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Mancano le ricariche, dice Renault. Ma l’Enel: mancano le EV

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Troppo care le auto elettriche? La nuova Renault 5, in arrivo a novembre: il prezzo di partenza è di 33 mila euro, con batteria 52 kWh. Ma non 2025 arriverà una versione con batteria meno capace e prezzo di circa 25 mila euro.

Mancano le ricariche, dice il capo di Renault Italia, Raffaele Fusilli. Ma Enel X replica per bocca della n.1, Francesca Gostinelli: no, mancano le auto elettriche…

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Raffaele Fusilli, n.1 di Renault Italia.

Mancano le ricariche? “La rete cresce con troppa lentezza”, accusa Fusilli

Il faccia a faccia, insolitamente diretto, è andato in scena a Roma all’evento annuale di Motus-e, l’associazione di settore. Nel panel finale ci si interrogava sul perché il mercato italiano dell’auto elettrica sia ancora così poco sviluppato rispetto agli altri grandi Paesi europei. Secondo Fusilli c’è troppa lentezza nell’ampliare la rete di ricarica: “Dovremmo installare dieci volte tanto rispetto al ritmo attuale. E si parla tanto del 2035, ma l’Europa ci mette davanti scadenze molto più urgenti e insidiose per i costruttori. Già nel 2025 se non si arriverà al 25% di quota di mercato con le EV, le Case saranno costrette a pagare miliardi di di euro di multe. Renault sta facendo grandi sforzi per ridurre il costo delle auto elettriche del 40% e renderle più appetibili. Ma non dimentichiamo che le batterie incidono per il 40% del prezzo finale e su questo fronte i costruttori cinesi sono molto più avanti di noi. Sono partiti prima e hanno costi e un sistema Paese che li favorisce in tutto“.

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Francesca Gostinelli, n.1 di Enel X.

La replica: “No, le colonnine ci sono, ma il tasso di utilizzo resta troppo basso”

Da buona toscana, Francesco Gostinelli ha replicato in modo altrettanto diretto. Spiegando che non sono le ricariche a mancare, ma gli automobilisti elettrici. “Dal 2015 al 2023 Enel X ha fatto un grande sforzo: oggi in Italia ci sono oltre 50 mila ricariche e più della metà sono state installate dal nostro gruppo. Ma il tasso di utilizzo è basso e se il mercato non cresce non dico che ci dobbiamo fermare, ma almeno una riflessione la dobbiamo fare. Mancano gli utilizzatori, non le colonnine: se le elettriche restano ferme all’1% del parco circolante, non ci si può chiedere di continuare a investire come abbiamo fatto in passato“. Le ha fatto eco il n.1 di A2A, Renato Mazzoncini, chiamando in causa il prezzo delle auto, ancora troppo alto e tale da spaventare molti potenziali acquirenti. Aggiungendo anche un po’ di autocritica: “Abbiamo rivisto nel tempo le potenze delle colonnine installate, inadatte alle reali esigenze dei clienti. E ora ci concentriamo su due fasce: le AC a bassa potenza e prezzo, per chi parcheggia l’auto anche di notte, e le colonnine ad alta potenza per chi viaggia. E non può perdere tempo“.

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71 COMMENTI

  1. È curioso che si accusano a vicenda ma nessuno dei 2 centra il vero punto della questione. Costi troppo alti. Da una parte dei veicoli, dall’altra delle ricariche. Mi sembra che in una cosa però vadano molto d’accordo: difendere a oltranza i propri profitti

  2. La realtà è che a 60 centesimi al kw (se non di più) ricarico in garage…inoltre è inaccettabile vedere molte colonnine pronte per essere utilizzate ma che non vengono attivate…non so se dipenda dalla burocrazia, ma la sostanza è questa…si tolgono posti auto e quel posto preso dalla colonnina è inutilizzato…aumentando l’odio (in certi casi è il termine meno crudo) verso le auto elettriche

  3. Le colonnine ci sono, ma è ovvio che se il principale gestore nazionale mette una tariffa di 0,60-0,70€/kWh nessuno le utilizza.
    È come se i benzinai avessero la benzina a 2-2,2€/l: chi andrebbe a fare il pieno a quei prezzi?!?
    Magari accettare di avere un profitto un po’ meno esagerato, ma preferire maggiore utilizzo delle colonnine…?!?

    • chi si trova il distributore a 2.2€/lt …. fa il rifornimento e zitto o va a piedi… stessa cosa chi ha la BEV e non può rifornire da casa.

      in entrambi i casi vanno valutate le cause dei prezzi troppo elevati; ARERA forse trova tutto “normale” nel caso delle ricariche, solo frutto di un mix energetico errato, con tempi di correzione piuttosto lunghi.
      Quando dis-accoppieremo (mai !?) l’energia elettrica generata da F.E.R. dal gas magari avremo prezzi in linea con gli altri paesi ed ogni produttore potrà vantare la propria miglior efficienza energetica… altrimenti conviene a tutti tenere un “Campione d’Inefficienza” con cui indicizzare tutto il mercato … dai “concorrenti” con margini migliori fino allo stato che tassa in percentuale….

