
Sergio Marchionne che cinguetta con Donald Trump a Washington e il piano Audi al 2025 presentato ai soci a Ingolstadt. Il film della settimana nel mondo-auto è in queste due istantanee. Da un lato i complimenti reciproci tra The Donald e il boss di FCA, dall’altro l’ambiziosa Roadmap E (elettrica) della casa tedesca.
I tedeschini non sono sognatori, pensano al profitto
Con tutto il rispetto, quello tra il presidente americano e Marchionne, ci è sembrato un asse del cinismo. Nulla da dire sulla capacità dei due di fare affari e di saper imporre la legge del più forte. Dazi, protezionismo, pugni sul tavolo…A noi, però, sembra che il mondo vada da un’altra parte. Vada verso un’industria che, per la sua stessa profitability futura e non certo per evangelica missione, si incammini su una strada che concilii efficienza e sostenibilità. Oltre ad appetibilità dei prodotti, s’intende. Non credo che il gruppo Volkswagen-Audi sia guidato da altruisti e da sognatori.

Non a caso nel piano dell’elettrico si parla esplicitamente di vendere 800 mila auto all’anno (comprese le ibride plug in) con un miliardo di euro di profitti. Nostra convinzione: anche chi non comprerà un’Audi elettrica, preferendo le motorizzazioni tradizionali, sarà comunque affascinato dalla capacità del marchio di affrontare una simile scommessa. Con investimenti che non riguarderanno solo le auto, ma anche la ricarica. Per far sì che in mezz’ora un’Audi elettrica sia in grado di immettere l’energia necessaria a percorrere 400 km.
Nel 2019 l’Audi e-Tron Sportback. Poi la GT e…
Quando gli si chiede se l’Alfa Romeo e la Maserati possono restare fuori da una sfida simile, Marchionne risponde infastidito. Ma forse il piano Audi 2025 (oltre a quelli già annunciati da Mercedes, BMW, Jaguar, ecc.) una riflessione la merita. Vediamolo nelle linee essenziali. Tutto inizierà il 30 agosto a Bruxelles. E’ nello stabilimento belga, completamente rivisto per essere ad emissioni zero, che verrà presentato ufficialmente l’Audi e-tron Quattro, modello di cui abbiamo ampiamente parlato. Seguirà, l’anno prossimo, l’Audi e-tron Sportback. E, tra due anni, la sportiva Audi e-tron GT e un modello elettrico ‘compatto’, probabilmente delle dimensioni dell’A3. Nel 2021, poi, arriverà la prima Audi a guida autonoma, derivata dal prototipo Aicon. In tutto saranno 20 i modelli lanciati da qui al 2025, sviluppati in parte su una piattaforma Volkswagen, in parte su una base tecnica creata con Porsche. Il tutto mentre verrà sviluppata in tutta Europa la rete di ricarica Ionity, in grado di erogare 150 kilowatts all’ora.
L’Italia può restare fuori da questa sfida?
Domandina finale: davvero l’industria italiana può sottrarsi a una simile? Che risposte darà Marchionne nel piano industriale al 2022, che verrà presentato il mese prossimo? Per ora le risposte non sono confortanti. Oltre all’ostracismo della (ex) Casa nazionale, l’elettrico si scontra con una rete di ricarica ancora carente. I costruttori (come Jaguar e la stessa Audi) mandano in Italia le briciole della loro produzione. Se l’elettrico fallirà, avremo vinto. Ma se non fallirà…