiste appunto la versione da 60 kWh ma con motore da 130 cv (96kW, quello della mia prova).
Si trovano quelle usate o immatricolate per le prove ( come quella utilizzata da me).
Ho testato anche la versione Iconic con motore da 160 kW (220 cv) e batteria appunto da 60 kWh, con cerchi da 20 pollici. La potenza qui diventa importante ma sempre ben gestita, i cerchi da 20 però perdonano meno le asperità delle nostre strade, ecco perchè preferisco i più sobri ( e più gommati) da 18.. I consumi in quel caso erano superiori ( anche se non di molto) ma posterò a breve una prova dettagliata di quella vettura.
Concordo sulla qualità costruttiva, in questo modello in particolare Renault si eleva rispetto ad un classico costruttore generalista, è davvero ben fatta e curata.
Niente male, veramente.
Mamma se è diventato oneroso andare fuori porta in elettrico… ricordo i bei tempi con la flat di duferco a 25€ al mese (poi rimodulati a 50€ mese ma anche così andava bene)
A parte A2A (chissà quanto durerà) ricaricare fuori porta costa più o meno quanto andare con una banale termica benzina/diesel, almeno sulla mia e208 è così.
E’ arrivata giusto ieri l’ultima mail di EnelX, in cui sospendono la possibilità di usare le loro tariffe flat all’estero. Sempre meglio…
Questa vettura mi piace moltissimo e sebbene ritenga la 60kWh un pò troppo cara, nella versione da 40kWh la trovo un perfetto compromesso per chi come me percorre 50km al giorno solo per lavoro ma raramente fa uscite superiori ai 200km nel weekend. I consumi bassi fanno equivalere quasi l’autonomia con Mokka-e 50kWh e i 136cv sono una giusta potenza per la guida di tutti i giorni.
Forse l’unico rimprovero che mi sento di fare a Renault è che se avessero fatto le 2 versioni con batterie da 50 e 70 kWh avrebbero fatto seriamente concorrenza a Tesla perché a parità di prezzo avrebbero avuto circa 400 o 550 km di autonomia ma con la qualità costruttiva di Renault, Google integrato e caricatore AC da 22kW, linee europee e rete assistenza ben ramificata.
Possiedo una segmento B a benzina pura (non ibrida), serbatoio 40 litri, consumo medio misurato alla pompa sui percorsi come quello del test che balla fra i 19 e 21km/l. Provando a replicare questa stessa uscita sarebbe andata così:
1) parto da Piove di Sacco con livello imprecisato di benzina nel serbatoio, tanto qualunque sarà il percorso scelto (anche cambiando destinazioni programmate in corso d’opera) troverò una stazione di servizio in cui rifornire.
2) con 40 litri e 20km/l di percorrenza media, assumendo di partire con il 97% di serbatoio io parto e chiudo il viaggio con la spia della riserva accesa ma senza dover tassativamente rifornire, a rigor di numeri: in realtà rifaccio il pieno mentre mi dirigo verso casa scegliendo il distributore meno costoso.
3) corollario al punto 2, invece di 4 soste per un totale di 17+40+57+10 minuti io ne faccio una sola di 5 minuti scarsi contati dallo spegnimento alla riaccensione del motore
4) corollario al punto 2, all’andata con meta Auronzo non sono costretto a fermarmi a Vigo per 40 minuti sperando di trovare un modo decente per occupare quel tempo.
5) per trovar parcheggio a Cortina avrei dovuto sbattermi a cercarne uno libero più vicino possibile al centro, e avrei dovuto pagare; con la Megane il parcheggio sarebbe stato più facile andando ad una colonnina, prezzo incluso nella ricarica, ma avrei comunque rischiato di trovarlo occupato debitamente o indebitamente.
