Malcostume nelle ricariche: ci scrive Enel X Way

Malcostume nelle ricariche: dopo l’ennesima denuncia di colonnine occupate da auto in sosta, Enel X Way ci scrive per spiegare quel che sta facendo.

malcostume nelle ricariche
Una ricarica Enel X Way: l’azienda fa presente di essere essa stessa danneggiata da chi occupa gli stalli abusivamente.

Malcostume nelle ricariche: “Anche noi  ne siamo impattati negativamente”

A scriverci da ultimo era stato un lettore di Catania, Salvatore Spoto. Raccontando di una situazione insostenibile, con le principali ricariche della città di fatto inaccessibili, senza che la Polizia Municipale intervenisse. Il Codice della Strada prevede una sanzione che raramente viene applicata nelle nostre città. Ora ci scrive la società di Enel Group, che ricorda di essere essa stessa vittima di questi comportamenti incivili: “Lavoriamo ogni giorno per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative che inibiscano o aiutino ad evidenziare questo malcostume. Problematica di cui tra l’altro anche Enel X Way è impattata negativamente, non potendo erogare il miglior servizio possibile agli e-driver”. L’azienda assicura di impegnarsi costantemente “ per veicolare, attraverso gli opportuni canali, un’informazione corretta”. Questo al fine di “supportare Polizia Municipale e amministrazioni locali alla progressiva sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso la mobilità elettrica. Disincentivando pratiche di occupazione abusiva delle postazioni di ricarica, insieme a tutti gli operatori della filiera. In questo caso in particolare i Charging Point Operators“.

malcostume nelle ricariche
Elisabetta Ripa, numero uno di Enel X Way.

Come si combatte l’occupazione selvaggia

Nella lettera Enel X Way ricorda che “in tal senso Motus-E, prima associazione per la promozione della mobilità elettrica in Italia, di cui facciamo parte, ha di recente pubblicato il “Vademecum per la realizzazione di una rete di stazioni di ricarica ad uso pubblico”. Con l’obiettivo di aiutare i Comuni nell’attività di coordinamento dell’infrastrutturazione urbana, con consigli per l’identificazione dei siti, modelli di business e di ingaggio degli operatori. Affrontando anche in questo caso il tema dell’occupazione selvaggia degli stalli di ricarica. Continua in ogni caso il nostro impegno per la realizzazione uniforme di stalli adibiti alla ricarica, nel pieno rispetto del Codice della Strada”. A proposito di Codice, noi insistiamo comunque sulla necessità che le Polizie Muncipali vengano sensibilizzate sul tema durante i loro momenti formativi. Troppo spesso l’auto elettrica viene vissuta come un capriccio che non merita alcuna tutela. Ma chi si sognerebbe negli spazi in cui ci si rifornisce di benzina al distributore?

Visualizza commenti (39)
  1. È lo stesso problema del parcheggio nei posti riservati ai portatori di handicap, del parcheggio in divieto di sosta, sui marciapiedi, in seconda o terza fila. Ci sono troppe auto e pochi parcheggi, gratuiti aggiungerei, perché anche nei quartieri nuovi il rapporto tra parcheggi e unità immobiliari è basso.Poi la gente fa il garage nel progetto ma poi lo trasforma in taverna, deposito, cucina ecc e l’auto resta fuori. Soluzione per l’elettrico? Io penso che il distributore con stalli coperti con pannelli fotovoltaici, sistema di accumulo, bar e soprattutto custodito possa essere la soluzione. Ci vuole molte spazio? Certo. Non può essere davanti casa? Certo . Ma neppure oggi ci riforniamo davanti al Duomo di Milano. Quando le auto elettriche saranno molte me le vedo in seconda fila con il cavo sopra la capotte degli altri per fare ricarica dalla colonnina vandalizzata dalle baby gang dove un abusivi mi chiede un euro per collegare la spina

    1. All’abusivo che chiede un euro per collegare la spina non ci avevo pensato, a Torino succederà sicuramente! :-DD

      1. E hai pensato a quello in stazione che arriva chiedendoti l’euro per caricare la sua macchina? 😀 😀

  2. Curiosi alcuni commenti. Sempre una scusa per prevaricare le esigenze altrui con le proprie, presunte o reali, immediate o future. In autostrada nelle aree fast si è ancora più vulnerabili perchè impossibile avere un intervento sanzionatorio o di rimozione tempestivo e viene meno l’effetto deterrente. La verità è solo una: la sicurezza del bastone educa le società. Cosa sarebbe crescere un bambino senza punizioni? La scuola senza brutti voti? I reati senza la galera? L’evasione fiscale senza controlli? A mio avviso si risolverà il problema quando un sistema automatico delle colonnine ti darà la multa in maniera quasi certa, e i furbetti spariranno per paura di essere perseguiti. Orrido da dire (anche un po fascista) ma lascio a gli altri i bei discorsi.