      • Tendenzialmente uno non fa benzina normalmente e sta zitto: va al benzinaio dopo se ci arriva o fa benzina il giusto per arrivare al benzinaio dopo, sicuro non fa il pieno. Il problema non è il costo dell’energia, che è al pari di quando 1kWh costava 0,38… e neppure il gas, tanto che anche Neogy (join venture delle compagnie trento-atesine alperia e dolomiti energia) le cui compagnie producono solo da idroelettrico e garantiscono 100% di energia pulita, costano come Enel X… il problema è che c’è un cartello e nessuno fa niente… qui in Trentino macchine elettriche ce ne sono (direi 1 ogni 6-8 in città), ma le ricariche pubbliche le vedo (giustamente) più libere che mai…
        Non è colpa delle compagnie energetiche e di chi gestisce le reti, tutti arroccati nei loro accordi commerciali ed attenti a non pestarsi i piedi tra di loro, aspettando come avvoltoi che tu faccia un viaggio sopra l’autonomia del veicolo e estorcendoti pure un rene quando ti trovi obbligato a fermarti: è il loro interesse fare soldi.
        Il problema è il Governo e gli enti di controllo, che invece di vigilare e sistemare queste cose si perdono nel limitare la libertà su internet e fare richieste tecnicamente irricevibili ai provider di servizi in tutto il mondo per far contente le squadre di Serie A, creando precedenti pericolosi che in un attimo possono essere abusati e portare alla censura e al controllo di stato. Basterebbe mettere una tariffa base obbligatoria a tutti i gestori massimo ricaricando in AC, definendo il costo di servizio massimo e aggiungendo al costo dell’energia un ricarico massimo.

        • Alessio … io vedo dalle parti ( ove mi muovo e abito ) lunghissime file a quei distributori che fanno 0,05/0,08 € sconto al litro…talvolta fanno “corsia a se” fino in strada… alla faccia di chi dice che “fa il pieno in 2 minuti” … Ne ho due vicino a casa… in uno c’è pure una AC22kW… Faccio prima io a caricare 100km che mia moglie con la termica a rifornire la sua… (generalmente trovo libera la colonnina, lei fa una fila bestiale su 4 corsie alle pompe, solo quelle con GPL son servite da un addetto, quindi quelli più imbranati rallentano gli altri).
          Fare km in più (A/R ?) per raggiungere un distributore più economico (risparmiando ben che vada 4€ per chi ha grandi serbatoi) non so se vale la pena … meglio allora usare le “raccolte punti” dei supermercati che spesso offrono tessere carburanti (io li accumulo per le ricariche BEV invernali, quando uso il FV solo per scaldar casa)..

          Sul “cartello” (tra governo e sue controllate…nel silenzio degli altri operatori coinvolti) sono d’accordo: hanno altri interessi, un’altra visione (purtroppo fallimentare) dell’energia e delle produzioni nel Paese…
          Purtroppo il divario già grande tra noi italiani ed altri paesi più avanti nella transizione energetica è destinato ad ampliarsi ulteriormente…ed io temo proprio che il “sistema Italia” non regga…
          Auguriamoci “in bocca al lupo” …

  4. Il problema si compone di due fattori: costi e semplicità d’uso.
    Sui costi (sia auto che ricariche) abbiamo già detto tutto e il suo contrario.
    In pochi si soffermano sulla semplicità d’uso: per quale strano motivo l’uso delle colonnine è diverso dal distributore? Perché devo avere l’abbonamento a un fornitore con app da collegare via web alla colonnina? Mettete un semplice lettore di bancomat/carte di credito e via, si paga il prezzo della colonnina e basta, come i distributori.
    Mettete a tutte il cavo, non solo alle veloci, abbassate i prezzi e il gioco è fatto.
    Attualmente è da smanettoni ricaricare l’auto

  5. E intanto sono impossibilitato a mettere la wall box in condominio, dati i (pochissimi) preventivi “preliminari” che mi sono arrivati…. si parte da un minimo spannometrico di 4500+iva…. quando CA!!! rientro della spesa???????