6) la spesa in mero carburante sarebbe ammontata a circa 20-25€ in più, lascio questa forbice considerando la variabilità dei prezzi alla pompa. Cifra che comunque pago volentieri per non dover passare oltre due ore fermo a ricaricare in punti che non è assolutamente detto coincidano con le mie destinazioni o con le mie necessità di fermata intermedia, che è uno dei motivi fondamentali per cui io acquisto e mantengo un’automobile, dev’essere cioè uno strumento di mobilità con meno vincoli possibili nell’esercizio della sua funzione.
7) Il viaggio sarebbe stato meno piacevole per la qualità della guida e della vita a bordo trattandosi di una termica e con cambio manuale.
8) Avrei emesso quasi 90kg di CO2 conteggiata solo sul carburante bruciato: non posso confrontare con la Megane non conoscendo il mix energetico di A2A, non è Dolomiti Energia che mi garantisce il 100% di rinnovabile sulla mia fornitura domestica.
Ringrazio per il preciso resoconto perchè è effettivamente utile per rendersi conto del servizio reso dai questi diversi strumenti di mobilità. Più che ai costi, che comunque hanno la loro importanza, per me continua ad essere illuminante il vincolo nell’utilizzo.
Buongiorno superfede, grazie per il commento. Premetto che il test è stato basato su di un percorso che ho voluto effettuare e non un percorso che mi ha “dettato” l’auto, a parte la sosta a Vigo di Cadore (come specificato nel test).
Va considerato che la zona non è molto fornita di colonnine, anzi tutto il Cadore non lo è in generale. Quindi siamo nelle peggiori condizioni per una vettura pensata per il quotidiano (280 km per il 95% della batteria), che verrebbe ricaricata quindi a casa o a lavoro ( basta a casa per anche per 280 km giornalieri).
Al corollario 3 va precisato che i minuti di sosta in autostrada di andata sono stati effettuali per questioni “conservative”, infatti sarebbe arrivata a Vigo di Cadore con ancora autonomia residua, la sosta di Cortina l’avrei effettuata esattamente come l’ho fatta con qualsiasi auto ( ma non avrei parcheggiato in centro), la sosta di ritorno invece l’ho effettuata per non ricaricare a casa , altrimenti non avrei sfruttato l’abbonamento A2A attivo e avrei prelavato dalla mia fornitura domestica. In conclusione l’unica vera sosta “fuori programma” è Vigo di Cadore, le altre sono per questioni economiche e conservative.
In un viaggio del genere risulta chiaro che una batteria più grande avrebbe giovato, ma quello che volevo dimostrare è che è possibile farlo anche con una vettura con batteria piccola e in una zona con pochi punti di ricarica.
Se legge gli altri miei test capirà che non la pensiamo poi così diversamente su molti aspetti.
E qual è il nome della macchina che in montagna fa 20 km al litro?
Ciupina, in famiglia la chiamiamo così.
Che strano, la mia la chiamo Panda
Sborona è il nome più apropriato.
Te la dico io perche’ la possiedo. Toyota Auris ibrida. Da pieno ad accensione riserva 800 km. Ce l’ho da 8 anni e piu di duecentomila km, tutti registrati su spritmonitor, cosi, a scanso di equivoci. E devo dire che negli ultimi 2 anni consuma meno che da nuova. Strade percorse, un mix tra citta, statali, provinciali e tangenziale di Torino, di solito in orari scorrevoli ( se ci fosse traffico consumerebbe meno)
Marco Saglimbeni
inguiardabile la auris. cmq ha detto “non ibrida”
Gentilissimo marco, non è l’unico luminare ad avere un’auto e benzina, men che meno una che consumi poco.
La panda per esempio in autostrada fa i 20 al litro e anche di più ai 90. Ma
1) non è una segmento B
2) pesa un buon 500 kg meno della megane
3) andando a braccio ha meno della metà della potenza
4) se vuole darmi una megane al posto della panda la prendo domani mattina.