    1. Non è “fascista” come metodo. Non è nulla di diverso da un tutor, da un autovelox o ancora da un sistema di controllo ZTL.
      Ha solo alcune questioni da risolvere, per esempio la garanzia che lo strumento funzioni (vedi la taratura dei velox ecc) e la responsabilità su quella parte dello strumento. E le questioni privacy coinvolte in uno strumento che manda “a casa” foto / video.

  3. ernesto grottaferrata

    quanto piagnisteo..
    come ho avuto già modo di scrivere, basta dotare ogni stallo di presa: così chi deve caricare carica e chi solo posteggiare posteggia. senza rotture di questo è “riservato a”, che per me vale solo per i disabili.
    oppure, si creano apposite stazioni di carica inibite alle termiche.. vedetele come grossi parcheggi (coperti o no) dove si può lasciare il proprio mezzo anche giorno e notte (comodo per chi non ha box o posto auto).

    quanto scritto da carmine testa e cristiano è corretto, molto meno le risposte avute..
    piccolo esempio: a rivalta (re) in un piccolo parcheggio di una ventina di posti che serve “supermercato”, negozi e ambulatori hanno installato 2 colonnine per 4 ricariche (sempre vuote). posto occupato: 5/6 stalli normali..
    ora, giusto a fianco c’è un distributore benzina gasolio gpl metano con bar annesso su di un’area di almeno 1500 mq. queste 2 colonnine non sarebbero state meglio lì?

    diritti diritti diritti.. il diritto alla carica di uno è superiore al diritto di parcheggio di un altro?

    si sta arrivando all’electric pride..

    1. Quindi riassumento… a te servono i posti disabili e quindi sono gli unici che consideri adatti al “riservato a”, a te interessa parcheggiare al supermercato e quindi ti da fastidio se ti tolgono due stalli.
      Quindi i posti riservati a forze dell’ordine, riservati a vigili del fuoco, riservati a carico/scarico, riservati a donne incinta e/o famiglie, sono anche questi inutili. Anzi, mettiamoli tutti in un distributore.
      Ma poi, caro Ernesto, il distributore dirà “scusate ma se la gente parcheggia nel mio spazio e va al supermercato…. perchè non farli al supermercato quei posti?? Così io nel mio spazio ci faccio quel che mi pare!”
      “Eh, caro benzinaio, è che a Ernesto stavi sulle p.. e quindi ha relegato tutte le ricariche del paese nel tuo spazio. Hai voluto 1500mq?? Avido! E ora subisci!”

      Su. un po’ di visione d’insieme.
      Electric pride? Beh, per l’inquinamento non sarebbe male!

      1. ernesto grottaferrata

        scrivere perché si hanno i diti..
        dimentico spesso il livello di analfabetismo funzionale che circola in questi lidi 🤷‍♂️

        ps: un milanesio si è lamentato con me (in altro articolo) perché non scrivo cose più sensate (anche contro ma sensate)..
        caro mario, capisci adesso l’inutilità?

  4. Il perchè queste cose accadono si percepisce leggendo i commenti presenti in queso sito. Ignoranza (si può dire ottusità?), difesa delle tradizioni (vuoi mettere il rombo del motore rispetto al silenzio totale???), diffidenza delle novità tecnologiche, interessi delle lobby petrolifere che hanno sempre ostacolato (foraggiando giornali e TV che hanno educato generazioni di automobilisti) qualsiasi innovazione non basata sugli idrocarburi, diotrologie basate sul nulla e rosicamenti vari. Ne abbiamo qui di esempi forse mitigati da qualche lettura di articoli puntuali. Figuriamoci in giro nella platea di persone che ignorano quello che gli succede intorno.