    • dipende … dipende … dipende ….

      da quanto riusciresti a sfruttare i kW caricati a casa (se copri almeno 80% dei percorsi che fai con A/R a casa .. in qualche anno d’uso ha senso, la WB ti resta ad incremento valore del posto auto – non è un valore “a perdere”

      da dove ti muovi: se hai auto (es. E4/5) che rientra o rientrerà a breve in blocchi del traffico nelle zone ove ti muovi, il valore crollerà…anche di 4/5000 euro, quindi quelli li perdi subito (sempre che non tu riesca a vendere l’auto fuori zona dei blocchi a qualcuno che non ne viene colpito)

      dal futuro andamento costi energetici: se scoppiasse una nuova “crisi petrolifera” (viste le condizioni simili al 1973, con la querra del Kippur .. sempre di Israele) i prezzi idrocarburi impazzirebbero; anche nel 2020 con invasione in Ucraina son aumentati di 5 volte …. tutti i conti di “convenienza ed ammortamento” vanno rifatti.

      Intanto cerca di risparmiare sulle spese sicuramente inutili residue… non si sa mai… poi li impiegherai nelle cose importanti ed urgenti….

      • Dipende? Ovvio. Dico solo due cose: 4279€ di benzina ,spesi in 6 anni e mezzo per percorrere 55.000 km.
        Seconda cosa, la Twingo la carico da 4 anni a casa con un carichino pagato 116€ sul solito sito ali cinese.
        Non ho altro da dire vostro onore

        • anche io ho il carichino portatile…. Se magari uno va a lavorare in posti con prese disponibili (ed i titolari “chiudono un’occhio” ..).

          Però a casa meglio predisporre una GreenUp (e prendere il carichino compatibile) se proprio si deve rinunciare alla wallbox ..a parte che ne esistono di economiche oramai… (es. la Juice Technology ha il set portatile !! italiano a 840€ al momento sul sito…).

          comunque non conosco il problema esatto di @Luca per avere un conto così elevato; certo che se il problema è del condominio (con assemblea favorevole? ) magari la consulenza di Chargeguru …
          prima che finiscano i contributi all’installazione….

          https://www.vaielettrico.it/mai-piu-un-condominio-senza-ricarica-con-vaielettrico-a-e-charge/

        • Ilario quando parlo di gusti intimi eterodossi lo faccio a ragion veduta.
          Qui c’è gente che non solo se lo fa mettere in quel posto senza fiatare, ma c’è parecchi che gli piace pure, lo chiedono a 840 euro a carichino per volta! 😂😂😂

          (Un pochino si scherza eh? Ma solo un pochino… 😇😇😇)

          • @A.d.
            spiritosone eh ?

            la segnalo perché Juice Booster 2 consente la ricarica monofase e trifase con una potenza compresa tra 1,4 kW e 22 kW (6A-32A)… è portatile ugualmente (con kit adattatori, che costano non poco) ed è abbastanza robusta da poter essere “investita” da una vettura senza riportare danni e creare problemi in ricarica..
            Fa da WallBox… ma portatile

            Tu che suggerisci invece? il carichino “cinese” su Alibaba con cui rischi casa ed auto?

            (domando: Se hai un’auto elettrica .. con cosa la ricarichi ? )

  6. Ovvio che il tasso di utilizzo delle colonnine sia basso. Hanno alzato di moltissimo i prezzi della ricarica Di conseguenza chi può ricarica a casa. Io per esempio nel 2022 e 2023 utilizzavo spesso le colonnine anche per viaggi brevi. Adesso solo a casa, a parte i lunghi viaggi. Meditate la vostra politica dei prezzi cari fornitori

    • A questi prezzi siamo in tanti ormai ad evitare le ricariche pubbliche ogni volta che è possibile.
      Domenica scorsa ero a casa di un amico, la sua auto era carica così abbiamo collegato la mia: alla prima occasione gli offrirò una pizza.
      La soddisfazione di non aver caricato sulla rete pubblica non te la descrivo.

      • Idem. Ho fatto quasi 4 anni senza wallbox in garage, ma colonnine pubbliche entro 500mt da casa e andava benone. Da quando hanno alzato i prezzi ho messo la wallbox (con bonus per cui è costata 600 euro effettivi più o meno) e colonnine pubbliche solo Tesla la volta all’anno che vado al mare. Quindi la colpa è solo dei gestori, dei politici e dei vecchi costruttori europei (in primis VW e Stellantis) che non sanno/vogliono far girare la ruota per paura/interessi. Cominciano a restare al palo e sperano ancora di salvarsi piangendo al capezzale di Roma o Bruxelles.

        • Forse hanno pensato di prendere gli automobilisti elettrici per il collo come fanno con quelli che sono costretti a rifornirsi alla pompa. Il bello dell’elettrico che hai sempre una seconda possibilità, che sia il box, il ristorante o l’albergo con le wallbox, oppure come hai detto usare la rete Tesla che almeno ha alta affidabilità e non è legata agli interessi dei petrolieri.