In ultima analisi, non esiste una segmento B che consumi così poco, MEN CHE MENO IN MONTAGNA: dato che l’ipotetica segmento b non avrà molti più puledrini dei 70 della panda, immagino che con pendenze importanti faccia discretissima fatica a salire.
A meno che sia ibrida, ma anche in quel caso non so i consumi in percorsi simili
Si parlava di linea? no perche’ le macchine elettriche con poco sbalzo e gomme da 20 pollici fanno mediamente ridere. Inoltre e’ una macchina che e’ fuori da 10 anni, infatti ora c’e la Corolla che e’ molto meglio.A parte che la linea e’ soggettiva, mi piacerebbe sapere che bel macchinone guidi tu. A prescindere da quello, la macchina va benissimo e qui si parla di consumi. Poi se vogliamo anche parlare di affidabilita’ e durata ne l tempo,forse e’ meglio che cerchiate un’altra marca invece di Toyota
Si parlava di auto a benzina che fanno i 20 con un litro. Se è ibrida a benzina non va bene come raffronto? Comunque la Toyota Auria è un segmento C, con 100 cavalli di termico e 40 di motore elettrico, più che sufficienti per andare in montagna. Il comportamento è uguale a tutte le macchine, in salita consuma un po di più e in discesa consuma poco, la media totale non cambia di molto
Caro omonimo… se si fosse dato la pena di leggere quello che avevo scritto sopra, avevo precisato “consumo medio misurato alla pompa sui percorsi come quello del test”; la statale Alemagna è una strada scorrevole e con scarse pendenze che un’auto leggera ed un motore efficiente ai bassi carichi come la mia può affrontare con marce alte e quindi ottenere consumi molto buoni, considerando andata e ritorno. Chiaro che a metterla a far tornanti in salita da prima-seconda i consumi salirebbero notevolmente ma nel caso in questione non stiamo parlando dello Stelvio o di salire al passo Sella da Canazei.
Quindi in ultima analisi lei non possiede un’auto come la mia e quindi dovrebbe astenersi dal commentare ciò che non conosce: avrà notato che io non mi son permesso di contestare nessuno dei dati di Luca, sarebbe il caso che lo facessimo tutti. Fra l’altro i miei consumi medi sono perfettamente il linea con le medie del modello riportate su spritmonitor, quindi nessuna sboronaggine: fa i 15 in città, fa i 14-15 in autostrada (ai 130 reali di GPS, non dietro ai camion per farmi tirare la scia), fa i 19-23 in statale. Mi spiace.
L’ennesimo commento di chi ancora non ha capito come mai ci poniamo il problema della mobilità sostenibile.
Verissimo…. Si continua a guardare il “dito” e non la “luna” da questo indicata
A2A eroga solo energia rinnovabile, ma ovviamente sulla sua infrastruttura. Richiede, se possibile, lo stesso requisito anche agli altri operatori in roaming. Free to X, per esempio, eroga solo energia verde.
PS: lei, quando fa una gita di piacere in montagna di oltre 400 km, si ferma solo 5 minuti? Non mangia, non visita un borgo, non fa una passeggiata in un bosco?
Eh, caro Massimo, le persone al volante si dividono in due categorie:
— gli eroi sovrannaturali, quelli che fanno ore e ore ininterrotte di guida nella loro auto termica da millemila km di autonomia e fanno così anche solo per semplici gite domenicali, ciechi a tutto ciò che li circonda perché benedetti da nostro Signore con il dono di una vescica di acciaio e il superpotere di non sentire né fame, né sete, né stanchezza tanto da riuscire a fare una gita come quella descritta dal buon Luca tutto d’un fiato, senza mai fermarsi, casa-meta-casa in un’unica tirata;
— quelli come me, lei, Luca e tanti altri che invece sono dei semplici umani, che dopo due-tre ore massimo sentono la fame, la sete, la stanchezza e… la vescica, e che quindi, costretti a sostare a causa della loro misera condizione umana, ne approfittano per attività del tutto commendevoli quali quelle da lei menzionate e, cosa più commendevole di tutte, ricaricare l’auto elettrica nel mentre.
