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Manutenzione EV: come, quando, perchè ?

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Hand with wrench. Auto mechanic in car repair .

La manutenzione della propria auto è elemento fondamentale per allungarle la vita. Ma come cambia nell’ambito della mobilità elettrica? Ha senso fare un tagliando periodico ad una Tesla o ad una Leaf? Parliamone…

Ci sono voluti diversi anni per capirne le potenzialità ma oggi le auto elettriche cominciano a trovare sempre più spazio negli interessi di molti automobilisti. I vantaggi della scelta “green” sono innegabili, anche solo per un discorso di salvaguardia ambientale e di libertà di movimento e parcheggio in città, così come, d’altra parte, restano ancora da migliorare diversi aspetti, in primis la questione spinosa dell’autonomia delle batterie e il conseguente problema di dove ricaricarle.

Ma comprare un’auto elettrica vuol dire poi saperla mantenere, e di questo poco si parla. Come avviene la manutenzione ordinaria di una EV ? Come cambia il ‘tagliando’ rispetto alle auto convenzionali? E soprattutto, quali sono i costi?

MENO PARTI, MENO PENSIERI. MA LE BATTERIE…

Partiamo da un’ovvietà, che però spesso sfugge: per come è composta un’auto elettrica rispetto ad una convenzionale, la manutenzione è gioco forza meno ‘invasiva’. Basta seguire il buon senso: le automobili totalmente elettriche hanno un ‘cuore’ composto da molti meno pezzi rispetto alle sorelle a combustione e quindi sono meno soggette a guasti puramente meccanici.
Non dispongono infatti di tutta una serie di apparecchiature necessarie al corretto funzionamento di un motore endotermico, perché i propulsori non richiedono sostituzione di candele, iniettori o filtri, nello specifico dell’aria, del combustibile e dell’olio lubrificante. Dopotutto le EV sviluppano una minima quantità di calore, quindi i sistemi lubrificanti o di raffreddamento e relativi fluidi circolanti non servono.
Il sistema di trasmissione è molto semplificato, non c’è la frizione e mancano le cinghie. L’impianto frenante poi ha vita molto più lunga, grazie alla frenata rigenerativa che salvaguardia quasi del tutto le pastiglie.

In sostanza, la manutenzione ordinaria di una EV è quasi nulla: quello che va sempre tenuto sott’occhio sono ‘solo’ lo stato degli pneumatici, dei fari, dei freni, delle spazzole tergicristalli e il comparto elettronico, che, essendo spesso sofisticato, richiede attenzioni mirate e programmate. Tutto ciò comporta un risparmio già in partenza di rilievo, che si arricchisce del mancato costo del “pieno”, di cui l’auto elettrica non necessita per muoversi.

Necessita però delle batterie. E qui tocchiamo l’unico tasto dolente vero in fatto di risparmio nella manutenzione: tralasciando il fatto che sono spesso ingombranti, pesanti e limitate nella carica, le batterie hanno costi ancora molto elevati. È vero che non ne è prevista la sostituzione ma in caso di guasto il conto della riparazione risulta salatissimo.

Molte case costruttrici stanno studiando soluzioni tecnologiche per ovviare al problema, nel frattempo qualcuna adotta operazioni di marketing per farvi fronte, come noleggi e promozioni.
Tra queste, la possibilità di acquistare EV con molti anni di garanzia a copertura delle batterie oppure, come ad esempio propone Renault, la vendita dell’auto senza accumulatori, da noleggiare a costi relativamente contenuti e portare ad esaurimento, così da rendere più appetibile l’acquisto e sollevare il proprietario dall’onere dell’eventuale sostituzione del pacco batterie.

Per quanto intelligenti, queste soluzioni sono comunque estemporanee e provvisorie, almeno finché il problema spinoso delle batterie non trovi una conclusione soddisfacente.

TAGLIANDO, QUANTO MI COSTI?

Dunque, fare un primo check up alla propria EV comporta un risparmio netto notevole. La conferma arriva anche dall’Institut für Automobilwirtschaft (IFA), istituto tedesco che ha svolto uno studio preciso sui costi delle auto tradizionali e quelli delle elettriche: considerando di percorrere 8000 km l’anno per 8 anni, l’auto convenzionale ha un costo medio per la manutenzione di 3.650 euro complessivi; una equivalente, ma elettrica, di 2.350 euro, ovvero il 35% in meno.

Manutenzione ordinaria e straordinaria costano meno nel complesso, e questo vale un po’ per ogni segmento, dalle supersportive Tesla alle più compatte Nissan Leaf o Renault Zoe, solo per citare i modelli EV più venduti.

In linea di massima tutte le case consigliano di fare il “tagliando” ogni 12 mesi oppure dopo 15.000-20.000 km (a seconda di cosa si verifica prima) se si vuole mantenere le prestazioni del veicolo al massimo livello.
In fatto di costi è difficile però stabilire un range di prezzo assoluto, proprio perché per le EV non esistono tutte quelle manutenzioni ‘vitali’, e quindi ciclicamente obbligatorie e quantificabili, presenti in un’auto convenzionale (come il cambio dell’olio o della cinghia) se si esclude, come detto, l’eventuale riparazione delle batterie.
In generale, quindi, i costi di un check up dipendono fortemente dal tipo di utilizzo che si fa dell’auto, quindi dall’usura, e gli interventi, al netto di grossi problemi al comparto elettronico o alle batterie, rientrano nella routine.

Una soluzione che viene spesso adottata e promossa dalle concessionarie (anche se va detto, non sempre è consigliata) è quella dei pacchetti di manutenzione, che non sono altro che accordi anticipati con il cliente per effettuare le ispezioni annuali per più anni a prezzo scontato. Un modo per risparmiare, con la garanzia di avere sempre ricambi e liquidi originali.

In Tesla, ad esempio, il piano di manutenzione di 3 o 4 anni è il modo più economico di mantenere il veicolo. Vengono programmati in anticipo interventi specifici ogni anno e il risparmio c’è: ad esempio, con una Model S a trazione posteriore si andrebbe a spendere 1.675 euro nel piano triennale. E parliamo di una vettura che ha una manutenzione ordinaria che si aggira intorno ai 600 euro l’anno ed una straordinaria molto molto più alta.

Senza per forza scomodare la ‘regina’ Tesla, anche brand più ‘popolari’ adottano questa tipologia di pianificazione, soprattutto all’interno di una più ampia strategia promozionale.

Al di là del voler o meno programmare cicli di tagliandi, al di là dei costi più vantaggiosi, è evidente che per le auto elettriche la questione manutenzione comporta sicuramente meno pensieri. Detto questo però, anche per le EV, la regola base rimane sempre la stessa: ‘trattare’ bene la propria auto vuol dire quasi sempre allungarle la vita.

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2 COMMENTI

  1. Direi ,forse c’e una sottovalutazione delle possibilità di percorenza di un ev. Personalmente dal 2016 sono proprietario di una Nissan leaf percorro 3000 km al mese (altrimenti non vedo perché avrei dovuto cambiare motorizzazione)ma credo che il problema sia tutto nel fatto che chi parla discute è fa i test poi un ev non c’e l’ha è non l’ha mai guidata ( i costi di manutenzione ad oggi sono stati 130 euro per due tagliandi batterie risultano efficenti), questi sono dati il resto fa volume

  2. Certo che se un prestigioso istituto fa i conti in base ad un percorrenza annuale di 8000 km, ho qualche difficoltà nel seguirli.

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