    • Abbiamo preso la seconda auto con autonomia di 400 km così il 100% dei viaggi che normalmente facciamo non carichiamo alle colonnine , problema risolto 🤷
      Io capisco che chi installa le colonnine deve rientrare dagli investimenti ma a quei prezzi sarà sempre peggio, e se devo per forza caricare alle colonnine è perché sono in un lungo viaggio oltre autonomia e mi spiace userò superchrge Tesla aperti a tutti 🤷

      Quindi le due direzioni da prendere per aumentare il.parco auto è prezzi più bassi di casa così chiunque caricherebbe fuori casa e il giro di utilizzo aumenterebbe esponenzialmente, e in seconda battuta auto elettrica con prezzi popolari in modo che anche con gli stipendi italiani si riesca a prendere una BEV a prezzi decenti ma dal segmento B le citycar sono solo come secondo auto e di conseguenza o costano veramente poco o non le prende nessuno

    • È ovvio che se non ci sono utilizzatori le aziende non possono continuare a investire su infrastrutture che sono poco utilizzate e il cui costo di manutenzione e installazione finisce sulle spalle di pochi (non è un caso se il costo del rifornimento è così alto).
      Fino a che non ci saranno prezzi più bassi, il mercato di seconda mano (perché tantissimi italiani non hanno mai comprato un’auto nuova e non cominceranno certo oggi a farlo) e una tecnologia che non diventi obsoleta in tre anni le cose non potranno migliorare più di tanto.
      Le auto elettriche sono basate su tecnologie che migliorano di giorno in giorno, il rischio di comprare oggi un’auto che domani è già vecchia (perché magari escono auto che si ricaricano più in fretta, costano meno e hanno autonomie più lunghe) e impossibile da rivendere, non tutti lo possono correre

        • Invece no, dopo due anni un’ibrida e una termica non sono invecchiate come potrebbe esserlo un’elettrica che si sviluppa giorno dopo giorno.
          Io ho preso un’ibrida 12 anni fa e una l’anno scorso, quella nuova è incredibilmente performante (con 3,6 litri faccio cento chilometri) ma quella vecchia batte ancora qualunque termica dopo 12 anni.
          Io il motivo principale per cui non sono interessato a una elettrica pura è che sono certo che tra due anni saranno molto più performanti e tra quattro ancora di più…
          Non voglio mica cambiare auto ogni tre anni perché in quel caso si che inquinerei come un pazzo.

          • veramente … se Egli viaggia con un’auto ibrida di 12 anni … inquina di più lui … e pure quello che potrebbe cambiare un’auto ancora peggiore con la suddetta ibrida dodicenne

            Se Egli cambia la vettura con una più moderna… inquina meno lui…e con la vendita ad un’altra persona dell’usato dodicenne magari si rottama una inquinantissima (e magari pure pericolosa) vettura da rottamare…

            diciamo la verità… è una questione di budget disponibile…
            per cui … togliamo l’argomento “inquinamento” di torno…

          • “quella nuova è incredibilmente performante” l’ha detto lei riferendosi ad una ibrida.
            Inoltre, non confonda l’illusione ottica del momento sulle ibride, molto simile gli aumenti delle valutazioni delle termiche usate visti di recente, con ciò che capiterà man mano che le performance delle elettriche miglioreranno.

          • ho 65 anni e la mia scommessa è stata quella di non cambiarla più. al massimo la batteria tra 10 anni. pertanto sono consapevole che ne uscirà una più performante domani, ma differentemente dai primi pc e dagli smartphones che dovevi cambiare per ospitare nuove applicazioni, stiamo parlando di un oggetto la cui funzione ultima è portarti da A a B

  7. E poi c’è Tesla che ha sia le ricariche che le EV.

    E questi invece non saprebbero fare i manager degni neanche per il locale mercato del pesce.

  8. E come la mettiamo con la protezione delle colonnine ? Vorrei tanto vedere far benzina sotto al diluvio in mezzo ad un campo, oppure con 38 gr. Con il sole che batte sul display in modo che non si vede nulla e magari con le istruzioni in inglese. Invece di curare il cliente che per prima cosa è ecologico a beneficio di tutti, ci trattano come clienti di serie B e privilegiano quelli che inquinano a beneficio di tutti….

