Mai più ibrida plug-in (o elettrica in genere): lo sfogo

Mai più ibrida plug-in (o elettrica in generale): sta facendo discutere lo sfogo di una cronista del Corriere Fiorentino, Antonella Mollica. E per vedere un punto di vista diverso, leggi qui: “La vita in elettrico? Dura, ma non per le ricariche”

mai più ibrida
Antonella Mollica (dal profilo Facebook).

Mai più ibrida plug-in o… / Tutte le mattine una battaglia in strada per poter  ricaricare

Il racconto inizia con la voglia di un mondo più pulito, dopo i lunghi mesi di pandemia: “Ho deciso così di concedere il meritato riposo alla mia cara vecchia auto diesel dopo quasi dieci anni di onorata carriera“, racconta Antonella. “Dal divano di casa ho iniziato a cercare l’auto giusta. Perché non un’auto elettrica? Meglio ibrida, mi consiglia qualcuno, un po’ elettrica, un po’ a benzina così hai l’opzione B. Quando vedo il prezzo delle auto ibride sbianco. Costano più delle altre. E non poco. Non rientro tra quelli che possono usufruire degli incentivi. Vabbé, mi risponde la mia anima ambientalista, ce la puoi fare lo stesso“. E così l’auto viene acquistata  e arriva proprio il giorno del compleanno della giornalista. Ma è un regalo con qualche spina, soprattutto sul fronte della ricarica: ” Il proprietario di un’auto elettrica tutte le mattine si sveglia e sa che deve iniziare la sua battaglia. Per trovare, nell’ordine, una colonnina di ricarica… libera dalle altre auto, non occupata da furgoni-auto-motorini parcheggiati abusivamente, …funzionante“.

mai più ibrida
Il racconto pubblicato in-line dal Corriere Fiorentino.

Molti più rifornimenti di benzina che di energia elettrica

Non potevo immaginare in quale caccia al tesoro sarei stata quotidianamente impegnata“, sospira la Mollica.”In un anno a Firenze ho fatto molti più rifornimenti di benzina che di energia elettrica. Perché la buona volontà non basta. Vicino casa non ci sono colonne e per una ricarica completa servono almeno tre ore. Ho cambiato abitudini e orari: faccio la spesa solo dove ci sono i punti di ricarica. E, per avere certezza di trovare una postazione libera, vado in orari improbabili, la mattina presto o la sera tardi. Due volte su tre trovo le colonne guaste. Ho anche provato a fare segnalazioni sulla App di Enel, ma non sono mai riuscita ad arrivare in fondo“.  Quando finalmente ha incrociato il proprietario di un’Audi che occupava abusivamente una colonnina, in preda alla rabbia gli ha urlato “Stavo chiamando i vigili“. Ma il tipo le ha riso in faccia: «Siiiii i vigili, hai voglia ad aspettarli…». Conclusione: “Il mio innamoramento per l’auto elettrica è già finito. Sto  studiando la prossima auto. Modello, colore, cilindrata. Con una sola certezza: non sarà elettrica“.

mai più una ibrida
Dario Nardella, sindaco di Firenze: le colonnine  devono essere in funzione e accessibili

SECONDO NOI. Solo due considerazioni. La prima: ricaricare è ancora troppo complicato, anche in una città che si vanta di avere una delle reti più capillari (ma se poi non funzionano o sono inaccessibili…). Le colonnine non basta installarle, bisogna curarle, mantenerle in funzione. E le Polizie Municipali dovrebbero iniziare a punire chi occupa abusivamente gli stalli, come da Codice della Strada . La seconda. È anche vero, però, che prima di acquistare un’auto ricaricabile, elettrica o plug-in che sia, bisogna sincerarsi di poterla poi rifornire facilmente. Altrimenti ci arrabbiamo…

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Visualizza commenti (202)
  1. ernesto grottaferrata

    170 commenti di cui solo una ventina circa ha capito il senso dell’articolo..
    TUTTI gli altri, in preda al “dalli al nowatt” hanno espresso la propria rancorosità.
    dai moderati ai “gomblottisti” perché giornalista.
    ci sono diversi articoli interessanti (redazione e massimo degli esposti) con 2/3 commenti se va bene,
    qui vi è stata data la possibilità di scaricarvi e quindi giù di tastiera a commentare!!
    la definizione giusta c’è l’ho, immaginatevela..
    sempre che passi il mio 🤷‍♂️

    1. Non è questione di rancorosi, ma la questione di fondo è femore sparlare del mezzo e non del infrastrutture, e della maleducazione degli autisti.

        1. “Sto già studiando la prossima auto. Modello, colore, cilindrata. Con una sola certezza: non sarà elettrica.”

    2. Io oserei dire il contrario. 170 commenti di cui solo una 20ina non hanno capito il senso dell’articolo (quello della Mollica).
      Il nostro articolo (di Vaielettrico) può anche darsi che sia stato fatto a proposito, per farci scatenare. Forse ogni click o commento porta qualche millesimo di € alla rivista (Vaielettrico). Se così fosse sarei contento, anzi, questo post lo spezzo in 2 così avranno 2 x “qualche millesimo di €”.
      continua

    3. Cosa ci sarà da capire nell’articolo della Mollica!
      Fino a 2-3 anni fa i miei conoscenti mi chiedevano (tutti) in quanto si carica la mia Yaris che essendo full-hybrid non si carica. E una giornalista spende tot migliaia di € in più per una Hybrid e ulteriori 5-6.000€ in più per una plug-in e non chiede in quanto si carica? ma va là…
      Nel 2021 (l’auto le è arrivata il 14 marzo del 2021) c’erano gli incentivi, ad agosto 2020 erano aumentati e c’erano anche per le plug-in eppure dice che per lei non c’erano? A Firenze non c’erano? Mia sorella di Rimini l’ha avuto (3.000€) per la sua Yaris ibrida (non plug-in) ordinata a febbraio-marzo e arrivata a giugno 2021. mahh

    4. Secondo me l’unico vero problema della mobilità elettrica risiede proprio nella tecnologia utilizzata nell’accumulatore ; e chiaro che oltre alla scarsità di hub di ricarica sul territorio si paga anche lo scotto di tempi ancora troppo elevati legati alla sosta rifornimento.Viviamo in tempi così frenetici che a volte 24 ore al giorno sono insufficienti per assolvere gli impegni della quotidianità,figurati di stare fermo 3 ore solo per un pieno vorrebbe dire posticipare o non fare proprio altre cose a meno che la colonnetta non c’è l’hai sotto casa e a meno che non si viva a ridosso di un parco commerciale ,la cosa diventa (salvo qualche eccezione) davvero improbabile.Probabilmente tra 5 massimo 10 anni produrranno accumulatori in grado di ricaricarsi in 10 15 minuti e allora le cose prenderanno tutte un altra piega perché con quei tempi e magari distributori a 20 o 25 colonnette, sarà come andare a fare il pieno di metano.
      Ma se posso dare un mio parere da persona che fa 25000 km all’ anno con media km giornaliera di 80 km ,ora è troppo presto per lasciare l’endotermico per la propulsione elettrica a meno che la colonnetta non se la si fa installare nella proprietà e quindi il disagio si incontra una volta all’ anno quando si va in ferie.

      1. Lei dice che fa una media di 80 km al giorno giusto? Con una elettrica di oggi, non occorre aspettare 10 anni, per fare quei Km necessità dai 11 ai 13 km (dipende in che ambito ha fatto quei 80 km)…
        Prendiamo il dato peggiore così da rientrarci in ogni caso e peggioriamolo ancora jn po per sicurezza, diciamo d’ipotizzare di dover riiemettere in auto 15 kwh ogni notte (che consideriamo lunga 8 ore anche se normalmente un auto resta parcheggiata in garage di più ma anche qui mettiamoci in una situazione peggiorativa in modo da non avere brutte sorprese….) che vuole dire necessitare di una potenza di 1875 W per riuscirci…1875 W si hanno con una corrente di 8,15 A prelevata da una linea monofase classica (quella presente in ogni casa per intenderci)….
        Questo le da l’idea di che mastodontica colonnata necessità che le istallino a domicilio, si chiama normale presa domestica!!!!!

        È per questo che diciamo sempre che per chi dispone di una normale presa a casa o al lavoro l’auto elettrica è perfetta già oggi, non serve aspettare 5 o 10 anni…. per chi invece si deve affidare alle ricariche pubbliche e non sotto casa le difficoltà sono molte di più, non dico che è proprio impossibile la vita con una elettrica ma va giudicato proprio caso per caso perchè i rischi di forti disagi sono dietro l’angolo.

        Ma per chi dispone di ricarica domestica è sicuro al 100% che i disagi sono pari a 0 ed i vantaggi enormi…. serve essere uno da percorrenze medie giornaliere oltre i 300 km per andare in difficoltà quindi parliamo di ristrettissimi casi eccezionali.

      2. Anche qui ribalterei la questione: non “…è troppo presto per lasciare l’endotermico … a meno che la colonnetta…”
        siccome più della metà delle famiglie vive in monofamiliari/schiera/semi indipendenti o ha possibilità di avere la ricarica in garage, direi: “è giusto il tempo per lasciare l’endotermico per la propulsione elettrica giacchè ti puoi far installare una colonnetta nella proprietà”.
        Ricordo a che non è necessaria una “colonnetta”, basta una buona presa e un “carichino” ma soprattutto la “buona volontà”. E 80km/giorno sono proprio pochi pochi per non passare ad una elettrica.

        1. Ancora con tutti questi italiani che non hanno un posto auto, i dati Istat dicono il contrario 🤷
          Quindi moltissimi potrebbe già esser passati all’auto elettronica solo che hanno mille fisime e più una volta al anno devono fare 2000/3000 km non stop 🤦

  2. Stefano Heusch

    Più leggo questo blog e più mi convinco che per ora l’Italia, almeno dall’ Appennino tosco emiliano in giù, non è un paese per le macchine elettriche! Il risultato è che chi abita al centro sud se non ha un garage dove ricaricare o una colonnina al posto di lavoro è meglio che non pensi alle elettriche o plug-in.

    1. E’ proprio al centro sud che ci sono il maggior numero di abitazioni unifamiliari e/o indipendenti con garage o posto auto proprio. Prendendo il primo sito che mi capita per la UE
      https://www.truenumbers.it/appartamento-casa/
      Poco più di un terzo (35%) della popolazione vive in case unifamiliari e quasi un quinto (19%) vive in case a schiera o semi-indipendenti.
      Senza considerare che molti condomini hanno il garage e/o posti auto attrezzabili con colonnina propria, 35%+19% fa 54% che già da ora potrebbero caricarsi l’auto a casa. Anche al centro sud.

  3. Non comprerei mai una plug-in se non potessi ricaricarla in casa, e se avessi la possibilità di ricaricare in casa non comprerei comunque mai una plug-in ma una full Electric. A mio avviso hanno senso solamente le full Hybrid o le full Electric, perché su una plug-in porti a spasso la massa del termico che non ti serve quando viaggi esclusivamente in elettrico e quando usi il termico hai un motore elettrico più pesante ed un pacco batterie sovradimensionato rispetto ad una full Hybrid che si traduce anche qui in un aumento di massa da spostare che penalizza i consumi. Questo è comunque il mio pensiero, potete tranquillamente dissentire.

    1. Buona sera Sig. Sergio.
      Non si tratta di dissentire. Su che basi, poi? Per dissentire dalle sue affermazioni con un minimo di razionalità bisognerebbe aver guidato un po’ di plug-in tra quelle disponibili. Non credo che molti abbiano guidato più di una plug-in in vita loro (a parte i tester). E molti non ne hanno guidata nessuna. Magari lei ha assolutamente ragione!
      Però occorrerebbe che tutti noi fossimo non troppo tranchant nei giudizi. Non tutti hanno le stesse necessità e le stesse possibilità di spesa. Io, se avessi potuto, avrei comperato di corsa un’elettrica pura. Non vedevo l’ora di passare ad un’elettrica “traumatizzato” dal dieselgate. Tra l’altro ho caratteristiche di utilizzo giornaliero ed un garage attrezzato ideali per un’elettrica. Ma mi servono spazio interno e grande bagagliaio… a prezzi umani. Dopo un sacco di ricerche, un paio di anni fa, l’unica auto che rispondeva ai miei bisogni ed era alla mia portata come costo, grazie a sconti fedeltà della casa e della concessionaria (compro da loro quel modello da 20 anni) che si aggiungevano ad incentivi e sconti “normali” (altrimenti “col cavolo” che avrei potuto: restavo con la mia diesel 1.6), non era un’elettrica, ma era una plug-in station wagon. Quindi, alle volte, si fa ciò che si può e non ciò che si vuole.
      E (badi bene, parlo solo per la mia, non per le plug-in in generale) ciò che lei afferma sui consumi non è vero! L’equivalente full hybrid della mia, con l’uso che io faccio della mia (ed è questo, credo, il punto fondamentale), consuma molto di più della mia ed inquina estremamente di più della mia.

      Ecco i dati:
      (da sito uff. Skoda Auto Italia) Skoda Octavia Wagon Style 1.5 e-TEC 150 CV DSG 7 marce
      dati di omologazione: Emissioni CO2: 123 g/km , Consumo (Combinato): 5,4 l/100km

      (la mia dopo 72 settimane di utilizzo) Skoda Octavia Combi (allora la Wagon la chiamavano così) Style 1.4 TSI iV Plug-in Hybrid 205 CV DSG 6 marce
      dati reali su strada: Emissioni CO2: 27,24 g/km, Consumo (Combinato): 2,57 l/100km (al 19/04/2022, ma oggi già scesi a 27,05, e continuo a scendere).

