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Massimo Vitali e la Tesla blu presa al volo, come le sue foto

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Tesla blu
Massimo Vitali, a sinistra, con i suoi più stretti collavoratori
Massimo Vitali, fotografo (foto Settimio Benedusi)

Il fotografo Massimo Vitali viaggia su una Tesla blu brillante. «L’ho scelta blu perché è un blu bellissimo. Il blu della Tesla è brillante, non è un blu seduto. Il blu per me è il colore più importante: nelle mie spiagge, sullo sfondo, c’è il blu. Devo dire che il blu della Tesla è veramente un colore fantastico, molto allegro. Perché viceversa certi blu sono noiosi, morti, e invece questo è il colore dell’elettricità: è vivace, e tutte le Tesla blu che vedono mi aprono il cuore».  “Studioso e voyeur della nostra società”, come ama definirsi per la sua caratteristica di fotografare spiagge super affollate, ogni persona un mondo da esplorare. Vitali è un artista, l’immagine e i colori sono alla base della sua ricerca, è quindi normale cominciare da qui la nostra chiacchierata.

Foto della serie “Leporello 2000” in mostra a Roma, Auditorium della Conciliazione

Lei ha una Tesla Model S, ce la descriva…

Intanto è una macchina dalle linee molto moderne, non se ne può più di quei suvvoni noiosi che ci sono in giro o di quelle macchine giapponesi con tutte quelle punte tipo Manga, da fumetto giapponese, sono terribili. La Tesla ha una linea molto fine e molto studiata.

Neanche una piccola critica?

(ride) Diciamo che io l’avrei preferita un paio di centimetri più alta, perché essendo grosso faccio fatica a entrare e uscire.

Parliamo della sensazione alla guida. La cosa che più la soddisfa?

L’accelerazione è eccezionale, non c’è dubbio, ed è anche la cosa più ovvia. Io trovo la Tesla una macchina non solo estremamente comoda ma anche diversa nel modo di interagire con la strada e con quelli che stanno sulla strada.

Massimo Vitali con i suoi più diretti collaboratori dello studio e la Tesla Model S 90

Concetto interessante, ci spieghi meglio.

Voglio dire che hai una sensazione di guida più rilassata. In un certo modo guidare quest’auto ti rende più amico di quelli che sono sulla strada con te, non sei in lotta con loro. Anche perché tu sai che come appoggi il piede sull’acceleratore tutti quelli che hai intorno non li vedi più (ride). Sai che, se anche vai adagio, li puoi lasciare dietro in un attimo.

Quindi lei è un guidatore prudente.

Una delle cose che ho notato e apprezzo di più è che con la Tesla vai molto più piano, cerchi di consumare meno, non fai il furbetto. Certo l’ho spinta un paio di volte, per vedere che arriva a più di 200… Bello, ma consumi anche molto. Alla fine, se voglio fare un viaggio lungo senza fermarmi troppo, mi metto a 110 e vado, e consumo davvero molto poco.

Massimo Vitali alla guida della sua Tesla. “Sono molto prudente, in autostrada viaggio a 110 Km/h”

Il contrario di quello che si vede in autostrada.

Tanti dicono: se non vado a 180 all’ora non mi sento vivo. Magari uno all’inizio è portato ad andare veloce ma man mano ti convinci che è molto meglio andare più adagio. Il viaggio è piacevolissimo, non c’è rumore, stai bene, hai la musica, Spotify è gratuito. E anche il supercharger è gratuito.

Con Tesla è stato amore a prima vista?

Beh è stata una cosa abbastanza strana. Quasi cinque anni fa si inaugurava una mostra collettiva all’Unicredit di Milano, in piazza Gae Aulenti, dove io esponevo un paio di fotografie. E così parto da Lucca dove vivo, arrivo a Milano, parcheggio e la mostra era ancora chiusa, ero in anticipo di almeno mezzora. Mi guardo intorno e vedo che sono di fronte al negozio della Tesla. Sono entrato e l’ho comprata. Subito, così. Tac. Ho preso la Tesla Model S 90.

Foto di Massimo Vitali alla sua Tesla in giardino sotto il glicine fiorito

Scusi ma è una macchina che allora sarà costata più di 100mila euro… Comprata così, in mezzora?