  9. Il problema sta tutto nel prezzo alle colonnine, al prezzo di oggi sono una rapina. Le colonnine basterebbero metterle in punti ben pensati. Ma basterebbero le DC da 50kw ai maggiori supermercati per coprire una bella fetta di persone

    • spesso i supermercati di catene nazionali hanno grandi impianti FV (e, copiando le leggi francesi, anche la possibilità di coprire tutti i posti auto del parcheggio con idonee pensiline fotovoltaiche): questo consentirebbe di fornire ricariche ad un costo molto basso (non dico a “zero” come mi capita in un posto che “regala 1 ora in AC 22kW) anche a molti utilizzatori in contemporanea (se in AC 11kW in un’oretta magari ci guadagni in media 100km la settimana… per tanti persone copre le esigenze di 5/6 giorni).

      continuo a sperare che negozi, aziende, uffici, palestre si “sveglino” ed approfittino del bonus Wallbox per metterle nei loro parcheggi….. un servizio in più per i loro clienti ..ed una potenziale “visibilità” (internet o passaparola)

      • scusate..devo fare una precisazione; a 11kW in 1 ora precisa non arrivi a fare 100km in città…ma sugli 80 è possibile…(mi baso sui consumi della mia ..che guido tranquillo a CdS..e rispetto le Zone 30…)

  10. Il futuro sono gli hub di ricarica come tesla , sia in ac che in dc. Le colonnine una qua e una la in fondo non servono, non convincono e soprattutto creano solo ansia da ricarica soprattutto nelle grandi città. E ovviamente finché enelx e eni fanno i prezzi che fanno avremo la corsa ai suc tesla e il deserto nel resto, a meno di non avere app con offerte speciali. E per quanto riguarda la vendita di ev saranno prodotti come kia ev3 e volvo ex30 a fare concorrenza a tesla non certo utilitarie gruppo b vendute ai prezzi di una berlina.qui ci vorrebbe una cosa chiamata politica industriale e programmazione economica, cose che questo governo ha ben dimostrato ormai di non sapere/ volere fare..

    • Le colonnine in AC servono per caricare quando l’auto non è utilizzata. In un hub come quelli di Tesla servono a ben poco.

  11. La mia esperienza da utente elettrico è che le colonnine ci sono, sono state installate però a macchia di leopardo, quindi alcune zone sono molto ben servite e altre invece sono un po carenti. Non ho quasi mai trovato colonnine occupate, le più frequentate sono le Tesla principalmente per il prezzo concorrenziale.
    Ritengo che in effetti le colonnine siano spesso sottoutilizzate, ma l’Enel dovrebbe fare una indagine al proprio interno dato che la manutenzione non è ottimale e quelle più vecchie sono spesso rotte per lunghi periodi.
    Inoltre fossi in loro chiederei al governo almeno la riduzione dell’IVA dal 22 al 10% in modo da poter applicare un prezzo lievemente più basso con conseguente aumento del tasso di occupazione.

  12. Il problema per entrambi È LO STESSO OSSIA IL PREZZO.
    Se la Renault 5 partisse da 28000€ avrebbe un altro appeal e farebbe altri numeri.
    Se le ricariche fossero 30 cent AC, 40cent DC fast, 50cent HPC avrebbero un tasso di occupazione 10 volte superiore.

    Così pochi si levano lo sfizio di una R5 e solo chi è costretto carica alla colonnina pubblica.

    È così difficile da vedere questa realtà?

  13. incredibili a sentirli.
    Renault Zoe è un progetto iniziato nel 2008, proseguito negli anni e sfociato…nella Renault 5 elettrica,
    cioè come buttare il know-how acquisito e il vantaggio temporale sui concorrenti.

    EnelX, beh, sappiamo benissimo com’è andata quando è cambiato il governo che ha cambiato i vertici di Enel.

    Per cui:
    o li guardiamo come i capponi di Renzo, che è una possibilità, e per inciso entrambi i capponi di Renzo finirono in padella
    o li ascoltiamo pensando a una gigantesca commedia, in cui gli uni confidavano nel risultato delle europee, gli altri dovevano e devono rispondere a chi li ha nominati i quali a loro volta pensavano che andasse diversamente.

    insomma: ignoranza e dabbenaggine.

    i cocci li raccolgono anche a Mirafiori, i nostri polmoni, la nostra sanità, le nostre tasche.

  14. Massimo 0,35 €/kWh.
    Tra i 5.000 e i 10.000 € (più 10.000 che 5.000).

    Il primo è il prezzo che chiediamo alle colonnine veloci noi, che non abbiamo come caricare un’auto elettrica a casa, ma saremmo intenzionati a comprarne una, se il suo rifornimento di energia fosse conveniente rispetto a quello delle endotermiche, invece che più dispendioso com’è ora (poi fermarsi a rifornire più spesso e/o per più tempo diventa quasi secondario, poco più di un grosso fastidio, ci si può vivere, anche se non si dovrebbe).

    Il secondo sarebbe l’abbassamento di prezzo per avvicinare gran parte delle auto elettriche al loro giusto prezzo.

    Il resto verrebbe da sé: più acquirenti di auto elettriche, più necessità di punti di ricarica, più installazioni.

    Questo scambio di battute tra Fusilli e Gostinelli è solo una schermaglia per nascondere le vere colpe di entrambe le parti.