  5. Da quando seguo questo sito ho iniziato a controllare a Milano i nuovi punti di ricarica e confermo che ne stanno spuntando moltissimi anche verso la periferia. E’ però mia impressione che molti vengano installati un po’ a caso, apparentemente senza una visione d’insieme. Nel contempo hanno chiuso parecchi distributori di benzina cittadini, anche se probabilmente non vi è correlazione tra le due circostanze.

    Detto questo, ad oggi molti parcheggi con colonnina sono vuoti durante il giorno. Nella mia zona, diciamo vicino alla vecchia fiera campionaria, almeno un terzo degli stalli è vuoto durante il giorno, ma sempre occupato la notte e tendo a supporre che molte auto vi rimangano anche dopo aver ricaricato cosa che, probabilmente, se limitata alle ore notturne, non crea problemi trascendentali.

    Questo dovrebbe indicare che, almeno al momento, i punti di ricarica sono più che sufficienti e sinceramente non ho mai visto “abusivi” termici insidiare questi parcheggi, anche perché la zona Pagano Fiera è piena di vigili ed ausiliari della sosta.

    Il passaggio successivo è un po’ più difficile da prevedere, nel senso che tutto dipenderà dalla velocità di ricarica e se il “pieno” si potrà fare in 15 minuti con le ricariche veloci, le colonnine finiranno su aree dedicate non di sosta, ma affini ai distributori di benzina. Se domattina tutte le auto fossero elettriche, con la tecnologia attuale, invece, in una città come Milano con carenza di parcheggi e con prime-seconde-terze auto e la conseguente difficoltà di carica casalinga, probabilmente un 40-50% parcheggi dovrebbe essere attrezzato con le debite colonnine.

    Diciamo che tutto si può fare ma, così come si è deliberato di bandire la vendita delle auto con motore a scoppio, nello stesso modo andrà normata e guidata e standardizzata la creazione dei punti di ricarica perché lasciare fare al mercato in una situazione in cui il cambiamento non avviene per leggi di mercato ma per scelta politica (anche condivisibile, per l’amor del cielo) rischia di non funzionare molto bene.

  6. Fares Brandoli

    Questo è il tipico argomento divisivo fra utenti ice e bev.
    Invece di farci discutere per un parcheggio, non potrebbero i responsabili di Motus-E insieme agli enti locali lavorare su interventi strutturali su ogni singolo posto auto?
    Provo a spiegarmi meglio: credo che siamo tutti più o meno daccordo che le colonnine trifase (11/22 kW) siano una scelta poco adeguata alle necessità degli e-drivers.
    Abbiamo sostenuto più volte: lenta nel parcheggio e fast in autostrada.

    Quindi io doterei OGNI SINGOLO POSTO AUTO (dove possibile) di una presa da 16A (o max 32A), basta una monofase. E ci può parcheggiare chiunque.

  7. Si può sensibilizzare quanto si vuole ma in questo paese occorre sempre fare leggi, leggine, multe ecc…perché la maleducazione di cotanto popolo è ben sopra l’asticella.
    L’italiota pensa per sé e degli altri se ne strafrega, sempre stato e sempre sarà.
    A Forlì dove abito ci sono oramai più supermercati che parcheggi…a nessuno mai venuto in mente di creare parcheggi satellite attorno la città con navette di servizio…e chissà perché!!!
    Le amministrazioni ci marciano e il cittadino si adegua, purtroppo!!

  8. Il rapporto tra parcheggi disponibili e numero di autovetture non cambierà?
    Un semplicissimo calcolo: per riempire una termica ci vuole da 3 a 4 minuti, a seconda della grandezza del serbatoio, conteggiato migliaia di volte.
    Per caricare parzialmente una elettrica, ci vuole almeno un ora.
    Facciamo un calcolo: 60 :4 = 15………vuol dire che a parità di servizio, ci vogliono 15 volte più colonnine, rispetto alle pompe di carburante.
    E non veniteci a dire che mica sempre sono tutte occupate, perché questo ragionamento vale per entrambe le tipologie di vetture.
    Suvvia, un po’ di obbiettività. Non parliamo poi della potenza elettrica della Rete di Distribuzione pubblica, incapace ad oggi, di portare una simile potenza elettrica…..volete due conti???