      A scanso d’equivoci evidenzio che il mio consumo combinato che le riporto non ha nulla a che spartire col poco sensato consumo combinato WLTP che considera il consumo del solo motore termico sempre aiutato (soprattutto nel metodo WLTP) dal motore elettrico ma che non considera anche il consumo del motore elettrico. Un dato davvero poco utile! Io, sulla mia, ho un consumo persino migliore del dato di omologazione WLTP (1,2 l/100Km) in quanto, ad oggi sono a 1,14 l/100Km! Peccato che in quel 1,14 non siano considerati gli oltre 1.460 kWh consumati dal motore elettrico per consentire al motore termico quel consumo. Dato davvero poco utile, direi! Così come è poco utile sapere che il mio motore elettrico consuma 16,43 kWh/100Km. Bello! Ma insieme che fanno?
      Nel mio consumo combinato, quindi, quegli oltre 1.460 kWh sono assolutamente compresi… ovviamente trasformati in litri equivalenti, utilizzando il rapporto 1:8,9 (ovvero: 1 litro di benzina bruciato produce 8,9 kWh… ed ovviamente vale anche il contrario, ma senza inquinamento).

      Ricapitolando: con le mie esigenze (non parlo per nessun altro) comprerei subito una spaziosa ed economica elettrica, non comprerei mai un’auto che necessita di essere caricata elettricamente senza avere la possibilità di ricaricare in casa, se l’elettrica spaziosa costa troppo, volendo comunque inquinare il meno possibile, ricomprerei al volo la mia plug-in (al prezzo a cui l’ho acquistata). E non comprerei mai una full hybrid. Ma non per partito preso, ma perché col mio utilizzo consumerei di più ed inquinerei estremamente di più.

      Tutto qua! Buona serata.

      1. @Ivanoooooo: posta il link ai tuoi dati che fai prima
        https://www.vaielettrico.it/i-tedeschi-amano-la-500e-e-soprattutto-le-tesla/#comments
        anche perchè dovresti rispiegare il tuo non del tutto ortodosso “consumo combinato”.
        Il discorso è generale e non particolare, penso che nessuno di noi elettrofili consiglierebbe un camioncino elettrico a tutti i professionisti o un trattore elettrico a tutti i contadini o una barca elettrica a tutti i pescatori. Se tu hai bisogno di un pick-up…vallo a prendere elettrico se ci riesci…(sì sì, esistono ma non scherziamo).
        E’ che “in generale” i problemi delle plug-in sono i medesimi delle elettriche, in più hanno maggiori spese e anche nel nuovo (per i modelli per cui puoi fare i confronti) non ci sono particolari convenienze. Poi, in “generale” almeno io “purista” dell’elettrico siamo/sono anche non proprio a favore delle SUV e ci/mi scoccia che i produttori si disperino per far solo SUV poianche costosi e ingombranti.

        1. Quello che io non capisco è perché non facciano un’elettrica Station Wagon. Guarda la Skoda: l’Octavia Wagon è uscita sul mercato solo qualche mese prima del SUV Eniaq. Lei plug-in e l’altra full Electric. Ma uno, per avere spazio, deve per forza avere un SUV o un furgone?

          Quanto al poco ortodosso consumo combinato è l’unico modo per sapere quanto consuma una Plug-in. I consumi separati dei due motori espressi con le loro unità di misura non dicono assolutamente nulla. Anzi, sono fuorvianti. Sembra che vai sempre benissimo, mentre non è così. Non puoi non considerare il consumo di uno dei due motori. Se qualcuno ha una migliore idea del rapporto energetico della benzina, sono più che disposto a valutarlo. Per ora, è un fatto di fisica che un litro di benzina combusto produca 8,9 kWh. Quindi, 8,9 kWh producono l’equivalente lavoro di un litro di benzina. Io non riesco a vedere alternative. E separati i due dati di consumo sono inutili. Ed il perché è ovvio: nel consumo in ibrido l’ottimo valore del motore termico (ad esempio 47 Km/l) dipende dal lavoro del motore elettrico e l’ottimo valore (separato) del motore elettrico (si ottengono valori di 6-9 kWh/100Km) è dovuto al lavoro congiunto. Consumi fantastici! Peccato che ciascuno si dimentichi del lavoro fatto dall’altro. E se usi il mio metodo poco ortodosso ti accorgi che quei due ottimi valori, finalmente insieme, corrispondono magari a 24 Km al litro (non male, ma nulla di eccezionale. E solo così puoi capire qualcosa). Non vedo altre vie! (I numeri che ho messo sono a capocchia, solo per far capire il concetto. Se vuoi, come al solito, posso produrre dati reali).
          Buona giornata.

          1. Ivano mi spiace contraddirla ma deve rifare i sui conti perché un litro di benzina ha 9,6 kWh e non 8,9kwh

          2. Grazie Fabio.
            Io mi sono basato sull’equivalenza che l’agenzia americana di protezione dell’ambiente (Environmental Protection Agency – EPA) ha fissato per i vari carburanti.
            Loro sostengono che un gallone di benzina contiene 33,7 kWh di energia. Sapendo che un gallone è pari a 3,785 litri, un litro di benzina contiene 8,9 kWh di energia. Poi so che ci sono varie versioni in internet (anche perché c’è chi calcola a chili di benzina, calorie, ecc…
            A me sembrava che l’EPA fosse affidabile, ed ho adottato quel rapporto di equivalenza.
            Comunque, per ricalcolare tutto mi basterebbe scrivere 9,6 nella cella dove ora c’è scritto 8,9.
            Tra l’altro, 9,6 sarebbe pure meglio: oggi ho fatto un viaggio tutto in elettrico di 71 Km (e me ne restavano ancora 4 percorribili), ed ho avuto un consumo di 8,2 Km/kWh, pari a 12,2 kWh/100Km, e, a 8,9kWh per litro, un consumo “tradizionale” di 72,98 Km/l, come si può vedere dalle due videate del sistema informativo dell’auto che ho pubblicato nel mio spazio in Flickr:
            https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52036260813/in/dateposted/
            (non so se posso postare un link esterno. Se non si può scusatemi).
            Se il rapporto fosse di 1:9,6 il consumo “tradizionale” sarebbe stato di 78,72 Km/l. Una pacchia…
            Ma penso di continuare a fidarmi dell’EPA.

        2. PS: non mi piace mettere i link ad altri miei commenti, a meno che non occorra richiamare opinioni di altri, oppure che ci sia una mole di dati tale che è più facile richiamare quel commento, ma dopo essersi spiegati. Mi sembra quasi di dire “vatti a leggere ciò che ho scritto”. Quando si “parla” con una persona vale la pena anche di ridire le cose (vabbè, riscrivere), anche se lo hai già detto, per rispetto a quella persona. Sono un po’ all’antica, che ci vuoi fare. Inoltre, trovo noioso essere “spedito” in altro argomento e, se devo risponderti dopo che ho letto, devo ritornare dov’ero.

          Siccome non mi piace dare valori a capocchia, guarda questo recentissimo esempio di viaggio in ibrido:
          15/04/2022 (venerdì) ore

          1. Cavolo! Ho pigiato inavvertitamente su “Post comment” (ma come si fa a cancellare, qua?).
            Continuo qui:
            15/04/2022 (venerdì), partenza ore 16:13.
            Km percorsi 123: 63 Km urbani e 60 extraurbani.
            Consumo ibrido indicato all’arrivo: 46,5 Km/l (2,15 l/100Km)
            Consumo elettrico indicato all’arrivo: 13,9 Km/kWh (7,19 kWh/100Km).
            Entrambi i consumi sono: magnifico, il primo, per una termica e notevole, il secondo, anche per un’elettrica. Sono andato bene o sono andato male?
            Ti dico subito che, essendo in 5 in auto, è stato il peggiore dei viaggi sopra i 100 Km partendo con batteria piena (al 99%, perché caricando di notte ha avuto qualche ora di tempo per smarrire energia).
            Il mio non ortodosso consumo combinato equivalente mi dice che, quei magnifici consumi, se li metto insieme (e non è che sommandoli raddoppio i Km percorsi) la “meraviglia” si riduce a 33,8 Km/l, molto al di sotto del mio consumo combinato equivalente globale (oggi arrivato a 39,01 Km/l). Certo, sempre non male come consumo per una termica ma, con 32,39 kWh combinati equivalenti consumati dal sistema unito, tre volte (almeno) peggiori di un’elettrica.
            Quindi, ribadisco che i consumi separati non ti fanno capire un ciufolo di come stai andando e, anzi, sono altamente fuorvianti.

        3. Fiaba:
          C’era una volta, in universo lontano lontano, un sistema a due pianeti, abitato da tre diversi popoli.
          C’era il vecchio pianeta di Thermalengines, dove gli abitanti, il popolo dei Termofili, vivevano sereni nei loro tre continenti: Dieselland, Petrolland e Gasland, ed andavano ovunque volessero senza pensieri (un poco meno gli abitanti di Gasland, che dovevano pensarci un po’ su) ma, purtroppo, con problemi sempre maggiori per la qualità dell’aria del loro pianeta.
          C’era poi il luccicante e nuovo pianeta di Batteryworld. Gli Elettrofili, il secondo popolo che vi abitava, godevano dell’aria più pulita. Certo, le libertà di movimento erano un po’ minori rispetto a Thermalengines, bisognava pensarci un po’ su, programmare tutto, soprattutto se non si abitava nel continente di Teslaland.
          Infine, il terzo popolo, i Pluginofili, vivevano in una complicatissima e pesantissima astronave che era contraddistinta da una sigla oscura: “PHEV” (quasi come lo sputo nei fumetti) e, purtroppo, non avevano un pianeta tutto loro, erano una specie di alieni, ed avevano un grossissimo problema: soffrivano di grave sdoppiamento della personalità, acuito dal fatto che, se non erano dei menefreghisti totali (ce n’erano, eh!), avevano ancora meno libertà di movimento degli elettrofili. Capita di sentirsi dissociati quando si vive un po’ di qua ed un po’ di là, tra l’altro con la fortissima aspirazione a diventare abitanti a pieno titolo di Batteryworld, sempre frustrata dall’appartenenza anche all’altro mondo.
          Chi, tra di loro, filosofeggiava cercando di capire dove si trovasse tra i due mondi (ma, in verità, la maggior parte si accontentava delle informazioni che gli dava la loro astronave: tot. per questo mondo e tot. per l’altro mondo) aveva un grosso problema. Negli altri due pianeti era facile, avevano solo le informazioni del loro pianeta gestite dai due principali giornali: il Kilometersperliter Mirror a Thermalengines ed il Daily kiloWattshour a Batteryworld. E questo fatto non li faceva essere empatici con i problemi dei Pluginofili. Li chiamavano Pocortodossi, che nelle loro lingue significava: ma che cavolo di informazioni vai cercando? Essendo abituati alle loro informazioni, pensavano che fosse la loro informazione quella giusta (potevano anche nascere delle vere e proprie guerre di religione tra gli adepti più convinti).
          Ma i poveri alieni che filosofeggiavano, non erano contenti di quelle due informazioni separate, sentivano che erano insufficienti per capire dove loro fossero.
          Un giorno, però, arrivò tra di loro un super eroe: Combinedequivalentconsumption: con i suoi superpoteri, riuscì ad unire i due mondi, facendo comprendere finalmente, ai filosofi Pluginofili, dov’era il loro posto in un pianeta ed anche nell’altro.
          Da lì in poi vissero tutti felici e contenti in attesa che le energie rinnovabili, la tecnologia in sviluppo e la capillare distribuzione creassero un universo coeso con aria respirabile per tutti.

          Capita, quando uno è pensionato…

          1. Luca Dell'Oca

            Ahahahhahahahhahah, bella!

            Ps io comunque avrei semplicemente abbattuto l’astronave. Sai su teslaland hanno anche i razzi.

          2. Vedi! Lo dicevo: poca empatia per i poveri alieni. E dire che il mondo è bello perché ci sono molte varietà.

          3. Luca Dell'Oca

            L’empatia è un pò finita, quando quelli del pianeta elettrico devono comunque respirarsi CO2 e particolato prodotto dagli altri due. Perchè nella tua fiaba manca questo “piccolo” particolare: l’atmosfera in cui respirano è comune a tutti a tre.

          4. Che posso dire: sfondi una porta aperta. Era il mio massimo desiderio una spaziosa ed economica auto elettrica. Ma finché Tesla non farà Station Wagon (per le mie necessità di carico) che puoi “portare a casa” al prezzo con cui ho portato a casa la mia Octavia, per un pensionato normale non ci sono grandi possibilità. Ho letto oggi che entro il 2025 Skoda produrrà un’Octavia SW completamente elettrica con 700 Km di autonomia. Se non costerà come le Tesla più grandi, ed avrà la possibilità di essere acquistata al prezzo della mia, fra qualche anno potrei farci un pensierino.
            Nel frattempo, tornando in metafora, se da Teslaland lanciavano un missile (cosa che, come sempre, è sbagliata e non porta a nulla di buono, anche fuori di metafora), il pilota dell’astronave, senza astronave, visto che le elettriche grandi non rientravano nel mio budget (e comunque non amo i SUV), sarebbe rimasto con la sua vecchia diesel e, per 73 settimane, avrebbe emesso 140 g/Km di CO2, invece dei 27 g/Km che ho invece emesso con l’astronave da abbattere (in continuo calo). Che avveniva all’atmosfera comune ad astronave abbattuta? Palesemente sarebbe stato meglio con una elettrica, ma non potendo, non è comunque meglio ridurre quello che si può?
            Il 91,8% dei miei viaggi è in elettrico, pari al 75,5% dei Km a zero emissioni. Viaggio in elettrico la maggior parte del tempo, con consumi elettrici che in questo periodo vanno da 12,35 a 14,93 kWh/100Km.
            Sinceramente, non mi sembra male…

          5. Luca Dell'Oca

            Ivano tu presupponi che tutti usino le ibride nel modo “perfetto”. Ma ci credi che tutti lo facciano? O che semplicemente finita la carica elettrica continuino per la stragrande maggioranza del tempo col combustibile?