    • Antonio, anche se avessi il prezzo basso, io ti dico che avresti comunque problemi, perchè non hai la colonnina sotto casa, e nemmeno puoi pretenderlo. Ti immagini lasciare ogni sera la tua auto a, se sei fortunato, 1 km distante alla colonnina più vicina? E se la colonnina è occupata? Come si è detto più volte, se non hai la wall box a casa o al lavoro è dura.

      • Resterà dura allora, Luigi: la tua risposta vuole mettere una pietra tombale sulla questione della mobilità elettrica.

      • Quasi giusto: se non hai wallbox o la colonnina vicina a casa è dura.
        Io ad esempio ho diverse colonnine vicino a casa e ci campo benissimo.

      • Perdona Luigi, perché è dura?
        Chi ha una Tesla ed il SUC in città con 8X150KW, passi in 20 min sei all’80% e per una settimana sei apposto.

        Se al supermercato dove vado a fare la spesa le 4X50KW avessero 40cent a KWh, da Novembre in poi farei il pieno lì, in mezz’oretta riportata all’80% salgo e torno a casa senza lasciare la macchina 8h in carica.

        Ma a 60cent a KWh possono fare la ruggine le colonnine. Uso la mia wallbox e avanti.

  15. C’è un possibile sostanziale “pareggio” nei segmenti C/D/E tra BEV e ICE : chi le compra ha magari situazioni ottimali, ricaricando prevalentemente a casa/azienda e talvolta a pubbliche colonnine usando App con sconti e quindi cumula i famosi “vantaggi” tra costo/km, manutenzione molto ridotta e pure 5 anni di bolli (che su questa categoria di vetture spesso supera anche i 350€..). Questi utilizzatori già adesso scelgono spesso le BEV se si spostano in percorsi con destinazioni ben attrezzate per la ricarica (anche io sono tra questi… e dove mi sposto abitualmente ne vedo parecchie in giro ).

    Per aiutare tanti altri a fare il passaggio alle motorizzazioni elettriche ed elettrificate occorre quindi fargli raggiungere un evidente vantaggio rispetto alle inquinanti ICE:
    Il Costo Ricarica Pubblica…
    Lo sforzo del governo (IVA, tasse, accise) sommato a quello dei principali operatori ENI/ENEL a consentire un abbassamento del costo ricarica sotto il corrispettivo termico darebbe sicuramente una spinta sia alle vendite che all’occupazione delle colonnine già messe.
    Un “incentivo” più giusto potrebbe essere proprio quello di impiegare i fondi statali per abbattere i costi ricarica anziché per abbassare il prezzo delle vetture, lasciando che sia il “mercato” con la normale competizione tra costruttori ad agire sui listini.

    E poi… il mio solito appello a chi ha aziende, uffici, ristoranti, B&B, hotel etc con posti auto di proprietà: approfittate degli incentivi ad installare WB per i vostri dipendenti e clienti…. porterà sicuramente un incremento nella visibilità delle vostre attività (visto che saranno “segnalabili” dalle app di ricerca & ricarica -anche gMaps ad esempio), nonché un sicuro apprezzamento da parte dei dipendenti interessati alla mobilità elettrica.

    • Tutto perfettamente condivisibile, damiano 👍🏻.
      Ma io aggiungerei un controllo sul costo del roaming per l’interoperabilità tra gli operatori.
      È un fatto assodato che EnelX e BeCharge possiedono il 70% e passa delle colonnine e che, dopo aver aumentato il prezzo della ricarica ai loro clienti da metà 2023 (scelta legittima, ma poi non si lamentino che perdono clienti…), hanno imposto anche agli operatori in roaming di aumentare i loro prezzi, come testimoniato da A2A, terzo maggior operatore italiano ma con colonnine di proprietà quasi tutte solo in Lombardia e costretto al roaming fuori da essa: “…essendo ormai il network A2A integrato in roaming con la maggior parte degli altri operatori (oggi per oltre 40.000 punti di ricarica, presto con tutti) e alla luce di un forte aumento della clientela anche in aree del Paese in cui A2A non è presente con proprie colonnine, non è più sostenibile una politica di prezzi che si discosti troppo dalle medie del sistema…”, https://www.vaielettrico.it/cade-lultimo-baluardo-anche-a2a-vola-a-053-e-a-kwh/.
      Sembra di essere tornati agli anni ’90 quando, liberalizzato il mercato della telefonia, si affacciarono i primi concorrenti a Telecom Italia e questa, per limitare l’emorragia di clienti, cominciò ad imporre senza alcun controllo tariffe di noleggio all’ingrosso delle proprie linee praticamente sovrapponibili alle proprie tariffe, tagliando ai potenziali concorrenti la possibilità di avere prezzi inferiori a quelli di Telecom Italia stessa.
      Ci volle un lungo intervento dell’AGCM per obbligare Telecom Italia a smetterla di ostacolare la concorrenza: lo stesso occorrerebbe oggi contro EnelX e BeCharge.