    1. Lei ha perso il filo del discorso. Io rispondevo a Carmine che scriveva “Questo famoso vademecum fatto da Motus-e, tratta come rimpiazzare i parcheggi che si vengono a perdere per mettere le colonnine di ricarica? Parliamoci chiaro, soprattutto nei centri urbani si è sempre a caccia di parcheggi.” Quindi parliamo di parcheggi in strada, dove le auto termiche sostano e basta, le auto elettriche sostano e in più ricaricano. Aspetto i suoi dati sulla incapacità della rete di distribuzione, perchè a noi non risulta

    2. I conti li ha già fatti e li fa chi di dovere.
      L’errore principale nel ragionamento è il differente use case, molte elettriche vengono caricate mentre sono parcheggiate, che è un consistente numero di ore rispetto a quelle di utilizzo.
      Uno dei problemi principali che vedo è il business model delle ricariche AC che non è né carne né pesce ovvero non consente di ricaricare velocemente l’auto ma neppure di lasciarla parcheggiata in ricarica. Questo è il principale fattore limitante oggi per chi non possiede box oppure ricarica presso il luogo di lavoro. Ci arriveranno, la buona notizia è che attrezzare i parcheggi con prese di ricarica lente non è tutta questa sfida tecnologica. Tutto questo ragionamento senza considerare le immense opportunità che può offrire il V2G.

    3. Resta il fatto che uno stallo di ricarica viene occupato da chi non carica o da chi nemmeno ha una elettrica. Potrebbe volerci 20 nanosecondi per caricare una elettrica, ma resta il fatto che se ci parcheggia chi non deve caricare è esattamente la stessa cosa di chi occupa il parcheggio disabili o peggio ancora quei fenomeni che con il macchinone bello occupano di proposito due parcheggi così “non gliela tocca nessuno”…. Anche se son sempre stato convinto che dicono così, ma è perché non sanno parcheggiare un’auto più lunga di una smart in un parcheggio per pullman

  9. Ho letto il vademecum di Motus-e, l’ho anche condiviso con il sindaco del comune in cui vivo. È ben specificato che per l’installazione di stalli di ricarica per veicoli elettrici i costi sono a carico del CPO, ma all’amministrazione locale spetta il compito di vigilanza per garantire l’osservazione delle regole sul divieto di parcheggio sugli stalli.
    Poi come già detto si tratta pur sempre di denaro che entra nelle casse del comune, quindi non vedo tutta questa “seccatura” il dover sanzionare un trasgressore colto in flagranza di reato.

  10. il solito blah blah senza neanche una proposta. per esempio dotare gli impianti di telecamera per leggere le targhe e far arrivare da remoto la multa a casa di chi parcheggia abusivamente. oppure permettere l accesso della polizia municipale alle suddette telecamere su segnalazione degli utenti. insomma, cose concrete. la sensibilizzazione non serve a niente se non ci sono pattuglie che vengono a multare di persona.

    1. Quoto 100%, telecamere con lettura targhe e multa a casa, problema risolto in un nanosecondo, senza sensibilizzazioni, polizia, educazione a scuola etc…

  11. Alessandro D.

    Che poi per dirla tutta c’è una questione che non mi torna. Che io sappia gli importi delle multe elevate dai vigili urbani in caso di sosta vietata finiscono nelle casse del comune. Sempre che io sappia, la multa in questione comporta una sanzione pari a 87 euro, che pochissimo non è.
    Insomma, per farla breve, proprio non capisco: è anche nell’interesse del comune fare quantomeno delle multe.

    1. Considera che in media il 40% delle multe risultano non pagate… quella per occupazione di un posteggio per la ricarica non ha lo stesso “valore” di un posto disabili… poi si perdono voti…

      1. Alessandro D.

        Ah ecco, già dimenticavo. Mannaggia a me e alla mia brutta abitudine di essere tutto sommato rispettoso della legge. 🤦‍♂️
        (Tutto sommato, dai. Nessuno è proprio senza peccato)

        1. Luca Dell'Oca

          Potrebbero decurtare i punti della patente. Se uno con la patente ci lavora scommetto starebbe più attento.