          6. Purtroppo è vero, è innegabile (anche qualcuno che legge questo sito, e quindi si presume che abbia interesse ad inquinare di meno, ha commentato che alle volte fa così).
            Però, allora, il missile non andrebbe lanciato all’astronave! Usata come si deve mantiene ciò che promette. Ed io ho fatto un sacrificio economico non da poco a prenderla, ma sapevo perfettamente, conoscendo al centimetro i Km che faccio e come uso le auto e lo scrupolo che ci metto, che avrei migliorato di molto le mie emissioni. Non avessi dovuto fare una ventina di viaggi lunghi imprevisti per grossi problemi, avrei addirittura dati migliori di quelli di omologazione. Sono l’utente perfetto per quest’auto.
            Ma chi fa costantemente il furbo andrebbe sanzionato. Queste auto sono tutte connesse: se vado sull’apposito sito della Skoda (dal PC o con l’APP), sanno tutto dei viaggi, dei consumi, delle cariche, della velocità, ecc… Sarà anche poco “privacy”, ma si può sapere chi sgarra abitualmente, ed andrebbe sanzionato. Però, nemmeno i vigili, se li chiami perché un diesel è parcheggiato davanti ad una colonnina, intervengono. Quindi…
            Solo che questo è un caso di omicidio in cui l’accusata, e la condannata, è la pistola, mentre l’assassino è libero come l’aria (inquinata).

          7. Ivano 27 Aprile 2022 at 20:17
            purtroppo Tesla non farà mai un prezzo abbordabile perché si è stabilizzata su un segmento e solo se non dovesse più vendere forse cambierebbe segmento, ma al momento dai numeri che fa non aspetterei e SW ma non saprei.
            Comunque da affezionato ( lei non me ) a Skoda comincerei con loro.

          8. In effetti, costando da 50.000 euro in su Tesla non è certo studiata per i pensionati (quelli normali, non quelli d’oro). E’ davvero un peccato!
            Io in 20 anni di Skoda Octavia non ho mai avuto un problema, e poi dopo 20 anni salgo in macchina e mi sembra di essere nel salotto di casa, conosco tutto. Ma questa volta, se avessi trovato un’elettrica spaziosa ad un prezzo umano li avrei traditi… invece… mentre mi arrovellavo e stavo per arrendermi, Skoda ha presentato la quarta serie dell’Octavia, con una Station Wagon plug-in. Prezzo impossibile! Ma prima di abbandonare e restare con la mia Octavia Wagon 1.6TDI, o contattato il solito venditore della solita concessionaria, ed ho scoperto che oltre a sconti ed incentivi “standard”, essendo fedele al marchio, se compravo la nuova, al modello, ed alla concessionaria, Skoda e concessionaria avrebbero bissato l’incentivo. Sempre un salasso, ma volevo fortemente inquinare meno che potevo e, viste le mie abitudini, anche una PHEV poteva andare bene. Un salasso, ma comunque il 51% del prezzo di listino. Ed Op!

  4. Giacomino Corvo

    Io nn comprerei mai un auto elettrica a parte la difficoltà x ricaricare, impossibile da me nel centro sicilia, nessuno dice che dopo in media 5 anni devi cambiare il pacco batterie con un costo medio di 4 mila euro,le case automobilistiche credono che tu ti cambi l’auto come cambi il cellulare

    1. Non lo dice nessuno semplicemente perché non è così. Dopo cinque anni non si cambia il pacco batteria, perché la garanzia è mediamente di 8 anni o 160.000 km. E generalmente la vita della batteria supera quella dell’auto. Ecco perché nessuno dice che dopo cinque anni bisogna affrontare la spesa di sostituzione del pacco batteria. Perché non è vero.

    2. Ma dico io se uno non sa una cosa prima di parlare non gli viene in mente che forse è meglio che si informj così da risparmiarsi sonore figure di m…..???
      Nessuno dice che in media ogni 5 anni devi cambiare la batteria? Forse perchè le batterie hanno una garanzia di 8 anni? Chi dice che vanno cambiate ogni 5 anni fa disinformazione per farlo credere agli allocchi come te che purtroppo sono ancora molti in Italia!!!!

      1. Perché leggono cose sbagliate sui forum e si convincono che siano vere.
        Ieri ho visto un video su YT deprimente di Masterpilot “Da Padova a Nizza con Ioniq 5” partendo con auto a 0% e la prima cosa che fa è caricare fino al 100%.(!!!)
        Tristezza infinita… poi ti chiedi perché la gente si convince delle cose più assurde!?

    3. Ancora con questa storia, di fatti vedo che dopo i 3 anni le ICE cambiano il motore 🤣🤣
      O vi aggiornate con veri dati o smettete di scrivere fachenews

    1. Perfetto sig Baldazzi, è semplicemente come ha detto lei: se non hai un garage con presa elettrica lascia perdere le pubblicità delle case costrutttici. Io ho una plug in da 6 anni e sono contento ma la carico tutte le notti nel mio box e poi faccio percorsi quasi esclusivamente in città così vado dal benzinaio 1 volta al mese.

  5. Laura Baccarini

    Mi dispiace molto leggere un pensiero del genere da parte di una personalità come la giornalista che scrive per mestiere perché ritengo che abbia sbagliato a puntare il dito.
    Mi spiego meglio: dal suo articolo io capisco che la colpa sia delle auto ibride ed elettriche e non dell’infrastruttura delle colonnine poco curata e della maleducazione delle persone. La macchina non ha colpa se i punti di ricarica sono pochi, guasti o occupati impropriamente. Fossi stata in lei, con il potete che detiene grazie al suo lavoro, avrei puntato a lanciare una allarme e una richiesta di intervento alle autorità, di ogni campo coinvolto, per risolvere questa situazione piuttosto che prendermela con l’auto o in generale con la categoria a cui appartiene. Capisco la necessità di sfogarsi in seguito ad una situazione frustrante ma penso comunque che il messaggio che traspare dall’articolo vada nella direzione sbagliata, peccato davvero.

    1. Giustissimo… d’altronde come mai allora le macchine in genere non vengono parcheggiate nei posti adibiti alle bici elettriche o comunque dove ci sono macchine in sharing? Semplice perché arriverebbe un carroattrezzi e le porterebbe via…con le colonnine invece é un far west cosa inammissibile dato che non hanno nessun diritto ad occuparli abusivamente.

  6. Leggo alcuni commenti che limitano la fruibilità in elettrico puro delle plug-in all’autonomia che hanno partendo da casa con la batteria carica (50-60Km)
    In realtà prima di partire per qualsiasi meta a tiro di autonomia (quindi entro i 50-60 Km), con un minimo spirito di organizzazione e una semplice occhiata a Nextcharge o app similari, è semplice individuare le colonnine più vicine alla meta.
    A seconda del tempo di permanenza, senza soste forzate ma lasciando in carica durante spostamenti che comunque richiederebbero una sosta prolungata (lavoro, gite, pranzi, attività sportiva, spesa, ecc..), è possibile ricaricare del tutto in parte e quindi aumentare fino anche a raddoppiare l’autonomia in elettrico.
    La mia esperienza di possessore di plug-in ormai da 3 anni e 43000 Km, è basata soprattutto su spostamenti in Lombardia, e mi dice che:
    – di colonnine ce ne sono, eccome
    – non è poi così frequente che siano guaste oppure occupate da termiche (per ora)
    – sono più le colonnine deserte di quelle occupate
    Ma anche fuori dalla Lombardia devo dire che raramente mi è finora capitato di dover rinunciare alla ricarica (in questo caso viene in soccorso il “generatore di emergenza”, cioè il motore termico, e pazienza)
    Questo discorso vale naturalmente solo quando gli spostamenti brevi sono la norma, e quelli lunghi saltuari: in caso non sia così è di rigore “non” acquistare una plug-in

    1. È vero Diego, ma il tuo discorso vale se hai la possibilità di caricare a casa e sei un minimo motivato ed organizzato. Perché la critica più frequente dei “non convinti” sull’elettrico è proprio l’autonomia limitata (e per una BEV si parla mediamente almeno di 300 km) e se per la stragrande maggioranza dei casi tale critica non ha senso in quanto tale autonomia è più che sufficiente, se si riduce a 40/50 km… onestamente mi sento di essere critico anche io. Nel senso che è decisamente più seccante organizzarsi per le ricariche nel quotidiano con una plugin, piuttosto che farlo più o meno settimanalmente con una BEV. Sarebbe forse meno seccante la plugin nei lunghi viaggi… ma li vai a benzina! Se fai qualche viaggio ogni tanto, specie in vacanza, una BEV equivalente avrebbe un costo di acquisto simile ma un costo di gestione molto più basso, pur richiedendo un minimo di organizzazione in più per le ricariche (in funzione del modello/brand che scegli, perché con Tesla non avresti nemmeno bisogno di pianificazione).

      1. Ok Sandro, siamo d’accordo: non intendo affermare che una plug-in è meglio di una BEV, ma che per certe modalità di utilizzo (brevi percorrenze quotidiane e lunghe saltuarie) e organizzandosi un minimo è praticamente un’elettrica col motore di scorta, che non è un peso da portarsi dietro, perché pesa quanto il pacco batterie delle BEV, bensì un mezzo che può risolvere situazioni in questi anni di transizione.
        Se poi il motore termico viene usato poco, avrà anche poca probabilità di guastarsi e poca necessità di manutenzione.
        La ricarica a casa è in ogni caso caldamente consigliata, per non dire d’obbligo, e qui ancora una volta entra in gioco la scarsa informazione trasmessa dai produttori e dai concessionari al momento dell’acquisto.
        Chi si lamenta (ad esempio la giornalista di questo articolo) è sempre in conseguenza di informazione al momento dell’acquisto non adeguata

        1. Quello che volevo mettere in evidenza è che i casi in cui una plugin richiede di dover caricare fuori casa (o rinunciarvi proprio…) sono davvero tanti, rusowtto ad una BEV. Oltre al fatto che mediamente sono auto più “impegnative” di da citycar. Usate in elettrico hanno un’efficienza ben peggiore di una BEV. In questo senso la forbice di utilizzo si riduce tantissimo. Bisogna avere delle esigenze ben specifiche perché abbiano senso. Ed anche in quei casi una BEV sarebbe quasi sovrapponibile come utilizzo… tanto vale!

  7. Ma ve lo ricordate il servizio di LA7 della Dott.ssa Chiara Proietti D’ambra che fece Roma Reggio Calabria in 58ore? Staccando il telefonino per risparmiare la batteria?
    E la suddetta Antonella Mollica ha studiato Laurea in Scienze Politiche presso Università degli Studi di Firenze. Non posso crederci.
    Ma quando aveva l’auto diesel, quando era in riserva, andava al distributore la mattina prima di andare al lavoro o la sera mentre tornava a casa? Non posso crederci.
    E ha fatto più rifornimenti di benzina che elettrici? Non posso crederci.
    Per una ricarica ci vogliono 3 ore, forse a casa col “carichino” ma alla colonnina…forse ha provato in una colonnina per e-bike… Non posso crederci.

      1. Accetto volentieri la sua doverosa “preghiera” ma da come si misero i commenti all’epoca del servizio di Piazza Pulita non penso vi sareste aspettato tanto meno. La mia critica non è alla persona ma al servizio, come ai tempi di Chiara Proietti D’ambra, il tutto non è credibile. E’ come acquistare un auto a metano in Sardegna e poi lamentarsi che il distributore (unico) “Nonna Isa Station” a Villacidro km 4.200 è attualmente chiuso.
        Semplicemente “non è credibile”, proprio il tema posto.

        1. Questo onestamente lo trovo credibile come storia genuina a differenza di quella della Roma Reggio, si parla di un acquisto certamente errato (plugin senza posto ove caricare) e non sappiamo i contorni di dove abita (se non ha da caricare vicino casa o dove lavora sicuramente ha un grosso limite in più), poi una plugin di certo non carica a 22 kW come una Zoe! Metti tutto assieme e hai una esperienza negativa.

          3 ore di carica per la plugin possono starci benissimo, avrà un obc monofase da 3,7 kW….e questo si somma a quanto prima….poi ci metti anche che fare sta vita (cercare colonnina non comoda e starci 3 ore )per fare 30-40 km in elettrico e vedi che il più delle volte lasci stare e vai a benzina.

          1. @Mauro Tedeschini: questo commento di ANDREA mi sembra più celatamente sgradevole verso il personaggio di Antonella Mollica. Se è ammissibile una “mal informazione” ad un utente normale (un pensionato ex insegnante di periferia (Forlì)) non mi sembra concepibile la si possa attribuire a chi dell’informazione ne fa il proprio mestiere. Vuol dire che non sa fare il proprio lavoro.
            @ANDREA: perdonami se ti ho attribuito la volontà di offendere, è un discorso “per assurdo”. Per la ricarica: è possibile che un qualsiasi utente e ripeto “qualsiasi” giacchè tutti e proprio tutti mi han fatto la stessa domanda “In quanto si ricarica la tua ZOE?”, non abbia chiesto al venditore : “Ma l’auto che sto acquistando, in quanto tempo si ricarica?”.