Se è per questo ne costava 120mila (ride). Non so, io non sono un grande fan di automobili, ma in quel caso sono davvero rimasto colpito. Certo, ho una coscienza ambientalista, avevo sentito parlare della Tesla, di Elon Musk, e avevo già visto la vettura. Quando sono entrato mi è sembrata bellissima, l’ho ordinata e dopo un mese mi è arrivata. L’avevano a disposizione. Bella la macchina, loro bravi e molto gentili. Ho ancora quella macchina lì, va benissimo, è una meraviglia. Ci ho fatto 140mila chilometri.

Anche viaggi lunghi?

Io vivo a Lucca e arrivo a Milano senza fermarmi. Mi fermo di solito prima di tornare a casa, a Melegnano o a Piacenza Sud. I viaggi più lunghi in Germania e nel Salento. Sono un grande fautore dei Tesla supercharger, so che la batteria non bisogna mai scaricarla e mai caricarla del tutto, più ci si ferma ai supercharger e meglio è. Quando arrivo ricarico in casa.

E immagino che in questi giorni sia andato a Roma, dove fino a settembre c’è la sua mostra all’Auditorium di via della Conciliazione.

Un’altra delle foto in mostra, scattate l’estate scorsa sulle spiagge italiane

Sì, ci sono le foto delle spiagge dell’anno scorso, dopo il “liberi tutti”, neanche uno con la mascherina. La mostra l’ho chiamata “Leporello 2020. No Country for old men”, in omaggio al personaggio del “Don Giovanni” di Mozart, perché con queste foto ho costruito una sorta di catalogo: le immagini sono una attaccata all’altra, si possono anche mettere in piedi, tenerle tutte in tondo.

E il riferimento al film dei fratelli Cohen?

Dopo il primo lockdown, in queste fotografie si vede proprio che ragazzi e ragazze sono totalmente al potere. Come dire: abbiamo sofferto per dei mesi ora facciamo come vogliamo. Sono più assertivi e anche più “arroganti”, non detto in maniera spregiativa chiaramente.

Soddisfatto di aver ripreso questo momento storico così particolare?

Sì, devo dire che le foto del Leporello mi hanno molto soddisfatto e sono davvero contento di aver fotografato un momento epocale nella storia del mondo. Erano più di 100 anni che non succedeva una cosa del genere. Il fatto di esserci e di aver fatto delle foto è sicuramente un “plus”, come dicono i pubblicitari (ride).

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3 COMMENTI

  1. Massimo Vitali non è un fotografo è un Artista.
    Le sue immagini sono tutte inconfondibili e di un livello tecnico assoluto.
    Mi sono sempre chiesto come organizzi ed allestisca di volta in volta i punti di ripresa a quelle quote così elevate utilizzando anche ingombranti banchi ottici.

  2. Sto notando che piú si va avanti con il progresso e le tecnologie piú le automobili stanno diventando un bene di lusso…credo che per il periodo in cui stiamo soprattutto in Italia per un italiano medio con lavoro precario/disoccupato o peggio che vive magari solo con reddito di cittadinanza/emergenza e abita in affitto pure un’auto a 9000euro diventa quasi un sogno….ma vabbè ormai il mondo sta diventando così…
    Ah e a proposito di Tesla per auto di questi prezzi e di un’azienda leader nel settore ci mancherebbe non andasse bene.

    • Concordo con te per quanto esposto ma il mondo sta andando in un’altro modo. 30 Anni fa la Cina come mercato automobilistico era zero, oggi è il più grande al mondo e non solo per numero. Un esempio la Panamera, così come altre luxury car, hanno dovuto essere modificate nel passo perché le originali sono troppo piccole (e forse economiche nonostante i dazi) per il mercato cinese. La BMW X7 è stata progettata per quel mercato. Al contrario la Panda, che ho avuto e adoro, è vendibile solo in Italia e in poco in Europa. Se un costruttore deve costruire un ‘auto globale deve essere della taglia di VW Tiguan, o ID4 / Tesla M3 MY per rimanere elettrici, e di valore 40-50K$. Che purtroppo è eccessivo per aver successo in Italia.

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