          1. Alessandro D.

            In effetti un punticino in meno non ci starebbe male.
            Uno solo dai. Per quanto antipatico, alla fine non stiamo parla do di un reato penale o un’infrazione potenzialmente mortale tipo passare col rosso.

        2. Inizio a sospettare che sia un problema informatico 😂 cioè quando fan una multa e tornano in ufficio per inserirle a sistema, nel menù dove scegli l’infrazione commessa, ancora non gli han messo “occupazione abusiva di punto di ricarica” e allora si bloccano, gli agenti vanno in confusione e via, si aspetta l’aggiornamento nuovo di Windows XP 😂

      2. Come dice Andrea… si perdono voti. Ormai l’Italia è così, a tutti i livelli, non si cerca il bene ma il consenso. Viva il populismo.

  12. carmine testa

    Questo famoso vademecum fatto da Motus-e , tratta come rimpiazzare i parcheggi che si vengono a perdere per mettere le colonnine di ricarica ?
    Parliamoci chiaro , soprattutto nei centri urbani si è sempre a caccia di parcheggi.
    Cosa che non sono le aree di servizio .
    E’ un cane che si morde la coda : o c’è lo stallo di ricarica o il parcheggio .
    Mia considerazione

      1. Oppure banalmente sarebbe sufficiente installare preferibilmente le colonnine nelle aree di servizio dei distributori, già ampiamente diffusi sul territorio e di norma già raggiunti da sufficiente potenza elettrica.

      2. Nello Roscini

        che poi , con la ricarica ac lenta
        i parcheggi a lunga sosta potrebbero benissimo essere anche punti di ricarica
        magari una type2 ogni 10 posti

        comunque trasformare le aree dei distributori in parcheggi in zone molto urbanizzate ..
        non è affatto una cattiva idea 😀
        portiamoci avanti con il “lavoro”
        facciamo 2045 ?

        “2045 apocalisse Elettrica
        chiudono i distributori di carburante nei centri urbani
        trasformati in parcheggi e ricarica per EV”

        sembra il titolo di un film di un futuro distopico per gli amanti degli ottani
        😀 😛

      1. Ma quello non è un parcheggio per ev, è un area di ricarica, finita la carica va liberato, anche gli elettrici devono rispettarsi per chiedere rispetto

          1. In realtà hanno ragione.
            Perchè lo stallo di ricarica non è un parcheggio. Per realizzarlo viene tolto uno stallo parcheggio (nell’esempio portato dal commentatore). Se io arrivo con una BEV e devo ricaricare posso sfruttare lo stallo ricarica per il doppio uso. Ma se arrivo con carica sufficiente, quello stallo non lo uso. Sia perchè è giusto lasciarlo agli altri che possono averne più bisogno e anche perchè se anche lo sfruttassi l’auto sarebbe carica in un tempo troppo breve (con buona pace di chi crede che ci vogliano giorni a caricare).
            Quindi mi ritrovo a dover “contendere” lo stallo parcheggio con le termiche. Nella migliore delle ipotesi quindi abbiamo lo stesso numero di auto ma meno stalli parcheggio. Credo intendessero questo.

            La soluzione è (o meglio, sarà) la progressiva possibilità di avere prese di ricarica (lenta) in ogni stallo di parcheggio.

          2. In prospettiva avrà senso avere una presa di ricarica nella maggior parte dei parcheggi. Oggi, con un parco auto elettrico inferiore all’1%, gli stalli al servizio della colonnina sono in ultima analisi parcheggi riservati a chi ricarica. In ogni caso ospitano auto ferme che sarebbero comunque in competizione con le termiche per una sosta.

          3. ernesto grottaferrata

            andi amaro: stranamente dici la stessa cosa che a me contesti..
            sarebbe interessante sapere il perché.
            sulla risposta di mde sorvoliamo..

          4. Guido Baccarini

            ernesto
            “piagnisteo”, “electric pride”
            No, non state dicendo la stessa cosa, sicuramente non nello stesso modo e con la stessa finalità.
            Nel locale policlinico ci sono 10 posti macchine riservati ai disabili, sempre pieni. Poi ce ne sono altri 10, distanti 100 metri dall’ingresso principale, sempre vuoti. Secondo logica del “riservati BEV ma sempre vuoti”, andrebbero convertiti in parcheggi per chiunque, giusto?

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