Nei porti spazio alle colonnine ma con energia pulita e autoprodotta grazie a fotovoltaico, eolico e maree. Pensiero di Marino Masiero, vicepresidente di Assonautica nazionale, presidente di Assonautica Venezia e gestore di tre porti turistici.
In Puglia colonnine in tre porti: “Si ricarica la barca e poi mettiamo a disposizione ebike per i diportisti”

Masiero ha il polso della situazione, gestisce gli approdi Marina del Sole a Chioggia, Marina di Rodi Garganico in Puglia e il porto turistico di Francavilla al Mare in Abruzzo. L’imprenditore ci racconta uno degli ultimi progetti in direzione emissioni zero: “La Camera di Commercio di Foggia ha elettrificato alcune banchine dei porti turistici di Rodi Garganico, Vieste e Manfredonia. Grazie a un finanziamento del progetto europeo Interreg Deep Sea sono state installate due colonnine per sito e messe a disposizione cinque biciclette elettriche per i diportisti che arrivano in porto”. Tutto elettrico.
Bene le colonnine, ma il porto deve diventare produttore di energia pulita

Bene, bravi, bis. Ma non basta. Masiero punta alla fonte del processo di transizione, all’approvvigionamento elettrico per il diportismo costiero. “Mai come oggi c’è la necessità e l’opportunità di valorizzare l’energia naturale nelle coste. La Puglia è la prima regione italiana per la produzione di rinnovabili, si tratta di impianti collocati nelle zone interne ma esistono 20 progetti di parchi eolici off shore al largo per una produzione stimata di 15 Gigawatt. Ma i tempi di approvazione e realizzazione sono molto lunghi“.
Le fonti rinnovabili da utilizzare nei porti: dall’eolico alle maree
Masiero chiede alle istituzioni di puntare sulle fonti rinnovabili: “Abbiamo sole, vento, maree. Valorizzandole i porti turistici possono diventare autonomi in tempi brevi. Anche se l’uso esteso del fotovoltaico non è ideale nei porti. E’ necessario utilizzare tecnologie compatibili con il delicato ambiente costiero, puntare su microeolico di nuova generazione e turbine sommerse“.

Più nel dettaglio: “L’eolico verticale è adatto a tutti i porti turistici di piccole e medie dimensioni e produce energia anche in condizione di venti deboli soggetti a forte variabilità . Si può produrre energia anche durante le ore notturne in presenza di vento e si può accumulare“.
Comunità energetica in porto
Masiero naturalmente punta all’elettrificazione “per alimentare le barche, ma anche per trasformare soggetti energivori soprattutto durante i tre mesi estivi in produttori di energia sia per le attività del porto sia per le comunità costiere“. Una sorta di comunità energetica in porto.

Le colonnine in porto esistono da sempre per soddisfare le esigenze dei servizi di bordo che nel caso di barche molto grandi è considerevole. Insomma esiste già una infrastruttura, pronta da attivare. “Una colonnina con quattro prese può portare fino a 3 kW“. E’ la potenza presente nelle case e per molte piccole barche permette l’alimentazione durante la notte. Con batterie anche da 10/15 kWh di capacità c’è tutto il tempo necessario per ripartire con “il pieno” il giorno dopo. Masiero spiega il sistema: “Per fare un esempio io nel porto di Rodi Garganico ho colonnine dove arrivano 100 kW quelle per le barche di grandi dimensioni, noi abbiamo a disposizione 500 kW in media tensione. E nella gran parte dei porti c’è la disponibilità sufficiente“.
Servono naturalmente le stazioni di ricarica fast che permettono di soddisfare le esigenze di chi ha necessità di una ricarica veloce. “La questione è soprattutto logistica ovvero individuare un’area per la ricarica delle barche elettriche“.
Un aspetto positivo è l’attenzione di Assonautica alla transizione energetica con gli interventi sui porti, ricordiamo anche i 700 milioni del Pnrr per l’elettrificazione delle banchine e la diffusione della cultura elettrica. A iniziare dalla  E-Regatta che anche quest’anno si ripeterà al Salone nautico di Venezia.