          2. Credibile forse, ma l’articolo sta puntando il dito sul soggetto sbagliato, non è che se c’è un mese di sciopero dei benzinai e resto a piedi è colpa del auto, vale lo stesso per le elettriche, comunque sia ha acquistato un ibrida quindi il problema è che fa il pieno di benzina e non di corrente, altro errore non poter caricare a casa, perché con un ibrida NON ha senso puntare alle colonnine visto che non carica in DC e la batteria è talmente piccola che copre a malapena la giornata, se fosse stata una pura elettrica avrebbe avuto due vantaggi, il primo l’autonomia ( dieci volte tanto ) e non da meno carica in DC quindi magari gli bastava una carica alla settimana, di poco più di un ora.

  8. Mi sembra evidente da questa testimonianza, ma lo si poteva capire anche prima, che, allo stato attuale delle infrastrutture nel nostro Paese l’elettrico e l’ibrido plug-in sia stata una fuga in avanti motivata da considerazioni di marketing. Di più, un sostanziale bidone per la maggior parte degli utenti, e per giunta costoso. Con l’illusione di essere ecologici e salvare il pianeta.

    1. L’unica cosa che si sapeva già da prima è che c’è in atto una massiccia campagna di disinformazione atta a ritardare il più possibile il passaggio ad una tecnologia superiore (a parte casi marginali di gente che deve fare tutti i giorni 7-800 km con i minuti contati che statisticamente però rappresentano una vera eccezione rispetto alla norma) sotto praticamente tutti i punti di vista….
      Campagna ideata e finalizzata proprio ad istillare nella mente del “uomo comune” proprio il concetto che hai espresso tu…
      Ricordo a tutti che il leader nelle vendite di auto elettriche (che da solo vende quanto tutti gli altri messi insieme) non ha speso mai un centesimo in pubblicità mentre il mondo del termico ci spende ogni anno miliardi su miliardi (e non tutti vanno in pubblicità evidenti… una fetta non irrilevante è speso in controinformazione…) quindi secondo te chi ha più potere riguardo il marketing?

      Comunque la realtà poi la si vede comunque per chi la vuole vedere… è sai dove si vede la soddisfazione reale di un automobilista rispetto ad una tecnolohia/modello/marca? Nel relativo mercato dell’usato…. se fosse cone dici tu che gli acquisti delle auto elettriche sono per la maggior parte frutto di condizionamenti da marketing quasi tutte le elettriche vendute le ritroverete in breve nel mercato dell’usato perchè il proprietario se ne vorrebbe sbarazzarsi rapidamente una volta accortosi che i problemi rendono l’utilizzo difficoltoso…
      Ma vai vedere nella realtà quante elettriche usate si trovano…. si contano sulle dita di una mano ed essenzialmente sono quelle frutto di chi realmente l’ha comprata per moda (che comunque esistono ma sono una ristrettissima minoranza)….

      1. A me un dubbio viene però.. ma che sia lo stesso Stato Italiano a sperare che circolino il meno possibile auto elettriche sul proprio territorio nazionale?
        La butto lì eh… A conti fatti fino adesso ha promosso incentivi statali ridicoli e non ha sviluppato un’infrastruttura decente sul territorio nazionale.
        La butto sempre lì eh.. ma se domani magicamente metà degli italiani circolasse in elettrico, sarebbe tutto rosa e fiori ? Dove verrano recuperati i miliardi di euro di mancati introiti dalle accise sui carburanti??

        1. Purtroppo le multe che lo stato italiano paga al Europa per la sola CO2 , le sovvenzioni ai petrolieri e le spese sanitarie, compensa enormemente e supera enormemente le acise sui carburanti, quindi da quel lato sarebbe in attivo, poi si dovrebbe fare una marcia in dietro e lo stato non dovrebbe avere guadagno in tutto questo, ma avere una popolazione che vive serenamente, senza dover sopravvivere a volte a stenti.
          Ma questo sarebbe un altro capitolo che purtroppo non interessa a nessuno soprattutto alla classe politica.

        2. Ma più che altro, se domani metà del parco circolante fosse elettrico, come verrebbe generata l’energia per alimentarlo? Siamo già in crisi adesso, con meno prodotti energetici russi e bielorussi per le BEV, le case e l’industria e calcolando che con il solare servirebbero milioni di pannelli solari, inverter, cavi, supporti e ettari di terreni dove piazzarli, senza pensare che per il trasporto della stessa energia servirebbero nuovi elettrodotti, scavi, cavi di sezione adeguata, ecc.,per me questa corsa all’elettrico ora come ora è folle. Serve tempo per cambiamenti di questa portata, altro che dietrologia e “noncielodicono!!1!1”.

          1. “Se domani metà del parco auto fosse elettrico” è un ipotesi irrealizzabile e non perchè si vendono poche elettriche ma perchè non è possibile in ogni caso…. il massimo del possibile è che “domani si vendano solo ed esclusivamente auto elettriche” (e sappiamo che ne siamo lontanissimi, quibdi anche questo scenario è puramente teorico) che non vuol dire affatto che domani il parco auto italiano diventa istantaneamente elettrico… vuol solo dire che le NUOVE auto sarabbero escluvamente elettriche ma sa ogni anno quant’è la percentuale delle nuove immatricolazioni (in generale a prescindere dal tipo di motore non delle solo elettriche) rispetto al parco auto circolante?? Non supera mai il 5% e ciò vuol dire che per arrivare al ricambio del 50% del parco auto servono 10 anni (altro che domani…).
            Quindi anche se i problemi da te ipotizzati (che non sono neanche reali ma facciamo finta che lo siano…) esistessero c’è tutto il tempo del mondo per fare ciò che serve per non averli…
            L’unica possibilità per cui si avranno problemi è se li si vorrà avere, cioè se volontariamente si decide di non far nulla per rimanere ancora dipendenti dal petrolio ed affini…

  9. Chi compra un’auto elettrica deve essere consapevole e molto informato . Ho avuto per 5 anni una plug_in caricata sempre in garage . D’altra parte come si fa a voler caricare 50 km ad una colonnina !!!….. Ora ho preso la Jonic 5 e si ricarica dove vuoi e….in fretta.

  10. Con il rischio di essere accusato di mansplaning sento il dovere di di dire che consiglierei alla giornalista di non scrivere articoli sulle proprie disavventure personali dovute a disinformazione e totale mancanza di lucidità. Fare il giornalista significa assumersi l’alto compito di informare con serietà i propri lettori. Se vuole fare questo genere di sfoghi personali usi il suo account facebook, dove sicuramente sono più idonei questo genere di contenuti e nessuno si aspetta che tu scriva cose intelligenti.

    1. La giornalista ha detto solo la verità: l’auto elettrica al momento va presa solo se hai un garage dove ricaricarla. O al limite se abiti in un paesino dove ci sono colonnine usate poco frequentemente e non ci sono i problemi di parcheggio selvaggio di una grande città.

      1. Ma tu la monteresti una ecologica caldaia a condensazione nella tua baita in montagna dove non arriva il GAS? Io non posso credere che qualcuno dotato di intelletto (e qui si parla di giornalista che ha studiato Laurea in Scienze Politiche presso Università degli Studi di Firenze) spenda 20-25.000€ senza essersi informata. 20-25.000€ non sono bruscoline neanche per chi ha soldi che gli scappano dalle tasche!!!

      2. Io vivo proprio a Firenze, concordo sui vigili che non si muovono (chiamati più volte e mai intervenuti), ma da qui a non trovare mai una colonnina funzionante o libera ce ne corre!! Basta un’app e trovi sia la colonnina libera che funzionante. Certo se avesse avuto più coraggio non avrebbe avuto la necessità di caricare ogni giorno…
        Io con la mia 100% elettrica carico quasi gratis una volta a settimana…

    1. Antonella considerazioni carenti di logica, ma dovevi arrivarci prima dell acquisto che un vettura elettrica o ibrida plug si può acquistare a condizione di avere un proprio garage o una colonnina sicura sul posto di lavoro o una fonte di ricarica comunque disponibile quando serve, non ci vuole uno sforzo immane e se non ci si arriva almeno immagina che la tua diesel diventi elettrica per una settimana e cerca la colonnina,semplice no !? Secondo me questo articolo è stato fatto ad arte dalla solita comunicazione di parte servile a questo o quell altro altro potere.
      PS io in famiglia ho due vetture ibride e una diesel e naturalmente per mia fortuna un garage con due prese e ti dirò che le ibride plug in sono semplicemente fantastiche e economicissime , di nei consumi naturalmente.

      1. ernesto grottaferrata

        -Secondo me questo articolo è stato fatto ad arte dalla solita comunicazione di parte servile a questo o quell altro altro potere.-
        il famosissimo corriere fiorentino.it..

        1. Non ho la più pallida idea della diffusione di “corriere fiorentino” ma qui da noi ForliToday è letto da molti e in passato (fino a un anno e mezzo fa circa) diversi miei amici e conoscenti mi hanno postato link sugli enormi problemi delle auto elettriche, autonomia, inquinamento superiore alle termiche, ecc.. dicendomi “vedi…”.

  11. Da questo articolo si deduce che sotto la spinta emozionale del marketing (se guidi elettrico sei figo e moderno) si fanno degli sbagli, ed è molto facile farli nonostante a parole tutti sono bravi e svegli….

    1. Guarda che guida una plugin, e non una elettrica. Sotto la luce della spinta emozionale dei luoghi comuni si fanno degli sbagli, ma basterebbe un minimo di informazione per sapere che hanno metodologie di utilizzo ben diverse (soprattutto se si commenta su una testata dedicata alla viabilità elettrica).

  12. Sono felice possessore di un ibrida plug-in, ne parlavo ieri sera con amici che mi chiedevano come mi trovavo e che consigli potevo dare per un acquisto, ho semplicemente detto che oggi come oggi chi acquista un auto deve farlo in base all’uso che ne fa.io la uso prevalentemente in elettrico ,ricarico da casa con il carichino, e sono più di due mesi che non vado dal benzinaio, poi ovvio che se devo andare fare una gita il termico ha il suo vantaggio. Non tornerei più indietro. Se dovessi cambiare auto andrei su un ev pura che una termica. chi va a fare la spesa cercando di caricare una plug in , non ha capito niente dell’auto.

    1. Se devo acquistare un auto e non posso permettermi di farne quello che voglio non la prendo e la bolletta della corrente non ti é aumentata in modo esponenziale

      1. Basterebbe leggere il commento a cui hai risposto per capire che ha detto la stessa cosa: se non puoi caricare una plugin a casa non puoi farne quello che vuoi, ergo è meglio non comprarla, non era così difficile…

  13. Anch’io ho un auto ibrida plugin. L’ho risolta facendo la ricarica appena vado al lavoro (si mi hanno messo la presa esterna..) e a casa ne ho messa una nel box.
    Di farla per strada dopo le qualche giorno ci ho rinunciato.
    Purtroppo la mia plugin fa solo 40km di autonomia.
    E con la mia guida sportiva certo non aiuta. La carico ogni giorno quando ho voglia. Altrimenti vado a benzina.
    Questa è la comodità.
    E l’ho presa a noleggio per 3 anni, cosciente che ‘era troppo presto’.
    Ma tra 2 anni quando la cambierò, spero che le cose saranno migliorate. E punto ad una elettrica!

  14. Beh, signori che dire? Comperare una phev senza avere un garage o un posto auto dove poterla ricaricare ogni sera lascia un po’ il tempo che trova. TUTTE LE RECENSIONI DI QUEL TIPO DI AUTO SPIEGANO L’IMPORTANZA DI AVER LA POSSIBILITÀ DI RICARICARE A CASA. Io personalmente ne ho una ormai da un anno e l’ultimo pieno l’ho fatto a inizio febbraio, da allora ho percorso 650km ed ho consumato meno di 1/4 di serbatoi perché ho fatto un viaggio di 220km (autonomia elettrica 60km), altrimenti sarebbe ancora pieno…. Credo che prima di acquistare un’auto al giorno d’oggi bisogna informarsi bene e fare i conti giusti valutando con calma anche le recensioni, altrimenti si rischia di commettere errori grossolani (come la sig.ra) il cui problema principale non è quello di avere una macchina non efficace ma quello di non ricaricare a casa, anche perché i prezzi a kW in colonnina sono talmente alti da rendere conveniente il consumo della benzina…. E qui concludo….

  15. Riporto le parole:

    È anche vero, però, che prima di acquistare un’auto ricaricabile, elettrica o plug-in che sia, bisogna sincerarsi di poterla poi rifornire facilmente. Altrimenti ci arrabbiamo…

  16. Diciamo che da giornalista poteva benissimo fare lo sfogo, ma contro chi non fa manutenzione alle colonnine e i vigili urbani o la stradale che non fa rispettare il codice della strada, questo avrebbe avuto senso, e visibilità ai problemi che girano attorno alla mobilità elettrica, mentre la sparata che ha fatto è l’ennesima dimostrazione che sotto c’è molto di più per continuare a produrre e vendere auto a combustione, mi è sembrato di rivedere il viaggio proposto da LA7 🤦🤦🤦

    Poi comunque l’assurdità delle ibride, utili solo per eludere ZTL e restrizioni. Consumano di più in entrambe le tecnologie, e altra cosa fondamentale o possibilità di ricarica a casa o colonnine vicine a casa. Comunque con un elettrica pura magari con una carica ci viaggia una settimana, quindi trovando un punto di ricarica fast si poteva ricaricare in fretta e una volta a settimana, con l’assurdità del ibrida impossibile 🤷

    1. La plug-in ha senso se la ricarichi a casa, molto semplicemente.
      Attualmente qualsiasi elettrica non ha senso senza la ricarica da casa, alla colonnina è l’alimentazione più cara tra tutte.

