Mayflower Autonomous Ship (MAS), trimarano a guida autonoma, senza equipaggio ed alimentato da energie rinnovabili, nel settembre del 2020 salperà da Plymouth per tentare la traversata dell’Oceano Atlantico.
L’esperimento ha un alto contenuto simbolico e di marketing. Prenderà il via, infatti, in coincidenza con le commemorazioni per il 400 ° anniversario del viaggio dei Padri Pellegrini nel nuovo mondo. Si tenterà di ripetere la traversata del 1620 della omonima Mayflower – da Plymouth in Gran Bretagna a Plymouth in Massachusetts – e allo stesso tempo segnare la transizione alle energie rinnovabili e alla guida autonoma. Anche in mare.

Mayflower Autonomous Ship, la prova dei sensori
La guida autonoma nei mari e negli oceani ha una valenza pure scientifica. Mayflower Autonomous Ship sarà infatti dotata di sensori e altre apparecchiature di analisi dedicate a ricerche innovative sulle condizioni degli oceani e sull’inquinamento.
Senza equipaggio per fare ricerca con ogni condizione
L’idea del progetto ha preso il via nel 2014 a Plymouth con l’obiettivo di realizzare una barca che può sopravvivere in qualsiasi condizione in Oceano e condurre ricerche senza limiti. Il progetto MAS è, infatti, condotto da una partnership guidata da ProMare. Una società senza scopo di lucro per la ricerca e l’esplorazione marittima in tutto il mondo. Anche in Italia, vedere il link, nei siti archeologici dell’Isola d’Elba, a Ventotene, nel Lago di Garda, a Crotone, vicino Aquileia.
La guida autonoma permette di ridurre i costi
Il gruppo sarà coordinato dall‘Università di Plymouthi mentre MSubs costruirà il trimarano. Con le navi autonome è possibile portare avanti le ricerche per mesi, situazione più impegnativa e costosa quando a bordo si trova un equipaggio.
Motore elettrico, Mayflower vola fino a 20 nodi

Il Mayflower è costruito in alluminio e materiali compositi per una lunghezza di 15 metri. Il motore è elettrico ed alimentato da pannelli solari che ricoprono la superficie dello scafo. A bordo anche un generatore diesel di emergenza ovvero entra in funzione quando non si ha disponibilità di luce per l’energia solare. Interessante la velocità massima: 20 nodi.
Sensori per evitare navi, container ed UFO
Come per le auto su strada anche le navi devono riuscire a riconoscere gli ostacoli presenti lungo la navigazione. Dalle altre imbarcazioni ai container galleggianti persi di porta container. Senza dimenticare gli UFO ovvero gli oggetti non identificati. Un pericolo costante per i navigatori.
Tecnologia fornita da IBM

La tecnologia è fornita da IBM. In particolare gli algoritmi per valutare le immagini riprese dai sistemi di visione. Con l’obiettivo di creare un’intelligenza artificiale capace di decidere in tempo reale se cambiare rotta o velocità per evitare gli ostacoli.
LEGGI ANCHE: Progetto Merlan: un motore piatto per le grandi navi
Ho visto due ipotesi del design di questo progetto di trimarano autonomo, funzionante con fonti rinnovabili.
Tutte e due sono semplicemente straordinarie, com’è straordinaria la sua missione.
IBM e le università di Birmingham e Plymouth avranno un ruolo fondamentale in questo progetto di monitoraggio degli oceani.
È una grande idea, perché è necessario e indispensabile avere una sentinella ecologica che veglierà sugli ecosistemi oceanici.
Si la ricerca è fondamentale