Confidiamo quindi nella benevolenza degli eroi sovrannaturali e tiriamo avanti pur con tutti i nostri difetti. Con la mia Renault Zoe ci intendiamo perfettamente, e tanto mi basta.
Con la minzione durante le ricariche facciamo un servizio alla scienza, dimostrando ogni volta il principio fondamentale della conservazione dell’energia: mentre la batteria della nostra auto si carica di energia, noi scarichiamo l’energia potenziale corporea in eccesso per via gravitazionale/pressoria.
da quando esistono le auto elettriche si sono tutti trasformati in camionisti da record di sopravvivenza alla guida…
Ok, quindi dubito molto che nel suo giro nel Cadore Luca abbia trovato delle A2A cui attaccarsi, altrimenti mi correggerà.
Riguardo alla domanda in post scriptum, certo che vado a passeggiare, certo che vado a mangiare… però voglio continuare a farlo scegliendo i posti senza pormi il problema della presenza di una colonnina per ricaricare la mia auto. Come ripeto spesso, non è una questione ideologica a farmi restare sul fossile, è una semplice ragione di utilità e di valore che do al mio tempo.
Quando voglio fare il green, vado e torno dal lavoro in bici, 20km al giorno, molto più ecologico di molti coloro che guardano dall’alto in basso i vari mezzi a pistoni.
Saluti
Certo: a Cortina, Misurina, Falzarego, Agordo è impossibile trovare un luogo di suo gradimento per una sosta di un’ora.
Quale parte della frase: “voglio scegliere i posti dove andare senza pormi il problema della presenza di una colonnina per ricaricare la mia auto” non è chiara?
Se salendo al Sella trovo uno spiazzettino che mi piace io vorrei poter lasciar lì la macchina, metter le pedule, prender le bacchette ed inforcare il sentiero che parte da quel punto senza dover arrivare per forza al parking in cima al passo; non è più contemplata come opzione?
Non è contemplata nemmeno l’opzione che da tutti gli spiazzetti parta un sentiero. E non è colpa delle auto elettriche.
Certo che per essere uno che a ogni occasione vuol rimarcare la sua superiorità ecologica (sarà da li che viene il super?) solo perchè fa qualche km in bici, poi in auto il superfede è un banale brumbrum.
Caro superfede anche la gatta se avesse i m….i sarebbe un gatto!!
19 al litro ovviamente e’ della stessa categoria della Megane vero?
Ridicolo! 1 fermata ogni 100 km!
Buongiorno Luca, la prova è stata fatta con un avettura non pensata per i viaggi ma il test voleva proprio portare al limite la vettura per vedere come si comportava.
Con maggiore uso e dimestichezza del modello e potendo ricaricare anche a casa ( cosa non fatta per utilizzare l’abbonamento A2A) è possibile ridurre le soste al massimo a 2 da 10-15 minuti massimo.
Il tutto in linea con le mie conclusioni ovvero se la “scampagnata” è sporadica una volta conosciuta l’auto è possibile con la dovuta pianificazione , mentre nell’uso quotidiano è una vettura che garantisce un’autonomia più che adeguta ( 280 km utilizzando il 95% della batteria).
Lo ha capito benissimo che ha fatto un test!!
Luca, pensi che per me risulta ridicolo farsi una tirata unica di 400 km. Chi ha ragione?
Quanto è bello il mondo quando è vario vero?
Ma l’abbonamento di A2a da 180 kw non costa 60 euro? Come riesce a pagarlo 42 euro?
Buongiorno Marco, nella prova ho contabilizzato quanto è stato utilizzato per i km percorsi. Ovvero poco più di 142 kWh arrotondati a 143, per una spesa effettiva di 47 euro contabilizzati.
Sono avanzati appunto 37,8 kWh ( circa) dei 180 kWh totali dell’abbonamento.