      1. Tenendo da parte la questione economica qui si sta parlando di un utente con un certo spicco mediatico che punta a denigrare una tipologia di mezzi ( le ibrida plug-in ) tirando in ballo anche le BEV ( che non ha utilizzato ) quindi è un articolo fazioso, visto che il problema non è il mezzo ma la mancanza del rispetto del codice della strada, dalla mancanza dei comuni di rafforzare la rete dando in tempi brevi le autorizzazioni e in fine la mancanza dei vari operatori di fare eseguire le manutenzioni in tempi rapidi, quindi è come dire che tutti i benzinai fanno sciopero e la colpa è delle auto a combustione, una vera falsità, atta a denigrare ulteriormente le auto elettriche o ibride che siano, se il potere dei petrolio fa questo lasciamo perdere tutto che il pianeta c’era prima di noi e ci sarà anche dopo 🤷🤷

  17. Non credo sia da criticare aspramente come ho letto qua e là.

    Esprime ciò che è chiaro. L’elettrico non è per tutti. Certo scopre l’acqua calda, ma dice anche quanto le nostre infrastrutture e la nostra civiltà deve fare tanta strada.

    Poi io avrei un uso ideale per l’auto elettrica… ma non me la posso permettere, quindi il discorso si chiude in partenza.

  18. Maria santissima! Guido esclusivamente elettrico ormai da 8 anni e, che ci si creda o no, sono ancora vivo!!!!
    A leggere certe cose sembra che avere un’auto elettrica sia una sorta di calvario e che sia necessario stravolgere le proprie abitudini…beh, vi dico una cosa, non é così.
    Basta semplicemente sapersi organizzare, chi si crea tanti problemi, evidentemente non lo sa fare, punto!

    1. Il problema è che aveva un phev….e di conseguenza magari caricava a 3,7 kW massimi alle colonnine da 22 kW. In pratica stava 3 ore ferma a caricare la stessa quantità di energia che avrebbe imbarcato in 30 minuti con la Zoe (auto con obc da 22 kW sono unica scelta per chi non ha luogo comodo da caricare vicino casa o a lavoro).

  19. Magari ho una visione romantica ed errata del cronista… Ma buona parte del suo lavoro non consiste nel raccogliere e mettere in ordine informazioni? E non sai farlo per te stesso quando spendi palate di soldi per un’auto? Cosa prendi a fare una plug in se sai che ricarichi solo alle colonnine perché non hai un garage? (o hai un garage ma sei fesso e non mai nemmeno pensato di ricaricare li..) tre ore per una plug in…. Boh.. Ma son plausibili?? Forse a casa col 3kw mentre usi il ferro da stiro?
    Perdonate il francesismo, ma chi fa la cagata immensa di un acquisto d’impulso di tale entità senza pensare alle “conseguenze” se la è cercata e dar la colpa agli altri evidenzia solo quanto piccolo sia dentro. Magari è capace di dar la colpa a chi gli ha consigliato ibrido visto che con l’articolo si è solo fatta ridere dietro

  20. Io invece non capisco perché vuole cambiare auto. Si tenga la ibrida plugin, ha una doppia alimentazione, quando non trova la colonnina può andare a benzina. E’ il suo vantaggio, un’auto elettrica non lo consente, la sua sì. Certo, non sarà così ecologica quanto sperava, ma se cambia auto e ne compra una normale inquinerà lo stesso. Certo, non sarà così “risparmiosa” quanto sperava, ma se la vende oggi ci perde tanto, troppo.

    Il mio suggerimento è di tenerla. Prima o poi a Firenze ci sarà un cambio di rotta (colonnine presso i benzinai o gli hotel? Aree di ricarica ad-hoc? Presidio dei vigili?) e lei potrà sfruttare appieno le batterie. Nel frattempo, un motore e un serbatoio ce li ha, che vantaggio avrebbe cambiando auto? La giornalista comunque qualche volta riesce a ricaricare (ad esempio al supermercato), quindi magari non avrà il 100% del vantaggio del plugin ma comunque un po’ di vantaggio rispetto ad un’auto “normale” c’è …

    1. È incredibile come sei accomodante sulle plugin ed allo stesso tempo indisponente sulle BEV. È talmente evidente che non sia un’auto adatta alle esigenze di tale giornalista (quando lo sarebbe molto di più una BEV, seppure comunque non ideale nel suo caso) che dice che tutto sommato non è poi così scomoda: si certo, basta andare a benzina! Quindi, siccome hai deciso che per te una BEV non è adatta, allora non va bene per nessuno e piuttosto consigli di stare su una plugin (che magari ritieni adatta a te… forse…) che per lei si è rivelata un inferno da gestire. A posto!

      1. ernesto grottaferrata

        è altrettanto incredibile che ad un commento che menziona la “stupidità” di voler vendere un’auto di un anno (acquisto sbagliato finché si vuole) quando comunque la può utilizzare, tu dica NEIN NEIN!! lei fendere auto e tu benzinaren non podere daren conzigli auten a lei, PUNTEN

        PS: enzo, cosa gli hai fatto?

        1. Il mio commento era riferito al l’atteggiamento e non alla vendita o meno dell’auto. Ma non è per niente incredibile che sia arrivato lo scudiero, come al solito.
          Ma Enzo, hai davvero bisogno di parlare per interposta persona, o è lui che non può fare a meno di fare l’avvocato delle cause perse?

          1. @Sandro: 😂😂😂abbiamo un Ernesto che ti insegue…che commenta i tuoi commenti ma critica chi commenta sotto i commenti altrui😂😂😂
            vedi ernesto grottaferrata 23 Aprile 2022 at 12:35

          2. No Daniele, sono io che ho Sandro come un gatto attaccato ai gioielli di famiglia che risponde ai miei commenti sempre e completamente in modo defocalizzato. Lasciam perdere, ognuno ha gli hater stalker che si merita, a me in sorte è toccato questo qua …

          3. @Enzo: ma daiii, che abbiamo simpatizzato al tuo commento sugli interni Mercedes firmati Casamonica…sono ancora qui che mi sganascio😁😁😁

          4. ernesto grottaferrata

            caro daniele cl: prova a fare la conta dei commenti “di risposta” di sandro e confrontala con i miei.. sono sicuro di arrivare 2°
            nel caso in questione enzo scrive una cosa ben chiara, condivisibile e capibile a tutti, tranne a sandro evidentemente..
            e io non c’è la fo, è più forte di me..
            che te devo di?

      2. Sei proprio un personaggio! E come al solito non analizzi mai il mio commento nel merito ma parti per la tangente! Io ho analizzato il caso di specie della giornalista, non ho parlato di me (“Quindi, siccome hai deciso che per te una BEV non è adatta, allora non va bene per nessuno”).

        1. visto che la giornalista non trova colonnine dove ricaricare, le avrei mai potuto consigliare la BEV? Palesemente no
        2. visto che la giornalista vuole tornare ad un’auto a benzina, le ho forse detto bene, brava, bis? No, le ho detto di restare con la sua auto e di usarla in modalità elettrica tutte le volte che può e se non può cammina a benzina (dopotutto le plugin hanno proprio questo vantaggio). Se avessi voluto fare “l’antielettrico” avrei detto che questo caso dimostra che l’elettrico non va bene per nessuno e che quindi tutti, come la giornalista, devono tornare all’auto a benzina

        Come al solito, i tuoi commenti sono sempre fuori tema

  21. Anch’io pentito di aver cambiato una diesel per passare ad una plug-in, rimpiango da 2 anni quel momento, da possessore anche di auto elettrica posso solo dire che le.plug-in non fanno bene ne la parte elettrica ne quella a benzina, non hanno lo spunto elettrico di una pura, e quando sei in autostrada e sei solo in benzina i cavalli totali sono un cattivo ricordo, se incontri una salita a velocità autostradali sembra di essere su un benzina da 60cv. Si portano dietro pesi assurdi, e se non ricarichi ti devi sorbire il rumore e le vibrazioni del motore a benzina che gira a circa 4000 giri per ricaricare la batteria.
    E poi con un’elettrica bisogna programmare tutti gli imprevisti, e questo lo posso concepire per una piccola auto che ha richiesto però un piccolo investimento, nel mio caso ho preso un’eletteica pura con 7000 euro, ma credetemi nonostante sia la seconda auto, alla lunga la programmazione diventa una cosa talmente stressante che non vedo l’ora che passino i 2 anni dell’immatricolazione per venderla

    1. Ho avuto auto a GPL, ho una panda a metano, un yaris ibrida e una ZOE, probabilmente viviamo in due mondi diversi, tutto quello che dici mi risulta “arabo”. Motori rumorosi e vibranti che girano a 4.000RPM, potenze ridotte in salite autostradali, pesi assurdi per la batteria (nella yaris vecchia pesa 20kg, meno della batteria da 12V che, fra l’altro, è più piccola del normale).
      Forse esistono località NoVolt dove se c’è una batteria anche i motori termici smettono di funzionare regolarmente. Bahhh

        1. La Ioniq plug-in l’ho solo provata 4 anni fa. Per le Plug-in, avendo il motore elettrico più potente delle full-hybrid vale ancor di più quello che ho detto (nel mio mondo). E per tutte le ibride NON TOYOTA, non c’è l’effetto scooterone e nella mia del 2013, se non ci fosse la spia EV non mi accorgerei quando funziona il termico. Suppongo che le nuove abbiano ancor meno vibrazioni (che non sento neanche nella mia). Per inciso, preferisco di gran lunga il CVT Toyota rispetto al cambio assurdamente “doppia frizione” della Ioniq e a me (mi) piace che sia l’elettronica a decidere al posto mio quale è il regime migliore (più efficiente) del termico. Il buon vecchio Forghieri in una lezione memorabile a Bologna nel 1980 (o giù di lì) ci diceva che il massimo rendimento era per farfalla completamente spalancata e RPM a regime di coppia massima.

  22. massimo Mollica

    Di cognome faccio Mollica pure io, ma non sono parente. Inoltre sono uno stra felice possessore di una volkswagen id 3 pro s. Abito a Bolzano dove esistono ben 9 fast charger e posso ricaricare in azienda. Questo pone la mia città e la mia azienda al top anche se si può sempre migliorare. Perché da altre parti non è altrettanto? Datevi una risposra e provate a pensare cone può migliorare la situazione. La mia considerazioni è che vivete in un paese da terzo mondo.
    Detto questo c’è molta ignoranza e jeggo commenti senza fondamenti.

    1. Non credo che il non vivere in un paese del terzo mondo sia un merito… È solo una fortuna.
      Io vivo in una piccola città del sud. Più o meno come stare in Romania. Ma non è colpa mia e certamente il mio livello di civiltà e coscienza civica non è inferiore al suo. Prima di scrivere cretinate, per piacere pensate…

    2. Lavoro per una grossa società con varie sedi in Italia ed in Europa, la sede centrale è a Milano dove ha tre stabili, uno di proprietà, in uno dei tre, preso di recente, c’erano 4 punti di ricarica in garage, presa industriale blu con adattatore Schuko, e 2 esterni con wallbox a disposizione gratuitamente dei dipendenti, hanno deciso di disattivarli perché nella sede principale non hanno punti di ricarica e non vogliono discriminare, non hanno neppure investito un € per ridurre l’impatto energetico del palazzo di proprietà perché costa troppo … invece avere le serre d’estate con i condizionatori a palla ed i frigoriferi d’inverno non costa … questa è la mentalità di chi dirige una grossa azienda che fattura centinaia di milioni … C’è un sacco di strada da fare in questo Paese

  23. Da dicembre ho una Tesla Model 3 Longo Range. Dire che è fantastica è riduttivo. Anche io sono del parere che non sia davvero una buona strada l ibrido in quanto le elettriche ormai hanno fatto passi in avanti molto significativi. In quanto alle ricariche finiamola di accampare scuse: in una notte a casa con 3 kW di potenza Tesla si carica del 30% ovvero 25 kW con normale presa di corrente e senza Wallbox. Confermo la opinione di informarsi un po’ meglio.

  24. Federico Martinoli

    Questi articoletti andrebbero stroncati subito, con decisione. Una ibrida PLUG IN ha un senso ben preciso: ricaricare a gasa, uscire alla mattina con il 100% di batteria per fare i quotidiani 30-40 km di casa ufficio scuola bambino supermercato, tornare a casa e mettere in carica l’auto. Tutte queste manfrine della difficoltà di ricerca di una colonnina libera sono ridicole, in quanto una plug in le colonnine può anche dimenticarsele. E’ un auto studiata per il breve raggio in elettrico con i lunghi viaggi fatti con il motore termico, ma se chi l’acquista non sa nemmeno costa sta acquistando, eviti poi di scriverci anche sopra delle assurdità.

      1. Mi associo, ancora peggio se questi commenti sono fatti da un professionista dell’informazione, o forse presunto tale. È sufficiente leggere qualche articolo specializzato per capire come funziona un’auto ibrida plug-in. Io ho acquistato una renegade 4xe perché posso ricaricare facilmente a casa e mi trovo benissimo perché ero consapevole dei limiti avendo studiato prima di acquistare.