      • Se fosse soltanto il roaming il problema, non si spiega come mai se vado su una colonnina A2A con la tessera A2A, il prezzo è perfettamente allineato a quello dei due operatori di maggioranza

        • Beh, quello è per non discriminare tra clienti A2A in roaming e clienti A2A delle loro colonnine proprietarie… 😉
          Così:
          — i clienti A2A che ricaricano alle colonnine proprietarie A2A sono contenti quando ricaricano in roaming in giro per il resto dell’Italia (“Bello! La ricarica costa come a casa!” 🎣)
          — e i clienti A2A in giro nel resto dell’Italia che ricaricano in roaming sono contenti quando ricaricano alle colonnine proprietarie A2A (“Bello! La ricarica costa come a casa!” 🎣).

      • Secondo me Eugenio bisognerebbe promuovere un intervento serio di ARERA con la “forza” di qualche associazione di categoria. Al momento non c’ è interesse da nessuna delle “parti” a provocare un confronto, neppure mi sembra, di “noi utenti” visto che siamo numericamente pochissimi, invisi al governo ed al popolo…e pure poco motivati, visto che molti caricano a casa o al supermercato…e può andar bene anche così.

        Le tariffe di vendita ed il roaming in stile “telefonia” me le aspetto più avanti (teniamo d’occhio la Spagna), quando la produzione di energia elettrica sarà oltre il 70% fisso da F.E.R. (con costi molto bassi quindi) ed il miglior modo di vendere le ricariche sarà con Abbonamento a Quota Fissa Mensile tra cui scegliere (es entro un consumo 100kW mese paghi “x” e se sfori paghi a tariffa SPOT …come ora per i GB di internet). A quella data più che i costi diretti di produzione dovranno pensare ai costi manutenzione e sviluppo rete…e serviranno entrate molto costanti: meglio aver abbonati che clienti occasionali in regime di concorrenza tra MSP…

  16. ” il 40% del prezzo finale ”
    _____________________
    Del costo o del prezzo?
    Qualche giorno fa @R.S. postava il prezzo delle batterie a circa 6500 €.
    Per arrivare a circa 35.000 di un’auto quanto è il ricarico sulla batteria… che fra l’altro dovrebbe essere inserita nell’auto a poco più del costo di acquisto dato che non è oggetto della loro vendita?

  17. Salve, articolo molto interessante, i costruttori di auto elettriche i quali le fanno pagare troppo in base a quello che offrono, a parte rari casi, contro i gestori delle colonnine di ricarica anch’esse con tariffe esageratamente alte………… bellissimo scontro.
    Se fossero meno ingordi la giusta clientela l’ avrebbero entrambi.

  18. Ero presente all’evento: dalla narrazione che emerge pare che le posizioni dei costruttori e dei gestori energetici siano contrapposte, ma alla conclusione dei lavori è emerso abbastanza chiaramente, da entrambe le parti, l’ammissione di un difetto di condivisione di strategia. E il Dott. Fusilli ha chiamato a gran voce una alleanza a livello europeo per elaborare una strategia che permetta a tutti i costruttori e operatori di uscire da una posizione down rispetto al mercato.
    Il problema dei costruttori europei non è il 2035, ma il 2025, per le penalità sullo sforamento dei 95gr/Km della CO2 media di flotta. Frutto di una politica di indirizzo totalmente errata: imporre limiti alle emissioni senza mettere il sistema industriale europeo nelle condizioni di raggiungerli, è folle autolesionismo.

    • -imporre limiti alle emissioni senza mettere il sistema industriale europeo nelle condizioni di raggiungerli, è folle autolesionismo.-

      Quando l’ho detto io, anni fa, mi sono preso del cugghiaun.
      Si prepari. dunque, amico mio.

    • “…senza mettere il sistema industriale europeo nelle condizioni di raggiungerle…”
      fammi capire:
      – il Green Real non è nato ieri
      – la classificazione euro 1 – 2 – 3 ecc men che meno
      – il problema climatico è molto noto in ambito scientifico da 60 anni almeno, in ambito tecnico da 40, i rapporti interni Exxon trapelati lo confermano
      – l’industria è stata aiutata in lungo e in largo, mi viene in mente Industria 4.0 ma i piani europei e nazionali sono decine negli ultimi 20 anni
      – Renault nel 2008 cominciava il progetto Zoe

      e noi stiamo qui ad ascoltare gli industriali che frignano perché han dormito pensando di scamparla?

      ma sei serio?

