Il consorzio industriale Matrix Charging Interest Group (MCIG) ha avviato un’iniziativa per standardizzare Matrix Charging, il sistema di ricarica conduttiva automatizzata sviluppato da Easelink e già valutato da diversi costruttori globali. L’obiettivo è creare un’interfaccia unica e interoperabile tra tutti i veicoli elettrici e le infrastrutture di ricarica automatizzate.
La spinta alla standardizzazione nasce dall’urgenza di dotare la mobilità elettrica di soluzioni che rendano la ricarica più semplice e “invisibile”, anche in previsione di un possibile utilizzo su larga scala nei mercati europei, dove ogni innovazione deve potersi integrare con normative e reti energetiche consolidate.
Di fatto, l’operazione portata avanti da MCIG – a cui aderiscono importanti produttori come Audi e Nissan – è un passo avanti importante per portare questa tecnologia nelle piattaforme EV di prossima generazione.

Cos’è la ricarica conduttiva
La ricarica cosiddetta “conduttiva” è una via alternativa che le auto elettriche hanno per far il pieno di energia. Ovvero, attraverso una piastra a terra, con contatto elettrico diretto col veicolo.
In pratica, viene installata una piastra a pavimento sopra cui l’auto si posiziona automaticamente. Poi, dal fondo del veicolo, esce un connettore che entra in contatto con la piastra e, così, si dà il via alla ricarica.
Questa operazione si porta dietro dei vantaggi: maggior praticità rispetto alla tradizionale ricarica via cavo ma anche minor dissipamento di energia rispetto alla ricarica induttiva o wireless.
La ricarica conduttiva è pensata per funzionare, in teoria, su tutte le auto elettriche, ma serve uno standard condiviso. Da qui la nascita del Matrix Charging Interest Group, che per raggiungere l’obiettivo sfrutta la tecnologia Matrix Charging dell’azienda austriaca Easelink. Un sistema che attraverso un’interfaccia cross-brand consente a qualsiasi veicolo elettrico compatibile di collegarsi automaticamente alla piastra di ricarica installata a terra.

Un ecosistema unico per la ricarica automatizzata
L’intento del MCIG è di armonizzare tutti i parametri e le specifiche dell’interfaccia, fornendo ai costruttori un riferimento tecnico coerente ed evitando la nascita di soluzioni proprietarie difficili da integrare nel panorama europeo della ricarica. In un settore dove l’interoperabilità è spesso un punto dolente, un sistema standardizzato potrebbe ridurre i costi per operatori e costruttori, semplificando al contempo l’esperienza dell’utente finale.

Il Gruppo non sostituisce il lavoro già in corso all’interno di organizzazioni globali come ISO e IEC, ma lo affianca con un coordinamento più rapido e focalizzato. Dopotutto, gli standard internazionali richiedono anni per essere completati: per una tecnologia destinata ai futuri modelli elettrici, la velocità è un fattore decisivo.
Per evitare barriere all’ingresso, MCIG adotta una politica di licenze FRAND (Fair, Reasonable and Non-Discriminatory) sugli eventuali brevetti essenziali della tecnologia. Una scelta che tende a facilitare la concorrenza e la differenziazione dei prodotti, garantendo che la ricarica automatizzata non rimanga un privilegio di pochi marchi.
Audi e Nissan nel consorzio
Tra i membri fondatori del MCIG compaiono Audi, Easelink, Nissan e Voyah, un mix che include costruttori europei e asiatici. L’iniziativa è comunque aperta a ulteriori aziende interessate allo sviluppo di Matrix Charging, segno di una tecnologia che potrebbe diventare un punto di riferimento in molti contesti in cui integrazione tra veicoli, smart grid e automazione è sempre più rilevante.
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