    1. Concordo, il problema é capire che la scelta deve calzare per l’utilizzatore. Io ho una Kia optima plug-in da oltre due anni e ne sono entusiasta. La carico a casa e da un anno ho il fotovoltaico. Utilizzo molto vario, sia locale dove viaggio in elettrico, sia lunghe giornate autostradali dove non ho problemi di ricarica. Fatevi voi 500km di seguito in elettrico per lavoro! Sarebbe una pessima scelta. Meditare prima di aquistare, invece di sceglie con le idee che si subiscono dalla pubblicità.

      1. Sei fortunato. Ho acquistato anch’io un’auto come la tua nel 2017. Tutto bene per un po’, poi ha cominciato a darmi problemi con il sistema ibrido con il caldo in estate per surriscaldamento e alla Kia non hanno saputo trovare la soluzione.. l’ho venduta con rammarico , perché era full optional e ho preso la jonic 5 .

      2. Io ne ho fatti 970 di km di seguito per lavoro o 25K km in un anno se preferisci e non ho mai avuto alcun problema…. anzi tendenzialmente ho speso 1/3 di ciò che spendi tu : il tempo sarà denaro ma anche il denaro è denaro…. se per fare 1000K km ci impiego mezz’ora in più (perchè sfido chiunque abbia un pò di buon senso a farsi 1K km senza alcuna sosta… quibdi i 90 minuti che sono serviti a me per le varie ricariche si riducono tranquillamente a 30 in più rispetto ad un termico…) ma al contempo ho risparmiato 30-40 € direi che la mezz’ora è stata ben utilizzata!!!!

  25. Leggo i commenti, ma mancano due oggetti fondamentali per la scelta dell’elettrico: la wallbox a casa e i supercharge di Tesla. Io non ho problem,i mi sposto senza problemi e i supercharge non sono occupati da abusivi le cariche sono veloci. Tesla Uber Alles

    1. Denis Furegato

      Ho zoe da 1 anno e non sento la necessità della wallbox!col carichino alla notte faccio tranquillamente e ho pure il contatore ancora a 3kw!certo devo fare attenzione perchè ho pure piano induzione!sicuramente la wallbox è perfezionare tutto il sistema se poi si dispone fi impianto fotovoltaico ma non lo ritengo fer forza di cose necessario per forza!

      1. Ho anch’io ZOE. Sotto i 2,5kW di carica il rendimento di carica è penalizzato, diciamo che a 2kW rende il 75-80%. A 1,5kW è penoso, calcola che circa dai 200 ai 400W vanno persi per tenere accesa l’auto. Sopra i 2,5kW, dalle mie modeste misure, ho rilevato tra l’85% e il 90%. A casa sopra i 3kW, avendo il contatore da 3 kW ma con FV, non sono riuscito a vedere dei miglioramenti (attorno al 90%). Una Easy WallBox costa 390€, ci farei un pensierino (io comprai ZAPPI prima dell’auto 😁).

  26. Mi spiace, ma di dovermi fermare 40 minuti ogni 300km non se ne parla proprio.
    Faccio una gita in giornata in montagna e se nel paesino sperduto dove arrivo non c’è una colonnina, che faccio, mi sparo 40 minuti a vuoto in autogrill??
    Plug-in tutta la vita, ovviamente potendo ricaricare a casa, xchè senza la presa nel box sia le plug-in che le full electric sono una follia. Ma almeno con le plug-in alla peggio hai c’è opzione B.

    1. Mario milanesio

      “di dovermi fermare 40 minuti ogni 300km non se ne parla proprio”

      eh, già.
      la sicurezza alla guida, questa sconosciuta

      1. La giornalista invece di fare un bell’articolo contro l’incivilta dei suoi concittadini e delle aziende che dovrebbero mantenere le colonnine, fa un articolo contro le elettriche?

      2. Perché fare tirate senza soste di 7/800 km non è sicuro? Non abbiamo tutti tempo o 60 anni che dopo 1h di viaggio abbiamo bisogno del bagno o di mangiare o semplicemente scendere dalla macchina per il mal di schiena. Io ho sempre viaggiato partendo dal punto A al punto B senza soste e se proprio dovevo fermarmi era per il solo tempo necessario a fare il pieno di nafta. Se mi dovessi fermare ogni 300 km il viaggio non finirebbe mai….

        1. Simone adesso asserire cge fare tirata da 7-800 km sia sicuro mi sembra un pò eccessivo….
          Non è questione di bisogni fisiologici o di fatica fisica…. è solo questione che la mente umana non riesce a mantenere la concentrazione, qualunque cosa stia facendo, per più di un tot tempo dopo di che inevitabilmente subentra la distrazione (che ricordo essere la prima causa d’incidente) e la stanchezza mentale che porta ad aver fretta di accorciare di tempi e quindi a correre molto (che è la seconda causa d’incidente) per arrivare prima…. Questo è innegabile ed arcidimostrato… così dimostrato che a chi lo fa per lavoro (camjonisti) è proibito per legge di guidare oltre un certo tempo massimo consecutivo e loro viaggiano a velocità di crociere ben più basse di noi…
          Il fatto cge tu hai fatto sempre viaggi tutta una tirata non certifica affatto cge sia sicuro farlo… chiunque fisicamente regge a fare 7-800 km senza soste ma chiunque lo fa mette a rischio se stesso e chiunque incrocia per strada perchè ha una probabilità di causare un incidente enormemente maggiore rispetto a chi permette al lroprio cervello di “riposare”…
          Se mi permetti il paragone è come dire che guidare dopo aver bevuto 2 birre non rappresenta un rischio… chiunque, anche un astemio, non è cge non riesce tecnicamente a guidare ma per chiunque, anche a chi regge l’alcol benissimo, bastano 2 birre per allungare il tempo di reazione e perciò a generare un rischio più alto.
          Fermarsi ad ogni 300 km è mokto più sicuro rispetto a fare tratte da 7-800 km no stop questo è un dato certo non controvertibike.

      3. Non sono i 300 km che per la sicurezza sono pure troppi. Sono i 40 minuti (se va tutto bene) che sono un problema… Se da 40 diventassero 15, e ci fosse certezza assoluta di ricarica (la colonnina disponibile) ci saremmo senza dubbio

        1. Ma perché 40 minuti, dove c’è scritto? Se lo fai con una citycar probabilmente si. Nei miei viaggi la ricarica media dura 15 min (circa 20/25 quella più lunga), ma sono più le volte che devo spostarla dallo stallo di ricarica perché non siamo ancora pronti a partire che le volte che arriviamo in macchina e non è ancora pronta. Ovvio che non mi metto a caricare la batteria al 100% ogni volta, ma lascio fare al pianificatore dell’auto che ottimizza le ricariche per ridurre al massimo i tempi.

    2. Se arrivi anche col 5% nel paesino di montagna, quando torni a valle (e ti sei ricordato che la tua auto ha rigenerativa) hai più carica che alla partenza, che ti può portare a una fast dove in 10 minuti ti carichi i tuoi cento km… Se i problemi fossero per spostamenti di 300km nei weekend avremmo già tutti elettrico lol altro discorso se lo fai tutti i giorni e l’unica auto abbordabile ha 150km di autonomia quando va bene in primavera senza riscaldamento

    3. LUCA BOTTAZZI

      A me sono bastati 15 minuti per un viaggio di 500km… per la gita domenicale da 300 km non carico nemmeno al 100%.

  27. Tutti vero. E la risposta (personale) è che alle prossime elezioni voterò chi si batte già ora a favore della mobilità elettrica.

    1. Se ci tieni all’ambiente è meglio votare per chi sostiene un rinnovamento del parco auto italiano, perché gli irriducibili sull’elettrico, per un motivo o per l’altro ci saranno sempre, se però li convinci a cambiare il loro diesel euro 0 con uno più moderno che inquina molto meno è meglio

      1. Purtroppo no, le termiche restano insostenibili sotto molti punti di vista, non ultimo quello delle emissioni di CO2 che nessun termico “moderno” può abbattere più di tanto.

      2. Basta non farli camminare più i diesel euro 0… nom c’è bisogno di convincere nessuno…
        Io fermerei all’istante tutti gli euro fino al 5…. dopo 10 anni xon incentivi per svecchiare il parco auto penso xge si può tranquillamente passare dal “ti convinco aiutandoti” al “ti obbligo fermandoti” perchè chi voleva convincersi lo ha già fatto e non gli è mancato modo.
        Per lo stesso motivo è ora di finirla con gli incentivi sui termici (total termici o ibridi o plug-in che siano) perchè dopo averlo fatto per la 10 anni non si può più parlare di sostegno al rinnovamento del parco auto ma di puro assistenzialismo all’industria delle auto termiche.
        Continuando a dare incentivi al termico non si fa altro che “rubare” risorse che erano destinate alla transizione (per rendere accessibile l’auto elettrica ad una platea più ampia e perciò sostenendo la diffusione per far partire quella che si chiama economia di scala) per fare tutto il contrario e cioè aiutare le case costruttrici a vendere più termici.

        1. Non sono d’accordo. Una famiglia tipo (composta da madre, padre operai e 2 figli in età scolare con un mutuo/affitto sulle spalle) magari ha comprato con molti sacrifici e un finanziamento medio di 5 anni una utilitaria o media a bemzina/diésel magari 6/7 anni fa. Quindi ha finito da poco di pagarla. E se fosse come me, l’ha sicuramente trattata come un figlio per evitare che si rovinasse. Quindi magari quella famiglia di affrontare altri 5/7 anni di bollettini da pagare per un’auto che ancora va perfettamente bene anche se non di ultima generazione non ne vuole sentire parlare perché quei soldi magari servono per l’istruzione e l’abbigliamento dei figli che crescendo richiedono più investimento, oltre agli stessi genitori che magari necessitano di cure mediche perché diventando più grandi gli acciacchi aumentano senza contare gli aumenti del costo della vita e degli stipendi che restano tali a quelli di 10 anni fa.

          1. Anche se è un intervento un pochino provocatorio, se leggi dice “le auto sotto l’EURO 5”. L’EURO 5 è dopo il 1 settembre 2009 per cui quasi 13 anni fa. Il nostro operaio medio l’avrà finita di pagare? Se togliessimo gli incentivi alle termiche e li riversassimo sulle elettriche ci sarebbe una maggior “transizione ecologica”. Pensa te che oggi abbiamo il 40% di incentivo per l’acquisto (con rottamazione) per uno scooter TERMICOOOOO, il 40percentoooo…Non ce la possiamo fare

  28. caprone manicheo

    A me sta storia sembra una panzana pubblicitaria contro l’elettrico per riempire un pò le pagine di notizie.

    Della stessa famiglia di quell’allucinato che ha fatto saltare in aria una model S (con una preparazione di scena degna di un film di mission impossible).

    Panzane, invenzioni, str… da bar tanto per dire qualcosa.

  29. ernesto grottaferrata

    avesse detto che pensava che la batteria si caricasse da sé,

    avesse detto che non aveva nessuna voglia di sbattersi ecc, potrei “capirvi”,

    ma ha cambiato abitudini e orari per cercare colonnine libere/funzionanti per POTER ANDARE in elettrico: mi spiegate cosa le sarebbe cambiato con una bev?

    le colonnine si sarebbero moltiplicate?

    tutte regolarmente funzionanti?

    ognuna sarebbe stata pattugliata dai vigili?

    mah, è proprio vero che non si studia..

    1. Il suo problema sta nel plugin, che ci mette tre ore a caricare una batteria da 30 km di autonomia. Con una elettrica, nello stesso tempo, avrebbe caricato per almeno 300 km e avrebbe ridotto di un decimo lo sbattimento quotidiano.

      1. ernesto grottaferrata

        e sono d’accordo.
        ma il suo “mai più elettrico” è dovuto alle difficoltà incontrate per caricare, non a problemi dell’auto ibrida: ed è in quest’ottica che “andrebbe” letto l’articolo.
        penso che anche se avesse avuto una bev, le cose non le sarebbero cambiate più di tanto, visto la situazione colonnine che ha denunciato..

        1. Situazione di colonnine falsa come una banconota da €3,75!!!
          Sono di Firenze anche io, e le colonnine ce ne sono più che in abbondanza per il parco auto circolante. Quel che è vero nell’articolo sono gli incivili che parcheggiano suv/furgoni diesel/benzina nei posti riservati, e i vigili che non vengono a multarli e rimuoverli. Ma è colpa dell’auto elettrica questo? E se trovava uno a bloccarle la macchina a benzina fermo in doppia fila, sarebbe stata colpa dell’auto a benzina??
          La signora ha palesemente sbagliato acquisto, andando per di più su una ibrida volendola sfruttare solo in elettrico, molto meglio avesse preso un’elettrica pura a quel punto, almeno non avrebbe avuto un’autonomia così insufficiente da costringerla ad una ricarica quotidiana. In tutto questo invece di accusare gli incivili che si prendono i parcheggi riservati ed i vigili che non fanno il loro dovere, se la prende con l’auto acquistata, lamentandosi del fatto che ha dovuto far dei pieni di benzina, che poi è il motivo per cui l’ha presa: poter usare anche la benzina come piano B!

  30. Io ho una plug in e la mia esperienza è estremamente positiva tanto è che come seconda auto ho preso una 500 elettrica e sono pienamente soddisfatto. Bisogna essere preparati e documentati prima di acquistare una elettrica mentre una plug in è sostanzialmente una auto a benzina con una batteria che permette 50 km reali in full elettrico ma che può permettere di capire tante cose tipo veleggiare, frenata rigenerativa e ricariche alle colonnine o nel box di casa. Sono dispiaciuto per i commenti negativi perché quasi mai sono oggettivi. Io per esempio abito a Torino e di colonnine ce ne sono tante e tutte libere da maleducati.