      • I soldi sono stati erogati, ma ognuno, in EU, ha fatto il suo piano, e in molti paesi, a partire dal nostro, ogni azienda ha fatto il suo piano.
        La roadmap era nota, gli obiettivi pure: non c’è stata una regia che costruisse un sistema, cosa che i cinesi hanno fatto benissimo.

        • non correre in Cina: per le colonnine basta uscire dai nostri confini e quasi sempre è meglio che da noi, io ho visto Francia, Svizzera, Austria, olanda, Germania e posso dire che le nostre aziende hanno colpe pesantissime.

          e che manchi una regia….ma insomma, possibile che le aziende non capiscano MAI che “ognuno per sé danno per tutti”?
          sì, possibile.

      • Stavo per scrivere esattamente le stesse considerazioni!
        Questi delle case automobilistiche negli ultimi 20 anni:
        — hanno pensato solo ad aumentare i propri utili, come fieramente sbandierato da De Meo (https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2023/09/04/luca_de_meo_intervista_monaco_.html) e certificato da Il Sole 24 Ore (https://www.ilsole24ore.com/art/prezzi-auto-come-sono-aumentati-20-anni-e-pandemia-una-utilitaria-servono-quasi-8-stipendi-AFPo7IM),
        — hanno opposto resistenza e minacciato sfracelli occupazionali ad ogni piano europeo di riduzione delle emissioni,
        — ammettono loro stessi che “…su questo fronte i costruttori cinesi sono molto più avanti di noi. Sono partiti prima…” (Raffaele Fusilli, n.1 di Renault Italia) senza nemmeno accorgersi che si sp*ttanano da soli…
        …e adesso vengono a piangere miseria e a dare la colpa alle colonnine e a chissà chi altro???

    • le colonni e ci sono si ma spesso dove non servono e dove servono hanno spesso prezzi da gioielleria, e comunque alla fine quello che manca sono i soldi … e la fiducia. Come fai a fidarti e svuotare il tuo CC (ammesso che quello che hai sia sufficente) e poi magari accorgerti che dovrai ristrutturare casa, sempre in ottica green, e che il governi ti darà poco o nulla, oppure prendere una BEV sapendo che magari, oltre a non poterla ora ricaricare a casa, fra 3 – 4 anni è superata da auto meno costose e piu performanti con autonomie molto superiori?

  19. Direi che la situazione mostra esattamente che non ci sono stati scambi di informazioni fra gli “Elettrici” gli “Elettronici” e gli “Automobilari”
    Gli Elettrici hanno istallato colonnine sino a 30 kW in quanto facili da ottenere , oggi abbiamo il 70% di questo tipo .
    Queste colonnine sono ovviamente sottoutilizzate in quanto utilizzate a 3 kW 7 , 11 e rarissimamente a 22 kW .
    Inoltre , ZERO controllo elettronico su abusivi .
    Oggi esistono le tecnologie ,a basso costo, sia per il controllo degli abusivi sia per raddoppiare il fatturato della colonnina .
    Gli Automobilari ,non hanno parlato con gli elettrici su posizionamento prese di ricarica . Risultato, cavi corti su colonnine fast anche a causa della mancanza di una uniformità della posizione di carica .
    Sarebbe interessante aprire una discussione ,insieme a utilizzatori per vedere se possibile chiudere il cerchio .

  20. Dite ad EnelX che a 0,69 €/kWh sulle AC non ricarico neppure se rimango con la batteria a zero.
    E a quelli di A2A che dicono di puntare sulle AC a bassa potenza così come le DC ad alta potenza che dire l’ovvio è peggio di non dire niente, almeno nel secondo caso ti resta almeno il dubbio con non abbiano idee anziché averne la certezza.
    Aggiungiamo poi la risposta di Ewiva, per la colonnina fuori servizio per ragioni tecniche, direi che possiamo assegnare il premio “Jacques de La Palice”

  21. comincerei a posizionarle in modo ottimizzato, non ovunque ci sia un metro quadro di terreno, poi a manutenerle in modo che siano sempre efficenti, poi penserei a proteggerle in modo che siano disponibili. saremmo già a metà dell’opera.

  22. Certo che se il prezzo base è 33.000 ovviamente può restare a fare la muffa. Salvo che poi intervenga lo stato e regali 10.000 € rendendola acquistabile a tanti ( non a tutti). Dal lato colonnine ok, ne hanno messe ma se scendessero un po’ i prezzi, non le installassero in luoghi improbabili e le facessero funzionare forse sarebbero più utilizzate. Ma veramente questi credono che tutti hanno l’anello al naso?

    • -Ma veramente questi credono che tutti hanno l’anello al naso?-

      Ovvio.
      E che siamo pure un po’ bulicci.

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