Mazda è vicina a realizzare un’auto che combina propulsione elettrica, carburante da microalghe e un sistema di cattura della CO₂ a bordo. Il modello si chiama Vision X-Coupe, rendendolo più efficiente e addirittura “carbon negative”. Ma i dubbi sono ancora molti.
E’ appena stato presentato al Japan Mobility Show 2025: la Mazda Vision X-Coupe è un concept che sfida della transizione energetica. Il cuore del progetto è un motore rotativo biturbo Wankel che lavora insieme a un motore elettrico, da cui deriva una potenza complessiva di 503 cavalli. In modalità solo elettrica, l’auto promette 160 km di autonomia, mentre l’autonomia totale arriva fino a 800 km grazie all’apporto del propulsore termico.
Cos’è la tecnologia Mobile Carbon Capture di Mazda
E’ chiaro che si tratta di un ibrido, ma molo particolare. Il sistema che rende unico il prototipo è il Mobile Carbon Capture. Si tratta di un modulo installato allo scarico che trattiene fino al 20% dell’anidride carbonica prodotta dalla combustione. Il principio è simile a quello dei grandi impianti di cattura industriale. Ma in formato compatto: i gas di scarico vengono asciugati e fatti passare attraverso zeoliti, minerali microporosi in grado di assorbire la CO₂, che viene poi compressa e immagazzinata in una bombola a bordo.
Mazda sostiene che, abbinando questo sistema a un carburante ricavato da microalghe, si possa ottenere un bilancio emissivo neutro o addirittura negativo. La CO₂ catturata potrebbe infatti essere riutilizzata per coltivare nuove alghe, creando un ciclo chiuso tra emissione e riassorbimento.
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Il nuovo Modello Mazda testato dalla pista alla strada
Per testare la tecnologia, Mazda ha annunciato che sperimenterà il modulo di cattura su una vettura da corsa adattata nella serie Super Taikyu, il campionato endurance giapponese. Una scelta logica: le condizioni estreme delle gare permettono di raccogliere dati su resistenza termica, efficienza del sistema e impatto energetico della cattura.
L’obiettivo è comprendere se la tecnologia possa essere scalata e adattata anche a veicoli di serie o addirittura a motori termici già esistenti, prolungando la vita utile delle auto ibride in un mondo sempre più orientato all’elettrico.
Il progetto presenta ancora diversi nodi da risolvere e non da poco. Il sistema richiede pompe, compressori e gestione termica, con un costo energetico non trascurabile. Inoltre, serviranno infrastrutture dedicate per lo scambio delle bombole di CO₂ e per lo stoccaggio e riutilizzo del gas catturato. Inoltre, senza una rete di supporto e incentivi mirati, l’idea rischia di restare confinata ai laboratori.
E anche se dovesse superare questi ostacoli, Mazda proporrà questa tecnologia anche in occidente dove l’ibrido cresce sul mercato ma la Ue – a meno di clamorosi dietrofront – ha individuato l’elettrico come la tecnologia del futuro.


grazie, notizia succosa che stampa un sorriso 🙂
la metto insieme alla notizia della bicicletta elettrica ricaricata con serbatoio di idrogeno e all’elicottero a propulsione umana di Leonardo da Vinci