  31. Chi l’ha consigliata, l’ha consigliata male, magari non era neanche uno esperto o proprietario di mezzo elettrico o ibrido!

    L’errore l’ha fatto lei nella scelta de mezzo!

  32. Se avesse preso una elettrica pura con i problemi che ha avuto per ricaricare, sarebbe rimasta a piedi🤪

  33. E’ evidente che i giornalisti hanno grossi problemi con le auto elettriche, che poi questa era ibrida, quindi…
    Hanno problemi dicevo, chissà se sono insiti nel loro dna o se qualcuno glieli suggerisce.
    Anche una giornalista che si fa ridere in faccia… fa ridere.
    A cosa servono i giornali?
    Accidenti, devo avere qualche problemino anch’io, qua dentro i “giornalisti” non hanno difficoltà con le auto elettriche. 🙂

    1. Luca Dell'Oca

      La cosa affascinante – per non dire altro – è che per mestiere un giornalista dovrebbe acquisire informazioni, elaborarle e condividerle. Quindi studiarsi come funziona la mobilità elettrica avrebbe dovuto essere una cosa scontata.

      1. Già… affascinante per non dire ridicola, “se questo è un giornalista” gente che non sa leggere capire e farsi delle domande semplici cercando le risposte ma che scrive opinioni e in qualche modo indirizza i suoi (poveri) lettori…

      2. Concordo, invece tanto nel famoso servizio su LA7 che questo abbiamo giornaliste che… ebbene sì l’elettrica fa schifo.
        Sembrano tanto servizietti pilotati.
        Poi se pensava veramente di poter scorrazzare tranquillamente in elettrico con una ibrida, correndo da una parte all’altra della città… bè allora forse non meriterebbe nemmeno l’inchiostro virtuale che usiamo.

      3. Alessandro D.

        Lei, amico mio, non ha mai lavorato in una redazione. Nidi di primedonne che credono di saperla più lunga di tutti. 😂😂😂 E inoltre è troppo benevolo nei confronti dell’umana dabbenaggine. 😂😂😂😂

      4. Se avesse studiato avrebbe semplicemente concluso che ne una BEV ne un’ibrida sarebbero state soluzioni praticabili, cioè sarebbe arrivata alle stesse considerazioni. Il succo dell’articolo non è che la giornalista in questione è una sciocca, ma che ci sono grosse limitazioni alla diffusione di auto elettriche. Ma capisco che questa considerazione non le faccia piacere.

  34. Io credo, invece, che la signora rappresenti un esempio di utente reale (noi siamo una minoranza che ha studiato e studia ancora come utilizzare le EV). Finché non si superano questi problemi (e mi riferisco alle colonnine non funzionanti oppure occupate da veicoli termici, o peggio, da elettrici) le plug-in e soprattutto le BEV avranno poco spazio nel parco circolante.

    1. ernesto grottaferrata

      un commento intelligente!!
      a leggere gli altri sembra prossima la fustigazione di questa donna.. 🤦‍♂️

      1. Si tratta di una giornalista che ha scritto un articolo sull’uso elettrico di un’auto “poco elettrica”.
        Di che parliamo?
        L’aspettiamo a disquisire di giardini botanici avendo come esperienza esclusivamente le piastrelle del suo terrazzino.
        Maddaiii.

        1. ernesto grottaferrata

          parliamo della “sua” esperienza di un anno con un’ibrida.
          non ha fatto un reportage con una auto “parco stampa”, se le comprata (coi suoi soldini) convinta di una cosa (giro in città in elettrico e non inquino) ma si è scontrata con una realtà diversa (impossibilità di usufruire delle colonnine).
          ha detto che siete tutti colli oni? no
          è stato trasmesso su tutti i tg? nemmeno
          se non l’avessi visto qui, dubito che l’avrei letto da qualche parte..

          per curiosità, visto che viene sempre menzionato lo “studio” (bisogna sapere come funziona blablabla..), ma qualcuno di voi si è mai messo di buzzo buono a studiarsi tutte le caratteristiche di un componente fondamentale delle auto come le gomme? direi neanche dal lontano..
          però (non qui) ne parlate.. “prendi quelle che van da dio” oppure “lascia stare quella roba lì che è cinese/koreana/indiana”, “no i 4 stagioni” o “si i 4 stagioni”..
          e lo fate senza saperne niente di radiale, cintura a zero°, tessile, rigidità e struttura della carcassa, % di silice, tecnologie di costruzione etc.
          al contrario pretendete che chi si avvicina all’elettrico “studi” batterie, modalità di utilizzo, autonomia, kwh o KWH o KW/h, tempi di ricarica, indovinometro, wallbox o carichino, app aprb pcc con esame finale da parte dei commentatori di vaielettrico..
          qualcosa non funge..

          1. Per fare un paragone (assurdo ma calzante): tu lo compreresti uno smartphone il cui caricatore non è compatibile con il tuo impianto elettrico e i punti in cui lo puoi caricare sono pochi e lontani da casa tua? Io credo di no. Cosa c’è da “studiare” per capire una cosa tanto basilare? Tutto il resto sono cazzate che ha in testa chi una BEV (lasciamo stare le plugin per l’amor del Cielo!) non la ha nemmeno mai provata se non per qualche minuto.
            Siamo tutti bravissimi ad usare uno smartphone (ed a gestirne la carica, che non dura mediamente nemmeno un giorno), che richiede ben diverse conoscenze, ma ci viene la bolla al naso per gestire la ricarica di una BEV una volta a settimana (perlomeno nella media nazionale di 40 km al giorno)?

          2. ernesto grottaferrata

            quando sarai in grado (😏) di rispondere nel merito, forse (FORSE) ti riporterò tutti gli articoli e commenti (qui a vaielettrico) su quello che un buon “elettricista” deve sapere/studiare ed avere in dotazione..
            nel frattempo ti lascio alla tua occupazione: scrivere sotto ai commenti..

          3. Io sono dell’idea che la EV/plug-in la devi prendere se hai modo di caricarla a casa (o a lavoro). Altrimenti meglio GPL imho.

            Tuttavia non sapendo i dati dell’uso dell’auto della signora (km percorsi al giorno, tragitti ecc…) non sappiamo se con una macchina solo elettrica magari sarebbe stato invece meno peggio (parlo di auto con caricatore da 22 kW): con la Zoe poteva può caricare a 22 kW e in mezz’ora avrebbe caricato la stessa energia (ma presumibilmente più km, consumando penso meno della phev) che con la phev caricava in 3 ore, quindi avrebbe giovato a sfruttare anche brevi soste durante gli spostamenti per la città. Poi avrebbe potuto caricare alle DC a 50 kW (presenti? Boh).

            Vero che le colonnine abusate sarebbero state trovate ugualmente abusate (ma quante volte gli è capitato? Ogni zona è diversa e se ci sono zone tragiche come abusivismo, altre sono sempre libere), e anche lì servirebbe sapere se in zona aveva colonnine alternative o, trovata occupata una, si trovava senza alternative comode

          4. Lo “studio”? Cosa ci sarebbe da studiare, e non avrebbe le opportune facoltà intellettive una persona che ha studiato Laurea in Scienze Politiche presso Università degli Studi di Firenze.
            Ripeto con altro esempio: Ma lei la monterebbe una ecologica caldaia a condensazione nella sua baita in montagna dove non arriva il GAS?
            Per “studiare” il problema ci vorrà un master oltre la Laurea?

          5. Ha ha ha… ti prego illuminami con la tua scienza! Sono solo curioso di vedere cosa avra mai da insegnare uno che si è fatto una cultura leggendo commenti su un forum ad uno che guida auto elettriche da diversi anni e ci fa viaggi da 6.000 km.
            La mia idea è che sei tu che non ci hai capito nulla visto che sei così scettico, e le cose che non si conoscono/capiscono fanno paura…

    2. Sono d’accordo. Da possessore di auto elettrica la mia esperienza personale mi porta a dire che è fantastica se puoi ricaricare a casa la notte (come fortunatamente posso fare). Arrivi a casa, attacchi il cavo dalla wall box e ti dimentichi dell’autonomia. Tutto il resto è una costosa scomodità.

    3. Sicuramente l’ha comprata con superficialità.. Se non si ha la possibilità di caricare a casa o in alternativa al lavoro al momento non è fattibile come scelta..

    4. Se dici che rappresenta un utente ideale una che ha clamorosamente sbagliato acquisto…
      Se non puoi caricare a casa, acquistare una plugin vuol dire dover andare a cercare una colonnina ogni 40 km. È la scelta più stupida che si possa fare. Prendersela con le colonnine occupate o non funzionanti (per quanto lecito), serve solo a mascherare un acquisto non valutato per nulla. Paradossalmente avrebbe avuto meno problemi con una BEV, dovendo andare a caccia di colonnine ogni 300 km invece che ogni 40.
      Poi quando dico che le plugin rappresentano il peggio dei due mondi vengo preso per fanatico! Tanto vale andare a benzina… alla fine forse si inquina pure meno…

        1. Si, scusa Guglielmo, ho scritto male io, ma avevo letto bene. Infatti il resto del discorso non cambia: buttarsi nel vuoto acquistando una plugin senza nemmeno valutarne le possibilità QUOTIDIANE di ricarica… non è nemmeno da “acquirente medio”, fidati!

  35. Luca Dell'Oca

    Ah beh, una grandissima “anima ambientalista”: per dieci anni tiene la stessa auto diesel, immagino con quali strepitosi livelli di emissioni, e poi fa un coraggiosissimo salto nel buio pur di salvare il pianeta, prende una ibrida! Che notoriamente quando ha finito la striminzita batteria continua ad andare a pedali pur di non inquinare.

    Le do ragione invece per le colonnine, si trovano questi fenomeni ovunque, anzi sarebbe più corretto chiamarli delinquenti, perchè se continui a violare una precisa legge, tale sei.

    1. Povero Diavolo

      Mi sembra che tu non abbia compreso il tenore della lettera: Antonella si è “pentita” del suo diesel ed ha fatto il primo passo verso l’elettrico puro. Non sarà ad emissioni zero ma piuttosto che niente … meglio piuttosto!
      Semmai la lettera evidenzia quelli che sono tutti gli attuali difetti dei veicoli alla spina: ancora poche colonnine, nescarsa manutenzione e grande menefreghismo degli altri utenti della strada.
      Se non si interviene in maniera forte sia sul rispetto degli stalli che sulla lora puntuale manutenzione è quasi inutile parlare di transizione elettrica

      1. Luca Dell'Oca

        Se noti, per la parte delle colonnine le ho dato piena ragione.
        Non gliela do invece per l’ibrido che è meglio che niente: no, secondo me l’ibrido è una perdita di tempo e una distrazione verso la transizione elettrica pura. Continua a consumare carburante, anzi spessissimo viene usato come fosse una ICE.

        1. /// secondo me l’ibrido […] continua a consumare carburante, anzi spessissimo viene usato come fosse una ICE \\\ Chi l’ha detto ? Se viene comprato e usato con un minimo di logica, basta rimanere nei limiti di autonomia della batteria e poter ricaricare a casa o al lavoro (o comunque mentre si fanno altre cose) per ridurre al minimo gli spostamenti a benzina.

  36. Anche sapere ciò che si compra e cosa comporta non sarebbe male.
    Io volevo una bicicletta, poi ho scoperto che dovevo pedalare e niente, che beffa!
    il prossimo acquisto sarà uno scooter.

  37. solidarizzo con la signora soprattutto quando dice che le colonnine sono fuori uso per settimane ( mai visto una pompa di benzina fuori uso per settimane) oppure parcheggiate da motori a benzina nella TOTALE INDIFFERENZA della polizia urbana e pure del gestore della colonnina. e si che basterebbe una webcam per far scattare la sanzione automatica . webcam che viene installata ai semafori, sulle strade cittadine ma sulle colonnine pare sia difficilissimo. sono le colonne inutilizzabili che fanno imbestialire l utente. la settimana scorsa mi hanno dato una macchina sostitutiva a benzina perché era a riparare la mia elettrica. ho avuto seri dubbi di mollare tutto anche io

    1. In effetti non abbiamo notizie di Polizie Municipali che intervengano per multare chi occupa gli stalli abusivamente. E non si capisce neppure perché per chi lo fa nelle modifiche al Codice sia stata prevista una multa tutto sommato esigua e non un’eventuale rimozione. Vorrei vedere se, non trovando posto altrove, parcheggiassi davanti alle pompe di benzina di un distributore, impedendo ad altri il rifornimento…

      1. Cosa dice il codice della strada sui distributori di benzina? Mi stanno venendo in mente alcune idee birichine.

      2. LUCA BOTTAZZI

        scommetto che se le multe fossero da 100€ in su ci sarebbero molte più multe… con la fame di soldi che hanno i comuni….

  38. Forse ho capito male, ma la signora ha comprato un’auto ibrida plug-in (con autonomia elettrica notoriamente bassissima e che quindi necessita di ricariche brevi ma frequenti per sfruttare la componente elettrica) senza la possibilità di poter ricaricare a casa, nel luogo di lavoro e addirittura senza colonnine vicino casa?! Tutto ciò senza tentare prima un noleggio anche solo di una settimana per poter verificare se effettivamente si trattasse di un’auto compatibile con le proprie possibilità/capacità organizzative?! Niente da aggiungere.

  39. Nello Roscini

    Se ha preso una plug-in senza poter ricaricare a casa ,ha sbagliato alla grande
    da possessore di plug-in , dico :
    senza poter caricare a casa le plug-in sono inutili !
    mentre le EV hanno una certa autonomia , che potrebbero consentire una ricarica settimanale per la maggior parte degli utenti che fanno 30-40 km giorno, per le plug-in NO
    vanno caricate tutte le notti per avere un senso

    purtroppo bisogna informare gli sprovveduti , prima che facciano la scelta sbagliata
    poco male però
    l’utente informato che comprerà la plug-in della signora usata ..
    FARA’ UN AFFARE !!

    i miei due centesimi di acquisto informato

    1. Forse andava informata da quello che gliela ha venduta. Forse. Come si chiama? Che me lo segno.
      Ecco invece che una lettera contro le plug- in era meglio una valutazione negativa sul profilo social del venditore

      1. Al tuo dottore gli suggerisci la diagnosi? O ti aspetti la faccia lui? Da qualcuno il cui mestiere è informare ti aspetti che sia capace come minimo di informarsi. Soprattutto sulle domande basilari che assillano tutti noi che abbiamo una elettrica: “Qual’è l’autonomia?” “Quanto tempo ci vuole a ricaricarla?” …

  40. Io nella signora ,non ci vedo una grande “anima ambientalista “ . Le auto ibride girano per la maggior parte del tempo a benzina e tra l’altro consumano di più, rispetto alle termiche di pari categoria, perché devono portarsi in giro il peso della batteria.

    1. /// le auto ibride girano per la maggior parte del tempo a benzina \\\ Dipende, usando una plug-in nei limiti di autonomia della batteria (almeno 30-40 km) si puó viaggiare quasi sempre in elettrico, se si puó ricaricare ovviamente..

  41. Ha ragione la signora. Infatti io ho saltato pari pari il suo passaggio…cmq le ibride plug in o non, sono una assurdità tecnica e tecnologica.

    1. Ma stai scherzando,o dici sul serio??Assurdo è chi compra ancora auto diesel,io sono un felice possessore di un’auto elettrica da un anno,ho fatto anche viaggi nei weekend senza problemi e il resto della settimana carico in garage,spendendo una scicchezza..Certo,la carica in garage…la signora forse è stata un po’ sprovveduta acquistando una plugin e non potendo ricaricare a casa. Mi spiace. Comunque mettetevi il cuore in pace tutti,che questo è il futuro. Ciao.

      1. Anch’io quoto quanto detto da Luca: le auto ibride (mild, full o plugin) sono una complicazione inutile: hanno il cofano pieno di roba (che si può rompere), hanno un motore elettrico e batteria con prestazioni scarse, e quando bruciano carburante inquinano.
        Meglio una auto elettrica, che ha già un’elevata autonomia, guida molto confortevole e divertente, e vai dove vuoi. E se ogni 300km di autostrada devi fermarti a caricare 40 minuti, non è un problema!

        1. “E se ogni 300km di autostrada devi fermarti a caricare 40 minuti, non è un problema!” Non sarà un problema per lei.

          1. Ma anche quando si parla di 40 km giornalieri in città, devi per forza continuare con la tiritera del 1.500 km di fila in autostrada? E cambia disco ogni tanto! Guarda caso, proprio in questa situazione una bev avrebbe sicuramente alleviato il problema. Altrimenti, se vivi in autostrada, che cavolo te ne fai di una plugin (posto che è inutilevin ogni caso)?

        2. Se per lei il tempo non è un problema deve essere uno spirito libero che campa di rendita, non trovo una spiegazione più logica. Con i ritmi serrati che ci costringe la società, a parità di inizio sosta alla sua ripartenza ho già percorso oltre 50km. Nemmeno il padrone della fabbrica direbbe con così tanta leggerezza che 40 minuti fermo a far niente non sono un problema. Ne ho letti di commenti in cui si chiede di usare il buon senso. Per cortesia…

          1. Luca Dell'Oca

            “Il padrone della fabbrica”… il mondo si è evoluto, non tutti devono andare al capannone alle 8 a timbrare e hanno solo 5 minuti di pausa per pipi e sigaretta. Quindi per molti si, fermarsi mezz’ora a ricaricare non è un problema anche mentre lavorano. Basta con questa cosa che se uno non si spacca la schiena 10 ore al giorno è perché vive di rendita.

        3. Sta scherzando vero? Conosco diverse persone che lavorano fuori e che si fanno il mazzo tanto per tornare almeno una volta al mese a casa propria, facendosi 1200 km tra andata e ritorno. E lei pretenderebbe che uno si fermi 40 minuti a metà di ogni viaggio, e arrivare a stento, se non si ferma del tutto, per la fine? E limito il viaggio a 600 km, per altri fini si possono fare anche molti km in più, pensi solo ad andare in vacanza dal nord al sud Italia, mille km dove devi fermarti tre volte 40 minuti ogni volta, ma siamo pazzi. L’elettrico come è ora è solo fumo negli occhi, e pure fumo molto costoso, o ti compri una Tesla da 80 mila euro minimo, che se ti si rompe un bullone paghi 5 mila euro in una delle poche officine autorizzate, oppure è uno spreco assurdo di denaro.

          1. Non posso che concordare con lei sig. Gabriele. Non dico di essere “l’utente medio”, ma faccio i conti nelle mie tasche e mi domando come diamine facciano certuni ad acquistare auto dal valore superiore a 50k€. La mia storia? Abito a Cesena, lavoro in una delle 3 ditte più grosse non solo della zona ma (credo) d’Italia. Tra spese, bollette, figlio il mio risparmio è un velo a stento. Voglio cambiare auto da almeno 6 anni, ma sono “costretto” a tenere la mia di 20 anni. Perché? Tradizionali i costi dei carburanti come sappiamo sono alle stelle, e le elettriche con un’autonomia degna di chiamarsi tale costano una follia. Il mio badget auto a stento arriva a 30k€. Con quella cifra non ci prendo niente. Siamo realisti. Per un’elettrica decente bisogna sborsare più del doppio, viaggerei meno di quanto viaggio ora (oltre 950km ogni soste), ed ha il “difetto” di diminuire di autonomia per la naturale degradazione delle batterie. Tutti a idrolatrare Tesla. Benissimo. Ma con oltre 65k€ mantengo una tradizionale per la stessa vita di un’elettrica.

          2. Ma ogni volta bisogna tirare fuori le “migliaia” di persone che fanno 1.200 km al giorno per lavorare? Posto che per fare 1.200 km ci vogliono (se va molto bene!) come minimo una dozzina di ore, quand’è che questi dovrebbero lavorare?
            La realtà è che un’auto in media fa 40 km al giorno, e questo vuol dire che per ciascuna che fa 60 km, ce n’è una che ne fa 20, o due che ne fanno 10.
            Questo vuol dire che il povero sfigato che fa 1.200 km al giorno potrà tranquillamente rimanere su una termica, mentre tutte le decine di altri che (per rientrare nella media… è matematica eh!) faranno molto meno di 40 km al giorno potranno permettersi di scegliere qualsiasi altro tipo di trazione, persino una full electric, pensa!
            Se poi nell’unico lungo viaggio che faranno all’anno, invece che guidare per 800 km con la famiglia senza fermarsi, saranno “costretti” a fare qualche sosta… accidenti che gran problema!
            Io, che non guido con la bottiglia in mezzo alle gambe, in vacanza be faccio circa 3.000 (sola andata, + altri 3.000 al ritorno) eppure ci metto più o meno lo stesso tempo che con il diesel che avevo anni fa. Ma se anche ci mettessi una mezz’oretta in più, per una volta l’anno non mi cambierebbe la vita. Mentre mi è candidates la vita (e di molto!) nell’utilizzo di tutti i gorni (io sono uno de quelli fortunati che non vengono siediti a 600 km di distanza tutti i giorni, ma rientro nella media del 40 km, forse anche meno.
            Sul discorso del TCO (o costo totale dell’auto nel periodo di tempo che la si possiede), dimostri di non saper fare nemmeno 2+2, quindi è giusto che usi una termica, del resto Darwin non era uno stupido.

      2. Io ho appena acquistato una due posti roadster, nuova, trazione posteriore, cambio manuale, spendendo 35k€.
        In futuro non esisterà più nulla di simile, per colpa di chi nasconde il proprio interesse di risparmio dietro alla maschera della salvaguardia ambientale.
        Cosa riserva il vostro futuro? La Fiat Multipla, un mezzo elettrico che con 60k€ monta ancora le lampadine alogene….

        1. Nuova, a quel prezzo, c’è solo la Mazda MX5, c’ho preso? Spero Erminio tu abbia preso la 2.0 Sport da 184 cv, con differenziale autobloccante meccanico … (p.s.: io ho l’Abarth 124 spider)

        2. C’è chi compra un computer e ci guarda i video biricchini, ha speso molto meno di 35k e gli da più soddisfazione 😂 questione di priorità 😂

      3. Mi metto l’anima in pace di sicuro. So già di avere autonomie da citycar al costo di super car. Se questo è il futuro che Dio mi salvi…

      4. Dipende da come usi la macchina. Da ottobre 2019 con la mia nuova. Acchina diesel euro 6 d temp ho fatto 73000 km con medie di 21/22.5 km al litro.

        1. Spiace doverlo ricordare ma in pratica hai bruciato circa 3300 litri di gasolio ed emesso circa 8,6 tonnellate di CO2, soltanto di emissioni dirette, cioè senza contare le emissioni dovute all’estrazione, raffinazione e trasporto del petrolio e del carburante fino al serbatoio della tua merdavigliosa 6 d temp. Moltiplica tutto questo per tutte le auto termiche che ci sono nel mondo e capirai la leggerezza dell’insostenibilità delle auto termiche.
          Nel frattempo ti ringraziamo di cuore per il tuo personale contributo all’insostenibilità, siamo certi che le prossime generazioni te ne saranno altrettanto immensamente grate.

          1. Che ragionamento…
            La macchina ibrida a benzina inquina ugualmente.
            A giugno devo fare 1200km partendo a Bergamo ed arrivando in Calabria. Sarebbe un viaggio della speranza con una macchina elettrica. Ecco perche’ ho scritto dipende da come usi la macchina.
            Nella routine di tutti i giorni invece se parto da Bergamo e vado dal cliente a Torino secondo lei dovrei sperare ogni volta di non avere intoppi per crecare di arrivare a casa senza soste per caricare la batteria ? Ma per favore…

          2. @Claudio
            Guardi, con tutto il garbo possibile, visto che mi risponde sgarbatamente (“Ma per favore…”)
            Io ho risposto al suo “Acchina diesel euro 6 d temp”, non cambi argomento come le fa più comodo. Grazie.

        2. Claudio lei fa 1200 km senza mai fermarsi o fermandosi solo lo stretto tempo necessario al rifornimento (quibdi 5 minuti) con il suo bel diesel euro 6 d temp?
          Anche io abito a Bergamo ma al contrario suo ho una elettrica come prima auto di famiglia e le posso dire che con una elettrica il viaggio da lei proposto è un viaggio della speranza se vuole farlo con una city car…
          Con la mia per un viaggio Bergamo – Lamezia Terme (1187 km quibdi presumo che in quella zona intendevi arrivare) ho bisogno di 1h 48m di ricariche in totale per un tempo totale di 12h 38m (viaggiando sempre sul limite del codice della strada)….
          Visto che stiamo parlando di un viaggio da 11 ore di tempo di percorrenza in strada puro (se vuoi arrivare ancora con la patente..) penso che qualunque persona normale a fronte di 11 ore di guida 1 oretta di soste (avrai bisogno di mangiare, di espletare i bisogno fisiologici o di semplicemente di riposarti un attimo per evitare di addormertarti?) le faccia a prescindere dall’esigenza dell’auto… quindi per te metterci poco più di mezz’ora in più viaggio di più di 12 ore lo fa diventare un viaggio della speranza?

          P.S. per le ricariche necessarie lungo il tragitto (esclusivamente ultrafast quindi le più costose possibili per l’utilizzo della mia auto) spenderei in tutto 76 € per i 1187 km fatti… ora guardiamo quanto spendi tu: utilizzando il consumo da te indicato di 22,5 km/L (xhe in ambito puramente autostradali fatti tutti al limite da codice della strada ho seri dubbi riesca ad ottenere) viene fuori che hai bisogno di 52,6 L che considerando un costo medio (il primo rifornimento lo fai a casa alla pompa di città ma il secondo lo fai in autostrada dove spendi di più) di 1,9 €/L del diesel viene 100 € di spesa precisi…
          Ora io mettendoci 1/2 in più ho risparmiato 24 € (e ricordo che solo in qyedti tipi di viaggi io ho questi costi, nella vita quotidiana spendo 1/4…)…
          Adesso non so cgd lavoro fai tu ma io 50€/H non li guadagno qyibdi reputo la mezz’ora “persa” .oltre ben spesa…

        3. Guarda Claudio, io parto da Bergen per arrivare al Sud Sardegna, e l’unica “speranza” è quella di non trovare troppo caldo quando arrivo. Per il resto, non ho mai viaggiato meglio. Scelgo di fermarmi ogni 300 km, nonostante abbia ben più autonomia, primo perché non viaggio da solo e le esigenze fisiologiche di 3 o 4 persone sono le più varie, secondo perché sono in vacanza e non mi costringe nessuno a fare delle marathon di guida, se non gli orari dei vari traghetti.
          Ma continuiamo pure con i luoghi comuni…

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